• QRS N. 2/2019

    22.00 
    • Come votano gli iscritti ai sindacati
    • Il ruolo dell'indebitamento familiare
    • Il lavoro autonomo in chiave territoriale
  • In questo contributo esaminiamo i fattori generali e specifici che, in occasione delle elezioni politiche del 2018, hanno aumentato la crisi di fiducia degli iscritti ai sindacati verso i partiti di sinistra. In particolare, individueremo quali settori, tra i lavoratori associati, hanno privato del loro voto i partiti di sinistra. Concluderemo evidenziando la difficoltà che oggi incontrano i sindacati ad elaborare una rappresentanza unitaria dei differenti bisogni che vivono gli iscritti. Bisogni e ansie che li hanno indotti a esprimere un voto «diviso» in occasione dell’ultimo appuntamento elettorale.
  • • Legittimità costituzionale dei sistemi diversificati di liquidazione del trattamento di fine servizio • Il regime delle spese nel processo del lavoro di nuovo al vaglio della Corte costituzionale • La Cassazione conferma la irripetibilità delle retribuzioni percepite in caso di illegittima cessione ramo aziendale • Il Tribunale di Bari sulla «consumazione» del potere disciplinare e sui suoi effetti in caso di recesso del datore di lavoro • Rilevanti decisioni della Corte di giustizia sui trasferimenti di impresa e sulle modifiche al rapporto • Parere positivo dell’Autorità garante della privacy sul trattamento dei dati del reddito di cittadinanza
  • La scomparsa dei partiti «operai» ha privato una moltitudine di militanti di un orizzonte politico che costituiva nel contempo la motivazione all’impegno e il criterio di interpretazione della realtà. Il movimento del lavoro, che oggi con la globalizzazione ha di fronte compiti sempre più ampi e complessi, non può rinunciare ad avere una prospettiva politica. Una piattaforma epocale per un salto di qualità della democrazia e del lavoro potrebbe costituire l’obiettivo concreto da proporre, per riaprire un ruolo «politico» del movimento.
  • In questo contributo introduttivo si ricostruiscono le trasformazioni di lungo periodo del lavoro creativo nel dibattitto socio-economico. Vengono individuati gli attuali processi di segmentazione all’interno di tale mercato, guardando alle dinamiche dal lato della domanda e dell’offerta. La parcellizzazione del mercato del lavoro creativo inibisce la domanda di rappresentanza da parte dei lavoratori e impone agli attori collettivi di ripensare a logiche, strategie e alleanze. Seppur in un quadro caratterizzato da grande eterogeneità, si individuano esperienze di collaborazione tra lavoratori e di complementarità tra attori della rappresentanza.
  • I coworking comunitari sono veri open-source territoriali e zone ristoro abitate da freelance, nomad workers, start up, imprese e lavoratori a distanza. Ma come comunicano questi lavoratori? Come «fanno società»? «Fare rete» è l’obiettivo principale in tali luoghi e praticare il valore della condivisione, per queste comunità meta-professionali, è prioritario. Evitanti ed evitate dai sindacati tradizionali, che le hanno spesso trascurate e ignorate, aderiscono a nuove forme di rappresentanza e solidarietà di tipo cooperativo, ma 2.0, delle «umbrella company» che riuniscono «dipendenti imprenditori», dal consulente al corriere in bicicletta, i quali in cambio ne ricevono busta paga e protezione sociale. La società cooperativa mutualistica Smart è una di esse e valori simili sono impliciti nell’enorme sperimentazione in corso, condotta con la partecipazione di Bernard Stiegler, filosofo e fondatore di Ars Industrialis, nelle banlieue denominate «Plaine Commune», che si pone come obiettivo di riconvertire quei territori (a rischio) all’economia contributiva, passando per la collaborativa. Anche il progetto Millepiani è volto a sviluppare un prototipo nell’ambito delle politiche del lavoro, proponendo la riattivazione di spazi pubblici dismessi, come beni comuni da restituire al territorio in forma articolata e mirata alla sostenibilità.
  • CM 4/5-2019

    12.00 
     
    Editoriale
    Aldo Tortorella, La costruzione del popolo 
     
    Osservatorio
    Romeo Orlandi, Lanterne rosse in Africa 
    Anna Maria Merlo, Macron, un liberal troppo a destra 
    Iacopo Scaramuzzi, La chiesa di Francesco, “poliedrica” e terremotata 
     
    “Alternative in rete”
    Vincenzo Vita, La dittatura delle tecniche, l’alternativa necessaria 
    Michele Mezza, Il dominio del calcolo: un conflitto a casa nostra  
    Piero De Chiara, Per una intelligenza europea (non solo artificiale) 
    Giulio De Petra, Rivoluzione digitale, una critica da sinistra 
    Stefano Bocconetti, Sui social ascoltiamo le parole degli anonimi
     
    Discussioni
    Denis Melnik, Sul Putin-pensiero: il liberalismo è morto, viva il neoliberismo 
    Francesco Aqueci, Antonino Laganà, Oltre la frontiera. Analisi e prospettive di un nuovo inizio 
     
    Laboratorio culturale
    Aldo Tortorella, Etica e politica in Antonio Banfi 
    Giuseppe Cacciatore, Il marxismo di Antonio Banfi 
    Paolo Ercolani, Marx, Lenin e la centralità della questione femminile
    Sevgi Doğan, Rosa Luxemburg e la questione femminile
    Antonio Di Meo, Primo Levi. Un centenario 
    Paolo Desogus, La «filosofia della praxis» da Labriola a Gramsci
    Stefania Pietroforte, Usi di Leopardi
     
    Schede critiche 
    Paolo Ciofi, Rendita e sovranismo nelle città globali
    Alberto Leiss, La politica nell’era digitale
    Fabio Vander, L’egemonia e la sinistra nel XXI secolo
    Pasquale Voza, La (ancora) nuova ragione del mondo