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Il delitto Moro e la deriva della democrazia
10.00
€
Il libro – costituito da alcuni saggi e studi recenti (2008-10) – propone un’interpretazione della crisi politica del paese che vede l’origine della fase attuale nella sconfitta della politica di solidarietà democratica. L’omicidio di Aldo Moro (1978), l’uomo politico che con maggior lucidità aveva diagnosticato l’incipiente crisi di regime e stava lavorando a una ricomposizione degli equilibri politici, non segnò solo la fine della politica di solidarietà. Quell’episodio, anche per le sue modalità, interruppe il percorso del progetto democratico-costituzionale che era stato alla base della rinascita del paese, con la conseguenza di snaturare il senso della convivenza nazionale e costringere le istituzioni repubblicane a torsioni innaturali. Dopo il delitto Moro la politica italiana si è caratterizzata per una linea di divisione (che si è ripresentata in varie forme: il preambolo Dc nel 1980, il craxismo, il berlusconismo) che ha comportato l’esclusione «programmatica» di settori essenziali della società (sia masse, sia élite politiche) dall’esercizio del potere. Questa linea di divisione (che perdura ed è all’origine della crisi politica attuale) caratterizza, da oltre un trentennio, una fase di declino civile e politico del paese che la cultura e la politica democratiche non hanno ancora valutato in tutta la sua portata.
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Le notti della democrazia
18.00
€
Questo libro, omaggio a due combattenti per la libertà, Tina Anselmi e Aung San Suu Kyi, e ai loro compagni di lotta, nasce dalla consapevolezza che in un mondo globalizzato le vittorie si sostengono reciprocamente, così come le sconfitte ingenerano altre sconfitte. Di diversa generazione, nazionalità e fede, esse hanno in comune la stessa serena determinazione nell’impegno per la giustizia sociale e contro le
notti della democrazia
: la feroce alleanza nazifascista, combattuta dalla diciassettenne staffetta partigiana Tina; lo spietato regime militare birmano, al quale da anni resiste con la non violenza il premio Nobel per la Pace Aung. Tina e Aung, due donne che sono state
presenti
e hanno risposto quando il paese è stato in pericolo. In sintonia con la propria gente, si sono messe in gioco insieme agli altri, con intelligenza e coraggio. Questo libro, nato dall’esigenza di focalizzare alcuni tragici eventi che hanno intaccato la democrazia e l’avanzamento civile in un paese, e che li hanno cancellati del tutto nell’altro, è stato possibile grazie alle persone che, nella condivisione della militanza democratica, hanno aderito con slancio e generosità. Hanno partecipato con le loro testimonianze e, per quanto riguarda le vicende italiane, con un’analisi approfondita del Piano di Rinascita democratica di Licio Gelli, il cui progetto eversivo piduista ha attraversato la storia d’Italia negli ultimi trent’anni, lasciando a volte dietro di sé una scia di sangue. I due curatori si sono avvalsi del fondamentale contributo di saperi e convinzioni variegate, senza prendere posizione, pur restando
di parte
: dalla parte di chi sente il bisogno di non dimenticare, di capire perché il nostro paese si è consegnato per così lunghi anni a un potere
in maschera
, corrotto e di matrice piduistica. Contributi di: Giuseppe Amari, Margherita Bebi, Francesco M. Biscione, Paolo Bolognesi, Susanna Camusso, Pierre Carniti, Tullio De Mauro, Giovanni Di Ciommo, Guglielmo Epifani, Giorgio Frasca Polara, Carlo Ghezzi, Vincenzo Giaccotto, Ashin Kovida, Giovanna Leone, Giuseppe Malpeli, Luigi Mariucci, Michele Prospero, Alessandro Roncaglia, Albertina Soliani, Mauro Storti, Giuliano Turone, Anna Vinci, Nita Yin Yin May, Beaudee Zawmin.
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Lavoro, salario, diritti
15.00
€
Che cosa ha accomunato le rivolte bracciantili del 1948 in Sicilia a quelle di Avola del 1968, fino ai cruenti conflitti della Piana di Rosarno nel 2010? Al di là delle differenze emerge un dato comune a tutte e tre le vicende: il tentativo ostinato da parte delle organizzazioni datoriali di cancellare universalmente il lavoro nella sua forma giuridica e nei suoi contenuti sociali, per ridurlo a mera forza di propulsione del profitto. Ciò accadeva quando non era riconosciuta la giusta paga, quando si evadevano i contratti e quando si tentava di cancellare i lavoratori agricoli dagli elenchi che ne sancivano i diritti previdenziali e assistenziali; elementi che in parte si ritrovano anche nelle ultime vicende di Rosarno. Il volume mette in luce i conflitti che si sono generati attorno all’affermazione del lavoro nei periodi di crescita economica, prima, e di crisi, dopo. Le lotte delle raccoglitrici di gelsomini e di olive, dei raccoglitori di arance, dei vendemmiatori, dei potatori, dei magazzinieri disegnano la mappa di un folto e diffuso proletariato agricolo che oltre al lavoro esigeva salari adeguati e l’affermazione dei diritti sociali. Da questi conflitti del lavoro e dalle tumultuose lotte sociali affiora un quadro complesso di esperienze sindacali e individuali, di uomini e di donne che hanno lasciato tracce visibili nel lungo processo di costruzione della nostra identità nazionale.
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Eternit
18.00
€
Il graphic novel Eternit – Dissolvenza in bianco vuole raccontare in maniera inedita una storia locale che ha però avuto, per le sue drammatiche conseguenze, un interesse nazionale: quella della fabbrica Eternit a Casale Monferrato, che portò dapprima il benessere e poi la morte agli operai e alle loro famiglie, a causa della polvere d’amianto respirata nell’azienda e in giro per la città. La storia è raccontata attraverso le vicende, pubbliche e private, di più personaggi, anche di altre realtà italiane legate all’Eternit, ispirati a persone reali che hanno avuto un ruolo significativo nella vicenda: per questo ha una ricchezza e un impatto emotivo che scrittori estranei alla realtà casalese non potrebbero esprimere. Viene evidenziata la progressiva presa di coscienza tra i cittadini dei rischi legati all’inquinamento da questo materiale, la necessità della bonifica e della ricerca scientifica, l’esigenza di giustizia che si è manifestata nella costituzione di più di tremila parti civili per il processo ora in atto a Torino contro i dirigenti svizzero-belgi della multinazionale Eternit. Il libro diventa dunque non solo la cronaca di fatti avvenuti nel passato, ma anche un messaggio di consapevolezza e speranza per le nuove generazioni. Il racconto a fumetti è integrato da un’appendice di documenti contenenti una cronologia dei fatti principali della vicenda, dall’origine dell’Eternit all’attuale fase del processo e della bonifica, e alcuni interventi volti a far riflettere su ciò che resta da fare da adesso in avanti.
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Il prete e l’antropologo
12.00
€
Un racconto lungo una vita. Dall’infanzia in un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano all’ingresso in seminario a nove anni, fino all’incontro che cambia il suo destino: non l’Africa che ne aveva ispirato la precoce vocazione missionaria, ma il Brasile. Dopo i primi anni nel sud del paese, trascorsi «in coerenza con i principi paterni», padre Sivano Sabatini compie brevi viaggi in Amazzonia, per ottemperare agli impegni amministrativi, ma soprattutto per incontrare quegli indios «selvaggi» e senza Dio di cui aveva letto nelle riviste missionarie. Decide quindi di unirsi all’impresa dei confratelli: salvarne qualcuno per salvare se stesso. Grazie a Gabriel, Davi e Umusin, che gli narrano le mitologie sulla creazione dell’universo, scopre però che Dio è già tra gli indios e ha tanti nomi: Macunaima, Omami e Yebá Buró. Un libro testimonianza che ci dice come quella di Silvano Sabatini sia una vita piena, perché vissuta nella continua ricerca della verità, generosa nella sua disponibiltà verso l’Altro e genuina perché conserva l’incanto di fronte al mondo anche quando arriva il m omento «di traslocare al piano di sopra». Completa il volume una serie di agile appendici sui popoli indigeni del Brasile e sulle organizzazioni religiose cattoliche in Ammazzonia, insieme ad un glossario e ad una cronologia comparata.
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Diario di un precario (sentimentale)
10.00
€
Assunta Buonavolontà, brillante laureata destinata al successo, si trasforma in un’aspirante attrice in cerca di occupazione, in (continuo) equilibrio precario tra un provino e un colloquio di lavoro, un’agenzia interinale e un centro per l’impiego. Proclamata dottoressa cum laude, e tornata dal viaggio post-laurea, Assunta dovrà fare i conti con le proprie responsabilità: mettersi a cerchiare annunci sul giornale; sostenere un colloquio per entrare in un Cpi; telefonare per vendere uno strano oggetto chiamato aspira-calzini, e altro ancora. Assunta racconta la sua storia nelle pagine di un diario, che gradualmente si animano, attraverso flashback, cambi di ambientazione, interazioni con altri personaggi. Il precariato (precarietà-proletariato) non è solo il territorio dei contratti atipici. È una nuova classe sociale, ma anche uno stato della mente, un modo di essere. Ecco, allora, Assunta alle prese con una altrettanto instabile esistenza, tra alti e bassi, all’insegna dell’ironica sopravvivenza quotidiana. Costruita come una parabola discendente delle aspirazioni, la storia forse non può che concludersi in modo grottesco: la protagonista riconoscerà i suoi limiti e deciderà di fare «mea culpa», con un epilogo a sorpresa…
Diario di un precario (sentimentale)
, titolo ispirato al romanzo di Luìs Sepulveda
Diario di un killer sentimentale
, nasce nel 2009 come radiodramma, in onda tutti i lunedì su Radio Articolo 1 (www.radioarticolo1.it). A giugno 2010 approda sulle frequenze di Radio 3, dove vince il premio Massimo Billi come migliore format proposto nella trasmissione «Il Cantiere di Radio 3». Nel volume è contenuto il Cd con la registrazione del radiodramma.
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Impiegati
12.00
€
Angelo ha cinquantatré anni e vive a Subiaco, ogni giorno scorrazza con la sua autoambulanza in provincia di Roma per soccorrere chi s’infortuna. Franco fa il vigile del fuoco, il mestiere che ha sempre sognato. Monica ha riportato alla luce dall’Archivio di Stato il primo contratto firmato da una donna, e ne va molto fiera. Lavinia ha superato le barriere dell’autismo lavorando in una mensa universitaria. I protagonisti di questo libro sono trenta persone comuni, le loro interviste segnano le tappe di un viaggio nel pubblico impiego assolutamente inusuale. I commenti sono affidati ad economisti, sociologi e sindacalisti di spicco, mentre i leader dei partiti dell’area di centro-sinistra rispondono sui temi più scottanti in di scussione: liberalizzazioni, spoil system, assunzioni, efficienza, contrat tazione. All’indomani dei 150 anni dell’Unità nazionale quello che emerge è lo spaccato di un paese in tempo di crisi, in cui la difficoltà di essere «Impiegati» è pari a quella di resistere come «Fratelli d’Italia». Ma, tra luci e ombre, anche l’entusiasmo resta lo stesso. Per ora.
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Walter Veltroni
14.00
€
Perché un funzionario e dirigente del più grande partito comunista d’Occidente, come Walter Veltroni, dichiara di non essere mai stato comunista e di non credere nei partiti politici? Come mai questo politico riesce a diventare il primo leader del Partito Democratico, acclamato da un plebiscito nelle primarie? Perché, in seguito, è stato così pesantemente sconfitto? Il libro prova a rispondere a questi e altri interrogativi ricostruendo, secondo una prospettiva socio politologica, la biografia di Walter Veltroni, la sua formazione come leader attraverso il rapporto con le Istituzioni, il percorso di carriera, la cultura politica, l’immagine pubblica. Dai tempi della FGCI romana alla direzione de
l’Unità
, passando per il forte legame col gruppo dirigente del PCI di Achille Occhetto, per poi arrivare agli anni dell’Ulivo, della segreteria dei DS, del sindaco della Capitale, fino alle recenti vicende del Partito Democratico. Consacrato come grande leader prima, ritenuto il maggior artefice della sconfitta poi. Cos’ha rappresentato realmente Walter Veltroni nella recente storia della sinistra postcomunista italiana?
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Riforme contro stagnazione
12.00
€
Il volume raccoglie saggi e contributi predisposti in occasione del Forum sull’economia voluto dalla CGIL con l’obiettivo di promuovere una riflessione collettiva sulle problematiche «reali e stringenti» poste dalla crisi. Si sono così confrontati sindacalisti, dirigenti politici ed economisti in una ricerca tesa a tenere insieme analisi teorica e pratica politica per poter coniugare le prospettive di evoluzione del quadro economico generale, europeo e mondiale, con scelte affidate a piattaforme politiche di profondo cambiamento in grado di incidere sulla crisi e di attuare le riforme necessarie per un nuovo modello di sviluppo. Ne esce un quadro stimolante che, in esplicita rottura con l’ortodossia del pensiero economico dominante degli ultimi trent’an ni, punta a definire concreti orizzonti innovativi capaci non soltanto di determinare la crescita necessaria, ma di ridefinire la sua intima struttura. Gli autori:
Massimo Amato
,
Silvano Andriani,
Danilo Barbi
,
Nino Baseotto
,
Emiliano Brancaccio
,
Susanna Camusso
,
Antonio Crispi
,
Roberto D’Agostino
,
Giuseppe De Marzo
,
Giovanni Forte
,
Paolo Leon
,
Agostino Megale
,
Marcello Messori
,
Ivan Pedretti
,
Laura Pennacchi
,
Graziella Rogolino
,
Enzo Russo
,
Vincenzo Visco
. Contributi di:
Pier Luigi Bersani
,
Antonio Di Pietro
,
Paolo Ferrero
,
Nichi Vendola
.
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E la casa dov’è?
10.00
€
Ospiti temporanei, ospiti occasionali. Docce e sportine con cena e colazione. Lavanderia e spesa settimanale. Uomini e donne che qui hanno trovato un letto in cui dormire, pasti caldi, abiti puliti e ascolto. Questo è il
Re di Girgenti
, un dormitorio pubblico gestito dai volontari del Comitato cittadino antidroga di Ravenna; e qui, ogni giorno, una cinquantina di persone suona il campanello chiedendo asilo. Ad accoglierli s’affaccia Carla Soprani, la coordinatrice, che spiega così il senso di questa terra di mezzo: «Gli offriamo un ponte per attraversare la strada». Passare il guado è per molte di queste persone senza fissa dimora un sogno che a volte s’avvera. Con paziente discrezione da allenata professionista del racconto della realtà, senza pregiudizi né censure, Carla Baroncelli si mette in ascolto e dà voce, volto e memoria a ciascuno di questi espropriati della vita che hanno smarrito lavoro, soldi, casa, famiglia, e la coscienza di sé. La sua scrittura prensile, capace di ricreare un parlato emozionante e vivace, costruisce con abile misura queste narrazioni di vite in transito. Italiani, africani, ma anche un irlandese e un afgano, gente che viene dal margine, da storie di droga, alcol, carcere e gioco d’azzardo, e da notti passate a dormire nei vagoni della stazione ferroviaria, su panchine gelide di un parco pubblico o nei bagni dell’ospedale. Ma la spirale si può interrompere ed è allora che squilla il campanello di via Mangagnina 61, una «casa» dove riprendere fiato e progettare di risalire, di ritrovare quanto perduto. Nulla di più.
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Le ragazze di Asmara
12.00
€
Si parla molto oggi degli eritrei come dei giovani che sbarcano, in gran numero, sulle coste meridionali, ma, in realtà, è già dagli anni sessanta, con l’aumentare del conflitto con la vicina Etiopia, che sempre più persone arrivano dall’Eritrea in Italia. Allora come oggi, per la maggior parte di essi l’Italia è solo un punto di passaggio di un percorso con destinazioni più lontane. Ma non per tutti è stato così. Fra coloro che in Italia hanno invece deciso di fermarsi ci sono le donne arrivate da Asmara, negli anni ’60 e ’70, per lavorare come domestiche presso famiglie romane. Il libro nasce dai ricordi di queste donne, raccontandoci la storia della migrazione eritrea in Italia e l’esperienza di alcune fra le prime straniere impegnate in un lavoro che caratterizza tutt’oggi la migrazione femminile nel nostro paese.C’è un elemento, tuttavia, che distingue l’esperienza di queste donne da quella delle ucraine, filippine o peruviane che lavorano nelle case degli italiani: l’esistenza di un passato legame coloniale fra l’Italia e il proprio paese. Nelle memorie delle intervistate, la dimensione postcoloniale emerge come un aspetto fondamentale della propria identità, della propria esperienza lavorativa come domestiche e della propria relazione con l’Italia in quanto paese ex colonizzatore.
Le ragazze di Asmara
s’inserisce in un dibattito crescente, anche in Italia, circa la costruzione dell’identità di soggetti neri, migranti e (ex) colonizzati, in particolare nell’ambito della «narrativa migrante» e negli studi letterari. L’originalità del volume sta tuttavia nella capacità di portare questo dibattito all’interno degli studi sulla migrazione e sul lavoro femminile, inserendo la categoria del postcoloniale nell’ambito delle scienze sociali e della storia orale, attraverso un accurato lavoro di carattere empirico ed un innovativo approccio teorico.
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L’albero delle eresie
14.00
€
Da un attento osservatore dei fatti e misfatti dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri una narrazione che parte dal miracolo economico e dalla dolce vita felliniana per approdare alla realtà plasmata dal mainstream. Il mainstream, il flusso più ampio: l’aggressività delle immagini e delle parole che inseguono o perseguitano, affascinando e irritando. Nel flusso personaggi e avvenimenti clamorosi, talvolta considerati irrilevanti. Carmelo Bene, Chet Baker, Julian Beck, Pier Paolo Pasolini, Andy Warhol, Michelangelo Antonioni, Mario Schifano, Gino De Dominicis, Jimi Hendrix, Stanley Kubrick, Philip K. Dick, Fabrizio De Andrè; e tanti altri rimasti nel ricordo o invisibili. L’albero della libertà non è più lo stesso. Sull’albero fiorivano eresie piccole o grandi, spesso decisive e durature, rifiutate dai poteri tradizionali e nuovi. L’albero delle libertà dava i frutti delle eresie. Idee, sensibilità, rivolte, esperienze. Vittorie. Sconfitte. Rami e foglie a fare da contrappeso ai venti delle omologazioni. E oggi? L’Autore ha tentato una ricerca per ricordare, raccontare, rilanciare; ha scritto un albero-libro come un grande romanzo con grandi personaggi, noti e meno noti. Fatti e misfatti. Bagliori di storia e di storie, in un reticolo di intrecci e di avventure nel tempo in cui tutto sembra coinvolgere tutti. Le differenze esistono ma si scontrano o si dissolvono. Siamo i consenzienti, automatici sudditi nel regno dell’immagine unica e indistruttibile: quella delle televisioni e dei suoi contenuti fin dentro la moltiplicazione degli schermi elettronici, dai computer al cellulare, alla rapida invenzione di strumenti sempre più nuovi e sorprendenti, i social network. Nulla è perduto. Perché se non esistono le eresie foglie morte continuano ad esserci gli eretici. Le storie proposte da Moscati viaggiano nelle travolgenti avventure di artisti che producono nuove eresie, non catalogabili, spesso senza saperlo; e affrontano le inquisizioni felpate, nascoste, violente, che cercano di ostacolarle e di condannarle. Oggi più di ieri.
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