• Forme atipiche di occupazione in Europa e politiche sindacali di inseidamento in queste nuove ed ampie realtà del mondo del lavoro. Approccio comparato fra i vari modelli dell'organizzazione. Il caso tedesco del sindacato Ver.di. Un confronto ravvicinato fra l'espereizna tedesca e quella inglese.
  • In Italia, durante la prima ondata epidemica, tra le persone che già prima dell’arrivo del virus erano in condizioni di svantaggio socioeconomico è stato riscontrato un maggior rischio di infezione, di ricovero in terapia intensiva e di decesso, a causa di una maggior prevalenza di malattie croniche, ma anche di altri meccanismi associati all’impatto delle disuguaglianze sociali sulla salute. Per di più, le conseguenze delle misure intraprese per frenare il contagio, e quindi la riallocazione delle risorse sanitarie (con la relativa interruzione di percorsi terapeutici), il distanziamento sociale (e lo stress generato dall’isolamento domiciliare), nonché le forti ricadute su economia, occupazione e reddito, hanno colpito in misura più intensa nuovamente le persone meno avvantaggiate. Al fine di non allargare ulteriormente le disuguaglianze, è necessario implementare politiche di mitigazione e di redistribuzione dei determinanti sociali della salute, attraverso azioni che richiamano l’intervento di molteplici settori, secondo l’approccio Salute in tutte le politiche e che traggano beneficio delle ingenti risorse economiche stanziate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
  • Aspro e sassoso, aggrappato alla cerniera montuosa dei monti Aurunci, che divide la Valle dei santi dalla Terra di lavoro. Santi (in Paradiso) e lavoro: proprio quello che al momento manca da queste parti». Questo libro racconta la storia di un piccolo borgo della provincia di Frosinone, Coreno Ausonio, al confine tra Lazio e Campania, e delle sue cave di pietra, tra storia e leggenda. Dalla prima, impiantata da uno scalpellino abruzzese nell’immediato dopoguerra, a quelle che furono aperte dopo, una dopo l’altra, cambiando la vita e la fisionomia del paese, toccato da un immediato benessere e da una repentina crescita economica. Le cave divennero così una specie di icona miracolistica alla quale immolare tutto: strade, paesaggio, tradizioni. A metà tra ricognizione di paesologia e narrazione sociologica, questo libro ondivago, al quale l’autore ha dato l’andamento investigativo di chi racconta camminando, dalla scrittura asciutta e tesa, descrive una delle tante piccole Italie, segrete e inaccessibili, sconvolte dal mito della crescita, dalla follia del sogno cieco e dall’epica della ricchezza, un sogno che per una intera comunità diventerà poi fino ai giorni nostri distruzione e incubo.
  • Oggi tutti gli indicatori registrano lo stato di crisi del nostro sistema produttivo, che è confermato dall’esplicito riconoscimento del declino dell’industria e del sistema paese da parte di chi lo ha provocato, di chi non è intervenuto, di chi non ha controllato, di chi non ha saputo o voluto innovarsi per competere su mercati sempre più internazionali e non è stato in grado di far fronte alle sfide della globalizzazione. Si sono sprecate analisi. Alcune di comodo, altre finalizzate al sostegno di interessi immediati e di parte, altre che parlano di decadenza anziché di declino, altre come alibi di una classe politica e imprenditoriale conservatrice nelle idee e con poca volontà di rischiare. Con il Convegno «Una politica industriale contro il declino» la Cgil ha messo in evidenza la difficile situazione economica, produttiva e di competitività che stanno attraversando i settori dell’industria, approfondendo alcuni aspetti di analisi, di proposta, di percorso e di progetto per continuare l’iniziativa sindacale per lo sviluppo industriale del paese. Contributi di: Antonelli, Bianchi, Cantone, Chiriaco, Epifani, Fedeli, Guzzonato, Martini, Messori, Onofri, Rinaldini.
  • La trasformazione dei sistemi economici più avanzati da economie industriali basate sulle industrie manifatturiere ad economie della conoscenza impone una revisione radicale dei fondamenti della politica industriale. Il carattere della conoscenza come bene collettivo e il ruolo pervasivo e tuttavia aleatorio delle complementarità e delle esternalità, indispensabili alla sua generazione, richiedono interventi di politica industriale volti a favorire l’organizzazione della complessità, attraverso il sostegno all’emergenza di coalizioni di innovatori.
  • Il profilarsi di un’alleanza clerico-fascista alle elezioni comunali di Roma del 1952, la cosiddetta operazione Sturzo, è all’origine della candidatura di Giuseppe Di Vittorio nella Lista cittadina promossa da Francesco Saverio Nitti, che risulterà la più votata. Grazie al meccanismo degli apparentamenti la maggioranza dei seggi va tuttavia al blocco centrista voluto da De Gasperi. Di Vittorio ottiene il maggior numero di preferenze, che onorerà con un’assidua presenza in Campidoglio sempre attenta e partecipe dei problemi cittadini. La prima parte del volume ricostruisce il percorso politico che porta alla formazione della lista unitaria di sinistra, l’accesa campagna elettorale e la controversa ricandidatura del leader della Cgil alle comunali del 1956, causa di un forte attrito con i vertici del Pci. La seconda parte approfondisce l’attività consiliare di Di Vittorio e il suo intenso rapporto con la città e con il mondo del lavoro romano.
  • Nell’ultimo trentennio un velo di «oscuramento teorico» ha gravato sulle problematiche del lavoro, che ha portato in buona misura ad una lunga fase di «invisibilità» politica. L’articolo ne ripercorre le cause ed evidenzia come si sia oggi di fronte ad uno stridente contrasto tra il peso dell’«oscuramento teorico» e l’acutezza dello stravolgimento della vita economica e sociale provocato dai profondi cambiamenti degli ultimi anni. Per sciogliere questo paradosso bisogna chiamare a una vera e propria svolta intellettuale in grado di restituirci la carica «umanistica» trasformativa racchiusa nel lavoro, a partire dalla inscrizione delle problematiche relative in un quadro da «grande trasformazione». Pertanto, per il futuro del lavoro si conferma fondamentale l’alleanza tra filosofia e scienze umane e sociali, tra cuil’economia. Ad essere ribadita è la necessità di una rinnovata elaborazione intellettuale e culturale, in cui le innovazioni non riguardano solo il livello dei contenuti specifici, ma investono quello concettuale retrostante
  • Il commento di Giorgio Benvenuto alla luce di un’articolazione dell’azione sindacale che non può essere solo la tutela dell’esistente, ma deve essere capace di immaginare quel che non esiste ancora, ma che esisterà: le riforme.
  • Sulla base di un insoddisfacente sistema italiano tax benefit (contributi sociali, Irpef, addizionali, assegni e bonus) è stata qui proposta una riforma con l’obiettivo di aliquote gradualmente e regolarmente crescenti, un sostegno per i nuclei poveri o con figli, un’azione redistributiva efficace con cuneo fiscale ridotto a bassi redditi. I risultati sembrano mostrare un raggiungimento degli obiettivi, con una riduzione della concentrazione dei redditi, della povertà e del cuneo fiscale, e un incremento del supporto monetario per la cura dei figli.