La deportazione operaia nella Germania nazista
Il caso di Sesto San Giovanni
Gennaio 2005
248 pag
ISBN: 88-230-1020-9
Collana: Storia e memoria
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Descrizione
La deportazione degli operai di Sesto San Giovanni all’indomani degli scioperi del marzo 1944 fu solo una delle azioni di reclutamento coatto di lavoratori italiani dopo il fallimento della politica di trasferimento volontario del Terzo Reich. Erano operai e quadri sindacali impiegati in produzioni ritenute strategiche per l’economia di guerra tedesca che andavano a sostituire i prigionieri russi decimati nei mesi precedenti e oppositori politici attivi nella resistenza operaia e nella lotta contro il nazismo e il fascismo. Con la complicità della proprietà delle fabbriche, la repressione repubblichina e azista determinò un flusso di deportati di migliaia di operai delle aree industriali e di contadini e braccianti. Il volume ricostruisce, nel quadro della tradizione antifascista dell’industria milanese, la resistenza in fabbrica sotto l’occupazione nazista e lo sciopero generale del 1° marzo 1944, per esaminare poi gli scioperi a Sesto San Giovanni, le retate dei lavoratori e le deportazioni dalle sue fabbriche. Completano l’opera un’analisi approfondita delle cifre della repressione dello sciopero operaio e della deportazione nella zona di Sesto, una ricca bibliografia ragionata sulla deportazione operaia e la testimonianza dell’operaio Enrico Longari, ex deportato della Breda.