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Prove di concertazione
8.00
€
In questo volume, insieme ai documenti del Governo, delle Confederazioni sindacali e della Confindutria, che hanno presieduto alla ripresa della concertazione sociale nel tavolo generale di confronto «Crescita ed equità», sono riuniti tutti i materiali specifici del tavolo «Sistema delle tutele, mercato del lavoro e previdenza», di più immediato impatto sulla condizione e la prospettiva del lavoro nel nostro paese. I materiali così selezionati testimoniano in presa diretta delle posizioni degli attori, dei loro moventi e delle loro dinamiche. Sono materiali vivi, soggetti ad assumere contorni più precisi nel corso dello sviluppo del negoziato, e rappresentano un’importante documentazione utile per un’informazione completa e puntuale di tutti i soggetti che, a partire dai lavoratori, sono interessati a seguire contenuti e dinamiche del confronto, e non solo la sua conclusione con il raggiungimento o meno di una intesa tra le parti. In un ampio saggio introduttivo, Mimmo Carrieri - docente di Sociologia economica e del lavoro nell’Università di Teramo -, analizzando interrogativi, contenuti e prospettive del confronto, discute il posto che la concertazione sociale potrà occupare nei prossimi anni dentro l’agenda del post-fordismo, alludendo all’utilità di un suo sviluppo dal livello degli accordi ad un più robusto compromesso sociale.
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Condizione operaia e Resistenza
8.00
€
Studiando lo sviluppo della Resistenza tra le masse operaie in Toscana, soprattutto nel periodo che va dalla primavera del ’43 alla primavera del ’44, l’autrice documenta casi di opposizione civile che si svolgono al di fuori e con caratteristiche peculiari rispetto all’esperienza maturata nelle grandi fabbriche del triangolo industriale in quell’anno così decisivo per le sorti del fascismo e della guerra. Ne scaturisce una storia plurale, storia di gruppi più che di singoli, anche se spiccano alcune vicende singolari per la loro eccezionalità, come quella di tre operai ebrei che, già in piena legislazione razziale, in uno stabilimento livornese organizzarono uno sciopero contro il feroce sfruttamento al quale erano sottoposti. In questa storia ci sono luoghi di lavoro tutti al femminile, lavori scomparsi come quello del minatore, i luoghi classici della conflittualità operaia, come le grandi fabbriche metallurgiche e metalmeccaniche, città importanti e comuni di montagna dell’Appennino. Ma ci sono soprattutto le vicende di uomini e di donne che, in un contesto di guerra e di persecuzione politica feroce, seppero opporsi ai fascisti prima e ai nazifascisti poi, spesso a costo del licenziamento, dell’arresto, della deportazione.
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Della produttività
8.00
€
Il dibattito sulla produttività è una costante della polemica economica e sindacale. I motivi sono diversi, e molti dovuti al fatto che la produttività è stata assunta in sistemi complessi, come quelli concernenti la politica dei redditi, e alla sua stessa relazione con la struttura contrattuale adottata con il protocollo del 23 luglio 1993. I cambiamenti d’impresa e dell’organizzazione del lavoro fanno della produttività del lavoro un tema sempre più centrale. Essa viene infatti ad indicare come la trasformazione dell’oggetto e del rapporto di lavoro, nella sua relazione con la qualità del prodotto, non possa prescindere dall’attività della persona. Questi cambiamenti peraltro aprono a due diverse collocazioni della persona nel lavoro. La prima assume la centralità dell’impresa come regola interpretativa del cambiamento, subordinando ai principi aziendali le relazioni industriali, le norme contrattuali e l’esercizio del potere aziendale nei confronti dei lavoratori. La seconda invece, anche attraverso compiti inediti delle politiche contrattuali, fa leva sulla valorizzazione della persona nel lavoro in quanto centro di attribuzione di diritti, di prerogative, di libertà, e su un nuovo fondamento della rappresentanza sindacale.
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Il testamento biologico
8.00
€
È davvero così difficile elaborare un modo laico e liberale di affrontare il problema della rinuncia all’accanimento terapeutico? O è possibile riconoscere, senza infingimenti, che esiste un diritto all’autodeterminazione personale, che esiste il principio dell’autonomia del singolo individuo? Medici, giuristi, storici, scrittori, teologi e sindacalisti discutono su un tema appassionante come quello del cosiddetto testamento biologico, denso di implicazioni religiose, morali, culturali, giuridiche, costituzionali. Nell’ottica del riconoscimento di una sovranità personale che consenta libertà di decisione e anche eventualmente di rinuncia alle cure, emerge un punto di contatto tra laici e cattolici che si rinviene nel paradigma del rispetto della persona umana. In questa nuova luce finisce con il diventare secondaria quella distinzione che invece viene oggi drammatizzata nel dibattito e che costituisce oggetto di una contrapposizione quasi violenta anche nelle proposte di legge in discussione, e cioè la differenza tra trattamento medico in senso stretto e strumenti cosiddetti di sostegno, come l’idratazione e l’alimentazione artificiale.
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Imperia sotto la lente
8.00
€
In questo volume sono pubblicate due ricerche realizzate per iniziativa della Camera del lavoro di Imperia sul territorio della provincia del ponente ligure e rivolte ad individuare spazi d'intervento e soluzioni per l'avanzamento, in quel territorio, delle quattro grandi priorità che, con il suo congresso, la Cgil indica per la riprogettazione dello sviluppo dell'intero paese: il lavoro, i diritti, i saperi, la libertà. Si completa così, per il momento e nell'occasione del suo congresso provinciale, un percorso di ricerca e di elaborazione sui temi del lavoro che negli ultimi cinque anni ha visto fortemente impegnata la Camera del lavoro di Imperia. -La prima ricerca, Imperia sotto la lente, è costituita dal "Rapporto 2004-2005" elaborato dall'Ufficio economico della Cgil Liguria con la Camera del lavoro di Imperia, con il quale viene effettuata un'attenta lettura critica dei dati riferiti alla popolazione, ai settori economici e al mercato del lavoro. Emergono così i terreni d'intervento prioritari e le scelte necessarie che la Camera del lavoro propone a tutti i propri interlocutori istituzionali ed economici, sociali e politici, affinché si possano individuare le opzioni condivise utili per far decollare un nuovo modello di crescita radicato nel territorio, aperto alla dimensione regionale e nazionale e ai processi di innovazione globale. -L'altra ricerca, I tempi di vita e di lavoro della donne, riferita alle iscritte alla Camera del lavoro, fornisce elementi di grande interesse per l'ardua ricerca della possibile conciliazione. Il tentativo effettuato è stato infatti quello di non fotografare soltanto la situazione esistente sotto l'aspetto lavorativo e familiare, ma di tentare anche di offrire soluzioni ai problemi emersi. Insieme agli esiti della ricerca e ai bisogni e alle aspettative delle donne coinvolte, vengono pubblicati anche i risultati di un focus group che, realizzando un momento di intensa partecipazione, ha permesso alle donne di confrontarsi facendo emergere una richiesta corale di intervento rivolta a tutti i livelli del sindacato.
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Un “eroe” del nostro tempo
8.00
€
La vita di Giuseppe Di Vittorio è stata una bellissima avventura di un «eroe» del nostro tempo, di un eroe del movimento sindacale italiano e mondiale che si presta ad essere raccontata con tutti i mezzi di espressione; gli storici e gli scrittori hanno scritto molto di lui, autori teatrali hanno messo in scena le sue gesta, molti cineasti hanno tra i loro progetti futuri la vita di questo grande personaggio. Come è stato per altri strumenti in passato, il fumetto rappresenta l’espressione più spontanea e diretta della cultura popolare dei nostri tempi. Raccontare a fumetti la vita di Giuseppe Di Vittorio è perciò anche il modo più immediato e appassionante per raccontare un eroe popolare. La narrazione ha il ritmo di una solida sceneggiatura cinematografica. Inizia con un flashback: due giovani donne ritrovano in una vecchia valigia la fotografia di Di Vittorio, grande amico del loro nonno. Da questa foto con la scritta «Una vita al servizio del popolo» si snoda la straordinaria avventura politica e umana del personaggio, con pagine che coinvolgono e commuovono. -È un susseguirsi di dure fatiche e di azioni coraggiose, tra scioperi, denunce e arresti. Un’altalena drammatica tra sconfitte ed entusiasmanti vittorie. Dignità e orgoglio. Di Vittorio, da ragazzo bracciante lui stesso, raccontava sovente: «...insistevo perché i braccianti imparassero a non togliersi la ‘coppola’ per salutare gli agrari». Così il libro ci propone la lettura di un lungo tratto della nostra storia, di personaggi ed eventi che non vanno dimenticati, ma, al contrario, proposti e fatti conoscere alle nuove generazioni.
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Diritti al lavoro
8.00
€
Il volume presenta, in ordine cronologico e coordinate tra loro, le principali proposte della Cgil per una piena, buona e stabile occupazione. Come superare la legge 30, come e perché abrogare il decreto legislativo 368/2001 che ha liberalizzato i contratti a termine, quali strumenti mettere in campo per una seria lotta al lavoro nero e all’economia sommersa: questi (e non solo) i punti «caldi» dell’attuale dibattito tra le forze del centro sinistra. Dibattito nel quale la Cgil si trova direttamente coinvolta, perché per prima ha contrastato le iniziative del centrodestra delineando possibili interventi legislativi concreti e praticabili. -Il libro è quindi testimonianza di una stagione di lotte e di elaborazioni di cui si rivendica a pieno la valenza, ma è soprattutto la sintesi di una scommessa per il futuro: per ridare al lavoro riconoscimento, politico e culturale, oltre che normativo, in una società in cui, oggi più di ieri, si ha bisogno di maggiori diritti, maggiore partecipazione, maggiore democrazia.
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La fatica delle donne
8.00
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Il lavoro in risaia, durante la prima metà del secolo scorso, ha coinvolto migliaia di donne. La scelta di rapportarsi storiograficamente a quell’esperienza attraverso un campione di testimoni nasce non tanto dall’esigenza di ricostruire la storia del lavoro in risaia, quanto dalla consapevolezza che il recupero della memoria soggettiva del lavoro può contribuire alla salvaguardia di una cultura e di una sensibilità civile oggi a rischio di fronte ai mutamenti epocali presenti anche nel mondo lavorativo. Le testimonianze sono state organizzate nel testo quasi a voler creare un racconto corale, come corale era il canto che dalle risaie si levava alto sulla fatica delle donne ricurve sull’acqua. Un racconto corale che ci ripropone quella trasmissione di esperienze che legava come filo invisibile la vita delle donne più giovani alle numerose madri simboliche da cui ricevevano l’esperienza, il coraggio e la forza affettiva per andare avanti. Filo che permetteva, infine, di sopportare le nostalgie di lontananze pesanti attraverso una fitta rete di solidarietà femminili antiche.
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Storie di Resistenza
8.00
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Leggendo la storia del drammatico biennio che va dal 1943 al 1945, si vede come alla lotta armata della Resistenza si giunga attraverso un processo capillare e diffuso nella struttura sociale dell’Italia dell’epoca, nel quale il mondo del lavoro, non soltanto nelle sue componenti operaie, ha svolto un ruolo da protagonista. È dalla fine del 1942 che il distacco dal fascismo comincia a diffondersi con rapidità crescente anche fra le categorie professionali e i ceti sociali che erano stati coinvolti dalla modernizzazione del regime, come nel caso del settore del credito che, con le leggi bancarie del 1936, rappresentò, forse, il punto più alto del tentativo tecnocratico e statalista operato in questa direzione dal regime fascista. Così, quando all’opposizione di operai e braccianti si aggiunge quella di questi ceti, la crisi diventa insolubile e il fascismo crolla definitivamente. Questo è, appunto, quanto viene confermato dall’approfondimento raccolto in questo volume che, nel quadro di un programma di iniziative volto a riconsiderare il contributo del mondo del lavoro alla Resistenza e alla Liberazione nazionale, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio e la Fisac-Cgil hanno realizzato per i lavoratori del settore creditizio e finanziario, il cui contributo di partecipazione e di lotta fu in quegli anni alto e a volte determinante. Contributi e testimonianze di: Goffredo Andreini, Aldo Aniasi, Walter Barni, Paola Brunetti, Carlo Ghezzi, Loretta Lenzi, Danilo Maghini, Nella Marcellino, Domenico Moccia, Adolfo Pepe, Paolo Pizzoni, Nicoletta Rocchi.
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L’informazione contro il fascismo
8.00
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Esaminando le diverse fasi del suo svolgimento, appare evidente come la storia ultracentenaria dei tipografi sia sempre stata parte importante della storia della libertà e della democrazia del nostro paese. Ciò è dovuto alla consapevolezza di questi lavoratori che solo nella libertà possano crescere e svilupparsi il proprio lavoro, la propria dignità e la propria funzione sociale. Ed è per questo che negli anni drammatici dal 1940 al 1945 i tipografi si rendono protagonisti di un crescente movimento di opposizione e di lotta al fascismo impegnandosi, insieme a molti giornalisti, nella stampa clandestina di decine di giornali e di migliaia di manifesti e volantini. È un movimento che conoscerà momenti clamorosi, come gli scioperi del 1944 al Messaggero di Roma e al Corriere della sera di Milano, o come le mobilitazioni dei lavoratori del Poligrafico dello Stato all’indomani del 25 luglio del 1943, ma che si diramerà anche come potente fiume carsico in tantissime piccole tipografie d’ogni parte d’Italia con la stampa di una grande mole di pubblicazioni e di materiali antifascisti. Tutto ciò è illustrato e documentato da questo volume, in cui viene raccolto l’approfondimento che, nel quadro di un programma di iniziative volto a riconsiderare il contributo del mondo del lavoro alla Resistenza e alla Liberazione nazionale, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio e il Sindacato dei lavoratori della comunicazione della Cgil hanno realizzato per il settore dell’informazione. Contributi e testimonianze di: Bruno Di Cola, Luisa Donzelli, Guglielmo Epifani, Paolo Gambescia, Carlo Ghezzi, Renato Naccarelli, Massimo Rendina, Franco Siddi, Giuseppe Sircana, Tonino Tost o, Walter Veltroni.
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Le origini dell’attività sindacale nel settore dei servizi (1880-1925)
8.00
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Questo volume segna l’avvio di un importante e complesso sforzo di ricerca volto a ricostruire la storia del sindacato dei servizi del nostro paese e a colmare, così, una grave lacuna della storiografia sindacale italiana. La Filcams Cgil, in quanto tale, ha una storia relativamente breve. Nasce con il congresso del 18-21 marzo 1960 dalla fusione della Filam (Federazione italiana lavoratori alberghi e mense) con la Filcea (Federazione italiana lavoratori commercio e affini). Acquisisce la sua fisionomia attuale con il congresso del 23-27 aprile 1974 con la confluenza della Filai (Federazione italiana lavoratori ausiliari industria) che raggruppava le guardie giurate, le imprese di pulizia, i portieri e le collaboratrici familiari: i servizi. Alle spalle dell’organizzazione attuale vi sono dunque strutture preesistenti e un mondo del lavoro composito che, nel corso di un secolo, si è venuto incessantemente trasformando, ridisegnado via via, in ragione di questo processo, le forme della sua rappresentanza sociale. Il lavoro di ricerca, che si è deciso di raccogliere in due volumi, ha fatto emergere un materiale ricco, anche se frastagliato per periodi storici e diseguale tra le due federazioni originarie: la Filam e la Filcea, mentre maggiori difficoltà si sono palesate per la Filai. In questo primo volume si ricostruiscono le origini di Filcea e Filam dagli ultimi anni dell’Ottocento fino alla soppressione del sindacalismo libero operata nel consolidarsi del regime fascista. Il volume successivo arriverà fino al 1974 ricostruendo anche la storia della Filai.
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Lo spirito della politica e il suo destino
8.00
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Il libro dà conto dell’irruzione della teoria dell’autonomia del politico nel dibattito italiano degli anni settanta e spiega, grazie a un lavoro di analisi che non risparmia i dettagli, l’impatto prodotto dalla teoria nello spirito del tempo. In questo modo è esposto lo svolgimento di una discussione assai tormentata, per quanto mai veramente risolutiva. Pubblicate nel 1977, ma maturate lungo tutto il decennio, a partire da un serrato confronto seminariale svoltosi nell’Università di Torino sotto la presidenza di Norberto Bobbio, le tesi di Mario Tronti si proposero come un momento di svolta per la cultura politica della sinistra marxista italiana. L’analisi di quelle riflessioni e dei testi in cui si manifestò la controffensiva nei riguardi dell’autonomia del politico documenta - secondo l’Autore - come la battaglia contro l’autonomia del politico anticipasse e largamente mettesse in forma l’antipolitica di oggi. La distanza dallo spirito del tempo entro cui l’autonomia del politico fu proposta potrebbe viceversa essere utile per tornare a riflettere su una sua ritrovata attualità, nel tempo in cui l’eclissi della politica forma la necessità per un ritorno della teoria.
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