• Teresina

    10.00 
    Orfana, prostituta, alcolista, «artista» come spesso amava definirsi, madre di un solo figlio maschio, moglie un po’ per convenienza un po’ per affetto di un ex pugile in libertà vigilata, cattolica a suo modo e comunista a suo modo: questa è la storia di Teresina, veneziana, donna dalla straordinaria carica vitale di ironia, intelligenza, passione e voglia di vivere. Nata povera nel 1923, muore altrettanto povera nel 1980, a soli cinquantasette anni. Teresina è stata ripetutamente picchiata dal marito e dal figlio, fino alla morte, dovuta ad una combinazione fatale di cirrosi epatica e percosse dei familiari su un corpo ormai incapace di guarire dagli ematomi e dalle ferite. La sua vita disperata e la sua vitalità irriducibile nella Venezia del dopoguerra fino agli inizi degli anni ’80 sono un simbolo forte, purtroppo ancora attuale, delle grandi contraddizioni dell’Italia di pochi decenni fa ma anche della società contemporanea. Il narratore, testimone della storia di Teresina, scrive nella doppia veste di ex vicino di casa negli ultimi cinque anni di vita della protagonista, e di co-fondatore dell’associazione italiana Maschile Plurale, nata nel 2007. Il libro, scritto in collaborazione con l’associazione rEsistenze per la memoria e la storia delle donne in Veneto, è dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre 2008.
  • Per questo libro le autrici sono state insignite del Premio Maratea 2017 Il libro di Maria Grazia Ciaccio e Giovanna Cultrera, che esce per la collana divulgativa Fondamenti, vuole fare chiarezza su un fenomeno naturale che interessa l’Italia in modo particolare. Le autrici, ricercatrici dell’INGV, si rivolgono a un pubblico di non addetti ai lavori per spiegare le basi scientifiche del fenomeno, l’impatto sociale che un sisma può avere sulla società e, infine, i modi attraverso i quali possiamo evitare che i terremoti si trasformino in catastrofi di grandi dimensioni. Solo negli ultimi anni abbiamo assistito a tre terremoti che hanno provocato vittime e molti danni (Molise 2002, L’Aquila 2009, Emilia Romagna 2012). E tra tutte le catastrofi naturali che si abbattono sul nostro paese, sono proprio i sismi a causare i danni più ingenti e il maggior numero di vittime (120mila negli ultimi 110 anni). Perché si verificano i terremoti? Come e dove avvengono? Come si propagano le onde sismiche? Cos’è il “rischio sismico”? Modalità costruttive degli edifici, studi sulla pericolosità sismica e applicazione della normativa antisismica influiscono sulla sicurezza della vita quotidiana. Roma è un ottimo esempio di quanto geologia, densità abitativa e patrimonio architettonico possano rendere una grande metropoli vulnerabile a terremoti forti sebbene distanti. La storia racconta che spesso le conseguenze di un forte terremoto sono devastanti e possono comportare cambiamenti epocali. La sismologia svolge quindi un ruolo determinante e concorre a generare la consapevolezza che la prevenzione è l’unica difesa dai terremoti. Per questo sarebbe importante costruire i nuovi edifici secondo le norme antisismiche e adeguare quelli esistenti. Tuttavia la scarsa attenzione istituzionale e i pochi investimenti nella ricerca in Italia limitano drasticamente l’azione preventiva.
  • La dimensione territoriale delle politiche pubbliche rappresenta un interessante ambito di analisi delle determinanti economiche e sociali delle disuguaglianze. Partendo da alcuni ri-ferimenti teorici sull’interpretazione dei divari territoriali, il contributo analizza la dimen-sione territoriale del welfare e la rilevanza dell’approccio place-based come strumenti di riequilibrio economico, sociale e territoriale. Le esperienze osservate nelle aree interne e nelle aree urbane periferiche mostrano la dimensione coesa del welfare locale come investimento sociale: integrano risorse e attori (pubblici e privati, profit e non profit), coinvolgono operatori sociali, organizzazioni, cittadini e valutano i risultati delle azioni.
  • La nascita del Sindacato dei pensionati, con il suo percorso irto di contraddizioni e contrasti, viene ricostruita in questa approfondita ricerca sulle radici storiche del movimento sindacale, che mette in relazione il ruolo e la funzione delle prime strutture sindacali, come le Leghe di resistenza di fine Ottocento, con la struttura organizzativa del Sindacato pensionati italiani di oggi, appunto basata sulle Leghe territoriali. Ne scaturisce una storia che ricompone vicende in parte note e altre assolutamente inedite. In particolare emerge il ruolo avuto dalle prime lotte femminili scoppiate in Toscana a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, che vedono protagoniste le sigaraie fiorentine e le trecciaiole dell’Empolese-Valdelsa, «nello spingere il movimento sindacale verso una nuova concezione del suo ruolo e della sua funzione di rappresentante collettivo degli interessi delle classi popolari». Esperienze che obbligheranno il sindacato a nuove scelte organizzative facendo evolvere finalità e compiti delle Camere del Lavoro nella direzione di un sempre maggiore radicamento nel territorio. E che costituiranno l’avvio definitivo di una storia ormai più che secolare della quale lo Spi Toscana è uno dei frutti più maturi e più avanzati.
  • I racconti pervenuti in risposta al concorso letterario indetto dalla Camera del Lavoro di Padova, di cui qui si propongono i ventuno finalisti, costituiscono un vasto materiale narrativo sullo stato dell’Italia, dei suoi problemi epocali, dei suoi mutamenti. I mutamenti sono sempre in atto, la storia non si ferma mai. Ci sono però momenti in cui essa accelera, e oggi l’accelerazione si è fatta vorticosa. Tutto ne risente: la fabbrica, l’azienda, la scuola, la città, la religione, insomma la civiltà. E naturalmente la lingua, che non è un involucro della vita, ma è la vita che prende coscienza di sé e si esprime. Il quadro che questi racconti compongono è un documento di prima mano sulla storia che stiamo attraversando: ne viene rappresentata un’Italia diversa da quella che ci raccontano i giornali, un mondo più vicino, una società molto più problematica. Sono infatti, tutti, racconti di problemi irrisolti, di traumi, di ingiustizie, di scoperte, di rivelazioni. È tutto nuovo ciò che qui appare: quando si parla di una città italiana, Milano, Torino, Bologna, essa è molto diversa da come ci è sempre apparsa; quando si parla dei paesi in guerra, Afghanistan, Iraq, e di bombardamenti, il tono è quello di chi sta sul luogo, osserva e descrive; quando si parla della malattia e della morte, queste sono sempre sovraccaricate dell’incomprensione, della discriminazione. Sono racconti-denuncia. E come tali ci riguardano e ci chiamano in causa. (Dalla prefazione di Ferdinando Camon)
  • In offerta!

    TEST INTERNO

    Il prezzo originale era: 1.00 €.Il prezzo attuale è: 0.01 €.
  • Cosa è successo a via Canova? E che ci fanno assieme la cardarella e Jorge Luis Borges, la solidarietà e Murasaki Shikibu, la macchinista Giovanna e Italo Calvino? Le risposte in questo romanzo dai sentieri che si biforcano, che ha per protagonisti Libero e Cosimo, e la passione per il lavoro, la voglia di farlo bene a prescindere perché è così che si fa. Testa, Mani e Cuore è il romanzo dell’Italia operosa, quella che dà valore al lavoro, che mette impegno nelle cose che fa. L’Italia che le sue rughe se le guadagna ogni giorno, grazie a ciò che sa e che sa fare. L’Italia che vuole tornare a regalare al mondo intelligenza, arte, tecnologia, bellezza. L’Italia del lavoro ben fatto, di Rinalda e del vocabolario, di Lorenzo e della piazza, del tempo e di Alvise. L’Italia che c’è, è vera, esiste, bisogna solo raccontarla. L’Italia che... se non ci salva lei non ci salva nessuno. Questa stessa Italia è narrata anche nel film diretto da Alessio Strazzullo dispo nibile gratuitamente su www.leviedellavoro.org.
  • Teste di ciaca

    18.00 
    È la vigilia di Natale del 1976. Agostino Aiello, sindacalista di punta della Cgil siciliana, viene ucciso mentre torna a casa dopo una giornata di lavoro, a Bagheria. L’omicidio provoca uno sconvolgimento che va ben oltre la comunità locale, ma dopo un primo, frenetico, momento di indagini e attenzione mediatica, la sua morte violenta finisce presto in un silenzio che ne vuole cancellare la portata. Attorno a quel tragico evento, muovendosi tra memoir, romanzo popolare e inchiesta, Teste di ciaca rievoca la storia di una comunità e dell’intero Paese: i profondi cambiamenti tra gli anni Cinquanta e Settanta, le vicende di un paio di generazioni di italiani e italiane che, come Agostino, vivono e agiscono da testa di ciaca, cioè di pietra: testardi, inflessibili, capaci di scontrarsi con la realtà del loro tempo fino ad averne ragione, a poco a poco, con strategia e con tenacia. Una generazione che vive la politica come «frutto di una ispirazione profonda, esistenziale, nella quale un grumo di sentimenti incontra la forma di un’idea». E che da tutto ciò si lascerà vincere, attraversando senza accorgersene la linea d’ombra di un cambiamento epocale col quale comincia il mondo in cui oggi viviamo.
  • Questo è il testo dell’intervento di Albertina Soliani in occasione della presentazione del volume “In difesa dello Stato, al servizio del Paese” di Giuseppe Amari. Tina Anselmi è arrivata a presiedere la commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2 nel 1981 nel momento del più alto attacco alle istituzioni democratiche da parte dell’organizzazione segreta guidata da Licio Gelli. La donna più amata dall’Italia democratica ha poi pagato a caro prezzo il suo impegno per la salvaguardia di quanto di più prezioso vi era nella vita del Paese: la democrazia.
  • Estratto articolo 1