• Il volume propone una riflessione sulle recenti iniziative legislative in materia di relazioni di lavoro, individuali e collettive, con l’esplicita finalità di fornire un ausilio all’attività sindacale di individuazione dei bisogni di tutela e di costruzione delle solidarietà possibili. A tal fine, sono anzitutto evidenziate le opzioni di politica del diritto del governo di centro-destra così come emerse a cominciare dalla pubblicazione del Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia. In particolare, questa prima parte evidenzia le discontinuità rispetto alle politiche precedenti e il senso dei mutamenti preannunciati. La seconda parte del testo, invece, è dedicata all’analisi giuridica della legge delega n. 30/2003 e del successivo decreto legislativo n. 276/2003. L’indagine procede dall’interpretazione delle discipline e delle norme che maggiormente qualificano i recenti interventi legislativi per giungere, attraverso l’esame dei fattori socio-economici che sono all’origine della produzione legislativa e la ricostruzione del dibattito giuridico nel cui contesto essa è maturata, a un bilancio critico della «modernizzazione» promessa dall’attuale maggioranza parlamentare. Il libro è completato da tabelle riepilogative delle norme del d.lgs. 276/2003 e da un’appendice normativa.
  • Il prolungamento della vita lavorativa rappresenta un tema di riforma affrontato ormai da anni dall’Unione europea e in vario modo dai diversi Paesi che ne fanno parte. L’Italia, a questo riguardo, durante gli anni di governo del centro-sinistra ha avviato significative modifiche nell’ambito dei sistemi previdenziali e fiscali incrementando la convenienza dei lavoratori a prolungare il lavoro e riducendo l’onerosità del cosiddetto cumulo. Ciò che oggi differenzia l’Italia dal resto d’Europa rispetto alla questione del prolungamento della vita lavorativa è rappresentato da un’età di uscita dal mercato del lavoro inferiore alla media dei paesi europei e dalla debolezza delle politiche attive, in particolare di quelle formative. In questo contesto si inquadra l’indagine dell’Ires che, per la prima volta in Italia, getta luce sul rapporto lavoro/pensionamento così come viene vissuto dai lavoratori e dai pensionati. Sono state infatti raccolte ed analizzate le motivazioni dei lavoratori over 45 tanto nelle scelte di abbandono precoce dell’occupazione, quanto in quelle di eventuale prolungamento della vita lavorativa fino ed oltre la soglia dell’età pensionabile. I gruppi esaminati sono i lavoratori - lavoratori (persone ancora distanti dalla pensione), i lavoratori -quasi pensionati (persone in procinto di lasciare il lavoro per il pensionamento) e i pensionati - lavoratori (persone che hanno ripreso il lavoro in forma autonoma).
  • Il paper offre un’analisi storica del rapporto tra lavoro e politica a partire dall’assunto che il lavoro può essere pensato tanto come il fondamento universale della vita associata, quanto come una condizione parziale e conflittuale nel suo rapporto con il capitale. Si offre inoltre una lettura dell’articolazione del nesso tra sindacato e partito in una prospettiva Europea, anche alla luce delle trasformazioni prodotte dalla fine delle politiche keynesiane e dall’ascesa del neoliberalismo. A partire da questa analisi storica, sono infine offerte alcune considerazioni conclusive a proposito dei limiti e delle possibilità di un rinnovato rapporto tra sindacato e partito nel contesto italiano.
  • "Se guardata dal punto di vista del lavoro, la c.d. seconda repubblica si rivela una vera sciagura con inauditi arretramenti normativi, economici, sociali e valoriali".
  • A quasi quindici anni dalla caduta dei regimi dell’est europeo, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria continuano a fare i conti con i disagi sociali provenienti dal cambio di sistema politico e dall’adozione di criteri economici di mercato che influenzano in maniera rilevante il mondo del lavoro. Sono molte le analogie presentate dai quattro paesi oggetto dell’indagine: licenziamenti di massa, diritti negati sul posto di lavoro e difficoltà di vario tipo nel rispetto dei contratti e delle retribuzioni. Tutto ciò è possibile anche per la sostanziale debolezza dei sindacati che fanno le spese di politiche governative tese a privilegiare indiscriminatamente il sistema delle imprese, cui viene data carta bianca nella gestione dei rapporti di lavoro e nella possibilità di licenziare senza dover rispettare alcuna regola. Dall’analisi svolta per ciascuno dei quattro paesi, divenuti membri dell’Unione europea il 1° maggio 2004, appare evidente la condizione critica dei lavoratori, impediti nelle loro rivendicazioni e nel rapporto con sindacati ancora alla ricerca di un proprio ruolo nelle nuove società.
  • Questo contributo, che fa ampiamente riferimento a alcune parti di uno studio in corso di pubblicazione presso Ediesse (Quale rappresentanza. Dinamiche e tendenze del sindacato in Italia), sottolinea le profonde trasformazioni per cui rispetto a un tempo il lavoro si è andato differenziando, scomponendo, disarticolando secondo linee molteplici di demarcazione. La riflessione si conclude con una valutazione dei pregi e dei limiti dei modi in cui il sindacato ha cercato di far fronte al mutamento e delle prospettive per una loro valorizzazione.
    • - La provincia di Pesaro e Urbino ha vissuto negli ultimi due decenni il mutamento del suo modello di sviluppo, tuttora in sospeso tra la tradizione dei distretti industriali e gli effetti riorganizzativi, e spesso laceranti, della globalizzazione. Il sistema delle imprese, del lavoro, dell’organizzazione produttiva nel suo complesso, e dell’amministrazione, della società e della cultura ne ha risentito, con modalità e forme diverse, condividendo però lo «spaesamento» per una trasformazione in continuo mutare, da governare, con strumenti spesso inediti e non sempre efficaci. In questa complessa transizione decennale, mutano la trama e l’ordito della provincia di Pesaro e Urbino.
    • - Il volume riflette sulle cause e le conseguenze di questa mutazione portando al centro dell’analisi il tema della crisi economica e del cambiamento del modello di sviluppo, la riflessione sulla Terza Italia e i distretti industriali, l’imprenditorialità femminile, lo sviluppo urbano, quello locale e la frattura di genere, la crisi politica della «zona rossa», e la crescita verde e sostenibile coniugata anche al femminile. I saggi che compongono il volume invitano perciò ad una riconsiderazione a tutto tondo, fornendo un quadro organico della provincia da cui emerge la necessità di riportare al centro della riflessione economica e politica dello sviluppo locale, non solo di Pesaro e Urbino, il lavoro, la crescita sostenibile e il benessere.
  • Dopo anni di politiche di austerity in Europa, che hanno prodotto effetti negativi sull’occupazione e sugli standard del lavoro e sociali, è evidente la necessità di rilanciare il modello sociale europeo, nonché di imprimere un cambio di marcia e di impostazione nel campo delle politiche sociali e della contrattazione collettiva e dei salari. L’occasione per farlo è offerta dalla procedura di aggiornamento del Pilastro europeo dei diritti sociali promosso dalla Commissione europea. L’articolo dà conto della posizione assunta dalla Confederazione europea dei sindacati che, insieme alle organizzazioni sindacali nazionali, è impegnata in una iniziativa di pressione sui governi e di stimolo verso la Commissione. L’azione sul Pilastro permetterà di verificare se esso diventerà effettivamente un punto di partenza per far avanzare l’Agenda sociale dell’Unione europea, oppure se resterà un catalogo di buone intenzioni senza la forza di invertire le politiche seguite nel corso degli ultimi anni.
  • L’economia sommersa, in Italia e in Europa, è un fenomeno in crescita che accompagna le trasformazioni del lavoro e coinvolge milioni di persone, ponendo in modo pressante il problema del suo superamento. Ma non può esserci lotta al lavoro nero senza uno sviluppo di qualità che sappia scommettere ed investire sui sistemi locali, su nuove reti di protezione, su dinamiche relazionali e di impresa trasparenti in grado di reggere la sfida della globalizzazione. Il libro analizza prima di tutto il fenomeno italiano ed europeo attraverso una sintesi ragionata dei più recenti studi nazionali e internazionali, discutendo le principali teorie economiche che hanno affrontato il tema. Indica poi possibili strumenti, politiche percorribili e obiettivi realizzabili a livello nazionale e soprattutto locale. Una rassegna delle principali misure adottate in Europa e una ricca bibliografia completano il quadro, con un’appendice dedicata ai principali documenti di indirizzo e di studio consultabili anche on line.
  • Il libro Lavoro e organizzazione. Dalla fabbrica alla società post-moderna, di Giuseppe Della Rocca e Vincenzo Fortunato, affronta il tema delle trasformazioni del lavoro sotto diversi profili che hanno quale denominatore comune i cambiamenti del modello fordista di produzione. Si tratta senza dubbio di un testo da consigliare come guida rispetto a tale percorso evolutivo, ma anche per le questioni che pone soprattutto riguardo a tendenze e prospettive delle relazioni industriali. Il maggior pregio del volume mi sembra infatti quello di invitare al dibattito, anziché offrire ricette...