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Nel cuore rosso di Roma
13.00
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Roma, 6 ottobre 1906: con la celebrazione del IX Congresso del Partito socialista s’inaugura la Casa del Popolo di via Capo d’Africa, che diventa sede di organizzazioni politiche e sindacali e teatro di importanti eventi del movimento operaio della capitale. Il Celio, dove già si svolgono, all’Orto Botanico, manifestazioni e comizi e dove nel 1912 sorgerà, sulle pendici del Colle Oppio, l’Educatorio Andrea Costa, si trasforma in una sorta di cittadella rossa tenuta sotto stretta sorveglianza dalla polizia. Questo libro ripercorre la storia dell’edificio, a partire dal «miracolo» che rende possibile, in appena quindici mesi, tradurre in realtà l’idea lanciata da Enrico Ferri nel comizio del 1° maggio 1905. Per circa vent’anni la Casa del Popolo è la casa comune di socialisti rivoluzionari e riformisti, anarchici, repubblicani, comunisti, il quartier generale di grandi agitazioni operaie e della prima resistenza al fascismo. Per impulso dell’Educatorio, dove sono attivi un doposcuola e un ricreatorio per fanciulli, si sviluppano varie iniziative come la Scuola socialista di cultura, l’Università proletaria, il Teatro del Popolo; si tengono conferenze, corsi di cultura generale e amministrazione, rappresentazioni teatrali, concerti e spettacoli. Nel 1926 con la confisca della Casa del Popolo ad opera del regime fascista inizia un’altra storia, le cui propaggini arrivano fino a oggi.
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Logistica
12.00
€
La logistica è qualcosa di più delle funzioni di trasporto e distribuzione cui è solitamente associata. Le trasformazioni del processo produttivo, la diffusione su larga scala del container e dei principi dell’intermodalità e della multimodalità, l’intensificazione dei processi di digitalizzazione e la formazione di nuovi spazi infrastrutturali hanno portato ciò che ruota intorno alla logistica a conquistare un ruolo di primo piano nell’economia e nella politica globali. Porti, zone economiche speciali e corridoi sono così divenuti snodi cruciali all’interno di una nuova mappa del potere. Attingendo da molteplici fonti e approcci disciplinari, questo libro sostiene che la logistica sia da considerare tra gli elementi costitutivi della globalizzazione e – introducendo la categoria di «politica dei corridoi» – analizza il modo in cui essa è diventata un fatto politico che promuove nuove modalità di governo e decisione, spingendo a ripensare la forma Stato e le forme dell’agire politico.
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Mafia Capitale
12.00
€
Gli autori, partendo dal racconto delle proprie «storie», spiegano, descrivono ed analizzano la «precondizione» che è alla base del fenomeno Mafia Capitale: lo sfruttamento pesante, fatto di retribuzioni bassissime ed assenza di tutele e diritti, dei lavoratori e delle lavoratrici che operano nell’ambito di quelle cooperative sociali «centrali e nevralgiche» nel sistema economico e criminale «Carminati-Buzzi». In questo contesto, alcune recenti modifiche legislative imposte dal Governo, attraverso il Jobs Act e la riforma del terzo settore, stanno determinando un ulteriore peggioramento delle condizioni del lavoro, accompagnato da un consistente aumento degli «utili» per le attività di cooperative che, in questo modo, risultano ancora più esposte a fenomeni d’illegalità diffusa. Sono temi che interessano non solo Roma bensì l’intera nazione, segnata, negli ultimi trent’anni, dall’affermazione di quella cultura «liberista» che ha portato verso la privatizzazione di servizi pubblici ed universali e, insieme, ha finito con il contaminare in maniera pesante e negativa anche quell’esperienza della «cooperazione» nata con ben altro spirito e ideale. Una realtà che, a giudizio degli autori, va modificata radicalmente attraverso interventi strutturali e profondi capaci di «riscattare il lavoro» da ogni forma di sfruttamento e di schiavitù. Solo un lavoro dotato di tutele, diritti ed equa retribuzione può garantire la qualità delle prestazioni e dei servizi in una delicata e complessa sfera come quella delle attività socio-sanitarie e assistenziali. Ridare centralità e dignità al lavoro rappresenta l’unico modo per aggredire alle fondamenta l’illegalità e creare le condizioni affinché fenomeni come quello di Mafia Capitale non si possano ripetere.
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Verso una politica della casa
14.00
€
Roma 2016: 170.000 residenti nelle case popolari, 73.000 alloggi pubblici per un valore stimabile in 22 miliardi di euro, 16.000 famiglie in lista di attesa, 8.000 in emergenza abitativa, 30.000 in difficoltà con il pagamento degli affitti di cui 10.000 con sfratto esecutivo, 10.000 occupanti abusivi, 5.000 assegnatari decaduti, 1.000 case popolari occupate ogni anno, 30 milioni di spesa per i residence, 500 milioni di debito ICI da parte degli enti gestori e 700 milioni di deficit manutentivo. Sebbene il problema casa appaia inestricabile e numericamente insormontabile, questa pubblicazione si propone di porre ordine nella materia, al di là dei luoghi comuni e dei proclami scandalistici che troppo spesso ne avvelenano il dibattito. Un sistema in crisi in cui la Capitale d’Italia incarna tutti i mali della nazione, ma ha anche tutte le potenzialità che, dopo un riassetto organico della materia, potrebbero finalmente riuscire a dare delle risposte concrete alla pressante emergenza abitativa.
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La moneta incompiuta -Seconda edizione completamente riveduta e ampliata
30.00
€
Le economie europee sono in una fase di stallo persistente. Il ciclo economico positivo globale che nel 2014-2015 (grazie anche al basso prezzo del petrolio e all’Euro debole) ha tenuto a galla l’unione monetaria volge al termine con il rischio di una recessione alle porte di un’Europa frammentata e indebolita da squilibri strutturali. Rinunciare alla propria moneta senza un bilancio e un debito pubblico europeo fa dell’euro un regime di cambi fissi incompleto. Questa architettura è disfunzionale, come anche la Banca Centrale Europea oramai ammette. Il volume cerca di rendere accessibili al «cittadino medio» questi aspetti attraverso spiegazioni elementari, esempi, grafici e tabelle. Niente congetture; sono i dati a raccontare passato e presente del l’Unione monetaria. Ne esce fuori un ritratto complesso, dove spicca l’incapacità dell’euro-burocrazia di gestire l’integrazione economico-finanziaria, trasmettendo le motivazioni profonde, i principi e i valori che ne hanno ispirato l’istituzione. Il lettore è guidato in un viaggio del pensiero attraverso la gamma delle soluzioni possibili che è fiorita all’ombra della crisi. Il lavoro affronta con chiarezza i temi del «completamento» dell’Euro e della possibilità di un «altro Euro» meno incentrato sul rigore fiscale e sulla cessione di sovranità. Le realtà molteplici della crisi greca, del fallimento dell’austerità, dei problemi del sistema bancario, del debito pubblico e della Brexit stanno mostrando che il tempo guadagnato dalle «soluzioni-tampone» della BCE sta volgendo al termine. Una visione positiva e intellettualmente onesta è però ancora possibile, abbandonando ogni posizione fideistica e adottando un approccio pragmatico e razionale. Il futuro dell’Euro è ancora tutto da scrivere.
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14° Rapporto sui diritti globali
18.00
€
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, unico a livello internazionale, che analizza i processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali, osservati in un’ottica che vede i diritti come interdipendenti. La struttura del Rapporto, giunto alla sua quattordicesima edizione, è articolata in capitoli tematici, suddivisi in una panoramica generale e in Focus di approfondimento su alcune delle problematiche più rilevanti e attuali dell’anno. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, dati statistici, riferimenti bibliografici e web. Il Rapporto sui diritti globali, contenente le analisi più approfondite, le cifre più aggiornate, il quadro più ampio, si è confermato come uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione Società INformazione ONLUS, è promosso dalla CGIL nazionale, con la partecipazione di: ActionAid, Antigone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Gruppo Abele, Legambiente.
Prefazione di Susanna CAMUSSO, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di Maurizio ALBAHARI, Danilo BARBI, Marco BERSANI, Stefano CECCONI, Iván CEPEDA, Luigi CIOTTI, Giuseppe COSTA, Alessandro DE GIORGI, Monica DI SISTO, Fausto DURANTE, Andrea FUMAGALLI, Ivana GALLI, Ágnes HELLER, Gavino MACIOCCO, Salvatore PALIDDA, Rosa PAVANELLI, Leopoldo TARTAGLIA, Adem UZUN, Edoardo ZANCHINI.
REDAZIONE
: José Miguel Arrugaeta, Orsola Casagrande, Antonio Chiocchi, Roberto Ciccarelli, Massimo Congiu, Monica Di Sisto, Susanna Ronconi, Alberto Zoratti, Sergio Segio (coordinatore).
COMITATO SCIENTIFICO:
Aldo Bonomi, Massimo Cacciari, Massimo Campedelli, Francesco Ciafaloni, Franco Corleone, Chiara Daniele, Andrea Di Stefano, Guglielmo Epifani, Davide Galliani, Maurizio Gubbiotti, Maria Luisa Mirabile, Mauro Palma, Livio Pepino, Andrea Pugiotto, Marco Revelli, Claudio Sarzotti, Gianni Tognoni, Guido Viale, Danilo Zolo.
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Guerra di Liberazione e sport popolare
12.00
€
Accostare le asprezze della guerra di Liberazione alla nascita dello sport popolare sembra essere un autentico azzardo, eppure l’esperienza fiorentina del Fronte della gioventù, che aveva partecipato in prima linea alla lotta contro il nazifascismo, dimostra che non è affatto così. Il volume ripercorre le vicende di un’organizzazione che ha avuto vita breve, ma che ha costituito un esperimento unico di autonomia rispetto all’allineamento partitico; un laboratorio di associazionismo e democrazia partecipata aperto alle iniziative politiche e culturali dal basso. Proprio nel delineare un programma di ricostruzione nazionale, il Fronte aveva indicato nello sport una delle leve attraverso cui i giovani avrebbero potuto tornare a vivere e a sperare, incoraggiandone la rinascita e una più ampia diffusione. Ed è a Firenze, sia in modo diretto sia attraverso i movimenti giovanili di altri partiti della sinistra, coinvolgendo la CGIL, il sindacato metalmeccanici FIOM, fabbriche e aziende come l’Officina Galileo, l’Officina motori delle ferrovie, la Società elettrica Valdarno, l’Istituto geografico militare, che il Fronte si è fatto, più che altrove, promotore della creazione di un’organizzazione nazionale per lo sport popolare. Sarà un’esperienza determinante, da cui avrà origine, pur in un percorso non lineare e carico di contraddizioni, la costituzione stessa dell’UISP.
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Al primo colpo di cannone
13.00
€
Neutralità o intervento? Lo scoppio della guerra europea, nell’estate del 1914, aprì nell’opinione pubblica italiana un aspro dibattito. Lo stesso Partito socialista, formalmente trincerato dietro la parola d’ordine della «neutralità assoluta», era in verità diviso, al suo interno, tra spinte divergenti e non facilmente conciliabili, di cui il caso Mussolini fu solo la punta dell’iceberg. Il tema ha appassionato gli studiosi, sconfinando spesso nella polemica politica, tra gli anni cinquanta e settanta, per poi essere progressivamente abbandonato: l’attuale centenario della Grande guerra sembra dunque l’occasione per tornare a parlarne, magari da prospettive storiografiche e generazionali, per quanto possibile, nuove. La prima parte del volume affronta la questione nei suoi termini generali, abbozzando anche un panorama di ciò che accadde nelle diverse parti del paese (quadro ancora in gran parte da delineare, ma comunque assai più ricco, complesso e contraddittorio di quanto generalmente si sia portati a credere). La seconda parte approfondisce invece un caso specifico, quello del socialismo veneto: di una regione, cioè, posta al confine tra Italia e Impero austro-ungarico, dove la guerra materialmente si combatté. E forse proprio per questo il travaglio del movimento socialista, lacerato dall’alternativa tra principi internazionalisti e sentimenti patriottici, appare qui particolarmente evidente.
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Bilateralità
10.00
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Il libro raccoglie gli atti del seminario: «Bilateralità, quali prospettive?», tenutosi a Napoli nei giorni 8 e 9 settembre 2015, in cui sono state approfondite le diverse dimensioni attraverso le quali si articola il mondo della bilateralità. Alle due giornate di lavoro hanno partecipato, in qualità di relatori, esperti provenienti dal mondo della ricerca, dell’università e della formazione, dirigenti sindacali, segretari nazionali confederali e di alcune importanti categorie. Il libro si articola in diverse sezioni. Una parte introduttiva espone l’analisi confederale nazionale sulle opportunità e sugli aspetti cruciali della bilateralità e sulle proposte della CGIL in merito. La prima sezione ricostruisce il percorso formativo nell’ambito del quale si è collocato il seminario di Napoli. La seconda sezione raccoglie gli approfondimenti tematici realizzati dagli esperti. La terza sezione è dedicata alla tavola rotonda alla quale hanno partecipato i segretari nazionali di alcune categorie. Il libro si apre con l’introduzione di Franco Martini, segretario confederale della CGIL Nazionale, e si chiude con le conclusioni di Fabrizio Solari, segretario confederale della CGIL Nazionale.
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Là sotto nell’inferno da Pesaro a Marcinelle
12.00
€
Quando l’8 agosto 1956 l’orologio dell’emigrazione italiana in Belgio improvvisamente si ferma, nel fondo del Bois du Cazier, a Marcinelle, si trovano undici minatori provenienti dalla provincia di Pesaro. Nove vi sono nati, due hanno vissuto lì una parte importante della loro vita, prima di emigrare in Belgio. La provincia di Pesaro si trova immersa in una delle più gravi catastrofi minerarie del dopoguerra, accomunata alle vicende e ai dolori di altre terre. Oggi il Bois du Cazier è uno dei sacrari dei lavoratori europei. Davanti al lutto che ancora grava nella memoria collettiva, ogni confine sfuma, rompendo steccati nazionali o regionali. Ma dentro la Storia si racchiudono piccoli e grandi racconti delle vittime che portano con sé un proprio vissuto con profonde radici in un determinato territorio. A sessant’anni dalla tragedia, in un anniversario che diventa momento di riflessione, questo libro ricostruisce la storia del rapporto peculiare tra la provincia di Pesaro e il Belgio, a partire dall’accordo firmato tra i due paesi nel 1946, che scambiava uomini con carbone, fino ad arrivare alla tragica conclusione di Marcinelle. Il bilancio storiografico qui tracciato si articola lungo la specifica fisionomia di un territorio, attraversato da persistenze e rotture nei legami sociali e nelle strutture economiche, influenzato dalle dinamiche nazionali ed europee che dettano i caratteri del fenomeno migratorio e indirizzano le modalità delle destinazioni e delle partenze. Le vite spezzate nel sottosuolo della miniera, le vedove, gli orfani diventano protagonisti di una storia corale fatta di dolore, sacrificio e riscatto. Immagini ed emozioni del passato che sembrano congiungersi alle cronache drammatiche delle migrazioni di oggi.
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I poeti incontrano la Costituzione
12.00
€
Chi meglio del poeta-scrittore può avere facoltà di descrivere un avvenimento così importante della nostra memoria collettiva e della storia della nostra democrazia come la nascita della Costituzione? Nasce così l’idea di costruire un percorso a più voci che rilegga la nostra Carta fondamentale con gli occhi della letteratura, affrontato da generazioni che hanno avuto con essa rapporti indiretti ma forti, sostenuti dall’orgoglio e dall’identità partecipativa trasmessa loro dall’esperienza e dai ricordi dei padri o addirittura dei nonni. Dopo aver celebrato i settant’anni della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e aver spento le settanta candeline della Repubblica, questo libro vuole essere soprattutto un appello affinché tali premesse costituzionali si concretizzino nella loro carica etica e democratica, soprattutto oggi, in cui il nostro paese è preda di un malessere che affievolisce e sfilaccia il tessuto dei rapporti interpersonali. Oggi spetta a tutti noi tenere viva la tensione morale, la forza di volontà, la spinta riformatrice che caratterizzarono il lavoro dei padri costituenti, poiché con la poesia, la creatività, la cultura si possono recuperare le energie perdute per scongiurare la «profezia» di George Santayana: «Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo».
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Sindacato, politica, autonomia Per Riccardo Terzi
12.00
€
Riccardo Terzi, nato a Bergamo nel 1940 e morto a Milano nel 2015, lascia un prezioso contributo di studi, che il Gruppo di lavoro a lui intitolato si prefigge di ordinare e valorizzare, partendo da questo lavoro, realizzato con la Cgil di Bergamo. Il volume raccoglie gli esiti di un se minario del 2015 con contributi, tra gli altri, di Adolfo Braga, Aldo Bonomi e Marco Revelli, un’intervista a Terzi e alcuni suoi interventi sulla storia e i mutamenti dei rapporti fra i soggetti della rappresentanza politica e della rappresentanza sindacale. «Terzi si interroga sulle trasformazioni della politica e della democrazia partendo da lontano, da quel repertorio di possibilità che è il passato. E misura la prossimità, e soprattutto la distanza, del presente rispetto a quel passato. Il paradosso di un modello di regime politico che nasce nel conflitto sociale per l’inclusione di ampie frazioni di popolazione escluse e finisce per funzionare come un sistema oligarchico destinato a configurare un’arena, distante dalla cittadinanza democratica, in cui si svolgono meri giochi di potere, è messo in luce da Terzi che può così insistere sul mutamento strutturale di ciò che usiamo chiamare ‘politica’. E l’effetto inaspettato dell’esercizio del senso della storia è che solo così puoi vedere in altro modo lo stato delle cose presenti, puoi abbandonare un modo ormai opaco e distorto di nominare le cose e, forse, puoi scovare con uno sguardo libero e critico un varco per possibilità e alternative che la dittatura del presente azzera e rende opache o inaccessibili» (dalla Prefazione di Salvatore Veca).
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