• La microfinanza ha acquisito una crescente rilevanza nel campo delle politiche di welfare a partire dall’assunto che esclusione finanziaria ed esclusione sociale si rinforzino reciprocamente. L’articolo riflette su questo nesso attraverso un’analisi dei processi di inclusione-esclusione nel microcredito sociale. La ricerca, basata su uno studio di caso e interviste semi-strutturate condotte con diversi attori di policy, conferma il ruolo delle logiche paternalistiche del microcredito nella separazione tra meritevoli e non meritevoli. Tuttavia, i risultati evidenziano la rilevanza ancora maggiore dei limiti strutturali all’inclusione finanziaria. Da un lato, l’impossibilità di superare tali limiti è insita nello stesso microcredito che, in quanto strumento finanziario, può riprodursi solo a specifiche condizioni. Dall’altro, è soggetta all’agency degli attori che, coerentemente con i loro obiettivi, agiscono per limitare il rischio che il microcredito possa innescare ulteriori processi di esclusione finanziaria e sociale. Lo studio contribuisce così a fare luce sulla necessità di problematizzare la capacità degli strumenti della microfinanza, e di quelli finanziari in generale, di colmare i deficit del welfare e contrastare la povertà e la vulnerabilità sociale.
  • QRS N. 1/2021

    22.00 
    • Landini: la necessità di una svolta
    • La didattica a distanza
    • Perché tornano in campo le organizzazioni
    • Lavorare in fabbrica oggi
  • L’articolo presenta i risultati di un’indagine rivolta ai docenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria, in merito alla didattica a distanza attuata durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19 (aprile-maggio 2020). L’Indagine è stata condotta su tutto il territorio nazionale, tramite questionario online, con un campione di 1197 questionari validi. L’analisi approfondisce le condizioni di lavoro dei docenti considerando, in particolare, le competenze e le esperienze pregresse, la formazione, i carichi di lavoro e le difficoltà di conciliazione tra lavoro e vita privata. I risultati mostrano le numerose difficoltà incontrate dai docenti in un contesto emergenziale caratterizzato da forte unilateralità nell’introduzione della didattica a distanza, scarsi strumenti e scarsa programmazione. L’indagine è stata promossa dalla Flc-Cgil (Federazione Lavoratori della Conoscenza) e condotta in collaborazione con Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Università di Teramo e Laboratorio LO-Lavoro e organizzazioni del Dipartimento di Scienze sociali ed economiche della Sapienza Università di Roma.
  • L’articolo mira ad analizzare gli impatti della pandemia sul composito universo del lavoro autonomo. Attraverso una analisi per gruppi tipologici legati allo status dei lavoratori autonomi (ordinistici; non ordinistici e altri autonomi es. coadiuvanti, commerciati e artigiani) la ricerca consente da un lato di ragionare sulle trasformazioni del lavoro e l’impatto in termini di condizioni, qualità del lavoro, tutele e sistemi di rappresentanza. Dall’altra l’obiettivo è quello di confrontare le percezioni dei tre gruppi su comuni atteggiamenti, opinioni e prospettive. Inoltre, la possibilità di approfondire le percezioni soggettive e gli elementi di maggiore criticità percepiti consente anche di individuare le aspettative, i bisogni e le richieste da intercettare a livello di policy e di rappresentanza.
  • La normativa emergenziale emanata per far fronte all’epidemia da Covid-19 ha introdotto una serie di disposizioni volte a precludere l’avvio e la prosecuzione delle procedure di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo e collettivo. Il “blocco dei licenziamenti”, come viene comunemente definito, costituisce uno degli interventi più incisivi dell’intero panorama delle norme eccezionali adottate dal Governo per arginare le conseguenze socio-economiche della pandemia. L’interrogativo che ci si pone nel presente contributo, che parte dai precedenti storici del blocco dei licenziamenti, è relativo al ruolo che saprà svolgere il sindacato per fronteggiare ed arginare la “valanga” che potrebbe abbattersi sui lavoratori dipendenti il cui rapporto è stato “fittiziamente” mantenuto in vita attraverso gli ammortizzatori sociali Covid-19.
  • Gli autori sostengono che almeno nel caso italiano, dopo un periodo nel quale aveva prevalso la disintermediazione, le grandi organizzazioni di rappresentanza stanno recuperando un maggiore protagonismo. Questo fenomeno è legato al fatto che esse di-spongono di una forza sociale e organizzativa che ha mostrato un alto grado di resilienza. Inoltre la pandemia da Covid ha favorito una opportunità che ha spinto tali organizzazioni a rafforzare il collegamento materiale con tutti rivoli delle domande e degli interessi colpiti. In questo modo ne è uscito confermato il loro importante e non facilmente sostituibile ruolo di collante sociale.