• Perennial

    16.00 
    «PERSONE IN GRADO DI ADATTARSI ALLE NOVITÀ E AI CAMBIAMENTI, A PRESCINDERE DALL’ETÀ ANAGRAFICA» Sono i perennial, definizione coniata negli Stati Uniti, sdoganata in Italia dall’enciclopedia Treccani, con cui si indica chi, nonostante le tante primavere alle spalle, ha ancora voglia di imparare, conoscere, confrontarsi, fare e darsi da fare. In un Paese come l’Italia che invecchia velocemente e in cui non si fanno più figli, da cui i giovani scappano perché non c’è lavoro e quel poco che è rimasto è precario, sbaglia chi vede negli anziani una zavorra o una casta privilegiata adagiata su pensioni faraoniche. Il libro di Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi-Cgil, passa al setaccio ogni angolo di questo mondo: 16 milioni di persone con un’aspettativa di vita che fortunatamente continua ad allungarsi, i pensionati rappresentano quel collante fondamentale chiamato a unire le diverse generazioni. Lo fanno tenendo allenati il fisico e la mente, adottando stili di vita salubri, dedicandosi al volontariato, partecipando attivamente alle dinamiche delle comunità e dei territori di cui fanno parte. C’è però anche chi se la passa meno bene. Sono i 3,5 milioni di non autosufficienti che per non spegnersi hanno bisogno di cure costanti. Per non abbandonarli a se stessi, all’operato spesso sottopagato e poco tutelato di badanti o alle Rsa andate in tilt durante la pandemia, serve rivoluzionare il sistema sanitario e il welfare sociale del nostro Paese: attraverso servizi che siano più di prossimità, formando meglio il personale sociosanitario, sfruttando le soluzioni offerte dalla robotica, dalla telemedicina e dalla domotica.
  • Non lavorano, non studiano, non si formano. Sono i NEET (Not in Education, Employment or Training): giovani che vivono in una condizione di estrema fragilità e vulnerabilità il delicato passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro, rimanendone ai margini. Da oltre un decennio i dati istituzionali ratificano una situazione di emergenza costante per le e i giovani. La crisi economico-sociale mondiale innescata dalla pandemia e potenziata dal conflitto in corso, ha ulteriormente peggiorato la questione giovanile in Europa e, soprattutto, in Italia. Questo Rapporto, nato nell’ambito delle attività di partenariato tra CGIL e ActionAid, analizza il fenomeno NEET nel nostro Paese e propone alcune raccomandazioni tese a influenzare le politiche nazionali e territoriali, a partire dalle lezioni apprese dai principali programmi di intervento, tra cui Garanzia Giovani. Nonostante le tante risorse investite, infatti, restiamo il Paese con il più alto numero di NEET, con cifre che aumentano al Sud, tra le donne, tra chi ha bassi titoli di studio e tra i giovani immigrati.
  • Cento giorni vissuti davanti ai cancelli di una fabbrica. E cento notti. D’inverno, in montagna. Per difendere il proprio lavoro. Attraverso il diario tenuto quotidianamente sui social media e le foto che l’hanno accompagnato, il libro racconta la resistenza di una comunità di 220 persone – in gran parte donne – attorno cui si è stretta una comunità più ampia, a partire da quella dei paesi e borghi dell’Appennino bolognese per i quali la SaGa Coffee rappresenta una risorsa economica irrinunciabile. È la storia emblematica di una lotta per la sopravvivenza, contro la decisione di chiudere lo stabilimento e portare altrove macchinari e produzioni, che coinvolge tutto il territorio e trascina con sé anche le istituzioni civili e religiose. Alla fine, le operaie e gli operai della SaGa vincono e conquistano un futuro produttivo per la loro fabbrica. Con l’introduzione di Maurizio Landini e, tra gli altri, i contributi del cardinale Matteo Maria Zuppi e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
  • CM 5-2022

    12.00 

    Editoriale

    • Aldo Tortorella, Ridare senso alle parole tradite

    Osservatorio

    • Piero Di Siena, Partiti in cerca d’identità, elettori in fuga
    • Franco Astengo, Un voto volatile e differenziato tra Nord e Sud
    • Alberto Leiss, La politica del desiderio che i maschi non sanno vedere
    • Leopoldo Nascia, Le vie del gas sono (in)finite
    • Sauro Mezzetti, India: dalla terza via al protagonismo nel mondo multipolare

    Discussione

    • Demetrio Panarello e Giorgio Tassinari, «A Stairway to Heaven». L’Anvur e i Dipartimenti di eccellenza

    Laboratorio culturale

    • Stefano Gensini, Linguaggio e democrazia in Tullio De Mauro
    • Giovambattista Vaccaro, Morale e storia in André Gorz
    • Mihaela Ciobanu, Joseph A. Buttigieg traduttore e interprete di Gramsci
    • Guglielmo Forges Davanzati, Paul Sweezy, studioso di Marx e del capitalismo contemporaneo

    Schede critiche

    • Guido Liguori, Althusser contro Gramsci
    • Anxo Garrido Fernández, La questione meridionale: un convegno a Siviglia
    • Gioia De Laurenziis, Gramsci e la cultura europea
    • Gianni Fresu, Letture di Marx
  • Un viaggio tra le macerie di ciò che non ha resistito all’impatto della tempesta perfetta del Covid e alla ricerca di ciò che, invece, si è salvato, con lo sguardo rivolto verso il futuro. Innovazioni tecnologiche, nuovi mestieri, smart working, migrazioni, cambi di attività, rinunce e scoperte. Dal medico neolaureato che si forma in piena emergenza in un pronto soccorso a mille chilometri da casa al vecchio bracciante ghanese rimasto «intrappolato» in Calabria; dall’alfiere del la protesta dei pendolari che cambia vita con lo smart working allo startupper bresciano che ha l’idea giusta nel momento giusto; alla maestra di danza diventata tornitrice in una fabbrica della Val Seriana. Un intreccio di vicende personali illustra il nuovo caleidoscopio del lavoro, accompagnato dal contributo analitico dei dati e dalle voci degli esperti.
  • Una gran quantità di giovani, nel nostro Paese, milita in movimenti che si richiamano alle ideologie nazifasciste. Si può ormai dire che l’estremismo di destra permea ogni ambito di vita e di interesse di un numero sempre più elevato di soggetti – moda, musica, volontariato, (anti)femminismo, sport, arte e persino cultura –, in un crescendo di “cieca militanza” dalla quale, una volta entrati, è difficile uscire. Un fenomeno pieno di contraddizioni che tendiamo a sottovalutare, nonostante il continuo ripetersi di gravi fatti di cronaca. Il libro di Ghiglione e Isoppo analizza dati ed elementi di questo consenso, le dinamiche di “affiliazione” e anche, per converso, l’impegno dei tantissimi esponenti delle nuove generazioni – veri e propri partigiani 4.0 – impegnati ogni giorno, troppo spesso nell’indifferenza degli adulti, a difendere la nostra democrazia e nel contempo a custodire i valori della Costituzione nata dalla Resistenza.
  • Una gran quantità di giovani, nel nostro Paese, milita in movimenti che si richiamano alle ideologie nazifasciste. Si può ormai dire che l’estremismo di destra permea ogni ambito di vita e di interesse di un numero sempre più elevato di soggetti – moda, musica, volontariato, (anti)femminismo, sport, arte e persino cultura –, in un crescendo di “cieca militanza” dalla quale, una volta entrati, è difficile uscire. Un fenomeno pieno di contraddizioni che tendiamo a sottovalutare, nonostante il continuo ripetersi di gravi fatti di cronaca. Il libro di Ghiglione e Isoppo analizza dati ed elementi di questo consenso, le dinamiche di “affiliazione” e anche, per converso, l’impegno dei tantissimi esponenti delle nuove generazioni – veri e propri partigiani 4.0 – impegnati ogni giorno, troppo spesso nell’indifferenza degli adulti, a difendere la nostra democrazia e nel contempo a custodire i valori della Costituzione nata dalla Resistenza.