• Il volume propone gran parte dei documenti esposti nella mostra storico-documentale Gli anni Sessanta, la CGIL, la costruzione della democrazia – a cura di Archivio storico CGIL nazionale, Archivio storico FLAI ‘Donatella Turtura’, Archivio storico SPI CGIL – svoltasi a Roma, presso la sede della Confederazione generale italiana del lavoro, dal 29 settembre al 5 ottobre 2015. Attraverso fotografie e riproduzioni di documenti, molti dei quali inediti, illustra l’impegno, spontaneo e organizzato, che singole persone, movimenti e associazioni hanno profuso negli anni Sessanta per la costruzione della democrazia con iniziative e mobilitazioni, elaborazioni e pensiero, successi e sconfitte, idee e proposte. Gli anni Sessanta hanno segnato il momento decisivo della formazione politica di un’intera generazione: sono anni complessi, a partire dalla notevole quantità e densità di avvenimenti che si sono verificati a livello nazionale, all’interno di uno scenario globale in cui il processo di decolonizzazione contribuisce ad allentare le tensioni politiche e militari in Europa favorendo indirettamente anche il processo d’integrazione economica. Anni importanti che ci consegnano la lezione di un movimento sindacale sempre più unito nelle sue diverse organizzazioni, più autonomo dalle controparti, più democratico nel rapporto con lavoratrici e lavoratori, più impegnato in campo politico, divenuto ormai un interlocutore autorevole per le classi dirigenti e per le istituzioni dello Stato italiano. Il volume vuole offrire al lettore l’esperienza di un viaggio attraverso lo spazio e il tempo in un percorso che partendo dalla Genova del 30 giugno 1960 arrivi, passando dalla Milano di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, all’approvazione dello Statuto dei diritti dei lavoratori del 1970, attraverso quattro temi sviluppati e declinati nelle loro diverse sfaccettature: i fatti del luglio 1960 a Genova, Licata, Roma, Reggio Emilia, Palermo e Catania; la riforma del sistema pensionistico; il ruolo e le conquiste delle donne; la crisi e la rinascita di fine decennio.
  • I frequenti episodi di cronaca hanno reso immediata, nell’opinione pubblica, l’associazione tra appalti pubblici e corruzione, infiltrazioni criminali, scarsa efficienza e proliferazione del lavoro nero, quest’ultimo in particolare nei servizi. Per una corretta interpretazione del fenomeno, per una valutazione dei costi e rischi economici e sociali connessi, per un’individuazione efficace degli interventi da attuare in risposta, sembra necessario conoscere l’articolata disciplina che regolamenta gli acquisti pubblici. Il presente volume vuole fornire al lettore uno strumento con cui districarsi all’interno del labirinto normativo e un quadro sintetico della materia. Una nuova direttiva europea è ora in corso di recepimento. Contestualmente, a livello nazionale, si è pensato di cogliere tale occasione per imprimere una svolta decisiva al modo in cui gli amministratori pubblici effettuano i loro acquisti. Si è dato, dunque, avvio a un processo di radicale riorganizzazione con l’introduzione di misure in tema di vigilanza e governance, e alla riscrittura del Codice degli Appalti Pubblici, mostratosi evidentemente inadeguato e insufficiente nella lotta contro la corruzione, nel garantire i principi di efficacia e di trasparenza del sistema e di tutela dell’occupazione. Il volume illustra la complessa normativa esistente e le novità introdotte e in corso di introduzione, ponendo in rilievo le ripercussioni in materia di lavoro, le incoerenze esistenti tra norme interne e comunitarie e i numerosi punti deboli che hanno determinato il malfunzionamento del sistema.
  • Il trasformarsi delle politiche sociali suscita reazioni e prese di posizione anche da parte degli assistenti sociali in quanto questi conducono quotidianamente la propria pratica professionale nella cornice offerta da tali politiche, cogliendone in tal modo limiti e potenzialità. Il contributo presenta alcuni degli esiti più rilevanti di una ricerca internazionale Irses Marie Curie (2013-2016) diretta a rispondere al quesito «che cosa dicono gli assistenti sociali delle politiche sociali e delle relative riforme?». Lo sguardo è rivolto ad alcuni paesi europei (Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna), alla Turchia e ai cosiddetti cinque «Brics» (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Si tratta, complessivamente, di dieci nazioni dove il servizio sociale opera secondo prassi, valori e principi condivisi pur nell’ambito di specificità locali.
  • Questo contributo intende offrire una ricostruzione critica del dibattito relativo agli effetti della contrattazione decentrata sull’occupazione e la crescita economica. La visione dominante fa propria la convinzione secondo la quale lo spostamento della negoziazione al livello di impresa e territoriale genera crescita dei salari e della produttività del lavoro. Verrà mostrato come questa impostazione risente di forti criticità sul piano teorico, messe in evidenza da molti economisti post-keynesiani. In una prospettiva teorica post-keynesiana la contrattazione decentrata tende a generare moderazione salariale, declino della produttività del lavoro e del tasso di crescita.
  • La guerra in Ucraina ha esacerbato le tensioni inflazionistiche che erano iniziate in seguito alla pandemia, comportando un aumento vertiginoso dei prezzi dei beni e servizi energetici. Le caratteristiche dell’ondata inflazionistica possono però avere effetti distributivi rilevanti, dato che l’aumento dei prezzi energetici impatta diversamente su famiglie con diverso tenore d’acquisto. Facendo uso di un database che registra redditi e consumi delle famiglie ita-liane, in questo contributo si stima l’impatto della crescita dei prezzi energetici su disuguaglianza e povertà in Italia, tenendo anche conto delle misure di contrasto ai rincari introdotte dal governo nel corso del 2022.
  • Fino a qualche tempo fa gli enti bilaterali erano un istituto pressoché sconosciuto, anzi «negletto», di cui «i pochi che sanno non parlano né sembrano interessati a sentir parlare da estranei: prediligono la discrezione, il silenzio – meglio ancora l’oblio – incuranti di destare in questa maniera il sospetto di occultare chissà quali compromissioni» (Romagnoli, 2003). Monografie e saggi in argomento si contavano sulla punta delle dita (Bellardi, 1989; Perulli, Sabel, 1997). Poi sono arrivati la legge 30 e il d.lgs. 276 del 2003, in cui all’art. 2, lettera h, gli enti bilaterali,...
  • Una introduzione alla regolamentazione dei contratti secondo la legislazione spagnola. Il nuovo contratto per la promozione dell'assunzione a tempo indeterminato. Una lezione per l'Italia?
  • Il fenomeno degli Indipendenti di sinistra, una vicenda finora mai studiata, ma che si intreccia con gli avvenimenti più importanti della storia dell’Italia repubblicana, ha una sua assoluta originalità in Europa e forse nel mondo: non ci sono altri esempi, infatti, di un partito politico, nella fattispecie il Pci, che abbia messo a disposizione tra il 10 e il 15 per cento dei propri seggi per l’elezione di candidati indipendenti, permettendo la costituzione di un gruppo autonomo, scisso da vincoli di appartenenza ideologica e con pieno diritto di dissenso. Dal Sessantotto a Tangentopoli la Sinistra indipendente rappresenta una pluralità di matrici culturali – socialista (come Lelio Basso, Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino), cattolica (come Mario Gozzini, Adriano Ossicini, Claudio Napoleoni), azionista (come Ferruccio Parri, Carlo Levi, Franco Antonicelli, Altiero Spinelli) – tentando di sintetizzarle in una terza forza alternativa, una sorta di riformismo «militante», che, da sinistra, rivendicava come valori irrinunciabili la libertà, la democrazia, il pluralismo, la laicità, rifiutando sia l’ideologismo e il centralismo democratico del movimento operaio, sia la stretta dipendenza dalla gerarchia ecclesiastica e l’interclassismo democristiano. La storia della Sinistra indipendente funziona bene da cartina di tornasole della società e della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta, ed è stata ricostruita utilizzando i documenti reperiti in importanti archivi storici italiani, le testimonianze scritte dei suoi protagonisti e i racconti di quelli ancora in vita.