• La Fisac Cgil di Imperia si è posta l'obiettivo, ambizioso per un piccolo comprensorio, di indagare le condizioni di lavoro e gli orientamenti dei lavoratori in relazione ai cambiamenti avvenuti nel settore bancario negli ultimi anni. -Con lo strumento del questionario e le interviste a testimoni privilegiati si è provveduto a monitorare il "vissuto" di uomini e donne impegnati in contesti organizzativi ed economici in forte trasformazione, evidenziando gli elementi di disagio e alienazione, ma anche la loro progettualità, il loro rapporto con il sindacato, la proiezione del loro presente nel futuro, il rapporto tra etica e economia. -Questo lavoro può essere considerato l'avvio di un processo di ricerca finalizzato a fornire utili spunti di riflessione e materiale di discussione per accrescere l'incisività e la rappresentatività del sindacato.
  • Il lavoro di ricerca che qui proponiamo rappresenta una sintesi dell’indagine sulle condizioni di lavoro sviluppata sul territorio piemontese che ha coinvolto quasi 1.000 lavoratori, distribuiti tra vari settori e aree geografiche. Questa prima elaborazione ha lo scopo di fornire un quadro delle trasformazioni avvenute nel lavoro e nella sua organizzazione, intersecando aspetti descrittivi con la percezione che i lavoratori hanno di tali cambiamenti in rapporto alle modalità con cui si sviluppa la prestazione, al rapporto con il sindacato, al ruolo della contrattazione,...
  • L’articolo illustra i principali cambiamenti, avvenuti nel corso degli ultimi venti anni, nella condizione degli anziani in Italia. Le dimensioni interessate sono sia di tipo quantitativo sia di carattere qualitativo, includendo i vari ambiti della vita quotidiana. Tassi di natalità costantemente bassi e l’aumento della speranza di vita hanno modificato progressivamente la piramide delle età della popolazione del nostro Paese. Questo processo si accompagna a cambiamenti strutturali importanti che tendono a spostare in avanti la fase a cui si abbina un aumento dei rischi di salute e, più in generale, di fragilità sociale. Ripercorrere la modulazione tra le diverse fasi del ciclo di vita con l’individuazione dei momenti di transizione e dei bisogni ad esso associati è importante per ridefinire obiettivi e riformare le politiche di assistenza. L’analisi qui presentata focalizza su alcune delle variabili che guidano questo percorso: il livello di istruzione – dal quale dipendono stili di vita, salute, rischi di esclusione – e le caratteristiche del modello di welfare e di relazioni sociali che si riflettono in modo diretto sul benessere economico e psico-fisico degli individui e su aspetti ad esso correlati come il livello di autosufficienza e la solitudine.
  • In fondo proponiamo delle storie. Storie di fabbriche e di tribunali, di piccoli o grandi soprusi, inserite nel contesto storico e politico degli anni in cui si sono verificate, raccontate nel loro sorgere e svilupparsi, sino a un epilogo finale in tempi incredibilmente brevi, grazie a quella norma straordinaria che è l’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori.
  • Dalla fine degli anni Novanta, i progetti di riforma delle pensioni e delle leggi sul lavoro hanno provocato diversi movimenti sociali con la mobilitazione dei lavoratori sotto forma di manifestazioni, occasionalmente accompagnate da scioperi mirati. Gli scioperi erano concentrati nei settori della pubblica amministrazione e dei trasporti pubblici, ma non si estendevano a tutte le aziende del settore privato. I movimenti hanno talvolta assunto proporzioni considerevoli, ma raramente sono riusciti a fermare i piani dei governi. Possono, tuttavia, avere un impatto politico a lungo termine, segnando un cambiamento nel rapporto di forze.
  • I movimenti collettivi del XXI secolo – come 15M-Indignados, Occupy Wall Street e Gezi Park – denunciano il potere delle forze sistemiche che – come la finanza globale – controllano gli orientamenti dello sviluppo e condizionano l’evoluzione dell’esistenza di singoli e gruppi. Essi non sono attori di un conflitto sociale centrale, come il conflitto strutturato tra movimento dei lavoratori e imprenditori nella società industriale. Essi consistono in azioni svolte in comune da singoli soggetti per asserire la propria dignità e il diritto di essere umani di divenire esclusivi controllori del loro vissuto economico, sociale, culturale e politico. I movimenti collettivi tentano così di costruire conflitti con le forze sistemiche e sperimentare nuove forme di democrazia.
  • La legge n. 53/2000 rappresenta in Italia un elemento di discontinuità nel discorso istituzionale sulla genitorialità perché è il primo provvedimento che chiama in causa i padri nella cura dei figli. Tuttavia questa legge si configura come un'occasione mancata. Da una parte c'è un contesto europeo che ha avuto un ruolo centrale nella promozione dell'introduzione dei congedi parentali, ma che promuove politiche sociali basate sul social investment finalizzate alla piena occupazione e a liberare gli individui dalla cura. Dall'altra c'è un contesto italiano che recepisce le direttive europee adattandole alla tipica impostazione familistica mother-centered del welfare italiano. Partendo dalla legge n. 53/2000 e arrivando alla Legge di stabilità per il 2018 gli uomini sono chiamati in causa nella cura solo in modo marginale. Mentre alcuni provvedimenti sono formulati in modo gender neutral o sono esplicitamente sbilanciati verso le madri, altri riconoscono agli uomini diritti autonomi, come nel caso del congedo di paternità obbligatorio, ma ritagliando loro un ruolo secondario. Tutti questi provvedimenti, dunque, sembrano andare nella direzione di un rafforzamento dell'ordine di genere
  • Gli scritti di Pietro Ingrao parlano una lingua viva, in grado di evocare, in modo diretto – e perfino sorprendente dopo venticinque anni – quei nessi con il presente che, su piani e in direzioni diverse, a seconda degli interessi e delle curiosità del lettore attento, fanno la trama dell’attuale e dell’inattuale. Diversi per genere, forma e destinazione, la maggior parte degli scritti raccolti in questo volume affronta i temi e le vicende che si svilupparono a partire dalla «svolta dell’Ottantanove», come venne allora chiamata, e che aprì ad anni densi di avvenimenti: dall’implosione dell’URSS alla guerra del Golfo, all’unificazione tedesca, sul piano internazionale; dalla fine del PCI alle inchieste giudiziarie sulla corruzione politica e agli effetti che esse ebbero nella scomposizione e ricomposizione dei partiti e del sistema politico italiano, all’affermazione del neoliberismo in ambito economico-sociale. Gli argomenti del libro – e specialmente le valutazioni sulla fine del Partito comunista italiano – sollevano questioni tuttora controverse sia in ambito di giudizio politico, sia riguardo a una valutazione di ordine storico e culturale.