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15 anni dopo: pubblico è meglio
10.00
€
«Privato è bello» è stato l’indiscutibile postulato che ha determinato le scelte in materia di gestione dei servizi pubblici negli ultimi quindici anni. Ancora oggi il vento delle liberalizzazioni soffia forte nel nostro paese. E tuttavia nessuno dei fautori della «mano invisibile del mercato» si è finora posto il problema di verificare i risultati raggiunti da due decenni di politiche di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali. Hanno voluto farlo con questa approfondita ricerca organizzazioni diverse fra loro - Arci, Associazione Rete Nuovo Municipio, Attac Italia e Funzione Pubblica Cgil - esaminando le trasformazioni avvenute in cinque importanti regioni italiane (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia) e conducendo un’inchiesta sociale che ha coinvolto 8.000 lavoratori dei servizi pubblici e circa 300 associazioni di rilevanza nazionale e territoriale. I risultati di questo studio evidenziano le criticità delle politiche neoliberiste e rilanciano la necessità di un ampio dibattito su cosa significhino oggi i beni comuni, sui fallimenti del mercato e sulla necessità di una rivisitazione del «pubblico», da ripensare attraverso la partecipazione diretta dei lavoratori e dei cittadini. Un lavoro che reintroduce il metodo dell’inchiesta sociale e uno strumento per chi continua a operare perché un altro mondo sia possibile.
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Dizionario del pensiero organizzativo. II edizione
14.00
€
Può un dizionario del pensiero organizzativo essere utile, suscitare un qualche interesse, non solo tra le schiere di studenti che una riforma universitaria ricca soprattutto di incongruenze sta trasformando in veri e propri credit hunter, ma anche tra le file di tutti coloro, sindacalisti, imprenditori, dirigenti, formatori, professionisti, knowledge worker, che con i sistemi organizzativi e l’innovazione si ritrovano, in maniera più o meno consapevole, a fare i conti ogni giorno? -La risposta è in questo testo di introduzione e di divulgazione, che si propone di essere agile senza essere superficiale, semplice senza essere banale, un prodotto di qualità utile tanto a coloro che hanno bisogno di consultare quanto a quelli che hanno l’esigenza di imparare. Con due idee di fondo. -La prima dice che sono le connessioni, le interdipendenze, le relazioni, la chiave di accesso per scrutare i segni del tempo, leggere e interpretare i molti volti del cambiamento, individuare nodi di intersezione e spazi di condivisione per l’agire sociale, trasferire conoscenze e saperi all’interno delle organizzazioni. -La seconda che, in una società meno inflazionata di informazioni e deflazionata di senso, la qualità della vita familiare, aziendale, sociale, e dunque la qualità della democrazia e della cittadinanza, dipendono dalla consapevolezza, la determinazione, la capacità di stabilire connessioni, da parte delle singole persone, almeno tanto quanto dall’efficienza e dalla credibilità delle strutture.
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Per un’Europa costituzionale
9.00
€
L’esito delle consultazioni referendarie di Francia e Olanda per la ratifica del Trattato costituzionale dell’Unione Europea ha creato serie preoccupazioni per il futuro dell’integrazione. La Fondazione Basso - che da anni ha dedicato attenzione e studio al processo di costituzionalizzazione dell’Unione Europea - intende fornire con questo volume un ulteriore contributo all’esame dei problemi posti dalla battuta d’arresto subita dal processo di ratifica del Trattato costituzionale. La riflessione è rivolta, in particolare, ai rischi che si prospettano per la democrazia e per i diritti fondamentali delle persone. Se il Trattato costituzionale non dovesse entrare in vigore, le fondamentali garanzie che esso introduce, appunto in tema di democrazia e di rispetto dei diritti delle persone, non vedrebbero la luce e il processo di integrazione europea andrebbe avanti attraverso accordi sempre più faticosi fra i governi, in violazione dei principi costituzionali comuni ai paesi dell’Unione. Le due sezioni del volume, dedicate rispettivamente a «I diritti» e «La democrazia», sono destinate ad approfondire i problemi accennati e le prospettive future. Contributi di: Baron Crespo, Bronzini, De Capitani, Denninger, Ferrajoli, Fioravanti, Galli, Luciani, Manzella, Marramao, Paciotti, Rescigno, Resta.
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Le radici del riformismo sindacale
12.00
€
Nel quadro delle grandi trasformazioni di inizio Novecento, quali l’avvento della società di massa e l’avvio dell’industrializzazione, i contadini e gli operai sono al centro di quella grande stagione di scioperi che, all’alba del nuovo secolo, rivelò la molteplicità delle istanze «di base» e la frammentazione del proletariato italiano. Pari importanza assumono le vicende dei quadri attivi nel periodo immediatamente successivo, quando furono compiute scelte importanti, compendiate nel progetto di fondare un nuovo organismo, la Confederazione Generale del Lavoro. Obiettivo del volume è dunque tracciare le linee di una «storia sociale dell’organizzazione», volta a ricostruire i concreti meccanismi di funzionamento della CGdL. Ne emerge uno scenario appassionante, fatto non solo di mozioni congressuali e piattaforme politiche (finora del resto esaurientemente illustrate), quanto di donne e uomini animati da passioni ideali e interessi materiali, capaci di forti slanci unitari, ma anche di aspri scontri: una storia di grandi scioperi e di quotidianità minuta, sullo sfondo del conflitto sociale e del rapporto fortemente dialettico tra sindacato e partito socialista. Un intreccio complesso, capace comunque di produrre effetti profondi nella società italiana.
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Salari e contratti in Italia e in Europa 2004-2006
14.00
€
Con questo suo terzo rapporto sui temi dei redditi da lavoro, della contrattazione e della produttività in Italia e in Europa, l’Ires continua il monitoraggio sugli effetti delle politiche contrattuali avviato con i rapporti precedenti (A. Megale, G. D’Aloia, L. Birindelli, La politica dei redditi negli anni ’90, Ediesse, 2003; A. Megale, G. D’Aloia, L. Birindelli, I salari nei primi anni 2000, Ediesse, 2005). Il rapporto attuale analizza l’impatto delle politiche economiche del periodo di governo del centrodestra sui redditi, sia sul versante dei rinnovi contrattuali che su quello delle politiche fiscali, raffrontando i risultati dell’esame con gli effetti delle misure economiche varate dal governo di centrosinistra nella Finanziaria 2007. L’analisi svolta mette in luce l’esigenza di una nuova politica dei redditi capace di tenere insieme: la difesa e la crescita dei redditi netti mediante l’azione contrattuale e fiscale, il controllo dei prezzi e delle tariffe, la ridefinizione degli strumenti di welfare a partire dal livello locale, il rilancio della competitività e la crescita della produttività. In tal senso si richiama l’attenzione della politica sul fatto che agire sui redditi significa coordinare tutti gli interventi che concorrono a far crescere i redditi individuali e familiari, al fine di ripristinare nella distribuzione della ricchezza un criterio di equità che appare condizione indispensabile per sconfiggere le nuove disuguaglianze sociali. Nello scenario politico attuale, anche il confronto con le dinamiche salariali e con le esperienze di contrattazione in Europa conferma l’esigenza di rilanciare un’ipotesi di concertazione «rafforzata» per realizzare una buona politica dei redditi in questa legislatura.
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Comitati Aziendali Europei
10.00
€
Il presente volume è frutto di un progetto del Segretariato Europa della Cgil, denominato «Più Cae, più diritti. Ridurre il deficit di accordi sui Cae in Italia», cofinanziato dalla Commissione Europea. Obiettivo del progetto è stato quello di favorire, attraverso più attivi scambi di conoscenze tra rappresentanti di federazioni sindacali italiane ed europee e il contributo di esperti, la crescita di una cultura negoziale, per la stipulazione di buoni accordi nelle imprese italiane ancora inadempienti agli obblighi di legge, e la diffusione delle prassi migliori in materia di diritti di informazione e consultazione.
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Giuseppe Di Vittorio e i fatti d’Ungheria del 1956
8.00
€
È il 27 ottobre del 1956. Di fronte alla decisione dei sovietici di intervenire militarmente in Ungheria, la Segreteria della Cgil assume una posizione di radicale condanna dell’invasione destinata a stroncare nel sangue la domanda di democrazia e di partecipazione reclamata dalla rivolta operaia e popolare ungherese e sostenuta dal governo legittimo di Imre Nagy. La condanna non è soltanto dell’intervento militare: il giudizio è netto e investe tanto i metodi antidemocratici di governo di quelle società, quanto l’insufficienza grave dello stesso movimento sindacale di quei paesi. Due ore di sciopero nazionale vengono indette dalla Cgil in solidarietà con le vittime della repressione. Queste posizioni saranno difese con coerenza e determinazione da Giuseppe Di Vittorio nello scontro durissimo che, partendo da quei fatti, si aprì nel Pci e che oppose il segretario generale della Cgil a Togliatti. Si misuravano in effetti in quella vicenda concezioni assai diverse sullo stesso significato della democrazia, sul ruolo del sindacato nella società e, soprattutto, sull’affermazione della sua autonomia nei confronti del partito. Quelle appartenute a Di Vittorio si affermeranno negli anni segnando la cultura e la storia del movimento sindacale italiano.
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Il lavoro tra globalizzazione e bene comune
10.00
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Una valutazione sui possibili percorsi per rinnovare e riaffermare il ruolo e il valore del lavoro nell’epoca della globalizzazione, attraverso l’assunzione di alcuni paradigmi di riferimento - lo sviluppo locale e i beni comuni - coniugati con i temi della sostenibilità, della democrazia partecipata e della contrattazione. «I temi di questa riflessione, l’agenda da seguire per un percorso di ricostruzione sindacale e del movimento operaio, sono scrupolosamente descritti e analizzati [...] Il primo anello da ricostruire è la ricongiunzione tra movimento operaio e società civile, sulla base di un progetto di società fuori della globalizzazione e diverso da quello del capitalismo di mercato [...] Di rado si incontrano testi capaci di riunire gli argomenti e le proposte del movimento sindacale e dei movimenti della società civile in un comune filo conduttore. Il lavoro di Antonio Castronovi, non solo nelle intenzioni ma nei risultati raggiunti, è già un importante risultato verso la ricomposizione del mondo del lavoro con la società, valutati mediante le esperienze e le proposte espresse dalle organizzazioni che li attraversano». (Dalla prefazione di Bruno Amoroso)
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Previdenza e assistenza sociale
Previdenza, assistenza, sicurezza sociale, welfare sono termini sempre più ricorrenti nel dibattito politico-sindacale di questi ultimi anni perché da più parti e per ragioni diverse si invoca la loro riforma. Sul significato da dare a questi termini non sempre, però, c’è concordanza. Un importante contributo alla comprensione dei temi in discussione può venire dalla lettura di questo testo che, dopo un inquadramento storico-sistematico degli argomenti trattati, descrive in modo sintetico ma scientificamente rigoroso le tutele presenti nel nostro sistema di sicurezza sociale - infortuni e malattie professionali, pensioni, assistenza, maternità, malattia, cassa integrazione e disoccupazione, misure per i lavoratori migranti - dalle origini alla loro disciplina attuale. Un breve manuale di facile consultazione, nato da esigenze didattiche, che potrà tuttavia risultare utile non solo agli studenti che devono acquisire nozioni di base sulla previdenza e l’assistenza sociale, ma anche a quanti vogliano farsi un’idea più precisa sul funzionamento del sistema di sicurezza sociale in Italia, così da poter partecipare in modo informato e consapevole a dibattiti come quelli in corso sulla riforma delle pensioni e degli ammortizzatori sociali.
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Diritto del lavoro e relazioni industriali nell’Europa che cresce
9.00
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Il processo di ampliamento dell’Unione Europea, che prosegue nel 2007 con l’ingresso della Romania e della Bulgaria, induce a riflettere sulla capacità delle istituzioni comunitarie e nazionali di gestire la complessità di tale sfida e in particolare sulla «tenuta» dei sistemi di rappresentanza e tutela collettiva, nonché del modello sociale europeo nel suo complesso. Sono pertanto utili in questa fase contributi, come quello offerto da Casale nel presente volume, che ricostruiscono le discipline nazionali del diritto del lavoro e sindacale vigenti nei dodici Stati membri entrati a far parte della UE tra il 2004 e il 2007.
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Uno virgola due
16.00
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Il libro
Il racconto delle vicende che hanno accompagnato la realizzazione del film, un’inchiesta sulla fatica di essere madri e sul mondo del lavoro al femminile, ma soprattutto l’incontro sgomento tra la giovane autrice e un universo in cui svaniscono le immagini di neomamme serene e sorridenti, sostituite da donne che dopo aver avuto un figlio si ritrovano con il coltello tra i denti a difendere il loro lavoro da una cultura che predilige il profitto a una vita umana. Una sorta di backstage in forma narrativa, la cronaca di un viaggio a tratti molto amaro che parte come una ricerca e diventa dopo un anno un film documentario.
Il documentario
L’Italia da anni è il paese con la più bassa natalità al mondo, un paese in via d’estinzione. Una specie in via d’estinzione. Le donne italiane hanno di media poco più di un figlio a testa, per la precisione uno virgola due. Quali sono le ragioni? Parlando con le donne, l’autrice ne scopre molte, ma la ragione principale è che l’Italia non è un paese pronto a sostituire la figura della madre con quella della madre lavoratrice. L’ Istat ce lo aveva già detto attraverso le cifre. Ora, un documentario firmato da Silvia Ferreri dà a quei numeri volti, nomi, suoni, colori. E ci lascia increduli. Ci spiazza. (M.S. Conte, "La Repubblica") Quello che è certo è che dopo questa visione, e ci dispiace per i nostri datori di lavoro, la voglia di fare un figlio non passa, ma anzi diventa un pochino più forte, convinte dal fatto che la ragione è quella umana. (A. Salvatori, "Filmmaker Magazine").
http://www.unovirgoladue.com/blog
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La storia rincorsa
10.00
€
Centenari, decennali e le altre ricorrenze canoniche offrono l’occasione per parlare di fatti e personaggi del passato. A chi, da tanto tempo e in modo sistematico, si applica a questo genere di rievocazioni può venir voglia di metterle una dietro l’altra e vedere così delinearsi una trama, un percorso che dalla fine dell’Ottocento arriva ai nostri giorni. Dalla nascita delle Camere del lavoro agli eccidi proletari di Candela e Buggerru, dall’occupazione delle fabbriche alla marcia su Roma, dal delitto Matteotti alla ritirata di Russia, dagli scioperi del 1943 a Portella della Ginestra, dall’alluvione del Polesine alla «legge truffa», dalle lotte contro il governo Tambroni a Piazza Fontana. Avvenimenti politici e sindacali si alternano a fatti di cronaca e di costume, come lo scandalo de La Zanzara o il mito della Fiat 500. A segnare il cammino si ergono, come pietre miliari, i ritratti di alcuni protagonisti - Lussu, Parri, Levi, Gobetti, Di Vittorio, Santi, Lombardi e Lama - quasi a costituire un pantheon ideale dell’Italia del Novecento. Personaggi e fatti di una storia rincorsa per tener viva la memoria.
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