Skip to content
Cerca per:
ARCHIVIO
AUTORI
ABBONAMENTI
CHI SIAMO
CONTATTI
CODICE ETICO
Cerca:
Cerca
LOG IN
Facebook
Instagram
Cerca per:
LOG IN
✕
ARCHIVIO
AUTORI
ABBONAMENTI
CHI SIAMO
CONTATTI
CODICE ETICO
Sort by
Date
Sort by
Name
Sort by
Prezzo
Sort by
Date
Sort by
Popolarità
Sort by
Rating
Show
12 Products
Show
12 Products
Show
24 Products
Show
36 Products
La forza del modello sociale europeo
L’articolo riassume la tesi principale del libro "Who’s afraid of the welfare state now?" (Hemerijck e Matsaganis, 2024), ovvero «Chi ha paura dello stato sociale ora?», secondo la quale siamo entrati in una nuova epoca di ampio consenso politico, fondato sull’accettazione dell’idea che robusti sistemi di protezione sociale, se ben disegnati, rendono le nostre economie più dinamiche, le nostre società più serene e le nostre democrazie più forti. Il welfare europeo ha dato un contributo importante alla gestione delle ricadute sociali della crisi finanziaria globale dei primi anni dieci e al superamento della crisi pandemica dei primi anni venti. Questo contributo ha ormai reso in larga misura obsolete le vecchie polemiche contro il welfare che imperversarono per molto tempo dopo la fine del trentennio glorioso. Oggi non stiamo più vivendo sotto il segno dell’austerità, né sotto quello della sfiducia nello Stato sociale. Nonostante ciò, le idee superate connesse alla fase dell’ascesa ultraliberista resistono per inerzia nell’immaginario collettivo. Su questo punto il nostro libro suona una nota di dissenso: con una piccola dose di iperbole, si potrebbe concludere che il welfare europeo gode di ottima salute.
Details
Lavorare per la salute. Sfida od opportunità?
Il settore della salute, già sotto pressione, ha visto amplificarsi le sue criticità con la pandemia. Sono emerse fragilità sistemiche come la carenza di personale, l’assenza di investimenti tecnologici e la desertificazione dei servizi territoriali. Tuttavia, è stato il lavoro degli operatori sanitari a garantire la tenuta del sistema. Oggi si evidenziano disuguaglianze di genere nei ruoli dirigenziali e retributivi, oltre a un’inadeguatezza del sistema contrattuale, che penalizza l’evoluzione professionale e la multidisciplinarità. La frammentazione tra pubblico e privato, con salari e condizioni diseguali, amplifica il problema. È urgente ripensare il modello sanitario: non più basato sulla prestazione ma sugli esiti di salute, con un approccio integrato che valorizzi il lavoro come pilastro del sistema. Occorrono investimenti in formazione e aggiornamento, una contrattazione più equa e regole che pongano il lavoro al centro del progetto di salute per la comunità.
Details
L’ambiente di lavoro e la sua rilevanza nell’attività degli operatori sanitari
In molti paesi, ma in misura più accentuata in Italia, in particolare dopo il Covid-19, vi è un diffuso disagio fra il personale sanitario, con abbandoni del lavoro da parte di medici e infermieri, e una carenza di domande alle scuole infermieristiche e ai corsi di specializzazione in importanti settori: medicina d’urgenza, anestesia e terapia intensiva, chirurgia generale ecc. L’articolo esamina la rilevanza dell’ambiente di lavoro nel contribuire a rendere meno gravosa e più sicura l’attività degli operatori; a facilitare i rapporti personali all’interno dell’équipe e con i pazienti; a favorire l’empatia con colleghi e con gli utenti; a ridurre la fatica fisica e psicologica-emotiva. Vengono presi in esame i layout dei percorsi, descritte le tecnologie esistenti a supporto degli operatori per ridurre gli sforzi fisici, l’importanza degli spazi verdi, le modalità di abbattimento del rumore e l’applicazione di tecnologie perrendere l’ospedale smart, valutando come quest’insieme di iniziative possa rendere più tutelato e meno faticoso lo svolgimento delle attività assistenziali.
Details
Soddisfazione e ritorno economico nelle professioni sanitarie della riabilitazione: gli effetti della differenziazione interna al settore
Le trasformazioni che hanno interessato il settore sanitario hanno comportato un importante peggioramento delle condizioni di lavoro con una progressiva diminuzione di tutele, reddito, riconoscimento e soddisfazione. In particolare, rispetto alle professioni sanitarie della riabilitazione, se, da un lato, il massiccio ricorso al lavoro autonomo ha ampliato le chance occupazionali permettendo però alle aziende sanitarie di scaricare il costo sui lavoratori, dall’altro l’aumento dei soggetti coinvolti nella governance dei servizi ha fortemente segmentato le condizioni di lavoro creando forti spaccature e disuguaglianze tra i professionisti. A partire da queste evidenze il contributo si concentra sulle professioni sanitarie della riabilitazione presentando i risultati di una survey che ha coinvolto oltre 14 mila professionisti. Il primo obiettivo è l’analisi delle condizioni professionali, il secondo è analizzare come e in che modo la fortissima frammentazione in termini di organizzazione in cui si esercita la professione impatta a livello di reddito, condizioni di lavoro e soddisfazione. I risultati confermano la crescente fragilità di questi professionisti con importanti segregazioni di genere e generazionali, oltre a forti polarizzazioni tra ambito professionale e tipologia di datore di lavoro.
Details
Il lavoro nelle residenze per anziani
L’articolo analizza le condizioni lavorative nel settore delle residenze per anziani in Italia, con un focus specifico sui lavoratori della cura. In primo luogo, vengono analizzati e discussi i livelli di occupazione nel settore della residenzialità in prospettiva comparata. In secondo luogo, le condizioni lavorative dei lavoratori della cura vengono confrontate con quelle di altri lavoratori con un approfondimento sul caso italiano. Il confronto mostra l’esistenza di condizioni in linea, o migliori, rispetto a lavoratori equivalenti occupati in altri settori. Allo stesso tempo, tali condizioni sono più critiche quando confrontate con i lavoratori della cura occupati nel settore ospedaliero. Infine, i risultati di ricerca vengono discussi alla luce dei principali aspetti problematici caratterizzanti la configurazione istituzionale del settore delle residenze per anziani in Italia.
Details
La Medicina di emergenza-urgenza tra tensione alla specificità e competenze agite. Una esplorazione etnografica in due Pronto soccorsi
Il presente studio esplora la crisi della Medicina di emergenza-urgenza (Meu) attraverso un’indagine etnografica condotta in due Pronto soccorsi italiani. La ricerca muove dalla necessità di considerare, oltre alle cause strutturali del fenomeno (es. burnout, conciliazione vita-lavoro, esposizione alla violenza), il ruolo delle pratiche professionali e della cultura organizzativa. Muovendo da un approccio basato sull’analisi delle pratiche lavorative, il lavoro evidenzia come la Meu si trovi in una posizione ambigua all’interno della gerarchia delle specialità mediche, dovendo gestire non solo emergenze reali, ma anche pazienti con bisogni sociali e sanitari non urgenti. Tale collocazione, se per un verso richiede agli operatori di erogare prestazioni che dovrebbero costituire oggetto della pratica professionale di pronto soccorso, per un altro verso lascia agli attori margini di libertà d’azione per interpretare il proprio ruolo professionale, piuttosto che subirne gli aspetti prescrittivi. Questo si manifesta in modo marcato nel caso di quella che qui si identifica come «emergenza dilatata», in alcuni casi medici e infermieri scelgono di attivare le risorse a cui hanno accesso forzando la definizione di «urgenza» e adottandone una estensiva. Il contributo invita a riflettere su come le pratiche lavorative oscillino tra la tutela della giurisdizione di specialità e un agire orientato al migliore interesse del paziente.
Details
Gli operatori sanitari: la grande fuga
Il fenomeno delle grandi dimissioni (great resignation), espressione che descrive la tendenza all’uscita volontaria di massa dei dipendenti dai loro obblighi lavorativi, ha preso avvio negli Stati Uniti a seguito della pandemia da Covid-19 e si è velocemente esteso al di fuori dei confini americani diffondendosi in molti settori economici. In ambito sanitario questa fuga sta determinando conseguenze non trascurabili. In Italia, essa sembra tuttavia solo parzialmente riconducibile alle condizioni di lavoro determinatesi con la pandemia. Quest’ultima, infatti, avrebbe in realtà soltanto esasperato una tendenza alla svalorizzazione del personale che avrebbe preso avvio dal 2008 a seguito delle politiche dei tagli. Demotivati e stanchi, gli operatori del Ssn stanno continuando ad abbandonare il loro lavoro in cerca di condizioni più dignitose che trovano nel settore privato o all’estero. In particolare, sarebbero le donne e i più giovani ad andarsene, privando il Ssn di forze sempre più indispensabili vista l’aumentata domanda di cure. Per fronteggiare i problemi di recruitment e di retention, e dunque per implementare l’appeal del Ssn, è necessario comprendere le motivazioni più profonde che spingono i diversi operatori ad andarsene al fine di proporre soluzioni adeguate anche in relazione alle diverse culture professionali espresse dalle generazioni attualmente presenti nel mercato del lavoro.
Details
Il personale sanitario: un esercizio di ricognizione comparato
L’analisi comparata degli occupati nel settore della sanità non è un esercizio scontato, pur importante, data la difficoltà di rilevare informazioni comparabili sul personale sanitario e il diverso significato che i dati possono assumere in sistemi sanitari e regolativi diversi. Il contributo propone un esercizio di comparazione basato sui dati della European Labour Survey che mostra la diversa rilevanza del settore socio-sanitario nei paesi europei, la diversa struttura dell’occupazione socio-sanitaria per livelli di qualificazione e la diversa diffusione del lavoro temporaneo, del part time e del part time involontario quali indicatori delle condizioni di impiego e di qualità dell’occupazione nel settore. I risultati mostrano come, tra i paesi europei, vi siano differenze significative sempre legate al disegno istituzionale dei sistemi sanitari e alle più generali caratteristiche di funzionamento dei mercati del lavoro e che riguardano non solo l’importanza del settore ma anche la struttura dell’occupazione per livelli di qualificazione e alcuni aspetti della sua deregolazione.
Details
Introduzione
Details
RPS N. 3/2024
22.00
€
Quo Vadis?
Il lavoro nel sistema sanitario italiano tra pubblico e privato
La forza del modello sociale europeo
La legge delega in materia di disabilità
Le donne tra cura e lavoro
Aggiungi al carrello
Details
Due musicisti, uno spartito
15.00
€
Per circa mezzo secolo i dirigenti e gli iscritti a Cgil e Pci si sono sentiti parte di una storia comune, che muoveva dalla stessa premessa e che tendeva allo stesso fine. Ciononostante, ogni organizzazione ha affrontato la lunga traversata del Novecento con le proprie specificità, declinando con modalità proprie la rappresentanza della classe lavoratrice. Come due musicisti, potremmo dire, che interpretavano diversamente lo stesso spartito. In una fase come quella attuale, in cui viene ampliandosi non solo la distanza tra cittadini e istituzioni, ma anche quella tra i primi e i corpi intermedi, appare indispensabile tornare a ragionare sulle forme in cui si articola la relazione tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale. Volendo farlo in prospettiva storica, un punto di vista particolarmente fertile può essere individuato proprio nel rapporto tra il principale sindacato italiano e il più forte partito comunista d’Occidente.
Aggiungi al carrello
Details
Parte I – Dottrina
Details
Previous
1
2
3
4
5
6
7
8
9
…
347
348
349
Next
RICERCA AVANZATA
CERCA IN:
Tutti
Libri
RPS
RGL
QRS
CM
Autore
Collane
Collane
Rivista
Rivista
Titolo
Titolo
Anno
Anno
ESCI
RESET
CERCA