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Professioni sociali
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Chi lavora nei servizi sociali? Quali competenze sono richieste per migliorare i servizi? Quali professioni avranno possibilità di impiego negli anni futuri? Come progettare l’offerta formativa per rispondere alle esigenze effettive del Welfare locale? Questi temi vengono affrontati nella Guida, frutto delle esperienze di ricerca realizzate da due sociologhe in diversi contesti territoriali. La riforma del comparto sociale e del mercato del lavoro, il trasferimento delle funzioni dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali hanno trasformato l’impianto complessivo del sistema professionale. Questa dispensa offre spunti di riflessione per tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di professioni sociali dal lato del lavoro e dal lato della formazione. Propone un sistema di governance per le Regioni che intendono programmare la formazione in modo coerente con la domanda espressa dai territori.
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Professioni, organizzazioni, apprendimento: verso un professionalismo riflessivo?
Il campo di studi sulle professioni ha riguardato prevalentemente le occupazioni basate su una conoscenza acquisita attraverso un lungo percorso di istruzione ad alto livello e un percorso di formazione specifica per l’esercizio professionale. Tuttavia i cambiamenti avvenuti nelle economie sembrano aver modificato il rapporto tra professioni-Stato-organizzazioni, favorendo lo sviluppo di una nuova categoria composta da lavoratori che hanno l’ambizione (la necessità) di agire «come professionisti», spesso senza avere i requisiti necessari per accedere allo status di professionisti riconosciuti nel senso classico del termine. Le questioni che nascono nella sociologia delle professioni, in modo specifico per le professioni liberali o intellettuali, richiedono, oggi, alla prova dei cambiamenti avvenuti nelle economie, nelle forme di organizzazione e di regolazione del lavoro, nelle modalità di accesso alla conoscenza in tutti i paesi industrializzati, alcune riformulazioni tematiche. Questo articolo intende esplorare, facendo ricorso agli strumenti della sociologia delle professioni e del lavoro, l’intreccio tra professionalismo e organizzazione, cercando di evidenziare i fattori attraverso i quali i lavoratori, siano essi professionisti in senso stretto o lavoratori della conoscenza in senso più ampio, ridefiniscono oggi sia la propria giurisdizione professionale in rapporto a contenuti del lavoro che cambiano, sia quale ruolo assumano, in tale processo, le nuove forme di produzione di conoscenza e di apprendimento.
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Profondo lago
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Nel 1980 inizia la ristrutturazione delle grandi industrie italiane. La Fiat per prima, la Montedison e il resto della chimica subito dopo. All’improvviso sparisce un mondo di certezze sindacali e anche politiche. Il racconto di Gaetano Sateriale (che è anche una ricostruzione storica) descrive la fine dell’autunno caldo, quando il sindacato deve decidere se contrattare le ristrutturazioni oppure restare a sventolare le vecchie bandiere. I chimici di Cgil, Cisl e Uil scelgono di affrontare la sfida e negoziare, sporcandosi le mani, la riorganizzazione del settore e le riduzioni occupazionali. A Ferrara, le lotte in difesa del Petrolchimico, fino a una nuova crescita anche occupazionale, durano anni. Esperienza di forte unità interna e di litigi con il mondo politico e istituzionale esterno, anche dopo il 1984, con la crisi di San Valentino, la morte di Berlinguer e la rottura definitiva dell’unità sindacale. Il libro descrive nei particolari il complesso mondo, spesso ignorato, delle relazioni tra sindacato e imprese.
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Progettazione sostenibile
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Programmi di sostegno alle competenze genitoriali: razionale, evidenze e opzioni di realizzazione
L’ambiente familiare, e in particolare la responsività genitoriale, svolge un ruolo determinante sullo sviluppo cognitivo e socio-relazionale del bambino, in particolare nei primissimi anni, e ai genitori vanno offerte opportunità di rafforzare le proprie competenze se si vuole garantire a tutte le bambine e tutti i bambini eguali opportunità di piena realizzazione delle proprie potenzialità e prevenire l’insorgere precoce di diseguaglianze nello sviluppo. Sulla base di una revisione delle prove di efficacia e dei requisiti di programmi di sostegno alle competenze genitoriali, si sottolinea la necessità che questi programmi, attualmente limitati a situazioni di forte fragilità, abbiano carattere universale e costituiscano un complemento necessario delle politiche per garantire alle famiglie con bambini risorse economiche sufficienti e servizi che consentano la conciliazione tra occupazione e cure familiari. Il contributo fornisce un quadro di riferimento per la realizzazione di tali programmi che tiene conto anche delle esperienze condotte in Italia.
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Progressi nella concezione di progresso?
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Promuovere l’attivazione e l’inclusione attraverso l’abitare. L’esperienza di un progetto di autocostruzione
Le politiche per la casa rappresentano oggi un nodo cruciale per contrastare il disagio abitativo del cosiddetto «ceto medio impoverito» e per favorire processi di inclusione sociale. Tra i programmi innovativi sperimentati in questi ultimi anni, risultano particolarmente interessanti le iniziative di autocostruzione associata e assistita, sostenute da alcuni enti locali, che prevedono l'impegno diretto dei beneficiari. Se adeguatamente sostenute e gestite possono essere uno strumento di empowerment e contribuire alla costruzione di capitale sociale comunitario. In quest'ottica, viene presentato un intervento di autocostruzione rivolto a cittadini italiani ed extracomunitari, realizzato nella regione Marche.
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Promuovere la dignità della persona anziana, prendere in carico le persone non autosufficienti
L’Italia è il paese dell’Unione europea con la più alta percentuale di persone di 75 anni tra la popolazione ed è anche il paese in cui il problema degli anziani fragili è più pronunciato. A partire da questa evidenza, l’articolo rimarca come la promozione dei diritti delle persone non autosufficienti richieda la costruzione di un welfare sociale che sia basato sulla centralità della rete integrata dei servizi, superi la cultura dei bonus e dei trasferimenti monetari, valorizzi le relazioni umane, familiari, comunitarie e sociali, promuova le competenze di ciascuna persona e la partecipazione attiva dei cittadini e delle famiglie. La presa in carico delle persone non autosufficienti attraverso il progetto personalizzato e l’approccio olistico, biopsicosociale, ha come presupposto la continuità delle cure, l’integrazione dei servizi e delle prestazioni, il lavoro in squadra degli operatori sociali, sociosanitari e delle diverse figure mediche. Essa è dunque emblematica del processo di integrazione sociosanitaria e di una collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. Per realizzarla bisogna incidere sui mecca-nismi di funzionamento del sociale e del sanitario e sulla cultura che ancora li governa. Si sottolinea poi come intercettare la domanda economica e sociale di questo «popolo» di anziani spesso soli, con scarse disponibilità economiche e senza aiuto, traducendola in un’offerta di servizi di sostegno, oltre ad assicurare loro una migliore qualità di vita, permetterà di evitare che la condizione di svantaggio si trasformi ed esploda come domanda sanitaria dalle dimensioni insostenibili.
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Promuovere la dignità della persona anziana, prendere in carico le persone non autosufficienti. Per una riforma coerente
Il contributo sottolinea come la riforma della presa in carico delle persone non autosufficienti debba fondarsi sul principio per cui quella anziana è una stagione attiva socialmente, econo-micamente e culturalmente. È anche la stagione in cui molte persone si ammalano e spesso diventano dipendenti dall’assistenza e dall’aiuto degli altri. È proprio nel momento in cui la persona anziana, per le sue condizioni fisiche e mentali, diviene persona disabile che appare della massima importanza poter disporre di un unico sistema integrato che sia capace di garantire a tutte le persone non autosufficienti, disabili e anziani disabili, le più accessibili e idonee forme per la valutazione e la presa in carico, con una innovativa capacità di valoriz-zazione del contesto di vita domiciliare e la promozione degli interventi necessari a scongiurare il rischio di isolamento e confinamento nel rispetto delle differenze che ciascuna situazione presenta. Dopo aver approfondito i punti qualificanti che uniscono i differenti progetti e pro-poste degli ultimi venti anni, il contributo evidenzia le criticità dello schema di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane n. 3372023 e del d.lgs. n. 28/2024.
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Promuovere la solidarietà di classe in tempi difficili: il ruolo dei sindacati nel contesto dell’avanzata dei partiti della destra radicale populista
La ricerca elettorale indica che i partiti della destra radicale sono riusciti a ottenere un consenso significativo fra i lavoratori. Si tratta di un segnale allarmante per il movimento sindacale, perché la destra radicale è stata il suo nemico peggiore nella storia e la sua agenda politica è ancora diametralmente opposta a quella del movimento sindacale. In questo articolo si sostiene che i sindacati svolgano un ruolo importante nel controbilanciare l’influenza dei partiti della destra radicale tra i lavoratori. Nel promuovere un messaggio di solidarietà di classe tra i lavoratori, i sindacati rappresentano la forza più importante che possa allontanare lavoratrici e lavoratori dal messaggio dei partiti della destra radicale populista. Analizzando i risultati elettorali dal 2009 al 2015 in undici paesi dell’Europa occidentale, l’articolo dimostra come le probabilità che gli iscritti ai sindacati divengano sostenitori della destra radicale siano significativamente inferiori rispetto a quelle di un campione comparabile di persone non iscritte ai sindacati.
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Proposta della Ces per un quadro giuridico opzionale per gli Accordi transnazionali d’impresa
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