• I temi della contrattualizzazione territorializzata non sono ancora così chiaramente messi a fuoco da chi pure si occupa di trasformazioni dei sistemi di welfare piuttosto che di politiche pubbliche e così via, proprio perché stanno al crocevia di ambiti disciplinari che spesso tendono a rivolgersi al proprio interno più che a ragionare su ciò che sta ai loro confini; come sappiamo, ciò che di nuovo si produce nella conoscenza solitamente si produce proprio ai confini dei territori consolidati. ...
  • L’occasione per quest’intervento viene dalla ristampa di Operai e capitale di Mario Tronti, a 40 anni dalla sua prima uscita. Nel convegno commemorativo alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università «La Sapienza» di Roma, gli altri relatori (Alberto Asor Rosa e Toni Negri) hanno fatto una disamina completa di un’opera che tanta influenza, e per tanto tempo, ha avuto su generazioni di giovani, interessati alla politica e alla vita del movimento operaio. Il mio contributo è invece parziale. ...
  • Aris Accornero ricostruisce un’aspra vertenza sindacale degli anni ’60 al cotonificio Valle Susa, che allora rappresentava un gruppo di 11 stabilimenti e 9.000 operaie distribuiti in Piemonte fra pianura e valli montane. Si è avvalso di un archivio personale di documentazione cartacea e di 89 interviste a lavoratrici e lavoratori del CVS, raccolte allorché lui giornalista redigeva la pagina sindacale dell’edizione torinese de “L’Unità”. Tale vertenza rappresenta una svolta inaspettata nel clima di rapporti con l’imprenditoria, ma anche nei rapporti intersindacali.
  • Aris Accornero ricostruisce un’aspra vertenza sindacale degli anni ’60 al cotonificio Valle Susa, che allora rappresentava un gruppo di 11 stabilimenti e 9.000 operaie distribuiti in Piemonte fra pianura e valli montane. Si è avvalso di un archivio personale di documentazione cartacea e di 89 interviste a lavoratrici e lavoratori del CVS, raccolte allorché lui giornalista redigeva la pagina sindacale dell’edizione torinese de “L’Unità”. Tale vertenza rappresenta una svolta inaspettata nel clima di rapporti con l’imprenditoria, ma anche nei rapporti intersindacali.
  • I risultati dell’inchiesta FIOM su oltre 100.000 lavoratori meccanici. I risultati dell’inchiesta servono a ricordare che gli operai esistono. Ed esistono le operaie che, se possibile, lavorano peggio dei loro colleghi uomini. Ma le risposte degli operai metalmeccanici ricordano non soltanto che il lavoro operaio esiste eccome, ma che nelle fabbriche metalmeccaniche italiane si lavora come cinquanta anni fa.
  • L’articolo racconta il percorso delle recenti riforme del mercato del lavoro, in particolare del Jobs act, a partire dalla sua prima versione, discussa all’interno del Pd, descrivendo il progressivo cambiamento della filosofia, dell’approccio, dei contenuti della proposta. L’esito finale è un ulteriore allentamento dei vincoli per l’uso dei contratti a termine, nessuna riduzione della tipologia di rapporti atipici, la sperimentazione di un modesto ampliamento degli ammortizzatori sociali; la sostanziale eliminazione dell’art. 18 per i nuovi assunti. La riforma rischia allora di rafforzare dualismi e disuguaglianze già esistenti; sicuramente non appare in grado di affrontare in modo efficace il problema della precarietà.
  • Una comunità locale diventa «competente» quando si rende collettivamente capace di analizzare la propria situazione, ne riconosce i bisogni e si mobilita per il cambiamento. Ma come si acquisiscono queste capacità? L’autore, che da 25 anni si occupa di questioni sociali, introduce il concetto di sviluppo locale, mettendolo in relazione con esperienze e teorie tratte dalle scienze dell’educazione, dalla sociologia e dall’economia. Il libro dà poi conto di quattro esperienze d’intervento sul territorio, di cui due realizzate nel Lazio, una in Sardegna e un’altra in Belgio. L’ultima parte, di sintesi teorica, è soprattutto un invito a riflettere sulle condizioni che fanno da sfondo e da contesto istituzionale all’intervento sociale. Qui l’autore mette in evidenza soprattutto le contraddizioni di carattere politico e pone l’accento sull’importanza di collocare progetto e processo nella situazione reale e specifica in cui vivono le persone, i gruppi sociali e le istituzioni, con un richiamo forte alla necessità di «stabilire un ponte tra la struttura di potere esistente e la comunità emergente, se si vuole evitare di suscitare soltanto malcontento e rassegnazione, oltre che un danno sul piano educativo».
  • Una riflessione sulle tendenze della concertazione nei paesi europei, in un periodo segnato non solo dalla crisi economica, ma anche da un profondo cambiamento nei rapporti di forza tra capitale e lavoro: l’interesse delle parti risulta fluttuante, poco prevedibile; per questo le varie forme di cooperazione istituzionalizzata tra sindacati, datori di lavoro, governi, pur conservando la loro forza come strumenti di regolazione, si caratterizzano per una grande instabilità.