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La pubblicazione dal titolo: Europa digitale. La sfida di un continente, nasce da una collaborazione tra l’Area delle politiche europee ed internazionali e l’Ufficio Progetto Lavoro 4.0, per realizzare un testo di raccolta dell’estesa normazione sul digitale da parte dell’Unione europea. Gli articoli, redatti da vari autori, spiegano brevemente e commentano i contenuti delle norme che negli ultimi anni hanno regolato la trasformazione digitale.
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Tra il 2004 e il 2006 l’Italia dovrà recepire due importanti direttive sul coinvolgimento dei lavoratori nelle imprese costituite in forma di Società europea e di Società cooperativa europea, direttive che completano due regolamenti (2157/2001 e 1435/2003) relativi alle suddette forme societarie. Caratteristica dei due Statuti societari è che la registrazione della Società europea e della Società cooperativa europea nei vari Stati membri dell’Unione Europea è subordinata al riconoscimento di diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei dipendenti. Determinante ai fini dell’applicazione di tali diritti è il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori, e in particolare dei sindacati, i quali dovranno disciplinare le modalità del coinvolgimento in un apposito negoziato con i rappresentanti delle società. In mancanza di accordo si applicheranno apposite norme di garanzia. In vista della prima scadenza (8 ottobre 2004 per il recepimento della direttiva sul coinvolgimento dei lavoratori nella Società europea) il volume approfondisce le tematiche oggetto dei due regolamenti e delle due direttive, fornendo a studiosi, ricercatori, rappresentanti dei lavoratori e delle imprese e al legislatore gli strumenti di conoscenza necessari per la conformazione della normativa italiana a quella europea. Contributi di: Arrigo, Barbucci, Buschak, Cerfeda, Vasquez.
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Come si pone l’Europa per rapporto al Mondo? In che modo la storia e la cultura di Europa si pongono di fronte alla globalizzazione, intesa come unità del mondo e, dunque, come fine della dialettica tutto-parte? Come un’identità debole può esistere e riprodursi in un mondo ostile? A queste domande il libro cerca di rispondere non solo tramite una ricostruzione storica dei processi e una resa dei conti con le ideologie di Europa (e di Anti-Europa) oggi in campo, ma, soprattutto, tramite un vaglio critico dei parametri fondamentali di quelle teorie che lavorano a costruire strumenti di difesa della forma dell’esistenza politica europea: sovranità condivisa, Mediterraneo, dialettica del riconoscimento. Ed è precisamente in continuità con questi tentativi che l’autore rimette in circolazione i temi della forza e dell’autorità come elementi essenziali, e non più eludibili, del progetto europeo, perché senza di essi non è possibile tenere insieme l’uno e il molteplice, non è possibile l’esistenza politica di Europa. Sullo sfondo il dibattito fondativo della modernità, e il problema-Vico, perché forza e autorità non vanno letti come elementi di un ordine del discorso diverso da quello del vecchio progetto umanistico, ma come elementi fondanti dello stesso, perché è solo tramite essi che è possibile un nuovo incontro di Mediterraneo ed Europa e, dunque, di Europa e Mondo, per pensare davvero il mondo nuovo.
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Il contributo offre uno studio dei tratti maggiormente caratterizzanti del diritto dell’Unione sull’immigrazione per lavoro, presentando uno stato dell’arte e puntando a mostrare come l’integrazione europea, su tale fronte, sia sempre scaturita da una tensione costante fra visioni politiche più progressiste e altre più caute in fatto di cessione di sovranità da parte degli Stati-nazione.
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