• Rione Sanità

    10.00 
    Si può cambiare un destino e sconfiggere un ponte, quel lo del rione Sanità? Si può fare con il lavoro, la bellezza, la cultura? Si può in un quartiere che non solo per un dato di realtà, ma anche per disinformazione e luoghi comuni, è diventato sinonimo di illegalità, degrado, isolamento, ignoranza? Si può fare oggi, in questa Napoli declinante, nuda come le sue élite senza qualità, classi dirigenti rapaci invece che capaci? Le risposte in Rione Sanità, nelle storie di donne e uomini che nel cuore di Napoli, di più, nella sua pancia, il coraggio che serve per sperare e per cambiare hanno deciso di darselo ogni giorno. Scommettendo sulla loro voglia di farcela. Assieme. Chiedendo al destino di ridargli indietro le loro vite. Sì, qui o l’umanesimo che si cerca e talvolta si trova nei libri, nei discorsi, diventa umanità, si trasferisce nelle vie e nelle piazze, o non c’è niente da fare. Sì, al rione Sanità si vince con la cultura e con il lavoro. O si perde irrimediabilmente.
  • Il Rapporto sui diritti globali, giunto alla sua nona edizione, è un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei conte nuti, che propone una lettura dei diritti come interdipendenti. È uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quan ti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle pro fessioni sociali, nelle associazioni. Tra i temi trattati: l’economia, le politiche sui redditi e quelle sociali, le trasformazioni del mercato del lavoro e la precarietà diffusa, gli infortuni sul lavoro, il welfare e il diritto alla salute, il carcere e la giustizia, il neoautoritarismo, il volontariato e il Terzo settore, l’economia solidale, la cittadinanza attiva e la decrescita, le migrazioni e i rifugiati, le guerre infinite, i terrorismi globali e le paci possibili, l’Europa politica e quella sociale, lo stato del pianeta e la green economy. Un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei contenuti. Ideato e realizzato dall’Associazione SocietàINformazione ONLUS, è promosso dalla CGIL nazionale in collaborazione con ActionAid, Anti gone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambienta lista, Gruppo Abele, Legambiente, Vita, vale a dire con le associa zioni italiane tra le più autorevoli, rappresentative e territorialmente diffuse che sono concretamente impegnate sulle proble matiche trattate dal Rapporto. Prefazione di Susanna CAMUSSO, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di GerryADAMS, Santiago ALBA RICO, Danilo BARBI, Paolo BENI,Marco BERTOTTO, Tito BOERI, Riccardo BONACINA, Aldo BONOMI, Massimo CAMPEDELLI, Paolo CARROZZA, Luigi CIOTTI, Vittorio COGLIATI DEZZA, Beatrice COSTA, Sergio D’ANGELO, Nerina DIRINDIN, Inaki EGANA, Luigi FERRAJOLI, Carlo FIORIO, Fulvio FAMMONI,Luciano GALLINO,Patrizio GONNELLA, Maurizio GUBBIOTTI, Ertuggrul KÜRKÇÜ, Elisabetta LAGANÀ, Giovanni LA MANNA, Vera LAMONICA, LuigiMANCONI, Maria Luisa MIRABILE, NicolaNICOLOSI, Enrico PANINI,Angela PASCUCCI, Ciro PESACANE, Carlo PETRINI, Morena PICCININI, Shukri SAID, Raffaele K. SALINARI, Andrea SANTINI, Alessandro SANTORO, Vincenzo SCUDIERE, Fabrizio SOLARI, Serena SORRENTINO, Monica SPATTI, Gianni TOGNONI, Salvatore VECA, Guido VIALE, Armando ZAPPOLINI, Livia ZOLI.
  • I sei saggi qui raccolti analizzano i concetti fondamentali del femminismo lesbico riprendendo, in forma ampliata e rivista, gli interventi discussi agli incontri della sezione «Teoria» durante le Cinque Giornate Lesbiche (Roma, 2-6 giugno 2010). Riannodano un filo interrotto che va dalla riflessione tra passato e presente sul lesbofemminismo (Bianca Pomeranzi) all’insegnare a pensare attraverso il genere (Elisa Arfini), all’asimmetria di potere tra donne e uomini come risultato dell’eterosessualità obbligatoria (Ambra Pirri), alla decostruzione della logica binaria e agli interrogativi sulla temporalità che la teoria queer impone (Francesca Manieri e Olivia Fiorilli), alle nuove forme di controllo biopolitico sui corpi attraverso il regime farmaco-pornografico (Beatriz Preciado), alle domande che la teoria degli affetti pone alle comunità lesbiche nel tempo delle passioni tristi (Liana Borghi).
  • La ricerca di Christian G. De Vito, compiuta attingendo a un notevole patrimonio umano e documentario di memoria, analizza la relazione fra Comunità dell’Isolotto e mondo operaio come momento emblematico del cambiamento di paradigma relativo al rapporto fra l’ambito operaio e la sfera cattolica: dall’estraneità aspramente contrappositiva alla reciproca positiva contaminazione. In quello storico mutamento essa individua lo snodo fondamentale per la definizione dell’identità della Parrocchia/Comunità dell’Isolotto nell’intero periodo dal 1954 al 2010. Scorrono così in successione nelle pagine del libro i molteplici significati assunti dall’esperienza di comunità: quella missionaria ed ecumenica degli anni Cinquanta, alla quale succedono prima la «Chiesa dei poveri», del periodo conciliare e del Sessantotto, e via via la comunità quartiere degli anni 1969-72, la comunità di base degli anni successivi, fino alla comunità in ricerca di fronte alle trasformazioni indotte dalla globalizzazione e al rapporto con i nuovi movimenti sociali dei giorni nostri. La ricerca di De Vito analizza l’esperienza specifica dell’Isolotto, ma supera intenzionalmente la frattura tra storia religiosa e storia sociale, traendo ispirazione e confrontandosi idealmente con la tradizione degli studi che a livello internazionale hanno indagato la questione del rapporto tra la storia delle classi subalterne e la religiosità popolare.
  • Il lavoro è cambiato. Ma non è cambiato in modo adeguato il modo di regolarlo per affrontare con efficacia i nuovi problemi che sono proposti dai cambiamenti in corso. In questo volume viene mostrato il deficit di regolazione che connota il sistema sociale italiano: dalle relazioni industriali e dalla contrattazione, fino alla rappresentanza e alla carenza di un disegno ampio di protezione sociale capace di includere il lavoro instabile e precario. Nello stesso tempo viene rilevata la difficoltà di fornire risposte efficaci alle aspettative dei lavoratori (che riguardano tanto l’attesa di una migliore qualità del lavoro che la domanda di maggiore stabilità) da parte delle organizzazioni di rappresentanza: in modo particolare di quelle che si muovono nella sfera politica. Il mondo del lavoro immerso nell’economia globale manifesta una crescente insicurezza e richiede soluzioni meno congiunturali. In questa chiave l’autore propone l’esigenza di un nuovo patto sociale, capace di aggiornare un compromesso durevole ed efficace tra gli interessi delle imprese e le ragioni del lavoro, e più in generale tra democrazia e mercato.
  • Quale può essere in concreto un percorso per superare l’ultracentenario regime mondiale di proibizione delle droghe definito dalle Convenzioni delle Nazioni Unite? Quali sono le opzioni possibili per la regolamentazione legale della produzione, dell’offerta e del consumo di tutte le droghe, illegali e legali? Attraverso quali tappe si deve procedere? Come distinguere fra le varie sostanze? Il volume di Transform, la fondazione britannica impegnata da anni sul terreno della riforma della politica sulle droghe, ha l’ambizione di rispondere a questi quesiti, offrendo per la prima volta una impalcatura normativa per tutte le sostanze psicoattive ad uso non medico. Con pragmatismo tipicamente anglosassone, gli autori scelgono i mattoni e presentano i plastici di costruzione del nuovo edificio legale che potrebbe sorgere dall’auspicabile «cambio di paradigma». Una riforma ormai inevitabile perché sono molti i segni di crisi della «guerra alla droga»: nonostante l’insistente retorica, imponenti evidenze ne documentano ormai la bancarotta politica, scientifica, etica. Non si tratta di uno scritto di mera testimonianza e neppure, come gli autori amano ribadire, di un testo «radicale». Al contrario, l’estremismo ideologico è appannaggio dei proibizionisti. Forum Droghe con la condivisione della CGIL ha ritenuto utile presentare ai lettori italiani questa guida pratica ad una nuova politica delle droghe, radicata in «scienza e coscienza». La legalizzazione è un orizzonte possibile, a patto di discuterne con documentazione, discernimento e senza pregiudizi. Questo libro è un contributo in tal senso.
  • Possono, donne e uomini, darsi uno spazio circoscritto ma pubblico – quindi politico – in cui ragionare di politica con metodo discorsivo e dialogico, partendo dal corpo e mettendo «in questione» stereotipi e sessismi? Possono, donne e uomini, che la storia ha diviso in ruoli separati e spesso ostili, fra corpi negati, posseduti, «silenziati» – ma oggi frequentemente visibili in inedite e inaudite pratiche performative, spesso fondate su nuovi stereotipi sessisti – ritrovarsi in uno spazio comune, relazionale e discorsivo? Per quanto sia una pratica ancora rara, questo volume, realizzato con l’Associazione Femminile Maschile Plurale, conserva e presenta un esperimento inusuale: viaggiando fra storia, filosofia, antropologia, politica e scienza, testimoni di saperi disciplinari specifici, femministe, donne e uomini di quotidiana «passione politica» e uomini dell’Associazione Maschile Plurale hanno dato vita a un laboratorio che ha scandito – in due fasi successive, attraverso dialoghi intensi e periodici – un’accademia non platonica, mettendo al centro il corpo. È possibile dunque dare vita a nuove pratiche che potrebbero essere «fondative» di un’altra idea di città, fatta di corpi mai solo naturali, mai solo culturali, che sono politici se parlanti, nella convinzione che le pluralità di genere, politiche e sessuate, potrebbero essere il tessuto di cui è fatta la nuova polis? È possibile perché ne abbiamo fatto esperienza e di questa il libro dà testimonianza. Questi i contenuti: Il corpo: presenze e assenze nei femminismi del passaggio di secolo. Il corpo vissuto delle donne e il corpo amministrato dalla medicina. Scienza, biotecnologie e corpo. Il corpo nell’arte contemporanea. Il corpo e la legge. Femminile e maschile fra Ottocento e Novecento. I sessi sono cinque, almeno. La scissione originaria. Il corpo maschile. Contributi di: Bellassai, Boccia, Castelli, Ciccone, Del Grosso, Domenichini, Ferruzzi, Gambi, Gasparini, Golfera, Guerra, Grossi, Liverani, Melandri, Morini, Nobili, Patuelli, Pensa, Piaia, Ponti, Radi, Rossi, Santarelli, Schiffrer, Simoni, Spaolonzi.
  • Ricostruire l’attività clandestina del gruppo di partigiani operante all’interno della società per azioni TIMO di Parma ha significato indagare quel vasto universo di donne e uomini lavoratori che operarono attivamente contro le forze d’occupazione e il governo fascista repubblicano. La storia che si è voluta raccontare, dunque, non è storia di eroici guerrieri fuori dal tempo e dallo spazio. È storia di giovani uomini che, in una società profondamente colpita dalla guerra totale, nella convivenza quotidiana con una pratica di soprusi e di morte, hanno saputo operare una scelta di campo e agire di conseguenza. Ragazzi che, con il loro bagaglio di esperienza e di errore, hanno accettato di mettersi in gioco, fino, in alcuni casi, al sacrificio della vita.
  • «…Tutto può, e anzi deve, essere rimesso in discussione, ma con la convinzione che teoria e azione sono le due facce dello stesso processo, che la politica dunque è l’infinito movimento di congiunzione di questi due lati…» Il libro ripercorre la storia politica dell’ultimo trentennio, dal compromesso storico a oggi, con uno sguardo molto critico su come la sinistra ha saputo leggerne i diversi passaggi, lungo una traiettoria di progressiva rinuncia ad una propria autonoma interpretazione della realtà. Si tratta ora di ricostruire un’identità, un ancoraggio sociale, una capacità di rappresentanza, senza che sia più possibile avere una meta prestabilita, perché tutto è mutato e si può procedere solo per tentativi, lavorando sulle contraddizioni e sui conflitti di un mondo globalizzato ma non pacificato. La pazienza e l’ironia sono le virtù necessarie per intraprendere questo cammino.
  • Vittorio Foa è l’uomo plurale che più di ogni altro ha ispirato i lavori e le iniziative prese dall’Associazione Biondi Bartolini nei suoi dieci anni di vita. È perciò stato naturale cogliere l’occasione del centenario della nascita di Foa per dar vita prima a un importante convegno, tenuto a Firenze nell’ottobre 2010, e poi a questo volume, che ne riprende parzialmente i contenuti, ma arricchendolo di materiale originale, elaborato e raccolto ad hoc per la pubblicazione. La prima parte presenta analisi e riflessioni di vari campi disciplinari –di Chiara Colombini, Andrea Ginzburg, Pietro Marcenaro, Stefano Musso, Emanuele Zinato –su questo grande intellettuale del Novecento, gettando luce su quei territori così diversi ai quali Foa rivolgeva il suo sguardo lungo sul tempo. La seconda parte raccoglie testimonianze e ricordi di tre protagonisti e compagni d’avventura e di vita di Vittorio Foa –Elio Giovannini, Andrea Ranieri e Vittorio Rieser –, raccolti e ordinati dai curatori del volume durante una libera e informale discussione. Ne viene fuori una fresca rappresentazione di Foa nella sua fase sindacale e in quella della sua «splendida vecchiaia», ricca di novità e capace di illuminare aspetti poco noti della sua vita. Chiudono il volume uno scritto di Foa sul Piano del Lavoro, del 1975, e due lettere più recenti, inedite, con brevi ma interessanti commenti alle vicende degli anni Novanta. Nel volume il DVD sulla vita di Foa «Per esempio Vittorio» del regista Pietro Medioli.
  • In questo libro vengono raccolti alcuni scritti di Mario Tronti, che hanno come tema centrale il rapporto tra le nuove inquietudini giovanili (e, ancora una volta, operaie) e la politica. Muovendo dalla attuale congiuntura, dove la situazione giovanile e intellettuale è tornata ad essere esplosiva, questi scritti ripropongono il tema della politica come orizzonte necessario e ineludibile, per far durare questa irrequietezza e per non essere ancora una volta risucchiati dall’antipolitica, da quella personalizzazione della politica che rappresenta il cancro delle nostre società democratiche. Il volume si apre con una Conversazione con Pasquale Serra, e si chiude con una Autobiografia filosofica di Tronti, che fa il punto sul suo complesso percorso intellettuale e politico. «Il nuovo è da assumere solo quando, innestato sul vecchio, ti permette di avanzare con la tua parte e di imporre e conquistare un terreno più favorevole alla lotta per la realizzazione. Ecco i comunisti: né nichilisti né attivisti, per dirla con Musil, ma realisti. Nichilisti, o attivisti, sono gli anticomunisti, quelli di destra e quelli di sinistra, accomunati dalla grande paura novecentesca che, da qualche parte, in qualche momento, quel maledetto rapporto di forza possa essere rovesciato, che i privilegiati possano perdere posizioni di comando e i subordinati possano conquistare posizioni di potere» (M. Tronti)
  • Roma è come sospesa tra un passato che non muore e una speranza di futuro che tarda a diventare realtà. La città è di fronte ad un bivio: interrompere e mettere fine ad un modello di sviluppo urbano estensivo che ha saccheggiato e impoverito le sue risorse ambientali, culturali ed ecologiche, prendendo con decisione la via della sostenibilità urbana, produttiva, ambientale, dell’innovazione energetica, oppure persistere nella logica del consumo di suolo, dell’edilizia speculativa, della valorizzazione della rendita fondiaria e immobiliare, di un turismo di massa mordi e fuggi, che impoverisce la città mentre arricchisce una minoranza di speculatori ed affaristi. Questo volume raccoglie le relazioni tenute alla Conferenza su Roma della CGIL di Roma e del Lazio nel febbraio 2010 e i contributi venuti da alcuni noti esponenti del mondo della cultura, dell’associazionismo e del volontariato, delle istituzioni e del mondo produttivo, nonché da comitati e da reti di cittadini in rappresentanza di una città che non ha smesso di interrogarsi sui suoi mali ed è spesso portatrice di proposte e di idee innovative non sempre tenute nella dovuta considerazione dai suoi governanti, di ieri e di oggi.