• Il quarto rapporto prosegue il lavoro di documentazione e di analisi dei processi d’inserimento dei lavoratori immigrati nei mercati del lavoro italiani e delle loro implicazioni sociali e istituzionali. Esso segna la continuità di quella linea interpretativa che legge l’immigrazione come uno degli aspetti importanti delle tendenze, da tempo ormai in atto nelle società dell’Europa comunitaria, di crescente divario tra capacità produttive e capacità di creare occupazione stabile; di crescente eterogeneità delle modalità d’inserimento lavorativo e delle identità professionali; di costante erosione di sistemi di garanzie e di modelli contrattuali sempre meno in grado di ricondurre a logica unitaria la molteplicità di comportamenti, spinte, bisogni, conflitti che maturano e si sprigionano ad ogni livello e in ogni sfera di relazioni. Contemporaneamente il rapporto ripropone un altro aspetto del progetto: la persuasione che una più adeguata conoscenza di quei processi non è questione che riguardi i soli ricercatori; è un elemento essenziale per l’elaborazione, la verifica e la messa a punto di linee, piattaforme contrattuali, modelli organizzativi e forme di lotta del sindacato. Rispetto a questo secondo aspetto il rapporto registra - sulla base dei contenuti emersi nel corso della Conferenza nazionale della CGIL sull’immigrazione e di iniziative che ne sono già scaturite - il delinearsi di una crescente consapevolezza i cui sviluppi si prospettano rilevanti per il futuro dei rapporti sindacali nel quadro europeo.
  • L’inserimento dei lavoratori immigrati nel mercato del lavoro italiano ha assunto una centralità politica e sociale crescente nel corso degli ultimi anni. Il V rapporto su «Immigrazione e sindacato» pubblicato dall’Ires si propone come un interessante strumento di analisi e documentazione rispetto ad un fenomeno così ricco di suggestioni e potenzialità, ma anche di forti contraddizioni e paradossi. L’obiettivo del rapporto è stato quello di analizzare il mondo del lavoro attraverso l’ottica delle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori stranieri che hanno scelto l’Italia come paese in cui vivere e lavorare. Le riflessioni e le inchieste che sono riportate nel volume mostrano un mercato del lavoro strettamente vincolato alla presenza di manodopera proveniente dall’estero ma anche fortemente segmentato e discriminante. Il differenziale retributivo, l’alta incidenza di infortuni e morti bianche, le discriminazioni razziali e religiose sui luoghi di lavoro, il fenomeno del lavoro irregolare, la cosiddetta «segregazione occupazionale», che vede la maggior parte dei lavoratori stranieri confinati in determinati ambiti e a determinati livelli di qualifiche, sono alcune delle problematiche affrontate. In un contesto così complesso e articolato, in cui da un lato emerge un mondo del lavoro dove la realtà immigrata è sempre più consolidata e in cui si scorgono percorsi di inclusione e integrazione, mentre dall’altro continuano ad evidenziarsi comportamenti discriminatori ed escludenti, questo volume fornisce una riflessione sullo stato attuale della condizione lavorativa degli immigrati.
  • Benché l’immigrazione sia ormai un elemento strutturale della società italiana, le politiche migratorie sono concentrate più su norme repressive che su misure di carattere integrativo. La pesante crisi economica e la ricorrenza di episodi di xenofobia e razzismo concorrono inoltre a rendere sempre più pesanti le condizioni lavorative ed esistenziali degli stranieri che vivono in Italia: difficoltà a ottenere un lavoro, a trovare un’abitazione, ad accedere al sistema dei servizi. Il volume si articola in diversi saggi, ciascuno dei quali approfondisce questioni cruciali relative all’immigrazione: la cittadinanza, la normativa, le condizioni di lavoro, le discriminazioni. Ampio spazio viene dato all’analisi del fenomeno nei diversi territori come luoghi naturali dell’integrazione lavorativa e non solo.
  • Giunto alla sua settima edizione, il rapporto Ires-Cgil analizza il fenomeno immigrazione attraverso tre concetti chiave: il lavoro, la cittadinanza e la rappresentanza. L’immigrazione non può essere considerata un evento casuale da gestire in modo «emergenziale» ma va interpretata e affrontata come un fenomeno strutturale complesso, tanto sul piano nazionale che su quello europeo. Tra gli argomenti trattati: il mercato del lavoro immigrato negli anni della crisi, le condizioni di lavoro degli stranieri, la presenza degli immigrati nella Cgil, le azioni a tutela dei lavoratori immigrati, la partecipazione politica degli immigrati e il ruolo delle seconde generazioni e, infine, le politiche per l’immigrazione e la cittadinanza, in Italia e in Europa.
  • La critica al «nazionalismo metodologico», l’approccio prevalente sino ad alcuni anni fa, non solo in Italia, nel campo dei cosiddetti migration studies, molto si è avvalsa dell’uso di termini e di categorie quali diaspora e diasporico o transnazionale e transnazionalismo, che specie nel caso degli ultimi due, tuttavia, hanno sovente imposto o almeno suggerito in via preliminare, a chi li usava, il ricorso a precisazioni e anche a imbarazzate cautele destinate nei voti a marcare differenze e distanze sin troppo enfatizzate rispetto a termini e a parole assiduamente presenti, invece,...
  • Nell’Unione Europea vi è una generale e diffusa consapevolezza che non si può fare a meno degli immigrati. Eppure, mai come ora, i paesi dell’Unione si trovano unanimi nel concertare misure di respingimento di quanti chiedono di entrare. Il volume parte da questo assunto apparentemente contraddittorio e analizza le strategie di inclusione-esclusione attuate nell’Unione Europea. Nella prima parte vengono esaminate le politiche migratorie, tenendo conto sia della diversità delle culture, delle istituzioni e dei principi che sono alla base degli ordinamenti degli Stati nazionali, sia dei processi decisionali seguiti dall’Unione in materia di immigrazione. In questa parte vengono altresì affrontate le politiche adottate dai singoli paesi nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, con particolare riferimento all’Italia. La seconda parte è dedicata allo studio di casi nazionali: Germania, Italia e Francia. La terza, infine, focalizza l’impatto dell’Islam e le modificazioni intervenute nell’essere musulmano in Europa. L’opera, a più voci, di studiosi del settore, offre una chiave di lettura originale delle politiche migratorie dei paesi dell’Unione.
  • I lavoratori italiani immigrati a San Paolo sono stati oggetto di ricerche storiche e sociologiche tra le più diverse sin dagli anni cinquanta del Novecento, mentre un nuovo flusso migratorio dall’Italia verso il Brasile veniva temporaneamente riattivato nell’ambito del Cime e a San Paolo era aperta la prima sede del patronato Inca della Cgil. Il numero delle opere che hanno affrontato i vari temi legati all’esperienza migratoria dei lavoratori italiani in Brasile, tuttavia, è sempre stato oscurato o surclassato quantitativamente da quello dei lavori dedicati ai compatrioti emigrati...
  • In questo volume sono pubblicate due ricerche realizzate per iniziativa della Camera del lavoro di Imperia sul territorio della provincia del ponente ligure e rivolte ad individuare spazi d'intervento e soluzioni per l'avanzamento, in quel territorio, delle quattro grandi priorità che, con il suo congresso, la Cgil indica per la riprogettazione dello sviluppo dell'intero paese: il lavoro, i diritti, i saperi, la libertà. Si completa così, per il momento e nell'occasione del suo congresso provinciale, un percorso di ricerca e di elaborazione sui temi del lavoro che negli ultimi cinque anni ha visto fortemente impegnata la Camera del lavoro di Imperia. -La prima ricerca, Imperia sotto la lente, è costituita dal "Rapporto 2004-2005" elaborato dall'Ufficio economico della Cgil Liguria con la Camera del lavoro di Imperia, con il quale viene effettuata un'attenta lettura critica dei dati riferiti alla popolazione, ai settori economici e al mercato del lavoro. Emergono così i terreni d'intervento prioritari e le scelte necessarie che la Camera del lavoro propone a tutti i propri interlocutori istituzionali ed economici, sociali e politici, affinché si possano individuare le opzioni condivise utili per far decollare un nuovo modello di crescita radicato nel territorio, aperto alla dimensione regionale e nazionale e ai processi di innovazione globale. -L'altra ricerca, I tempi di vita e di lavoro della donne, riferita alle iscritte alla Camera del lavoro, fornisce elementi di grande interesse per l'ardua ricerca della possibile conciliazione. Il tentativo effettuato è stato infatti quello di non fotografare soltanto la situazione esistente sotto l'aspetto lavorativo e familiare, ma di tentare anche di offrire soluzioni ai problemi emersi. Insieme agli esiti della ricerca e ai bisogni e alle aspettative delle donne coinvolte, vengono pubblicati anche i risultati di un focus group che, realizzando un momento di intensa partecipazione, ha permesso alle donne di confrontarsi facendo emergere una richiesta corale di intervento rivolta a tutti i livelli del sindacato.
  • Impiegati

    12.00 
    Angelo ha cinquantatré anni e vive a Subiaco, ogni giorno scorrazza con la sua autoambulanza in provincia di Roma per soccorrere chi s’infortuna. Franco fa il vigile del fuoco, il mestiere che ha sempre sognato. Monica ha riportato alla luce dall’Archivio di Stato il primo contratto firmato da una donna, e ne va molto fiera. Lavinia ha superato le barriere dell’autismo lavorando in una mensa universitaria. I protagonisti di questo libro sono trenta persone comuni, le loro interviste segnano le tappe di un viaggio nel pubblico impiego assolutamente inusuale. I commenti sono affidati ad economisti, sociologi e sindacalisti di spicco, mentre i leader dei partiti dell’area di centro-sinistra rispondono sui temi più scottanti in di scussione: liberalizzazioni, spoil system, assunzioni, efficienza, contrat tazione. All’indomani dei 150 anni dell’Unità nazionale quello che emerge è lo spaccato di un paese in tempo di crisi, in cui la difficoltà di essere «Impiegati» è pari a quella di resistere come «Fratelli d’Italia». Ma, tra luci e ombre, anche l’entusiasmo resta lo stesso. Per ora.