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Cittadini, minoranze attive e politica «diffusa»
Da cinquant’anni i sistemi politici centrati sulle organizzazioni di partito mostrano difficoltà di governo. La sovranità popolare, retoricamente riconosciuta in molte costituzioni, in realtà è ovunque contrastata dall’intento di tutti i partiti di mantenere nelle proprie mani il potere. La dialettica delle forze di cittadinanza, nelle varie sue manifestazioni e forme organizzative, rende visibile una politica diffusa che, affiancandosi a quella gestita da ceti professionali ristretti (sempre più piegati agli interessi delle forze economiche e finanziarie dominanti), mostra come la sovranità popolare sia un processo di costruzione complesso, ma necessariamente inclusivo della partecipazione anche di minoranze e perfino di individui singoli. La regola di maggioranza non può essere la sola via di soluzione dei conflitti. Occorre riconoscere poteri di minoranze. Dal Terzo settore e dal mondo della cittadinanza attiva vengono spinte a sviluppare e articolare la democrazia in questa direzione. Una riflessione sugli svolgimenti costituzionali dell’esperienza italiana mostra come sia possibile un ulteriore sviluppo della democrazia, senza rottura della costituzione formale esistente.
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La povertà lavorativa
Il contributo si concentra sulla povertà salariale o povertà lavorativa ponendo in evidenza la necessità di interventi di natura multidimensionale per contrastarla. La stessa azione delle organizzazioni sindacali, della Cgil, deve potersi muovere su diverse direttrici nella dimensione contrattuale, sia quella collettiva nazionale che quella aziendale e territoriale.
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L’Assegno unico e universale: alla ricerca della giusta misura tra equità e sostegno alla natalità
L’articolo analizza le caratteristiche dell’Assegno unico e universale (Auu), entrato in vigore in Italia il 1° marzo 2022. L’Auu viene inizialmente collocato nel quadro delle politiche familiari italiane, come misura strutturale di trasferimento economico a sostegno della natalità. Viene quindi proposta una comparazione con altre misure di trasferimento alle famiglie con figli attualmente in vigore in altri paesi europei. Infine, anche in virtù dei precedenti confronti, sono presentate alcune considerazioni su potenzialità e limiti di tale misura. Da una parte l’Auu rappresenta una novità nel panorama delle politiche familiari italiane: semplifica le misure preesistenti, offre garanzie di continuità dei trasferimenti, si basa su un principio universalistico e pertanto si definisce come politica quasi puramente a sostegno della natalità. Allo stesso tempo si evidenziano alcuni limiti (in termini di chiarezza, entità, facilità di accesso e universalità) che, secondo gli autori, richiedono un adattamento della misura in fasi successive, nonché un sistema di monitoraggio e valutazione costante.
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Assegno unico e universale: una riforma tra luci e ombre
L’articolo delinea il passaggio dall’assegno familiare all’Assegno unico e universale per i figli a carico introdotto con il decreto legislativo n. 230/2021. In particolare si evidenziano le criticità che questo passaggio ha portato con sé e si dà conto della posizione del sindacato, rimarcando come si tratti di una riforma che necessita di opportuni correttivi onde evitare di penalizzare le famiglie non tradizionali, gli stranieri, i percettori di Reddito di cittadinanza.
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L’incerto percorso verso una riforma della previdenza
Una delle principali questioni aperte nel paese è il tema previdenziale. In particolare sembra essere sempre più diffusa la consapevolezza che sia necessario ripensare il sistema alla luce del nuovo contesto sociale, economico e demografico, per dare finalmente certezza alle persone, dopo anni nei quali, fra interventi dettati dall’emergenza, come la legge Monti- Fornero, o le diverse misure sperimentali e a termine, si è determinata una disorganicità e una instabilità normativa e si sono messe le persone nell’impossibilità di costruire dei progetti di vita aderenti alle diverse condizioni soggettive e familiari. Negli ultimi mesi è ripreso il confronto fra il Governo Draghi e Cgil, Cisl e Uil su questa materia, che però ha subìto anch’esso i contraccolpi dalle drammatiche vicende internazionali. Non è quindi al momento prevedibile se vi siano le condizioni e le volontà politiche per arrivare, finalmente, alla positiva conclusione di un percorso di riforma o, al contrario, come è avvenuto nelle diverse fasi recenti, a fine anno si ripiegherà su ulteriori interventi parziali o temporanei. Per capire meglio i diversi aspetti della questione può essere utile ricomporre un aggiornato quadro d’insieme facendo il punto su quello che è accaduto in questi anni, sulle iniziative intraprese e sui comportamenti assunti dei diversi attori, sulle decisioni che si sono determinate, sulle analisi e sulle criticità emerse, sullo stato dell’arte ad oggi.
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Flessibili e garantite: le pensioni ideali
In questo articolo si discutono i limiti dell’attuale sistema pensionistico italiano e si individuano possibili linee di riforma. Nella prima parte si ragiona sull’opportunità di introdurre forme di pensionamento flessibile che, sulla base di una riduzione attuariale sull’importo della quota retributiva della pensione, offrano la possibilità di ritirarsi prima del conseguimento dei requisiti per la vecchiaia. Nella seconda parte si discute di come migliorare le prestazioni pensionistiche future dei lavoratori interamente aderenti allo schema contributivo e si propone l’idea di «pensione di garanzia» di carattere previdenziale, ovvero un’integrazione dell’importo della pensione di entità variabile a seconda della storia lavorativa individuale.
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RGL N. 2/2022
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Dottrina
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Giurisprudenza
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RGL N. 2/2022 – Osservatori
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L’impresa grigia
24.00
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Il processo di investimento delle mafie nell’imprenditoria del Nord Italia viene ancora considerato un fenomeno del tutto residuale, dal carattere «meramente» economico, avulso da ogni significato criminale. Ne consegue una sottovalutazione della profonda essenza di violenza che, invece, caratterizza sia l’origine dei capitali investiti, sia le modalità di interazione sistematicamente applicate nelle relazioni economiche. Molte attività imprenditoriali hanno accolto capitali di dubbia provenienza con l’esclusivo interesse di salvare o incrementare le attività economiche, in una sostanziale e diffusa alterazione dei principi sui quali si basa lo sviluppo economico. In questi casi, le imprese sono state utilizzate per veicolare capitali, mediante operazioni poste in essere da tecnici ed esperti, sedotti con lauti compensi o promesse di future collaborazioni. Il testo propone un approccio interdisciplinare, nel tentativo di far dialogare gli studi sociologici, per loro natura descrittivi, con le risposte della scienza giuridica, per definizione prescrittiva. Benché le due discipline si siano poste i medesimi interrogativi, sovente le risposte sono risultate differenti e talvolta inconciliabili. La prospettiva sociologico-giuridica ha permesso, in questo caso, di ricondurre le osservazioni tanto in una teoria generale del diritto, quanto in una teoria generale della società.
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CM 4-2022
12.00
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Giuseppe Chiarante, dieci anni dopo
Aldo Tortorella
, La lezione delle battaglie perdute
Adriano La Regina
, Beni culturali: l’occasione mancata di una legge all’avanguardia
Giorgio Macciotta
, La scuola e la cultura come leve essenziali del rinnovamento italiano
Osservatorio
Piero Di Siena
, La fine del governo Draghi: si aggrava ulteriormente il disordine della crisi italiana
Paolo Soldini
, Le conseguenze economiche della guerra: per ora ci rimette l’Europa
Laboratorio
culturale
Guido Liguori
, La teoria gramsciana dei Consigli di fabbrica (1919-1920)
Livio Boni
, Gramsci e Freud tra i
Quaderni
e le
Lettere
: i due versanti di una ricezione indiretta
Giulio Di Donato
, La crisi dei corpi intermedi nell’epoca della tecnopolitica
Andrea Fedeli
, Il Piano del lavoro della Cgil del 1949 e la costruzione della democrazia italiana
Schede critiche
Manfredi Alberti
, Storia globale del capitalismo dal 1860 al 1914
Giuseppe Cotturri
, La proprietà come invenzione
Claudio De Fiores
, Oltre gli Stati, per una Costituzione della Terra
Alberto Leiss
, Quanto è vicina la Cina?
Mihaela Ciobanu
, La guerra tra filosofia e politica
Giuseppe Quattromini
, Rivoluzione passiva e «crisi organica globale»
Lelio La Porta
, Gramsci cronista musicale
Alberto Simonetti
, Dante presenza critica tra filosofia, politica e letteratura
Lelio La Porta
, Gli intellettuali e la politica
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