• Ricorrendo i casi previsti dall’articolo 138 della Costituzione, ad ottobre si svolgerà il referendum sulle modifiche della Carta costituzionale apportate dalla legge Renzi - Boschi e per il quale è in corso la raccolta delle firme dei cittadini da parte del «Comitato per il NO nel referendum sulle modifiche della Costituzione». A supporto della capillare iniziativa in corso in tutto il Paese, questo volumetto elenca in modo semplice e chiaro 20 domande fondamentali ed altrettante persuasive risposte volte a convincere le elettrici e gli elettori a respingere le inaccettabili modifiche apportate alla Costituzione. E a votare quindi NO nel referendum costituzionale che avrà luogo ad ottobre.
  • Enakapata

    2.99 10.00 
    Cosa ci fanno assieme Ryoji Noyori, premio Nobel per la chimica, e zia Concetta? Piero Carninci, lo scienziato che ha messo in discussione il dogma del Dna, e don Peppe detto «Testolina»? Franco Nori, il genio che lavora al computer intelligente, e Gennaro detto «Topolino»? La risposta in Enakapata (espressione nippo-vesuviana, da «è ’na capata», letteralmente «è una testata», in senso figurato «è qualcosa che colpisce, è una cosa straordinaria»), il resoconto di un viaggio che comincia a Secondigliano e si conclude a Tokyo; un diario nel quale gli autori, padre e figlio, raccontano della controversa periferia napoletana e dell’organizzazione della scienza in Giappone, di luoghi e volti della capitale giapponese appena incontrata e dei suoi paesaggi metropolitani stupefacenti, di serendipity, ramen e shinsetsu, di operai e magliari, in un alternarsi e incrociarsi di voci, sensibilità, generazioni. Ne viene fuori un libro vitale, fisico, che afferra i sensi con una lingua prensile che, in maniera leggera, accattivante, divertente, paradossale, a tratti persino commovente, coinvolge il lettore e lo porta lontano, in mondi sconosciuti e affascinanti.
  • Da Roma a Roma

    2.99 10.00 
    Andrea Carraro è uno dei più interessanti narratori degli ultimi anni, autore di molti libri tra i quali Il branco, da cui Marco Risi ha tratto l’omonimo film, ma anche di altre narrazioni che non sono certo sfuggite ai lettori più attenti, come L’erba cattiva, La lucertola, Non c’è più tempo. Ma non è solo un narratore tout court. Infatti, nel tempo, ha affiancato la sua attività di romanziere a quella di acuto reporter, osservatore impietoso della società italiana, soprattutto per l’Unità e Diario, di cui è stato redattore assieme a un altro autore al quale lo lega una comune idea di letteratura, Sandro Onofri. Entrambi, infatti, hanno da sempre affabulato e cercato di attualizzare, in una sorta di riposizionamento linguistico e memoriale, i luoghi e i temi per eccellenza pasoliniani, con uno stile dal registro rigidamente realista. Anche questo libro – che ha il titolo ironico del «falso movimento» Da Roma a Roma, dove si spazia dal centro alle periferie della città alla ricerca dei nuovi portati di senso antropologico e delle trasformazioni urbanistiche – si apre e si chiude con il ricordo di Pier Paolo Pasolini, che, come scrive Carraro, della periferia romana «fu il primo cantore». Si parte dalla stele in memoria di Pasolini all’Idroscalo di Ostia e si finisce, dopo un lungo viaggio a zig zag, nella Torre di Chia, un rudere medievale, prossimo a Bomarzo, acquistato dallo scrittore nel 1970. In mezzo, le chiese di Centocelle, una scuola di Passo Corese, i tossici di Ostia e la Roma Bene dell’Olgiata e di via Due Ponti, oscure feste di piazza a Torvaianica e performance artistiche nel retroterra romano, e tanti altri luoghi nominati dalle cronache ma sconosciuti a molti di noi. Questi luoghi Andrea Carraro ora ce li fa conoscere con un racconto di prima mano, onesto e rigoroso; li attraversa con l’occhio curioso del viaggiatore, con quello impietoso del sociologo e quello visionario dello scrittore; li sviscera, rimettendo in circolo motori dell’immaginario come film, libri, fatti di cronaca; per ricomporre, infine, nel magma complesso di un mosaico, le trasformazioni avvenute in quella terra che sta ai margini di Roma, dove pulsa il cuore impazzito della contemporaneità.
  • Diario operaio

    2.99 10.00 
    Hanno presidiato le fabbriche, hanno fatto lo sciopero della fame, hanno occupato strade, stazioni e vecchie carceri, sono saliti sui tetti e sulle gru. Trascurati dalle tv e dai giornali, abbandonati dal governo e dalla politica, delusi dalla sinistra e a volte lontani anche dai sindacati, milioni di lavoratori, garantiti e no, hanno cercato in questa lunga e dolorosa crisi italiana di farsi sentire e di farsi vedere, di testimoniare con il loro impegno il diritto a difendere un’occupazione, un reddito dignitoso, una speranza di cambiamento. Hanno combattuto, e combattono, una battaglia forse fuori dal tempo, in un paese che non riconosce più il lavoro come un valore su cui costruire una società giusta e solidale. Le loro storie rappresentano l’altra faccia, quella vera, di un’Italia smarrita e delusa dalle promesse berlusconiane.
  • Il bambino con le braccia larghe

    2.99 10.00 
    Con una scrittura molto intensa e partecipata, questo libro racconta la storia di una famiglia alle prese con la malattia mentale e riassume in modo esemplare il trattamento della psicopatologia, l’impatto devastante degli psicofarmaci, gli effetti della legge 180 anche nella sfera privata, dalla sua prima applicazione ai tempi di Franco Basaglia fino a oggi, passando per tutte le esperienze intermedie (padiglioni aperti, chiusura del manicomio, comunità terapeutica, casa-famiglia, fino alla Residenza sanitaria assistita). Da osservatore direttamente coinvolto l’autore ricostruisce la vicenda personale di suo fratello Paolo – Il bambino con le braccia larghe –, sin dalla pubertà affetto da schizofrenia e morto nell’aprile del 2009 all’età di 59 anni, e nel contempo lascia emergere dallo sfondo il ritratto di un’epoca. Lo fa senza velleità di scrittore, né di scienziato o di sociologo, ma con la rigorosa puntualità del testimone. La scrittura è sobria, scarna e colloquiale, e in virtù di questa sua apparente semplicità diventa prensile e complice in un libro che può essere letto anche come un romanzo di formazione, esistenziale e politica, che il narratore vive dentro una famiglia della borghesia italiana, di cui vengono rievocati rapporti e dinamiche. Carlo Gnetti scrive senza risparmiarsi. Narra perché non può spiegare un mondo a molti di noi ignoto, di sofferenza e dolore. Prima di viverlo sulla sua pelle neppure lui poteva sapere che «nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta», come ci ha testimoniato in forma lirica la poetessa Alda Merini.
  • Bella Napoli

    3.99 10.00 
    Napoli e i napoletani non sono la stessa cosa, perché se è vero che la città è l’immagine di tutti, classi dirigenti e popolo, è altrettanto vero che dicendo classi dirigenti e popolo non si dice la stessa cosa, che non si può fare di tutta l’erba un fascio, né delle classi dirigenti, né, tantomeno, del popolo. Dove li mettiamo quelli che si sono aggrappati con le unghie, con la speranza e con i denti, alla possibilità di non chinare il capo, di non arrendersi alle inefficienze, al pressappochismo, al clientelismo, agli ismi senza fine che hanno ammorbato la città? Quelli che talvolta ne hanno fatto una questione etica, altre volte una regola di vita, altre ancora una ragione pratica? In Bella Napoli si racconta di loro, di chi ogni mattina non si veste da supereroe ma da artigiano, insegnante, operaio, scienziato, barista, perito chimico e così via. Di chi con la propria normalità mantiene accesa la speranza e rende meno evanescente la possibilità di cambiare. Persino quando non lo sa.
  • 4 / 2017

    5.00 
    La Corte costituzionale sulla norma che disciplina l’indennità di disoccupazione per i lavoratori agricoli Nuovo «arresto» della Corte di Cassazione sul riparto di allegazioni e di oneri probatori nelle procedure di mobilità La denuncia di frode del proprio datore di lavoro non costituisce giusta causa di licenziamento Il Tribunale di Roma rimette alla Consulta la questione di costituzionalità del contratto «a tutele crescenti» Importanti decisioni della Corte di Giustizia sui diritti dei lavoratori nei trasferimenti d’impresa L’Autorità garante afferma che la localizzazione dei veicoli aziendali non può realizzare un monitoraggio costante dei lavoratori
  • Scritti di: Rosy Bindi - Paolo Borrometi - Massimo Bray - Giancarlo Caselli -Nando Dalla Chiesa - Angelo Ferracuti - Giuseppe Giulietti - Giuseppe Massafra - Tomaso Montanari - Marco Omizzolo - Antonio Parisella - Igiaba Scego - Salvatore Settis - Luciano Silvestri - Carlo Smuraglia - Lia Tagliacozzo

     

  • Il movimento dei lavoratori, e in particolare la Cgil, ha rappresentato una delle principali forze di resistenza contro l’ideologia oppressiva del fascismo, nonché un baluardo nella lotta per i diritti dei più deboli. Questa lotta è proseguita nel tempo, mantenendo viva la memoria storica della resistenza contro l’oppressione. Il legame tra sindacato e antifascismo lo ritroviamo in questa pubblicazione attraverso testimonianze fotografiche che raccontano decenni di impegno e sacrificio. Sono immagini simbolo di un progetto che continua a essere valido e vivo anche ai giorni nostri, quando il pericolo di nuove forme di discriminazione e oppressione torna ad essere presente. In questo senso, l'antifascismo non è solo una dimensione storica, ma un impegno costante per la difesa della democrazia e dei diritti civili.
  • I certificati sono da sempre l’emblema di una "burocrazia vessatoria" nei confronti del cittadino considerato un suddito e costretto a fare il fattorino tra un'amministrazione e l’altra per dimostrare di essere nato, residente e persino di essere in vita. Nel 1997 è iniziato il cammino verso l’eliminazione della richiesta di certificati, e l’autocertificazione è divenuta un simbolo della rivoluzione profonda nel rapporto tra amministrazione e cittadino avviata con le leggi Bassanini. Numerosi interventi normativi e, da ultimo, il testo unico sulla documentazione amministrativa, hanno via via introdotto nuove semplificazioni, destinate a rendere più semplici tutte le pratiche della vita quotidiana e a eliminare i certificati ("decertificazionne") attraverso lo scambio dei dati tra le amministrazioni per via telematica. Il volume illustra nel dettaglio i princìpi innovativi, gli strumenti e i risultati delle nuove norme, guardando ai nuovi traguardi informatici e telematici del presente e del futuro come la carta d’identità elettronica e la firma digitale. Utile, quindi, per tutti coloro, addetti ai lavori o semplici cittadini, che vogliono conoscere i nuovi diritti e le opportunità che le semplificazioni hanno introdotto.
  • Il comico della politica

    5.99 15.00 
    Nella comunicazione politica di Berlusconi ha assunto una funzione sempre più prevalente il momento retorico del comico. Non solo figure, situazioni, immagini e argomenti comici entrano a far parte del suo discorso politico, così spesso sui generis sul piano dei contenuti, dello stile, della recitatio. Ma, quando parla in pubblico, assorbe egli stesso, nella sua actio, movenze comiche e atteggiamenti attoriali che sembrano annullare irreparabilmente la specificità della comunicazione politica. Scherza, gesticola, imita, corre per strada inseguito dalle telecamere e rivolge una raffica di domande retoriche alla folla ricevendo sempre le risposte prefissate secondo un copione. Svuotata di ogni senso la politica ridotta a chiacchiericcio del tutto irriflessivo, per il ritrovamento dei significati pubblici bisogna rivolgersi altrove, al mondo dell’azienda, del denaro, degli interessi particolari. Il nichilismo del comico, che sbeffeggia la rappresentanza politica tradizionale, evoca dunque l’aziendalismo di un imprenditore che si propone agli elettori come il supremo decisore monocratico infastidito dagli stanchi riti della separazione dei poteri.
  • Dunque: centralità, dignità, valore, diritti, responsabilità e sicurezza del lavoro. Sicurezza: detta a proposito di Marcinelle, avendo presente queste vite stroncate, diventa un impegnoancora più solenne, per il quale ci dobbiamo impegnare tutti: in Italia, in Europa e nel Mondo -...In questa cantica, Zanier, sindacalista e poeta mai scisso, per dirci della centralità, della dignità e del valore del lavoro, risale quasi all'origine, ai pastori, agli allevatori, che sono fieri di esserlo, fieri e riconosciuti nel loro ruolo da tutti i loro compaesani, che li aspettano, alla fine della stagione delle malghe: "con gratitudine e rispetto per far loro festa la più grande festa dell'anno assieme a loro: forza e cultura e energia per tutti". -E, più avanti, parlando qui dei minatori riprende in modo forte il tema della fierezza e dell'orgoglio per quel loro lavoro rischioso: "anche sforzo comune pieno di rischi e di tensione e ricordarlo significa anche orgoglio anche nostalgia: era cavare energia per far girare il mondo" . (Dalla prefazione di Guglielmo Epifani).