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Le origini dell’attività sindacale nel settore dei servizi (1880-1925)
8.00
€
Questo volume segna l’avvio di un importante e complesso sforzo di ricerca volto a ricostruire la storia del sindacato dei servizi del nostro paese e a colmare, così, una grave lacuna della storiografia sindacale italiana. La Filcams Cgil, in quanto tale, ha una storia relativamente breve. Nasce con il congresso del 18-21 marzo 1960 dalla fusione della Filam (Federazione italiana lavoratori alberghi e mense) con la Filcea (Federazione italiana lavoratori commercio e affini). Acquisisce la sua fisionomia attuale con il congresso del 23-27 aprile 1974 con la confluenza della Filai (Federazione italiana lavoratori ausiliari industria) che raggruppava le guardie giurate, le imprese di pulizia, i portieri e le collaboratrici familiari: i servizi. Alle spalle dell’organizzazione attuale vi sono dunque strutture preesistenti e un mondo del lavoro composito che, nel corso di un secolo, si è venuto incessantemente trasformando, ridisegnado via via, in ragione di questo processo, le forme della sua rappresentanza sociale. Il lavoro di ricerca, che si è deciso di raccogliere in due volumi, ha fatto emergere un materiale ricco, anche se frastagliato per periodi storici e diseguale tra le due federazioni originarie: la Filam e la Filcea, mentre maggiori difficoltà si sono palesate per la Filai. In questo primo volume si ricostruiscono le origini di Filcea e Filam dagli ultimi anni dell’Ottocento fino alla soppressione del sindacalismo libero operata nel consolidarsi del regime fascista. Il volume successivo arriverà fino al 1974 ricostruendo anche la storia della Filai.
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Immigrazione e sindacato – II Rapporto Ires
10.00
€
La presenza sempre più diffusa e radicata di lavoratori stranieri nel tessuto produttivo e sociale italiano costituisce un fattore di innovazione fra i più rilevanti dell’ultimo decennio. Le istituzioni del mercato del lavoro ed il sistema delle relazioni industriali risultano pertanto sottoposte alla necessità di un adeguamento sostanziale sempre più improrogabile. Non meno di quanto si richiede al sindacato in rapporto alla sua funzione di rappresentanza sociale e negoziale di un mondo del lavoro in continua trasformazione. Con il II Rapporto dell’Osservatorio Ires sull’immigrazione si è inteso aggiornare alcune analisi già tracciate nel precedente, edito nel 2000. Questa volta si è focalizzata l’attenzione su tre temi: la funzione positiva dei processi migratori in atto rispetto a specifiche esigenze di settori non marginali dell’economia e della società italiana; il valore di indicatore che in tal senso assume la crescente sindacalizzazione dei lavoratori immigrati, in particolare nelle aree più industriali del paese; l’esigenza di documentare in quale misura sinora le attività di contrattazione a vari livelli abbiano registrato adeguata consapevolezza di questi nuovi dati di realtà e della loro evoluzione. Un contributo di analisi empirica stimolante e relativamente inedito rispetto ad una letteratura sociologica finora poco incline ad indagare i riflessi specificamente sindacali e di relazioni industriali dell’immigrazione nel nostro paese. Nei prossimi mesi l’Osservatorio provvederà a monitorare e a documentare le ricadute che sui futuri sviluppi delle tendenze analizzate nel Rapporto avrà l’applicazione della legge Bossi-Fini, che già dal suo impianto normativo e politico si profila gravida di contraddizioni e di effetti socialmente patologici.
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Emersione dal lavoro nero: diritti e sviluppo
10.00
€
Siamo al secondo rapporto dell’Osservatorio Ires sul lavoro sommerso. Oltre 3,5 milioni di lavoratori in Italia sono oggi coinvolti in attività lavorative irregolari. Sono il 15% dei lavoratori e il fenomeno è in continua ascesa (13% nel 1992). La ricchezza prodotta dall’economia irregolare onnicompresiva è pari a circa il 25-26% del Pil. Questi numeri parlano da soli ed evidenziano la politica fallimentare del governo. La gravità del problema è tale che investe le questioni della legalità, dei diritti sociali, della competitività del sistema economico e del sistema Paese. È un problema italiano ma anche un problema europeo. Il volume guarda al contesto socioeconomico e studia in profondità la tematica dell’economia e del lavoro sommerso, tentando un raffronto con le dinamiche europee e delineando possibili ricette di policy. Far emergere il sommerso è dunque una sfida vera per tutto il paese, per le istituzioni e per le parti sociali. Il tutto nell’ambito di un impegno che deve coinvolgere la parte migliore della società che si batte «nella cultura della legalità» per realizzare un vero e proprio «impegno di civiltà» per l’emersione e la regolarizzazione del lavoro nell’ambito di «un piano di legislatura per l’emersione del lavoro e dell’economia sommersa».
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Lavori minorili e percorsi a rischio di esclusione sociale
11.00
€
Il volume illustra la nuova indagine dell’Ires sul lavoro minorile, per la quale sono state realizzate più di 2.000 interviste a ragazzi tra gli 11 e i 17 anni in nove grandi città italiane. Obiettivo principale dello studio è stato di approfondire sia i profili attuali del lavoro precoce, sia i suoi legami con i corsi di vita e le eredità sociali. Si è in tal modo puntato a fornire una ricostruzione dei differenti stadi di sviluppo del lavoro minorile e delle sue condizioni socio-ambientali. Famiglie, stili di vita, percorsi scolastici a rischio di dispersione sono stati tra i temi affrontati per rintracciare motivazioni, presupposti ed effetti delle esperienze di lavoro precoce. Al di là di semplicistiche stigmatizzazioni, i lavori minorili sono apparsi come tasselli di corsi di vita condizionati da specifiche eredità familiari e sociali e quindi difficilmente reversibili: culture familiari e territoriali di riferimento, marcate da condizioni di arretratezza economico-sociale oppure regolate da sistemi valoriali non reinterpretati alla luce delle nuove complessità post-moderne, orientano i minori lungo percorsi che possono con maggiori probabilità condurre a marginalità ed esclusione sociale.
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Cgil. Le raccolte d’arte
120.00
€
I due volumi costituiscono il «Catalogo generale delle raccolte d’arte della Cgil» conservate nelle sue diverse sedi: dal Centro confederale alle Federazioni nazionali di categoria e alle Camere del lavoro. Nel primo volume sono riprodotte in quadricromia, con relativa scheda critica, le opere più importanti e significative, a cui si accompagna la storia del Sindacato Artisti della Cgil. Il secondo volume è invece il repertorio generale e completo delle opere, con le biografie di tutti gli artisti. Questa iniziativa editoriale, sottolinea Epifani nella prefazione, vuole essere «la giusta occasione per aprire una riflessione su quale è stato e quale è il rapporto fra produzione artistica e mondo del lavoro». Coerentemente con questa impostazione, il lavoro critico compiuto dai curatori segnala anche le fasi e i periodi durante i quali il rapporto del lavoro con l’arte è sembrato allentarsi, mentre oggi anche la risposta che un gruppo di artisti ha dato al sindacato con l’offerta di una propria opera in «omaggio al centenario della Cgil» va intesa come «volontà di rilanciare, continuare a incrociare esperienze, sensibilità e pratiche diverse che nel corso di un secolo hanno dimostrato come l’incontro arte-lavoro abbia retto e sia stato proficuo».
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Annali Archivio Audiovisivo Movimento Operaio 2005. Schermi di pace
10.00
€
Una ricognizione sull’utilizzo del cinema, dei media e delle arti in relazione alla cultura della pace e del dialogo. Ma è impresa possibile rappresentare la pace? E si tratta unicamente di sguardi in assenza di guerra? E, ancora, quali arti, oltre al cinema, contribuiscono a generare discorsi specifici nella messa in forma di questa auspicata condizione del vivere comune? Attraverso interventi di registi, storici, scrittori, operatori culturali il testo esplora territori ed esperienze che si ispirano a un auspicio universalmente riconosciuto, eppure costantemente violato. Emerge, in particolare, l’originalità di costruzioni testuali assai più ibride e sfumate di quelle chiaramente belliche: relazioni opache per mistificazioni in agguato, scie del non visibile o, all’opposto, rappresentazioni di pace preparatorie guerre a venire. Il volume contiene scritti di: E. Affinati, S. Bellassai, M. Bertozzi, P. Caneppele, P. Esposito, G. D’Autilia, V. Gandolfo, Y. Gianikian e A. Ricci Lucchi, A. Licciardello, C. Lizzani, A. Marazzi, F. Mariani, M. Morbidelli, Motus, G. Polo, L. Ricciardi, P. Simoni, P. Sorlin, N. Steimatsky, C. Zavattini.
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La discriminazione fondata sull’orientamento sessuale
25.00
€
Il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216 ha attuato nell’ordinamento italiano la direttiva quadro 2000/78/CE sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizione di lavoro e ha introdotto, per la prima volta nel nostro ordinamento, una disciplina relativa al divieto di discriminazione fondata sull’orientamento sessuale. Nonostante l’evidente rilevanza di tale decreto per quanto riguarda i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori omosessuali e bisessuali, la direttiva non è stata attuata in modo completamente soddisfacente e la disciplina introdotta dal decreto legislativo rischia di essere fortemente carente. Scopo del volume è non solo quello di esaminare le numerose questioni giuridiche che il decreto legislativo 216/2003 solleva e, più in generale, la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale sul posto di lavoro, ma anche di ragionare circa possibili soluzioni per gli operatori del diritto, vista l’assenza di giurisprudenza e la carenza del dibattito giuridico in questo ambito particolare. Per la direzione scientifica di Stefano Fabeni, dottorando di ricerca alla Columbia University School of Law di New York, e Maria Gigliola Toniollo, responsabile del Settore Nuovi Diritti della Cgil nazionale, il volume ordina, rispetto alle diverse questioni disciplinate dal nuovo quadro normativo nazionale ed europeo, i contributi di illustri giuristi italiani ed europei. Nell’allegato sono riportati la direttiva 78 del Consiglio europeo, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro; il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, «Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro»; la proposta di legge n. 4389, «Modifiche al decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216»; le linee guida di un «Codice di comportamento» per l’attuazione della direttiva europea 78/2000 con particolare riferimento alla discriminazione per orientamento sessuale.
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Ventotto
12.00
€
In fondo proponiamo delle storie. Cento storie di fabbriche e di tribunali, di piccoli o grandi soprusi, veri o presunti, inserite nel contesto storico e politico degli anni in cui si sono verificate, raccontate nel loro sorgere e svilupparsi, sino ad un epilogo finale in tempi incredibilmente brevi grazie a quella norma straordinaria che è l'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori.
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Storie di Resistenza
8.00
€
Leggendo la storia del drammatico biennio che va dal 1943 al 1945, si vede come alla lotta armata della Resistenza si giunga attraverso un processo capillare e diffuso nella struttura sociale dell’Italia dell’epoca, nel quale il mondo del lavoro, non soltanto nelle sue componenti operaie, ha svolto un ruolo da protagonista. È dalla fine del 1942 che il distacco dal fascismo comincia a diffondersi con rapidità crescente anche fra le categorie professionali e i ceti sociali che erano stati coinvolti dalla modernizzazione del regime, come nel caso del settore del credito che, con le leggi bancarie del 1936, rappresentò, forse, il punto più alto del tentativo tecnocratico e statalista operato in questa direzione dal regime fascista. Così, quando all’opposizione di operai e braccianti si aggiunge quella di questi ceti, la crisi diventa insolubile e il fascismo crolla definitivamente. Questo è, appunto, quanto viene confermato dall’approfondimento raccolto in questo volume che, nel quadro di un programma di iniziative volto a riconsiderare il contributo del mondo del lavoro alla Resistenza e alla Liberazione nazionale, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio e la Fisac-Cgil hanno realizzato per i lavoratori del settore creditizio e finanziario, il cui contributo di partecipazione e di lotta fu in quegli anni alto e a volte determinante. Contributi e testimonianze di: Goffredo Andreini, Aldo Aniasi, Walter Barni, Paola Brunetti, Carlo Ghezzi, Loretta Lenzi, Danilo Maghini, Nella Marcellino, Domenico Moccia, Adolfo Pepe, Paolo Pizzoni, Nicoletta Rocchi.
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L’informazione contro il fascismo
8.00
€
Esaminando le diverse fasi del suo svolgimento, appare evidente come la storia ultracentenaria dei tipografi sia sempre stata parte importante della storia della libertà e della democrazia del nostro paese. Ciò è dovuto alla consapevolezza di questi lavoratori che solo nella libertà possano crescere e svilupparsi il proprio lavoro, la propria dignità e la propria funzione sociale. Ed è per questo che negli anni drammatici dal 1940 al 1945 i tipografi si rendono protagonisti di un crescente movimento di opposizione e di lotta al fascismo impegnandosi, insieme a molti giornalisti, nella stampa clandestina di decine di giornali e di migliaia di manifesti e volantini. È un movimento che conoscerà momenti clamorosi, come gli scioperi del 1944 al Messaggero di Roma e al Corriere della sera di Milano, o come le mobilitazioni dei lavoratori del Poligrafico dello Stato all’indomani del 25 luglio del 1943, ma che si diramerà anche come potente fiume carsico in tantissime piccole tipografie d’ogni parte d’Italia con la stampa di una grande mole di pubblicazioni e di materiali antifascisti. Tutto ciò è illustrato e documentato da questo volume, in cui viene raccolto l’approfondimento che, nel quadro di un programma di iniziative volto a riconsiderare il contributo del mondo del lavoro alla Resistenza e alla Liberazione nazionale, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio e il Sindacato dei lavoratori della comunicazione della Cgil hanno realizzato per il settore dell’informazione. Contributi e testimonianze di: Bruno Di Cola, Luisa Donzelli, Guglielmo Epifani, Paolo Gambescia, Carlo Ghezzi, Renato Naccarelli, Massimo Rendina, Franco Siddi, Giuseppe Sircana, Tonino Tost o, Walter Veltroni.
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Quadraro: una storia esemplare
12.00
€
Questo libro ripercorre la storia di un quartiere periferico di Roma che, in ragione di circostanze spesso drammatiche, è diventato un simbolo delle lotte sostenute dai lavoratori romani negli ultimi cento anni. Il quartiere è il Quadraro e i lavoratori quelli dell’edilizia. La storia dell’edilizia s’intreccia e, per molti versi, s’identifica con la storia dell’espansione fuori dalle mura e della speculazione sulle aree, fabbricabili e non fabbricabili, che ha caratterizzato la crescita abnorme e sregolata della città. Di conseguenza le vicende dei lavoratori edili sono strettamente legate alla storia civile, sociale, politica e urbanistica di Roma. La storia del Quadraro, quartiere in cui si concentra una parte importante degli edili romani, assume pertanto un significato emblematico per l'intera città. Emblematico di una vicenda più generale è stato anche il rastrellamento del quartiere effettuato dai nazisti il 17 aprile 1944, che colpì soprattutto gli edili e che viene approfondito nella seconda parte del volume attraverso una raccolta di saggi e testimonianze presentati il 4 marzo 2005 in occasione della giornata di studi organizzata dalla Fillea Cgil. Completano il libro un’ampia rassegna di fotografie storiche e un DVD realizzato dagli alunni della III B del Liceo classico Benedetto da Norcia.
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Dizionario del pensiero organizzativo. I edizione
12.00
€
Può un dizionario del pensiero organizzativo essere utile, suscitare un qualche interesse, non solo tra le schiere di studenti che una riforma universitaria ricca soprattutto di incongruenze sta trasformando in veri e propri credit hunter, ma anche tra le file di tutti coloro, sindacalisti, imprenditori, dirigenti, formatori, professionisti, knowledge worker, che con i sistemi organizzativi e l’innovazione si ritrovano, in maniera più o meno consapevole, a fare i conti ogni giorno? La risposta è in questo testo di introduzione e di divulgazione, che si propone di essere agile senza essere superficiale, semplice senza essere banale, un prodotto di qualità utile tanto a coloro che hanno bisogno di consultare quanto a quelli che hanno l’esigenza di imparare. Con due idee di fondo. La prima dice che sono le connessioni, le interdipendenze, le relazioni, la chiave di accesso per scrutare i segni del tempo, leggere e interpretare i molti volti del cambiamento, individuare nodi di intersezione e spazi di condivisione per l’agire sociale, trasferire conoscenze e saperi all’interno delle organizzazioni. La seconda che, in una società meno inflazionata di informazioni e deflazionata di senso, la qualità della vita familiare, aziendale, sociale, e dunque la qualità della democrazia e della cittadinanza, dipendono dalla consapevolezza, la determinazione, la capacità di stabilire connessioni, da parte delle singole persone, almeno tanto quanto dall’efficienza e dalla credibilità delle strutture.
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