• Il volume raccoglie i risultati di una ricerca svolta sul tema della conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia per le donne migranti. Partendo dal progetto migratorio e dall’analisi della condizione occupazionale sono stati approfonditi i bisogni, le aspettative e le difficoltà che le donne migranti sperimentano nel conciliare vita professionale e vita privata familiare. Sono aspetti che influenzano le scelte, i modi, i tempi del percorso migratorio e il tipo di relazione che si instaura con la società italiana. L’indagine è stata svolta nell’area napoletana e ha coinvolto donne migranti scelte fra le comunità più rappresentative insediate in questo territorio, insieme a vari testimoni privilegiati.
  • L’articolo si concentra sulle disuguaglianze che in Italia incontrano le famiglie omogenitoriali e migranti nell’accesso e nel coinvolgimento nei nidi e nelle scuole per l’infanzia e primarie, dando voce a bambini e adulti. I risultati mostrano, da un lato, come modelli normativi di famiglia, genitorialità e infanzia prevalenti nelle istituzioni educative influenzino la relazione tra famiglie e servizi e l’inclusione dei bambini e, dall’altro, quali condizioni istituzionali favoriscano cambiamenti volti al riconoscimento delle diversità famigliari. L’approccio centrato sui bambini invita a focalizzare l’attenzione sulla qualità dei servizi e non solo su copertura e diffusione dei medesimi.
  • Il dizionario si articola in 220 schede biografiche di sindacalisti attivi nelle Marche dal 1900 al 1970, ovvero nel periodo compreso fra la nascita della prima Camera del lavoro nella regione - quella di Ancona - e la conclusione delle lotte dell’Autunno caldo. Il volume racconta la storia non soltanto dei relativi biografati, ma in certa misura anche dell’intero movimento operaio e contadino marchigiano nelle diverse componenti (socialista, anarchica, repubblicana, cattolica, comunista ecc.) in cui esso venne declinandosi nei primi settant’anni del secolo scorso. A questo risultato si è giunti grazie a un paziente lavoro di équipe al quale hanno contribuito oltre cinquanta studiosi. Un lavoro che ha permesso di ricostruire i percorsi di vita dei maggiori dirigenti, nonché di tracciare un prezioso spaccato dei propagandisti sindacali operanti nelle Marche del Novecento. Emergono così nuovi spunti di riflessione e, insieme, si fa il punto su un tema comunque meritevole di ulteriori approfondimenti in sede storiografica.
  • Può un dizionario del pensiero organizzativo essere utile, suscitare un qualche interesse, non solo tra le schiere di studenti che una riforma universitaria ricca soprattutto di incongruenze sta trasformando in veri e propri credit hunter, ma anche tra le file di tutti coloro, sindacalisti, imprenditori, dirigenti, formatori, professionisti, knowledge worker, che con i sistemi organizzativi e l’innovazione si ritrovano, in maniera più o meno consapevole, a fare i conti ogni giorno? La risposta è in questo testo di introduzione e di divulgazione, che si propone di essere agile senza essere superficiale, semplice senza essere banale, un prodotto di qualità utile tanto a coloro che hanno bisogno di consultare quanto a quelli che hanno l’esigenza di imparare. Con due idee di fondo. La prima dice che sono le connessioni, le interdipendenze, le relazioni, la chiave di accesso per scrutare i segni del tempo, leggere e interpretare i molti volti del cambiamento, individuare nodi di intersezione e spazi di condivisione per l’agire sociale, trasferire conoscenze e saperi all’interno delle organizzazioni. La seconda che, in una società meno inflazionata di informazioni e deflazionata di senso, la qualità della vita familiare, aziendale, sociale, e dunque la qualità della democrazia e della cittadinanza, dipendono dalla consapevolezza, la determinazione, la capacità di stabilire connessioni, da parte delle singole persone, almeno tanto quanto dall’efficienza e dalla credibilità delle strutture.
  • Può un dizionario del pensiero organizzativo essere utile, suscitare un qualche interesse, non solo tra le schiere di studenti che una riforma universitaria ricca soprattutto di incongruenze sta trasformando in veri e propri credit hunter, ma anche tra le file di tutti coloro, sindacalisti, imprenditori, dirigenti, formatori, professionisti, knowledge worker, che con i sistemi organizzativi e l’innovazione si ritrovano, in maniera più o meno consapevole, a fare i conti ogni giorno? -La risposta è in questo testo di introduzione e di divulgazione, che si propone di essere agile senza essere superficiale, semplice senza essere banale, un prodotto di qualità utile tanto a coloro che hanno bisogno di consultare quanto a quelli che hanno l’esigenza di imparare. Con due idee di fondo. -La prima dice che sono le connessioni, le interdipendenze, le relazioni, la chiave di accesso per scrutare i segni del tempo, leggere e interpretare i molti volti del cambiamento, individuare nodi di intersezione e spazi di condivisione per l’agire sociale, trasferire conoscenze e saperi all’interno delle organizzazioni. -La seconda che, in una società meno inflazionata di informazioni e deflazionata di senso, la qualità della vita familiare, aziendale, sociale, e dunque la qualità della democrazia e della cittadinanza, dipendono dalla consapevolezza, la determinazione, la capacità di stabilire connessioni, da parte delle singole persone, almeno tanto quanto dall’efficienza e dalla credibilità delle strutture.
  • Può un dizionario del pensiero organizzativo essere utile, suscitare un qualche interesse, non solo tra gli studenti ma anche tra coloro, sindacalisti, imprenditori, dirigenti, formatori, professionisti, knowledge worker, che con i sistemi organizzativi e l’innovazione si ritrovano, in maniera più o meno consapevole, a fare i conti ogni giorno? La risposta in questo testo di introduzione e di divulgazione che si propone di essere agile senza essere superficiale, semplice senza essere banale, un prodotto di qualità utile tanto a coloro che hanno bisogno di consultare quanto a quelli che hanno bisogno di imparare. Con 108 voci. Un’ampia bibliografia ad vocem. L’indice delle voci e dei riferimenti. E tre messaggi nella bottiglia. Sul primo c’è scritto che per apprendere bisogna innanzitutto capire. Poi studiare. Infine cercare di applicare a contesti reali (famiglia, amici, lavoro, svago, studio, affetti, ecc.) ciò che si è studiato. Sul secondo che la possibilità/capacità di collaborare, connettersi, stabilire relazioni è una componente sempre più importante del processo di apprendimento. Sul terzo che costruire senso vuol dire costruire un contesto condiviso per l’azione. E che la società della conoscenza ha senso se sa essere prima di tutto una società accogliente, capace di comprendere le ragioni dell’altro.
  • Nel 1990 alcuni professionisti nel settore della musica e teatro si riuniscono nella cooperativa Doc Servizi: in qualità di soci lavoratori trovano riconoscimento professionale e tutele sociali, negoziando migliori condizioni di lavoro, di sicurezza e di mercato in stretta sinergia con le organizzazioni sindacali. La loro esperienza oggi viene mutuata alle nuove attività dell’innovazione e creatività, nella gig economy, oltre al settore dello spettacolo.
  • L’articolo analizza, sulla base di una prima discesa sul campo, le esperienze, le rappresentazioni e i posizionamenti di ruolo di un gruppo di docenti ospedalieri e, attraverso il loro punto di vista, offre spunti per riflettere su come le attuali politiche educative e sanitarie si intrecciano e sono implementate. A partire dalle sfide poste alla scuola dalla società della conoscenza, si discutono le potenzialità e gli inciampi che costellano il lavoro e la quotidianità del docente in ospedale. Quella che emerge è una professione che, per la particolarità del contesto, si costruisce attraverso equilibrismi su molteplici e sovrapposte soglie.
  • Prima donna nella lunga storia del sindacato entrata a far parte nel 1980 della segreteria nazionale della Cgil su proposta di Luciano Lama e dell’intera segreteria confederale, Donatella Turtura è una delle figure di spicco del sindacalismo italiano. Lucida interprete dei profondi cambiamenti della società e del mondo del lavoro, il suo impegno nel sindacato è contrassegnato da una costante attenzione ai temi e alle politiche dello sviluppo. La sua intensa stagione politica e sindacale si intreccia con una parte importante della storia italiana del dopoguerra: a capo dell’Ufficio lavoratrici negli anni del boom economico, segretaria generale della Federbraccianti nella complessa fase del processo unitario, entra in segreteria confederale nel difficile tornante rappresentato dagli anni ottanta; ed è di nuovo a capo di una categoria, la Filt, in un momento cruciale per il sindacalismo confederale posto di fronte alla sfida dei sindacati autonomi, ma anche per l’Italia che si appresta ad entrare nell’Europa di Maastricht. La costituzione dell’Osservatorio socio-economico sulla criminalità del Cnel e la direzione del gruppo interdipartimentale «legalità economica» della Cgil la impegnano fino all’ultimo giorno della sua esemplare esistenza. Le analisi, le lotte e l’impegno appassionato di Donatella Turtura sono al centro delle riflessioni e delle testimonianze contenute nel volume, che si conclude con un’appendice documentaria in cui sono raccolti i suoi interventi e i contributi che ha apportato al sindacato, collaborando a ridisegnarne strategie, obiettivi e pratiche politiche.
  • In questo articolo si esaminano le politiche adottate in Italia per affrontare i problemi congiunti della bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro e dell’iniqua distribuzione tra i generi del carico di lavoro domestico e di cura. Se le iniziative di gender mainstreaming possono influenzare il «senso comune», un cambiamento più profondo richiede interventi volti a rimuovere gli ostacoli materiali che si oppongono all’emancipazione femminile. In Italia, in particolare, è importante la realizzazione di un sistema di servizi di cura di buona qualità per bambini e anziani, in tutte le regioni, a tariffe accessibili.