• RPS N. 2/2021

    22.00 
    L’emergenza Covid-19 come stress test per la sanità italiana
    • L’impatto della pandemia sul Ssn: nuovi rischi e nuovi bisogni
    • La contrattazione sociale territoriale nella crisi sanitaria
    • La parità di genere nel Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano
  • È un punto d’arrivo perché sintesi di un lavoro plurale e collegiale che non risiede solo nelle competenze ed esperienze dei suoi autori. Infatti racconta il lavoro e l’impegno di molte altre persone: studiosi, dirigenti sindacali, esperti e docenti... Ma più di ogni altra cosa questo Manuale è la sintesi, certo ancora parziale e imperfetta, del lavoro di migliaia di delegate e delegati che hanno spostato dal piano teorico a quello contrattuale l’azione della CGIL e del sindacato sui temi della digitalizzazione con risultati incoraggianti. …Certo, di fronte alle sfide e alle incognite che le nuove tecnologie mettono in campo siamo consapevoli della parzialità di questi risultati. Per questo il Manuale è anche un punto di partenza. Non nasconde nessuna delle insidie e dei dubbi che i nuovi modelli tecnologici propongono, ma al netto di ciò, propone indirizzi di sperimentazione contrattuale, nella certezza che senza investimenti e innovazione non avremo mai un «buon lavoro» e neppure un «bel Paese». …Fare questo per noi significa essere parte di un progetto che tenga insieme innovazione e tutela del lavoro, per dare al futuro un’accezione di speranza, sottraendolo agli untori delle paure del nostro tempo… In questo volume abbiamo esposto le riflessioni, i confronti, le testimonianze, le buone pratiche raccolte in questi mesi dal «Progetto lavoro 4.0» della CGIL. Abbiamo preferito organizzare i contributi in capitoli che riguardano le trasformazioni tecnologiche in corso, gli effetti sul lavoro e le professioni, il punto di vista internazionale sul tema, la necessità di arricchire le competenze, l’esame di alcuni casi pilota di confronto sindacale sulle nuove tecnologie, gli indirizzi possibili per una contrattazione (confederale e di categoria) più adeguata all’innovazione. Contributi di Barbara Apuzzo, coordinatrice delle attività di Comunicazione CGIL Elena Battaglini, responsabile area Economica Territoriale Fondazione Giuseppe Di Vittorio Monica Ceremigna, responsabile progetti europei CGIL Fabrizio Dacrema, responsabile Istruzione e Formazione CGIL Alessio Gramolati, responsabile Ufficio Lavoro 4.0 CGIL Cinzia Maiolini, Ufficio Lavoro 4.0 CGIL Chiara Mancini, coordinatrice Idea Diffusa CGIL Simona Marchi, responsabile Formazione sindacale Fondazione Giuseppe Di Vittorio Massimo Mensi, FILCAMS CGIL Giancarlo Pelucchi, responsabile Formazione sindacale CGIL Cristian Perniciano, responsabile Politiche fiscali ed Economia pubblica CGIL Gaetano Sateriale, responsabile Piano del Lavoro CGIL
  • Il volume, frutto della collaborazione tra l’INCA nazionale e l’Associazione Bruno Trentin - ABT, costituisce un riferimento informativo sistematico di natura analitica, fondato su un quadro interpretativo di vasto respiro delle evoluzioni, degli assetti e delle prospettive dei sistemi istituzionali e delle tutele relative alla protezione sociale del lavoro e a quella sociale complessivamente intesa e arricchito da una documentazione ragionata di riferimento. Il volume si articola in tre parti. I saggi della prima sezione hanno lo scopo di «leggere» lo stato del welfare europeo alla luce delle principali trasformazioni intervenute negli ultimi anni ed evidenziano i tipi di evoluzione, gli stalli e i confronti intorno al modello sociale europeo. La seconda parte è dedicata all’analisi dei diritti sociali in Italia e in particolare alla ricostruzione delle configurazioni attuali e delle principali tappe dei processi di riforma per i tre ambiti di policy coincidenti con l’azione di tutela propria del Patronato: la previdenza, l’assistenza, la salute e la sicurezza sul lavoro. Infine la terza sezione contiene delle schede analitiche che illustrano l’istituzione e l’evoluzione delle principali prestazioni di assistenza e tutela proprie del Patronato da attuarsi a sostegno dei cittadini che ne facciano richiesta, considerata la loro non sempre immediata accessibilità e piena fruibilità. Il volume ha dunque una duplice valenza. Oltre che di «guida» per gli operatori del sistema INCA (e non soltanto), di tipo politico-culturale per la diffusione delle conoscenze in tema di welfare e diritti sociali evidenziandone opportunità e criticità, compresa l’informazione sul ruolo del Patronato per il loro esercizio effettivo.
  • Le storie di unsolomondo è una raccolta di racconti su immigrati in Italia e non solo. L’opera nasce dall’esigenza di dare una voce e un volto all’«altro», allo straniero, per colmare la distanza tra le persone favorendo l’incontro, poiché il pregiudizio e la paura spesso nascono dalla scarsa conoscenza di realtà considerate troppo lontane dalle nostre. I racconti inducono ad una riflessione sul concetto di alterità soprattutto per alcuni esiti inattesi: scoprendo l’esistenza delle paure dell’altro nei nostri confronti la prospettiva può cambiare, e allora l’«altro» non è più lo straniero ma siamo noi.
  • Il libro si propone come strumento didattico sulla storia del sindacato in Italia dalle origini ai giorni nostri, con un approccio sintetico che guarda con occhio comparativo sia ai modelli che alle principali esperienze storiche in campo europeo. La prima parte si concentra sulle formulazioni teoriche elaborate da Marx, Lenin, Sorel, dai coniugi Webb e dagli americani Perlman e Tannenbaum, che forniscono il quadro in cui si sono affermati i differenti modelli organizzativi: dal peculiare modello britannico al modello rivoluzionario e a quello riformista, con un focus sulle esperienze corporativistiche tipiche dei regimi dittatoriali e totalitari (Italia, Spagna, Francia e Germania). Prosegue con l’analisi della fase che va dalla nascita delle federazioni di mestiere e delle Camere del lavoro in Italia, all’affermazione del modello confederale, con la fondazione nel 1906 della CGdL, mentre nel Paese matura il processo di industrializzazione. La seconda parte del libro è invece dedicata alle vicende sindacali dell’Italia repubblicana alla luce dei principali avvenimenti storici, dalla ricostruzione al miracolo economico, dalla grande mobilitazione del ’68-69 alla crisi degli anni ’80, sino ai giorni nostri, contraddistinti dalla massiccia immissione della flessibilità e della precarietà nel mercato del lavoro. Il volume si propone come uno strumento di facile consultazione, non tralasciando nell’esigenza della sintesi le principali interpretazioni storiografiche e gli indispensabili riferimenti bibliografici.
  • RPS N. 4/2018

    16.00 
    Welfare abitativo: criticità e prospettive Lo stato della previdenza complementare in Italia Droghe, l’inutile repressione e i vuoti nella relazione al parlamento
  • è l'estate del 1975 quando un gruppo di infermieri dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, ispirati dalle idee di Franco Basaglia, decide di occupare e autogestire uno dei padiglioni. Inizia così per quattordici infermieri del manicomio di Roma un’esperienza rivoluzionaria. Si trasferiscono con venti pazienti al Padiglione 25, osservano «il non rispetto delle vecchie regole», iniziano un lavoro lento e faticoso di reinserimento progressivo dei degenti nella società e scrivono un diario: un racconto in presa diretta di questa esperienza, da cui emerge con forza che cosa fosse il manicomio «e di cosa fosse fatto il lavoro per smontarlo», come scrive Maria Grazia Giannichedda, nella sua nota introduttiva al testo. Una «prova di liberazione» la definisce Tommaso Losavio nella postfazione: un tassello importante della memoria di quegli anni, un esercizio interessante per il presente, nonostante l’esito tragico e la violenza dei rapporti di potere, che vedrà i giovani infermieri lasciati completamente soli e ostacolati da un'istituzione interessata solo al fallimento dell’esperienza. Una vicenda esemplare per riflettere sulla condizione attuale di trattamentoe di cura del disagio psichico. A cura di Claudia Demichelis, il libro è accompagnato dal film documentario Padiglione 25, il diario degli infermieri, per la regia di Massimiliano Carboni. La voce di Giorgio Tirabassi guida lo spettatore nella lettura del diario e sono gli stessi infermieri a ripercorrere nelle interviste questa esperienza. Attraverso il contributo delle immagini dell’AAMOD e della Fondazione Franco e Franca Basaglia, l’archivio video degli infermieri stessi e le suggestive animazioni di Annalisa Corsi, il film fotografa un momento di passaggio importante nella vita di un’Italia che in quegli anni cominciava a liberarsi dai manicomi. Con il film documentario «Padiglione 25, il diario degli infermieri» Regia di Massimiliano Carboni
  • Lo sciopero dei marittimi di cinquant’anni fa è ignorato. Anche dagli storici. Eppure è stato un grande sciopero mondiale. L’unico che, partito dall’Italia, ha avuto come palcoscenico l’intero pianeta, i porti dei cinque continenti e tutti i grandi mari, e che ha visto la partecipazione di 118 navi di cui più della metà in porti stranieri, dove quasi ovunque ha incontrato la solidarietà non soltanto delle marinerie locali, ma anche della popolazione. Le navi si fermarono al primo approdo – questa la parola d’ordine –, oltre che in tutti i porti italiani, nelle Americhe, in Africa, in Asia e in Oceania. In Europa lo sciopero avvenne nei porti di Las Palmas e Barcellona, Marsiglia e Nizza, Anversa e Atene. Lo sciopero, durato 40 giorni, venne organizzato per il rinnovo del contratto, vecchio di 28 anni, e il riconoscimento del sindacato sulle navi, del diritto di sciopero e di contrattazione. Ebbe un’importanza storica e fu «parte integrante, per certi versi anticipatrice – scrive Iginio Ariemma nella presentazione – di quel moto di popolo che pose fine agli anni cinquanta» e che determinò, con la caduta del Governo Tambroni, la conclusione della stagione politica del centrismo, che durava da oltre un decennio e che si era caratterizzata per la repressione del movimento dei lavoratori. Alla fine di quel viaggio, ricco di incognite ma affascinante, i lavoratori marittimi tornarono a bordo delle navi «come uomini liberi».
  • «È per rendere onore alla figura di Franco Pintus, assassinato il 13 aprile 1997, la sera di una domenica, mentre rientrava a casa con la famiglia dopo una cena in pizzeria, che abbiamo deciso di pubblicare questo volume. [...] Carlo Ghezzi ricostruisce le vicende di quegli anni, di quella "battaglia politico-sindacale che con il passar del tempo è degenerata in una lotta senza esclusione di colpi", sulla base dei ricordi propri e dei protagonisti della vicenda, oltre che sulle carte processuali, che hanno poi posto un punto fermo sulle responsabilità di Maria Ausilia Piroddi e dei suoi complici nell’assassinio di Pintus (ma nella storia purtroppo non mancano altre vittime), condannandoli nel 2000 all’ergastolo. E non tace nessuno dei ritardi che ci furono, a tutti i livelli dell’organizzazione, nel capire la portata dello scontro e nel prendere provvedimenti adeguati». (Dalla prefazione di Guglielmo Epifani)
  • La guida «La pensione degli operai agricoli», promossa dall’Inca Cgil, vuole essere uno strumento di studio e di consultazione per i professionisti del settore, gli operatori dei patronati e per tutti coloro che desiderano approfondire la complicata normativa che disciplina la previdenza dei lavoratori agricoli. La guida contiene anche, seppur in modo sintetico, le norme che regolamentano la prosecuzione volontaria, l’integrazione della contribuzione volontaria, l’accreditamento tra le varie forme assicurative gestite dall’Inps. Considerata la difficoltà degli argomenti trattati, la guida fornisce molte esemplificazioni di casi concreti, che agevolano il lettore nell’apprendimento di concetti e criteri, che diversamente potrebbero risultare di difficile comprensione. Allegato al volume, un CD rom che contiene il testo della guida, il glossario, un’appendice legislativa e normativa, una ricca sezione di materiale formativo e numerosi schemi di calcolo.