• La prospettiva di Fp Cgil, Flc Cgil e Filcams Cgil. Tre interviste ai segretari generali delle federazioni Cgil di categoria dei lavoratori di: Commercio, turismo e servizi, Funzione pubblica, Conoscenza (scuola, università, ricerca).
  • Il termine valano, insieme ai rispettivi geosinonimi gualano e ualano, indica lo stalliere, il bifolco, l’addetto al bestiame che veniva venduto il giorno dell’Assunta di ogni anno in tutte le città del Sud dove fosse presente la consuetudine della compravendita di manodopera pastorale. Consuetudine secolare in base alla quale nella piazza principale del paese annualmente avveniva la pubblica esposizione e la vendita dei «garzoni», ingaggiati come salariati fissi nelle campagne al servizio degli agricoltori più abbienti. I contratti venivano pattuiti oralmente il 15 agosto e l’8 settembre avveniva la consegna dei lavoratori. Si trattava per lo più di ragazzi tra i sette e i tredici anni e giovani che, appartenendo a famiglie numerose di braccianti o di contadini poverissimi, dalle stesse famiglie venivano venduti per il periodo di un anno in cambio di un tozzo di pane e di un giaciglio, per servire da schiavi nei lavori più umili e duri delle campagne, privi di ogni diritto sancito dalle leggi sul lavoro. A Benevento, fino alla fine degli anni ’50, questo mercato di carne da lavoro si teneva in Piazza Duomo, addirittura dinanzi all’Ufficio comunale di collocamento. E di quale fosse questa tremenda realtà dà conto il volume che, in assenza di fonti storiografiche e di sufficiente documentazione, è stato realizzato interamente grazie a fonti orali e testimonianze dirette acquisite superando il riserbo di lavoratori renitenti al racconto di una vicenda privata sentita ancora oggi come lesiva e disonorante.
  • Il mio intervento intende affrontare alcuni degli aspetti salienti del mercato del lavoro in Germania. È già emerso che le questioni delle qualifiche e della crescita economica sono strettamente correlate alle condizioni lavorative e all’organizzazione delle strutture sindacali. Riguardo alla situazione tedesca, possiamo dire chiaramente che abbiamo un problema a livello di crescita. Il reddito nazionale, quindi il Prodotto interno lordo, è una cifra aumentata solo di poco, ossia dell’1,3 per cento, nonostante il processo di unificazione della Germania negli ultimi decenni. ...
  • Questo articolo mette in evidenza e commenta tre fenomeni: a) il dualismo economico all’interno dell’Unione europea, il dualismo storico Nord-Sud in Italia e l’accentuarsi del dualismo interno al Sud; b) le trasformazioni demografiche e i loro nessi con la situazione economica; c) i contradditori processi di modernizzazione dell’agricoltura con il concentrarsi di lavoro gravemente sfruttato nelle aree più ricche. Si tratta di fenomeni che hanno all’origine spinte e processi diversi fra di loro ma anche dinamiche comuni. I principali elementi che li legano sono l’internazionalizzazione e l’ulteriore segmentazione del mercato del lavoro. Una chiara espressione di questo secondo aspetto è la contemporanea presenza di immigrazione e disoccupazione nelle regioni del Mezzogiorno. La ripresa dell’emigrazione dal Sud verso il Nord e l’estero è frutto delle carenze dello sviluppo e della domanda di lavoro dal punto di vista dell’dinamica e della qualità. Nel frattempo è cresciuta una offerta di lavoro immigrata disponibile ad accettare salari e condizioni di lavoro indecenti.
  • Un’umanità sconosciuta: ridot ta a fatti di cronaca, dove spesso vince la curiosità del dettaglio più crudo, il richiamo all’allar me sociale, la reazione delle vittime e dei lo ro parenti, le sentenze più o meno con divise dei giudici. In queste pagine quella umanità assume il volto di persone, storie individuali, percorsi di vita che si intrecciano con la vita di chi le racconta: una giudice del Tribunale per i Mino renni di Roma, Maria Teresa Spagnoletti, che per decenni ha incontrato nelle aule di giustizia e nelle carceri minorili centinaia di questi ragazzi invisibili ai nostri occhi. Ce li racconta con un linguaggio asciutto, talvolta duro come le loro vite, profondo ma mai con un cedimento alla retorica o alle banalità del senso comune. È un magistrato che giudica i fatti commessi, non le persone, e anzi non si rassegna, data la loro giovane età, all’ineluttabilità di un destino che per molti di loro appare a prima vista già segnato e immodificabile. Per questo, nel suo lavoro, ascolta, scom mette sulla fiducia, su quanto una buona esperienza scolastica, un impegno nel volontariato e il lavoro solidale di tanti operatori possano accendere nuovi interessi e visioni della vita. Crede in loro anche quan do chiunque al suo posto avrebbe molti dubbi; ma non si arrende neanche di fronte agli insuccessi, che ci racconta con realismo, passione, mai rassegnazione. Un libro che è testimonianza di un impegno e di una cultura che non cede al pregiudizio sociale e alla deriva autoritaria che affiora nelle pieghe della società.
  • Il 25 giugno 1933 Claudio Cianca fa esplodere un ordigno inoffensivo nel pronao della Basilica di San Pietro. Ha soltanto vent’anni e con il suo gesto vuole richiamare l’attenzione del mondo sull’Italia oppressa dal fascismo. Condannato a 17 anni di carcere, torna libero il 9 settembre 1943 e partecipa alla Resistenza romana. Nel dopoguerra è dirigente della CGIL, parlamentare comunista, consigliere comunale in Campidoglio, protagonista di memorabili battaglie contro la speculazione fondiaria ed edilizia, leader carismatico degli edili, che lo accolgono con grande calore quando va nei cantieri a tenere i «comizi volanti». In questo libro-intervista Cianca rievoca momenti cruciali della storia italiana del Novecento di cui è stato testimone, partecipe, protagonista. Ai toni enfatici preferisce la divertita ironia, ispirata da una visione ottimistica che lo induce a ritenersi fortunato – «Se non mi avessero messo dentro forse sarei morto in qualche fronte di guerra» – e a trasmettere alle giovani generazioni un messaggio di speranza e di libertà. In allegato il DVD con l'intervista a Claudio Cianca.