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Costituzione e clemenza
18.00
€
Abusata in passato, la clemenza collettiva oggi conosce un’eclissi quantitativa senza precedenti nella storia d’Italia. È, invece, possibile recuperarla tra gli strumenti di politica criminale, proponendone una rilettura costituzionalmente orientata al divieto di pene inumane e alla finalità rieducativa del diritto punitivo, in linea con importanti affermazioni della giurisprudenza costituzionale. Così ripensate e rimodellate, per restituire agibilità alle leggi di amnistia e indulto è necessario porre mano di nuovo all’articolo 79 della Costituzione, la cui revisione approvata nel 1992 è giuridicamente alla base del loro tramonto. Questi i temi del Seminario svoltosi a Roma, in Senato, il 12 gennaio 2018, di cui il presente volume riproduce gli atti, offrendo un’aggiornata riflessione interdisciplinare in materia, allargatasi anche al contiguo versante della clemenza individuale. Una riflessione inedita negli esiti, a partire dall’ipotizzata riformulazione dell’articolo 79 della Costituzione, riprodotta in Appendice e proposta ai parlamentari della XVIII Legislatura come mezzo e fine per una battaglia di politica del diritto.
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Costituzione e lavori
Il superamento del taylorismo mette in mora un diritto del lavoro fatto a misura del lavoro operaio nella grande fabbrica e sembra lasciarlo disarmato rispetto alla moltiplicazione delle forme giuridiche con le quali l’organizzazione produttiva si procura il lavoro vivo di cui ha bisogno. L’A. si interroga su quello che ha da dire in proposito la Costituzione italiana del 1948.
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Costituzione europea: quale futuro?
9.00
€
La bocciatura del Trattato costituzionale europeo da parte della Francia e dell’Olanda sembra aver definitivamente frustrato il tentativo di dare all’Europa una struttura istituzionale e un sistema di valori socialmente orientati. Il «deficit democratico» che da sempre affligge l’azione delle istituzioni europee sembra quindi essersi materializzato nel rifiuto scaturito dalle consultazioni popolari, come conseguenza dell’idea che questo Trattato costituzionale sia stato il frutto di scelte imposte dall’alto. In tale contesto, le opinioni sul futuro «costituzionale» dell’Europa oscillano, da una parte, tra la volontà di conservare quanto di buono è emerso dal Trattato costituzionale, valorizzandone i contenuti sociali e, dall’altra, il rigetto in toto dei risultati del lavoro della Convenzione, con l’obiettivo di cogliere nel rifiuto francese e olandese l’occasione per rifondare l’attuale sistema comunitario imperniato sul primato del mercato. Il libro dà conto di un ampio spettro di opinioni emerse nella dottrina e nel dibattito politico, animati dalla volontà di consegnare all’Europa un sistema giuridico primario attento alla salvaguardia dei diritti sociali, in armonia con le istanze che caratterizzano la nostra stessa Costituzione.
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Costruire i legami sociali attraverso l’attivismo civico. Roma, la città che resiste
La crisi del dispositivo della cittadinanza, in corso da alcune decadi, è indiscutibilmente connessa all’indebolimento dei legami sociali che si registra da tempo con preoccupazione, e ne costituisce anzi un fattore rilevante. D’altro canto, proprio a seguito di questa crisi sono in corso profondi, per quanto incerti, processi di trasformazione della cittadinanza stessa che hanno luogo in diverse dimensioni e contesti. Una di queste dimensioni è quella urbana, dove è anzitutto la residenza a costituire una base della sua ridefinizione e dove emergono pratiche di cittadinanza non previste, ma che concorrono a costruire o ricostruire legami sociali. Per approfondire la osservazione di queste trasformazioni e la loro connessione con il tema dei legami sociali vengono utilizzati gli articoli che la rubrica del quotidiano «la Repubblica» intitolata «La città che resiste» ha dedicato nel 2019 alle iniziative di reazione all’abbandono della città. L’analisi riguarda sia le iniziative dei cittadini che la loro rappresentazione da parte del quotidiano.
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Costruttori di libertà
13.00
€
Nell’Italia di fine Ottocento, in un periodo segnato dal moltiplicarsi dei conflitti sociali, i lavoratori delle «arti edilizie» avevano dato vita a spontanee forme di organizzazione per tutelare i propri diritti e migliorare le loro condizioni materiali. Bisognò attendere l’alba del nuovo secolo, dopo la cruenta repressione del 1898, perché le associazioni sorte un po’ dappertutto si riunissero a Milano e confluissero nella Federazione generale italiana fra gli addetti alle arti edilizie. La Lombardia, interessata da un intenso processo di modernizzazione, ebbe un peso rilevante nella rete appena costituita. E in Lombardia il Varesotto, dove già nel 1892 si era costituita una Lega dei muratori, rappresentò una realtà particolarmente attiva. Questo volume, voluto dalla FILLEA CGIL di Varese e realizzato dall’Istituto varesino «Luigi Ambrosoli» per la storia dell’Italia contemporanea e del movimento di liberazione, ricostruisce per la prima volta questa importante pagina di storia sindacale dalle origini all’età fascista. È una storia scandita da lotte e sofferenze, una storia che si intreccia con le vicende politiche dello stesso periodo; una storia di lavoratori, che riuscirono a trasformare la loro debolezza individuale in forza collettiva per la costruzione di un mondo migliore.
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Covid-19 e carcere. Senso, opportunità e opportunismi di una pandemia all’interno e intorno al sistema penitenziario
Il diffondersi della pandemia virale nella società libera e negli istituti penali italiani ha colto di sorpresa tutti. La politica nazionale ha ritenuto di limitare i propri provvedimenti rispetto alla richiesta, da più parti avanzata, di procedere a interventi deflattivi massicci per migliorare la possibilità di gestire in sicurezza delle persone detenute. Il virus è parso in alcune circostanze assumere le dimensioni di leva argomentativa per sostenere approcci diametralmente opposti. Altri interventi normativi non sono intercorsi e la gestione penitenziaria ha visto riscoprire il potenziale innovativo dell’ordinamento penitenziario. Questo è stato possibile per il cambio di atteggiamento della magistratura e delle direzioni degli istituti penitenziari. Ora si tratta di capire se questo nuovo approccio, determinato dalla contingenza pandemica, non subirà un processo di affievolimento una volta che quest’ultima sarà terminata.
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Covid-19, scuola a distanza e disuguaglianze
Dopo circa due mesi di chiusura delle scuole italiane a causa della pandemia Covid-19, si sta aprendo nel paese una discussione sulle conseguenze di questa situazione. Tra le altre cose, ci si chiede se la remotizzazione della scuola possa avere effetti differenziati a seconda delle famiglie di origine di bambini e ragazzi, in questo modo accrescendo le disuguaglianze scolastiche. L’articolo contribuisce alla discussione mostrando con i dati Pisa 2018 che in Italia 1) esiste un’associazione positiva tra status dei genitori e disponibilità di strumenti digitali da una parte e disponibilità ad attivarsi per aiutare i figli nelle attività scolastiche dall’altra; 2) questa associazione è più forte quando i figli sono più piccoli; 3) la relazione tra disponibilità di risorse digitali, aiuto genitoriale e risultati scolastici è più forte tra le famiglie di status più elevato. Si discutono quindi le possibili implicazioni di questa situazione per le politiche scolastiche durante la pandemia.
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Crediti e competenze: dilemmi della messa in valore degli apprendimenti lungo il corso della vita
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Crimini e caporali
15.00
€
Reclutare manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento. È questo, in termini di legge, il caporalato. Una parola che sembra riportare tristemente indietro le lancette dei diritti dei lavoratori. In particolare, quando tra le sue pieghe, a fianco di interessi leciti, operano e prosperano attori illegali, le organizzazioni criminali in primis. La flessibilità del lavoro, il contenimento dei costi, la disponibilità di manodopera a basso costo, specialmente di origine immigrata, hanno riportato in auge un meccanismo di sfruttamento lavorativo che si pensava superato in se guito alle lotte e alle conquiste dei lavoratori. Cosa è il caporalato oggi? In quali ambiti della società alligna? Chi ne trae vantaggio? Come si può contrastarlo? Questo volume si prefigge lo scopo di fornire gli strumenti concettuali che consentano di comprendere il caporalato da una pluralità di punti di vista. I contributi di sociologi, antropologi, criminologi, attivisti, sindacalisti, magistrati rappresentano una vera e propria bussola per orientarsi all’interno del fenomeno e, conseguentemente, contrastarlo.
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Crisi argentina
10.00
€
Gli operatori dell’Inca in Argentina partecipano in prima persona alla lotta per i diritti sociali e politici della comunità in cui risiedono sin dalla nascita o da molti anni, e con la quale condividono una storia e un destino. In questo scenario assumono particolare significato alcuni progetti promossi dall’Inca nel 2003 e nel 2004 per far fronte alla grave crisi economica e sociale del paese e per dare sostanza alla parola d’ordine «Globalizzare la solidarietà» lanciata dal XIV Congresso della Cgil. Il libro si occupa in particolare dei progetti «Adozione a distanza di anziani», promosso dall’Inca di Córdoba, «Pantalón Cortito», promosso dall’Inca di Buenos Aires per dare supporto educativo e alimentare ai bambini della città, e «Consultorio Odontoiatrico», promosso dall’Inca della città di Rosario. Si tratta di iniziative che vedono protagoniste soprattutto le donne del Patronato, da cui nascono altri impegni e azioni di solidarietà che stimolano una vasta partecipazione ed innescano un circuito virtuoso di nuove forme di sostegno e coesione sociale.
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Crisi del welfare e crisi del lavoro, dal fordismo alla Grande Recessione: un’ottica di classe e di genere
Nelle pagine che seguono proveremo a impostare un discorso – sicuramente parziale – sull’intervento dello Stato in economia e la natura del welfare state. Discuteremo, in particolare, le proposte di introduzione di un reddito di esistenza e di riduzione di orario di lavoro, mettendole a confronto con una prospettiva incentrata invece sulla socializzazione dell’investimento e su un piano del lavoro, in un’ottica orientata ad una piena occupazione degna di questo nome. Nel nostro ragionamento, che muoverà sullo sfondo della dinamica capitalistica dal «fordismo» al neoliberismo e alla crisi attuale, ci muoveremo integrando la questione di classe con quella di genere.
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