Skip to content
Cerca per:
Futura Editrice
Novità
AUTORI
CATALOGO
CHI SIAMO
CONTATTI
Cerca:
Cerca
LOG IN
Facebook
Instagram
Cerca per:
LOG IN
✕
Novità
AUTORI
CATALOGO
CHI SIAMO
CONTATTI
Sort by
Name
Sort by
Name
Sort by
Prezzo
Sort by
Date
Sort by
Popolarità
Sort by
Rating
Show
12 Products
Show
12 Products
Show
24 Products
Show
36 Products
Vivere la democrazia, costruire la sfera pubblica
22.00
€
La nozione di «sfera pubblica» e il suo ruolo nella formazione e nello sviluppo della democrazia; il rapporto tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta; i «dilemmi» della democrazia accentuati in un mondo globale; la de-territorializzazione dei diritti e la necessità di ripensare le politiche sociali oltre i confini nazionali: queste alcune delle grandi tematiche affrontate nei primi due anni di attività della «Scuola per la buona politica» istituita a Roma dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso. Il volume raccoglie le lezioni tenute da prestigiosi studiosi e studiose nel biennio 2007-2008 e dà conto dell’ispirazione di fondo, dell’ambizione della Scuola: favorire la crescita di maturità e consapevolezza politica, stimolare un dibattito informato, contribuire cioè a invertire il trend di deculturalizzazione che minaccia le democrazie occidentali e quella italiana in particolare.
Il volume è a cura di Catia Papa.
Aggiungi al carrello
Details
Voci dal conflitto
11.00
€
Voci dal conflitto. Voci di ebrei israeliani, di palestinesi cittadini di Israele, di palestinesi dei territori occupati: docenti universitari, scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione del conflitto, i quali, da punti di vista differenti, denunciano l'ingiustizia dell'occupazione, la militarizzazione della società israeliana, la sottrazione di risorse vitali, come l'acqua, la strategia del displacement come forma di apartheid, di cui i governi israeliani sono responsabili. Dal volume emerge con chiarezza che non si tratta di un conflitto di religione, né di un conflitto etnico. Si tratta di una guerra fra chi, per mandato divino e per antiche e recenti persecuzioni e genocidi, ritiene di avere diritto di vivere sulla "terra promessa", e chi storicamente, da sempre, vive su quella terra. Il punto di vista degli autori dei saggi è che esiste, per entrambi i popoli, la possibilità di vivere in pace sullo stesso territorio, secondo la formula "due popoli due Stati". Questo i palestinesi lo hanno accettato, ma non i governi israeliani che mirano alla Grande Israele. Si pone quindi con forza, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale. L'Unione europea , per i suoi princìpi, le sue leggi, può essere il soggetto super partes, al quale gli autori del volume, ebrei israeliani e palestinesi, si appellano a gran voce. La storia del conflitto Palestina-Israele, anche in questa ultima e più drammatica fase, ha reso palese l’inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione arbitraria della sua complessità. Per questo gli autori del libro – ebrei israeliani, palestinesi cittadini di Israele, palestinesi dei Territori Occupati, docenti universitari, scienziate e scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione non violenta del conflitto – ne offrono una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Essi denunciano, da punti di vista differenti, l’ingiustizia dell’occupazione, la militarizzazione della società israeliana, la sottrazione di risorse vitali come l’acqua, la strategia di apartheid di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale. La convinzione degli autori dei saggi è che esiste, per entrambi i popoli, la possibilità di vivere in pace sullo stesso territorio, secondo la formula "due popoli, due stati". Si pone quindi con forza, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale in cui l’Unione Europea, per i suoi princìpi e per le sue leggi, superando l’impotenza attuale, può essere il soggetto super partes, al quale pure guardano le autrici e gli autori del volume. Contributi di: Abu-Dayyed Shamas, Amit, Delle Donne, Donini, El Sarraj, Ghanayem, Gigli, Halper, Hiller, Isaac, Macchi, Picchio, Rossetti, Tarozzi, Tricarico, Trottier.
Aggiungi al carrello
Details
Voci dal conflitto
13.00
€
La storia del conflitto Palestina-Israele, anche in questa ultima e più drammatica fase, ha reso palese l’inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione arbitraria della sua complessità. Per questo le autrici e gli autori del libro – ebrei israeliani, palestinesi cittadini di Israele, palestinesi dei Territori Occupati, scienziate e scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione non violenta del conflitto – ne offrono una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Voci di israeliani, voci di palestinesi, voci contro la guerra. Voci di sorprendente attualità nel mettere a fuoco cause ed effetti del fallimento del progetto “due popoli due Stati”. Nel denunciare, da punti di vista differenti, l’ingiustizia dell’occupazione, la sottrazione di risorse vitali come l’acqua, la strategia di apartheid di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale. Tutto questo mentre si avverte, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale, in cui l’Unione europea, per i suoi principi e per le sue leggi, superando l’impotenza attuale, può essere il soggetto
super partes
al quale pure guardano le autrici e gli autori del volume.
Aggiungi al carrello
Details
Voci dal conflitto [EBOOK]
9.99
€
La storia del conflitto Palestina-Israele, anche in questa ultima e più drammatica fase, ha reso palese l’inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione arbitraria della sua complessità. Per questo le autrici e gli autori del libro – ebrei israeliani, palestinesi cittadini di Israele, palestinesi dei Territori Occupati, scienziate e scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione non violenta del conflitto – ne offrono una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Voci di israeliani, voci di palestinesi, voci contro la guerra. Voci di sorprendente attualità nel mettere a fuoco cause ed effetti del fallimento del progetto “due popoli due Stati”. Nel denunciare, da punti di vista differenti, l’ingiustizia dell’occupazione, la sottrazione di risorse vitali come l’acqua, la strategia di apartheid di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale. Tutto questo mentre si avverte, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale, in cui l’Unione europea, per i suoi principi e per le sue leggi, superando l’impotenza attuale, può essere il soggetto
super partes
al quale pure guardano le autrici e gli autori del volume.
Aggiungi al carrello
Details
Voci dentro e fuori le strutture residenziali
Le strutture residenziali per anziani sono un esempio di risposta istituzionalizzata a un bisogno articolato, complesso e determinato da molte componenti: di ordine fisico, psicologico, sociale, biografico, esistenziale. A fronte di questa complessità, il servizio oggi offerto è un luogo che, anche alla luce di quanto accaduto durante l’epidemia da Sars-CoV-2, non può restare immutato: è necessario avviare una profonda riflessione di tutti gli attori coinvolti, al fine di ripensare la cura per le persone fragili, ripartendo in primis dalle preferenze espresse da coloro che vivono la fragilità e dai loro care giver. La letteratura internazionale offre indicazioni interessanti innanzitutto per i decisori: le relazioni costanti con i famigliari sono il fattore citato dagli intervistati come il più importante da salvaguardare nella predisposizione di qualsiasi modalità di long term care. Si tratta di affrontare una sfida culturale che metta in discussione l’istituzionalizzazione delle persone fragili, senza peraltro escludere forme di assistenza residenziale che si rendano necessarie in certe fasi della vita.
Details
Voci di donne migranti
15.00
€
Ventuno donne migranti, giunte a Roma in tempi diversi, raccontano la loro storia. Poche volte hanno avuto modo di parlare, raramente hanno trovato ascolto. «Abbiamo qualcosa dentro il cuore, però non sappiamo come dirlo, come spiegare a voi per far capire quello che sentiamo». Questo libro ha dato loro voce. Una voce che racconta di fughe dalla guerra e dalla miseria, di sacrifici e stenti, ma anche di quotidianità e conquiste. Il tema della maternità, vissuta lontano dagli affetti e dalle tradizioni, è stato il filo rosso che ha guidato questa raccolta di storie, ma anche un pretesto per narrare altro: identità perdute, aspettative e delusioni, coraggio, forza, riscatto sociale. Storie di donne che si sentono cittadine del mondo. Alcune ricordano la vita, gli usi e costumi del paese d’origine, tutte parlano della loro realtà quotidiana, con le fatiche e le speranze di donne e di madri. Le curatrici si sono avvalse della metodologia autobiografica per «tradurre» in forma scritta queste voci di donne migranti, proponendo così un panorama di testimonianze sul mondo dell’immigrazione femminile in Italia e in particolare a Roma. Il volume contiene inoltre un dialogo a distanza con i racconti delle donne migranti attraverso le riflessioni di Maura Cossutta, Cecilia Bartoli e Mercedes Frias e il saggio di Antonella Martini.
Aggiungi al carrello
Details
Volontari nel Terzo settore e nuove forme di mobilitazione civile
L’articolo parte dalla norma legislativa che riflette l’estensione dell’universo dei volontari in tutti gli ambiti della vita sociale, dalle forme organizzate a quelle nuove di partecipazione civica informale nel campo dei «beni comuni», fino ai singoli impegnati nella solidarietà di prossimità. Cerca di spiegare questa evoluzione nel tempo: dalla legge 266/1991 che contemplava un fenomeno di organizzazioni di volontariato alla Riforma del Terzo settore che valorizza la risorsa umana volontaria in ogni formazione. L’allargamento della base volontaria, con la crescita delle realtà del Terzo settore e dell’impegno dei cittadini per lo sviluppo delle comunità locali, deve fare i conti con una tendenza a considerare «volontari » anche soggetti che, pur svolgendo attività di «utilità sociale», non hanno tutti i requisiti di spontaneità, gratuità e solidarietà propri dell’identità specifica del volontariato, che va tutelata. Tuttavia si tratta di un fenomeno di partecipazione dei cittadini e di democrazia dal basso da incoraggiare anch’esso.
Details
Volontariato e cura. Il contributo del pensiero femminista
La crescente attenzione a innovare il volontariato, in termini di riorganizzazione dell’azione volontaria, di minore centratura per la funzione di advocacy e per la dimensione della gratuità, avrebbe come diretta conseguenza la perdita della dimensione morale ed etica del fare volontariato. Come recentemente affermato, verrebbe meno la capacità del volontariato organizzato di contribuire «to more just and caring world». In questo contributo cercheremo di mettere a punto alcuni strumenti concettuali, quello di tensione di ruolo e quello di cura, che permettano di leggere da una prospettiva differente i cambiamenti in atto.
Details
Volti e maschere della pena
16.00
€
Il sovraffollamento carcerario è «strutturale e sistemico»: lo attesta la Corte EDU con la sentenza
Torreggiani c. Italia
del gennaio 2013, chiamando
tutti
i poteri statali (Capo dello Stato, Parlamento, giudici, amministrazione penitenziaria, Corte costituzionale) a risolverlo. Il rischio è che questa prepotente urgenza releghi in un cono d’ombra altri momenti critici della pena e della sua esecuzione. Come un riflettore, il volume illumina a giorno alcune di queste zone buie: la pena
nascosta
negli ospedali psichiatrici giudiziari; la pena
estrema
del carcere duro ex art. 41-
bis
; la pena
insensata
se la sua esecuzione è solo inumana retribuzione e non l’occasione per una giustizia riparativa; i
muri
della pena che segnano lo spazio di una vita prigioniera. Il volume nasce dal ciclo di incontri – svolti a Ferrara nell’autunno 2012 per iniziativa del dottorato di Diritto costituzionale dell’Ateneo estense – dedicati alla discussione critica delle tesi di alcuni volumi:
Matti in libertà
(di M.A. Farina Coscioni, Editori Internazionali Riuniti, 2011);
Ricatto allo Stato
(di S. Ardita, Sperling & Kupfer, 2011);
Il perdono responsabile
(di G. Colombo, Ponte alle Grazie, 2011);
Il corpo e lo spazio della pena
(a cura di S. Anastasia, F. Corleone, L. Zevi, Ediesse, 2011). Ne esce una riflessione unitaria sui tanti volti della pena e i suoi altrettanti mascheramenti.
Volti
disegnati dall’urbanistica penitenziaria o dall’idea controversa di una riconciliazione tra reo e vittima.
Maschere
, come l’internamento del «reo folle» e la «tortura democratica» del detenuto in 41-
bis
, che il formalismo giuridico non annovera tra le pene (così privandole delle relative garanzie). In Appendice, il testo di un atto di promovimento «pilota» alla Corte costituzionale contro la pena dell’ergastolo, posto nella disponibilità di giudici e avvocati convinti dell’illegittimità del
fine pena mai
.
Aggiungi al carrello
Details
Voto di classe, populismo e sindacati:il caso italiano
Le analisi sul voto di classe hanno documentato come, dietro i successi mondiali dei partiti populisti, vi sia un crescente sostegnoda parte dei lavoratori comuni, compresi quelli sindacalizzati. Ciò riflette epocalicambiamenti nella domanda e nell’offerta po-litica, con vasti settori del lavoro dipendentefrustrati dagli alti costi pagatiin questi annie dal vuoto politico lasciato dai partiti che ne avevano lungamenterappresentato identità eistanze. In uno scenario del genere, che ruolo giocano i sindacati? Sonoanco-rain grado diinfluenzare il voto dei loro iscritti, generalmente in calo ma su numeri pur sempre ragguardevoli? Quali sono le loro strategie discorsive e organizzative su sfide cruciali e divisive, come l'integrazione europeae l'immigrazione? Come può il loro connaturato spirito di solidarietà, universalismo e internazionalismo fare fronte alle cre-scenti paure, allo sciovinismo e al nazionalismo di una parte significativadella classe la-voratrice? L’articolo affronta questi interrogativi con particolare riguardo al nostro paese, incrociandodati empirici e interpretazioni teoriche, attestando il parziale successo, finqui, dell’azione sindacale. Riteniamo, nelle conclusioni, che per i sindacati permangano spazi rilevanti affinché, attraverso appropriate scelte strategiche, narrazioni e socializzazione politica e culturale con gli iscritti e nei luoghi di lavoro, si possanoarginare e scongiurare inclinazioni xenofobe e nazionalistiche all’interno del mondo del lavoro.
Details
Voucher sociali: un’analisi del caso lombardo
Details
Vouchers – Presupposti, usi e abusi
Details
Previous
1
2
3
…
341
342
343
344
345
346
347
348
349
Next
RICERCA AVANZATA
CERCA IN:
Tutti
Libri
RPS
RGL
QRS
CM
Autore
Collane
Collane
Rivista
Rivista
Titolo
Titolo
Anno
Anno
ESCI
RESET
CERCA
Futura S.r.l.
Corso d’Italia, 27
00198 Roma
Tel.: 0644870325 - 06 44870283
Uff. Abbonamenti 06 44888229
E-mail:
futura-editrice@futura.cgil.it
Condizioni di vendita
Privacy Policy
•
Cookie Policy
•
Accessibilità