• Ordine nuovo

    17.50 
    Ordine Nuovo fu un movimento neofascista ispirato al pensiero della filosofia della Tradizione di Julius Evola. Il gruppo, che in una prospettiva nazional-rivoluzionaria si opponeva al sistema democratico e partitico, nacque nei primi anni Cinquanta come centro studi all’interno del Movimento Sociale Italiano e se ne distaccò nel 1956, pur mantenendo con esso a fasi alterne rapporti che talvolta erano finalizzati a un possibile rientro, il quale avvenne nel 1969. Questo studio indaga gli aspetti politico-culturali di un importante movimento del neofascismo italiano, attraverso l’analisi di documenti di polizia, riviste e materiali prodotti dal gruppo. Il motto «Il nostro onore si chiama fedeltà», ripreso dalle SS naziste, esprime l’identità e lo stato d’animo, nelle sue espressioni culturali e antropologiche prima che politiche, di quel microcosmo dei vinti di Salò, che si sentiva legato a un passato «glorioso» e in nome del quale intendeva riconfermare la scelta compiuta anni prima. Il volume, muovendo dall’analisi del contesto segnato dal paradosso dell’essere «fascisti in democrazia», ricostruisce lo sviluppo di questo movimento tra i primi anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, delineando un percorso oscillante tra spinte all’integrazione politica e derive radicali che condussero una parte di esso verso la clandestinità, dopo il suo scioglimento, avvenuto nel 1973.
  • Scrittrice, docente universitaria, attivista femminista, Francesca Gargallo (Siracusa, 1956-Città del Messico, 2022) ha sperimentato diversi generi: saggistica, narrativa, poesia, giornalismo. Donna inquieta, dall’intelligenza ribelle e infinitamente generosa, ha percorso le strade gridando che è in esse che il femminismo si difende. Il presente volume nasce da una giornata dedicata a Francesca Gargallo, organizzata dal Centro culturale Casa del Tempo presso l’Università di Città del Messico, Unam, nell’agosto del 2022, a pochi mesi dalla sua scomparsa. Proporre di incontrare la sua figura e la sua opera a partire dalle testimonianze di chi ha intrecciato il suo percorso per anni o per brevi tratti vuole essere l’invito ad incontrare il suo pensiero attraverso una polifonia di voci, a volte armoniosa, altre dissonante, sempre lucida. Alcuni suoi testi, intercalati alle testimonianze, ci offrono un ampio sguardo sui temi a lei cari, dall’urgenza della decolonizzazione del sapere alla varietà dei femminismi, alla vida buena, alle lotte delle donne e alle pratiche alternative contro le devastazioni dell’ambiente, alle migrazioni e alle frontiere. Temi che ritroviamo in vari suoi scritti tra i quali L’amicizia tra donne è un atto rivoluzionario e America come territorio di espressione dei femminismi anti-egemonici.
  • Ripubblicare il libro Le tre vite di Nella è un’idea nata dalle lavoratrici e dai lavoratori, incantati dal ricordo di Nella grazie all’iniziativa a lei dedicata lo scorso marzo. I racconti delle sue azioni straordinarie e dei suoi momenti più intimi hanno svelato una Nella amata e viva nelle testimonianze di chi ha condiviso anche solo un piccolo pezzo della sua esistenza, restando pro-fondamente colpito. Ripubblicare il libro, dandogli un’altra vita – forse la quarta vita di Nella – è un’iniziativa d’amore per lei, ma anche per noi, per come eravamo e per come siamo ora. I nostri più sinceri ringraziamenti vanno a chi porta Nella nel cuore. Ringraziamo inoltre le compagne e i compagni degli archivi storici della Cgil Nazionale e di Milano per la collaborazione, il compagno Salvatore Ba-rone per il materiale fotografico inedito e il compagno Bruno Ravasio per il suo contributo straordinario che troverete all’interno del libro. Luisa Perego Segretaria generale Filctem Cgil Lombardia
  • Simone Weil

    15.00 
    Il pensiero di Simone Weil si è dimostrato, in questi anni, non solo di straordinaria attualità, ma persino in grande anticipo sui tempi. Quali idee potrebbero aiutarci allora a interpretare i cambiamenti del mondo contemporaneo e prefigurare i futuri possibili? Cosa ha da dirci Simone Weil sulle trasformazioni del lavoro sotto la pressione dell’automazione tecnologica, sulle crescenti disuguaglianze sociali, sul rapporto dell’essere umano con la natura o sulle più recenti teorie filosofiche che cercano di interpretare la realtà? Quali prospettive dischiude il pensiero di Weil relativamente alle questioni del senso religioso, dell’esperienza estetica, dello statuto della soggettività umana? Questo libro è una sorta di breviario per l’umanità che si avven- tura nelle regioni inesplorate del domani, e che può trovare nelle idee di Simone Weil una guida in grado di illuminare il cammino.
  • QRS N. 2/2024

    22.00 
    Come cambiare la Pubblica amministrazione
    • Potere e progresso
    • La Confederazione europea dei sindacati
    • Verso un sistema di relazioni post-industriali?
  • Quante Saman ci sono? E dove sono? Sono nelle scuole, nelle famiglie, ragazze che sanno già di essere destinate a un matrimonio non voluto. Sono ragazze che fuggono, rischiano, assumono una nuova identità e cercano di rifarsi una vita in altri luoghi. E quante madri ci sono ancora, assoggettate alla violenza patriarcale, che accompagnano le figlie alla morte, come la madre di Saman? I casi segnalati di matrimoni forzati sono stati 24 dal 2019 al 2021, ma sono decisamente di più, e giungono fino all’uccisione delle donne che li rifiutano, i cosiddetti femminicidi d’onore. Fino al caso più famoso: l’omicidio e l’occultamento di cadavere di Saman Abbas, che qui ci viene raccontato in tutto il suo orrore dalle avvocate di parte civile nel processo. C’è un crinale tra “culture barbare” e un Occidente dei diritti, o piuttosto sono forme diverse, ma pur sempre violente, con cui ovunque si esprime e persiste il patriarcato? Abbiamo costituito noi, femministe, un Tribunale alternativo, un Tribunale delle donne per i diritti delle donne in migrazione, in cui le vittime diventano testimoni, in cui una Giuria non giudica ma ascolta, i cui esiti sono appelli alle istituzioni internazionali, europee, nazionali, e le risposte da ottenere. «Avevano tutte una gran voglia di parlare» le migranti che parlano in questo libro. Donne afghane, pakistane, nigeriane, ivoriane, indiane ci raccontano di matrimoni forzati e fughe; violenze ai confini e violenze nella tratta; discriminazioni religiose e razziste; audizioni presso le Commissioni per l’asilo in cui le loro storie non sono credute; di permessi di soggiorno negati o legati al capofamiglia che tolgono loro l’autonomia necessaria e limitano l’accesso al welfare; di essere considerate “cattive madri”.
  • Il volume indaga, attraverso le fonti a stampa e documenti provenienti dai fondi della Camera del lavoro, della Prefettura e degli Archivi nazionali Cgil e Fiom, la crescita dell’industria metalmeccanica nel Parmense a partire dal 1945, la maturazione dell’organizzazione sindacale Fiom e lo sviluppo delle lotte operaie. Uno sguardo complesso, che punta a far emergere i ruoli delle diverse componenti aziendali e sindacali che hanno accompagnato la crescita di una realtà a lungo rimasta ai margini del processo industriale nazionale. Un «caso di studio», quindi, focalizzato su una delle «periferie» industriali del Paese, che narra la costituzione di un polo industriale robusto, sebbene contenuto, protagonista nella vita politica ed economica emiliana degli anni sessanta. Il racconto comprende i cicli di lotte che hanno attraversato i primi decenni del dopoguerra, il fallimento della più importante azienda metalmeccanica parmense (Salamini) nel 1969, il crescente protagonismo della Fiom Cgil nelle officine e nell’organizzazione sindacale parmense, fino al processo di unità sindacale che ha portato alla costituzione della Flm.
  • Bruno Trentin e David Sassoli erano personalità diverse, con storie e radici culturali che non permettono omologazioni, tuttavia le loro leadership hanno fatto emergere convergenze significative. E innovative. Sulla centralità della persona nel lavoro, nel welfare, nel modello sociale, sul contrasto al divario nelle conoscenze, sul rafforzamento dell’Unione Europea come attore globale e come motore di uno sviluppo davvero sostenibile. Questi temi sono stati discussi e approfonditi in un seminario promosso dalla Fondazione Achille Grandi e dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Il volume raccoglie i testi rielaborati dagli autori e le conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e di Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli.
  • Nel 2018 avevamo finalmente cominciato a sanare l’anomalia italiana di non avere uno schema di reddito minimo. Il 2023 segna il ritorno al passato. Il decreto lavoro e la successiva conversione in legge re-introducono misure categoriali di sostegno al reddito, che distinguono pesantemente fra poveri meritevoli e non meritevoli, a dispetto della Raccomandazione europea dello stesso anno relativa a un reddito minimo adeguato. Le responsabilità del governo di centro destra sono evidenti: la sua azione, tuttavia, è stata facilitata dal radicamento e dall’estensione, nel nostro paese, delle resistenze culturali nei confronti del reddito minimo. Attraverso un’analisi rigorosa, ma di facile lettura, il volume mira a fornire gli strumenti indispensabili per cercare di contrastare queste resistenze e cambiare rotta. Entra nel dettaglio delle principali configurazioni di reddito minimo e dei più complessivi redditi di base, intendendo, per reddito di base, un trasferimento monetario, liberamente spendibile, finanziato dalle imposte e finalizzato ad assicurare uno zoccolo di reddito a tutti e tutte. Esamina le più recenti evoluzioni in atto nell’Unione europea e nei paesi membri che la compongono, soffermandosi con particolare attenzione sul caso italiano. Presenta, infine, le tante ragioni che possono essere invocate a favore di un reddito di base, delineando le principali implicazioni per le politiche di contrasto della povertà. Al riguardo, difende con forza quello che viene definito un reddito minimo di cittadinanza.
  • Docente universitario, accademico italiano, il grande economista è stato un vero amico, spesso critico severo, ma sempre costruttivo, delle forze progressiste e del movimento dei lavoratori (per alcuni anni si è impegnato direttamente nella formazione sindacale con lezioni di cui è ancora vivo il ricordo). Le sue proposte erano rivolte alla soluzione delle pressanti esigenze degli uomini comuni, in particolare di quelli più svantaggiati. Il volume, curato da Giuseppe Amari e Nicoletta Rocchi, raccoglie un’ampia scelta di suoi scritti su varie tematiche, dall’epistemologia alla storia del pensiero economico, alla finanza, alla cooperazione internazionale, all’economia italiana, con particolare riferimento al lavoro e all’occupazione. Accanto ai saggi, agli articoli e agli scritti di Caffè, il libro, con la prefazione di Maurizio Landini e l’introduzione di Nicola Acocella, ospita interventi e testimonianze di Giuseppe Amari, Bruno Amoroso, Franco Archibugi, Giacomo Becattini, Andrea Bixio, Carmela D’Apice, Corrado Giustiniani, Augusto Graziani, Pier Luigi Guardati, Giovanna Leone, Siro Lombardini, Bruno Picker, Florina Pierelli, Paolo Pombeni, Alberto Spampinato, Sergio Steve, Nadia Tarantini, Roberto Tesi (Galapagos).