• Nel programma di lavoro che ha preparato la Conferenza di organizzazione della Cgil, lo Spi ha voluto inserire un momento di riflessione intorno ad alcuni nodi teorici e strategici, organizzando un confronto sul tema Democrazia e rappresentanza sociale nell’era post-ideologica. È un titolo piuttosto ambizioso e impegnativo. Ma credo che sia giusto il proposito di gettare uno sguardo oltre il contingente per mettere a fuoco il contesto, storico e culturale, nel quale siamo immersi, e per misurare gli effetti di questo «passaggio d’epoca» che si sta consumando su scala mondiale. ...
  • Storicamente in Europa la rappresentanza sindacale sorge e si struttura a partire da due postulati forti e, a lungo, vissuti come non contraddittori e autoevidenti. Il primo è quello di una naturale, ovvia, strutturale dicotomia di interessi economici e sociali tra imprenditori e lavoratori. La componente, per così dire, conflittuale e marxista della rappresentanza. Il secondo è che nel vivo dei conflitti concreti tra datori di lavoro e prestatori d’opera la contrapposizione tra capitale e lavoro possa e debba trovare un punto di com- promesso e di formalizzazione. ...
  • Il tema del rapporto tra rappresentanza degli interessi e rappresentanza politica, o più semplicemente tra sindacato e politica, è sempre stato di quelli che suscitano una certa irritazione1, salvo che nei momenti in cui tutto appare chiaro e consolidato, o per coloro che nutrono incrollabili certezze. E ciò sia tra quanti auspicano che il sindacato si limiti a fare il «suo mestiere», e che quindi non abbia a immischiarsi nella politica, sia tra quanti ritengono che il «mestiere del sindacato» non possa non avere anche un risvolto, una rilevanza politici – sul cui significato peraltro...
  • Parlare di «democrazia e rappresentanza sociale nell’era post-ideologica» richiede prima di tutto un chiarimento su un termine evocativo ma carico di ambiguità, quale «era post-ideologica», in secondo luogo richiede di interrogarsi sul significato che, in quell’era, democrazia e rappresentanza sociale possono avere o hanno già avuto: nel primo caso si tratterà di immaginare un futuro, nel secondo cercare di descrivere una realtà vicina, ma già trascorsa. Il compito – come si vede – è impegnativo, e induce a procedere per approssimazioni successive.
  • Una disamina critica del recente accordo sul modello contrattuale, non siglato dalla CGIL.
  • Questo scritto si occupa dei livelli della contrattazioneche determinano il grado di centralizzazione del nostro sistema di relazioni industriali. Si analizzano i passaggi più rilevanti dall’accordo del 1993 a quello del 22 gennaio 2009. Si sottolinea l’opportunità di una maggiore distinzione fra tutela di base (1° livello) e tutela successiva (2° livello).
  • Dopo 15 anni la necessità di un aggiornamento delle regole di contrattazione appare necessaria, ma non può prescindere dal contesto economico in cui la crisi sta dilagando. L’Accordo quadro del 22 gennaio 2009 non mantiene quello stesso spirito “ciampiano” del 1993 e comporta un peggioramento del potere d’acquisto nei Contratti nazionali e della stessa contrattazione. Ma, soprattutto, l’Accordo “separato” rinuncia anche ad una effettiva estensione e qualificazione della contrattazione decentrata, quando proprio la crescita della produttività e la redistribuzione avrebbero dovuto ra
  • Una disamina del rinnovato impegno col quale la CGIL ha posto la formazione sidnacale al centro del proprio progetto di reinsediamento sociale.
  • Una ricognizione delle politiche contrattuali in Europa, nel segno di una pressocché generalizzata tendenza alla moderazione salariale.
  • Il documento della Conferenza di organizzazione della CGIL si sofferma sulla formazione sindacale in diversi punti, dedicando al tema uno specifico capitolo. Si sottolinea che "i grandi mutamenti avvenuti richiedono conoscenza e nuove competenze, per cui è necessario adeguare la formazione alle esigenze del nuovo contesto". La formazione deve servire a garantire l’elaborazione e lo sviluppo di un sapere antico che guidi l'azione sindacale. L’insieme dei saggi raccolti nella rivista costituisce parte del supporto culturale al progetto oggi in corso.
  • Un'analisi testuale intorno all'indentità e al programma della CGIL, a partire dal suo Statuto e da altri documenti della Confederazione.
  • Il valore della memoria nella costituzione dell'identià di una organizzazione sindacale come la CGIL