• Il libro è dedicato a due figure importanti ma molto diverse del nostro Risorgimento: Carlo Cattaneo e Carlo Pisacane. Questo accostamento non deriva soltanto dall’altissimo profilo morale delle due biografie personali. Ma soprattutto dal fatto che Cattaneo e Pisacane furono due rappresentanti di spicco di quel pensiero democratico risorgimentale che resta uno dei grandi patrimoni culturali della nostra storia unitaria. Entrambi non riuscirono a realizzare l’Italia unita come l’avevano pensata, immaginata e sognata. L’unità fu sì conseguita ma senza una struttura statale federalista, senza l’attenzione al mondo contadino, senza la Repubblica. Ma il loro pensiero non si spense. Anzi trovò nuovo vigore negli anni successivi al 1861 e fu determinante per trasformare lo Stato liberale in una democrazia compiuta e saldamente ancorata ai valori più nobili dell’Europa occidentale. Quando guardiamo all’Italia di oggi, alla splendida Carta costituzionale che il Paese si è dato nel 1948, un pensiero riconoscente dovrebbe sempre andare a quei patrioti che hanno creato le premesse culturali perché lo stato nazionale unitario divenisse anche uno stato democratico. Pisacane e Cattaneo sono certamente tra loro.
  • I lavoratori dei call center paiono ormai avviati a divenire il simbolo di una stagione: quella della «flessibilità», ovvero della «precarietà», secondo i punti di vista, che ha trovato nella produzione normativa della passata legislatura la sua esaltazione. La visibilità acquisita da questi lavoratori sui giornali e sulla stampa periodica, in televisione, nella musica pop e – soprattutto – in internet e sui nuovi mezzi di comunicazione, ne ha fatto l’emblema di quel «lavoro cattivo» (sovente ricondotto ai cosiddetti MacJobs) che per anni è stato quasi del tutto assente...
  • La storia del Cantiere navale di Monfalcone è la storia che ha visto migliaia di uomini e donne, operai, tecnici e impiegati, forgiare, insieme all’acciaio per costruire le navi, anche se stessi, il loro modo di vivere, di pensare e di vedere il mondo. Il libro ricostruisce gli eventi, le circostanze, le cause e gli effetti che hanno caratterizzato «l’altra storia» del Cantiere, quella dei lavoratori e del movimento sindacale, delle rivendicazioni e delle conquiste che hanno segnato lo sviluppo economico e sociale, non solo dello stabilimento navale, ma anche della città di Monfalcone e del suo territorio. Il volume, dunque, costituisce un contributo rilevante a una riflessione critica e apre la strada a ulteriori approfondimenti. Oltre 200 fotografie accompagnano la narrazione storica e documentano passaggi e momenti decisivi della vita centenaria del cantiere.
  • L’identità di un’organizzazione è l’esito di uno sviluppo storico, sociale, culturale. L’acquisizione di conoscenze e competenze è parte di tale processo. La formazione sindacale si pone esplicitamente in tale logica, collocandosi in una posizione intermedia tra definizione di saperi ed elaborazione di strategie concrete. Il volume ricostruisce, attraverso una ricerca, la dinamica con cui la Cgil è venuta definendo, nel tempo, la propria formazione, il proprio sistema di valori e la propria configurazione attuale. Ne emerge un quadro composito, dal quale si evidenzia come la produzione, l’elaborazione e lo sviluppo di una cultura avvengano attraverso «contaminazioni» e acquisizioni da esperienze di altre organizzazioni e istituzioni, in un’osmosi continua di conoscenze e criteri di giudizio. Su questo terreno è stato chiamato a misurarsi il sindacato, nel definire un originale profilo organizzativo, caratterizzandosi come un solido e specifico soggetto della rappresentanza sociale. Testi di: David Bidussa, Adolfo Braga, Marida Cevoli, Fabrizio Loreto, Francesca Mandato, Saul Meghnagi.
  • Lenin e Zuckerberg sono due rivoluzionari, l’uno appartiene al Novecento, l’altro al secolo che miliardi di persone stanno vivendo dentro la sua sfera. Anche Lenin ha avuto negli anni venti-trenta del Novecento una sterminata massa di credenti ma poi, quasi alla fine del Novecento, le statue erette in suo onore sono state fatte a pezzi, con l’accusa di non aver cambiato lo stato delle cose o al contrario di aver tentato di farlo. L’altro – i cui antenati venivano anch’essi dalla vecchia Europa – appartiene al tempo nuovo che ha contribuito a plasmare. Ed è consapevole delle conseguenze. Il Novecento è il focus del libro, dove è data rilevanza a ciò che è accaduto ma che poteva diversamente accadere. Ben altri poteri pre mono sul XXI secolo, emerso dalle macerie dell’altro ed è un tempo nuovo su cui gli Zuckerberg decidono per i loro follower cosa fare, cosa avere, cosa sapere. Come non pensare. Dalla premessa al libro di Rita di Leo
  • Perché il lavoro è spesso dolore e sofferenza? A cosa servono i sindacati? Quando, come e perché sono nati? Quali compiti hanno ancora oggi? Grandi domande con risposte semplici e divertenti: un libro a colori, di immagini e versi, ideato, scritto e disegnato da Sergio Staino per i bambini di Bobo e per i bambini di tutto il mondo. Una favola moderna che parte da un pallone dietro il quale si nascondono la cruda realtà del lavoro minorile e i volti anonimi di tanti bambini che lavorano in altre parti del mondo in condizioni talmente inumane da risultare addirittura impensabili. Nasce da qui la riflessione che Dodo, il piccolo protagonista della storia, svilupperà e che lo porterà alla fine, raccolte tante risposte a prima vista ovvie ma in realtà sbagliate, a capire che dietro un oggetto c’è sempre qualcuno che lavora, a volte anche con sofferenza. Il ricavato delle vendite del volume sarà devoluto per l’affidamento a distanza e la scolarizzazione quadriennale di 1.000 bambini in Libano, attualmente costretti a lavorare.
  • La storia locale, superando il carattere erudito che l’ha caratterizzata a lungo, è diventata negli ultimi decenni un terreno molto frequentato e produttivo. Permette infatti di concentrarsi su realtà specifiche, spesso ritenute secondarie, con il risultato di costruire tessere preziose della narrazione storica nazionale ed internazionale. Inoltre, si è di frequente incrociata con l’ambito della memoria favorendo il recupero e la valorizzazione di identità collettive e, anche, la comunicazione tra generazioni differenti. Crotone ha un rilievo particolare perché attraverso la sua storia, che è insieme agricola e industriale, è possibile leggere le trasformazioni del Mezzogiorno soprattutto in età repubblicana. Questo libro ci restituisce dunque un pezzo di storia locale che è anche una storia del nostro Sud e dell’Italia intera.
  • Il saccheggio dei beni comuni, quali l’energia e l’acqua, perpetrato dalle nostre società in nome della crescita economica e dello sviluppo tecnologico, non é una dimostrazione di saggezza, argomentano con accurata dovizia di dati e analisi Agostinelli, Meregalli e Tronconi in questo libro. Né è espressione di saggezza, secondo gli Autori, quella di voler continuare il saccheggio del futuro della vita ricorrendo all’energia nucleare. Essi non credono che i beni comuni possano essere ridotti a merci, oggetto di appropriazione e di uso al servizio della bramosia di potenza e della cupidigia dei pochi. Quando si riferiscono alla necessità di integrare il discorso sull’energia con quello sul clima, sull’acqua e sulla terra indicano il tratto conduttore di un programma sociale e politico che riguarda anche il lavoro e che non può che affascinare i giovani derubati di futuro. Per l’Italia, la riconversione ecologica dell’economia, a partire dall’occasione straordinaria di «passare al Sole», rappresenta una grande opportunità per affrontare l’emergenza ambientale e per contribuire alla soluzione dei problemi occupazionali e di qualità del lavoro che la crisi presenta.