Il sindacato, lo Stato nazionale e l'Europa
Il sindacalismo tedesco e il processo di integrazione europea (1945-1963)
A cura di:
Marzo 2009
392 pag
ISBN: 88-230-1301-8
Collana: Storia e memoria
DgbEuropaGermaniasindacatoSpd
Descrizione
Nel volume si ricostruisce la posizione della Confederazione sindacale tedesca, il DGB, in relazione al processo di integrazione europea nel periodo che va dal 1945 al 1963, quando il congresso confederale di Düsseldorf, con la definitiva accettazione dell’economia sociale di mercato, costituisce un punto di svolta nel processo storico di rielaborazione della rappresentanza sindacale e politica all’interno della democrazia tedesca. Nell’ambito della cosiddetta «questione tedesca», l’Europa e la sua integrazione rivestono, per il movimento sindacale tedesco, un’importanza e un valore ideale centrali, destinati però ad evolvere con il passare degli anni. Nella fase iniziale il sindacalismo tedesco si pensa come soggetto politico capace di formulare un programma per disegnare i contorni di una società nuova. Ma progressivamente il DGB ripiega su una visione più tradizionale della politica sindacale, mentre il processo di integrazione militare apre una profonda discussione sul rapporto tra base e dirigenza. Il programma di azione del 1955 testimonia il ritorno dell’attenzione sindacale sui temi classici del suo agire e la relativa disaffezione dall’idea di Europa. Questo processo di ripensamento trova il suo approdo nel congresso di Düsseldorf, quando viene varato il programma che sostituirà quello deliberato al congresso di fondazione del DGB a Monaco di Baviera nel 1949: l’approccio all’integrazione europea si fa sempre più pragmatico e sempre meno caratterizzato da ideali di trasformazione della società e dell’economia.
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