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Trasformazioni organizzative e organizzazioni sindacali
L'articolo analizza due modelli organizzativi, lean production e High Performance Work Practices, che hanno segnato i processi di trasformazione organizzativa degli ultimi decenni, anche in materia di organizzazione del lavoro e di gestione delle risorse umane. Le ricerche mostrano una variabilità negli effetti prodotti da questi modelli per le condizioni occupazionali, in alcuni casi anche problematici. Si argomenta quindi come l'azione del sindacato ancorata alle tradizionali materie di contrattazione collettiva sia riuscita a limitare tali conseguenze negative ma non a valorizzare le dimensioni di qualificazione e di coinvolgimento del personale teoricamente alla base di questi modelli. Una contrattazione collettiva estesa a queste dimensioni può generare migliori condizioni occupazionali e rivitalizzare le stesse organizzazioni sindacali. L'articolo conclude evidenziando possibili prospettive di ricerca future su questo tema in termini sia di oggetto sia di livelli comparativi di analisi.
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Studi legali digitali. Una «rivoluzione silenziosa», informale e dal basso
L'articolo affronta il tema del cambiamento tecnologico nel settore dei servizi professionali. In dettaglio, la prima parte inquadra il fenomeno nell'ambito del più ampio processo di mutamento che ha investito il lavoro professionale nel secolo scorso, ponendo il fuoco sull'interazione tra la «mercatizzazione» delle professioni e l'affermarsi delle nuove tecnologie, a partire dall'analisi di una letteratura di matrice prevalentemente anglosassone. La seconda parte, quindi, si propone di valutare l'impatto delle Ict sulle condizioni di lavoro negli studi legali e, d'altra parte, la possibilità che esse sviluppino «funzioni latenti», dando vita a forme alternative di rappresentanza degli interessi, ciò basandosi sui risultati di due ricerche empiriche. In chiusura una riflessione sulle opportunità che si aprono per gli attori collettivi.
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Socialismo europeo: declino e permanenza del suo ruolo storico
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Riflessività, intraprendenza, condivisione: nuovi spazi di iniziativa politica per la modernità digitale
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Dal «Meccanoscritto» una lunga storia di racconti per ricostruire il lavoro
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Incontrare oggi Bruno Trentin. Riflessioni sui Diari 1988-1994
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L’Intelligenza artificiale, il lavoro e le istituzioni economiche
Le conseguenze dell'Intelligenza artificiale sul lavoro e più in generale sul funzionamento dei sistemi economici e della stessa democrazia dipendono in modo cruciale dalle istituzioni e dalle regole economiche, nonché dalle specifiche politiche adottate. È questa la tesi sostenuta nell'articolo che mostra anche i pericoli che sorgono dalla combinazione dell'Intelligenza artificiale con le attuali istituzioni e, in particolare, con l'attuale sistema dei diritti di proprietà. La possibilità che l'Intelligenza artificiale contribuisca in modo decisivo all'ampliamento del benessere di un gran numero di lavoratori e di individui dipende dalla capacità di realizzare modifiche anche radicali, di cui l'articolo fornisce qualche esempio.
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L’esperienza spagnola del lavoro nell’era digitale
Il presente contributo si propone di descrivere l'esperienza spagnola sul lavoro sulle cosiddette piattaforme digitali. Oltre a esaminare i dati socio-economici relativi alla varietà di fenomeni esistenti nell'economia delle piattaforme digitali e ad analizzare l'affermazione di questo tipo di modelli di impresa, si dedica ampio spazio a chiarire i conflitti economici e di lavoro sorti in Spagna in questo ambito. A tal riguardo, le caratteristiche più rilevanti della diffusione di questi modelli d'impresa nel contesto spagnolo concernono le relazioni conflittuali sviluppatesi tra le imprese per effetto dell'attuazione di pratiche di concorrenza sleale, oltre che tra le imprese e i lavoratori in ragione del rifiuto da parte delle prime di riconoscere che generalmente, in questo settore, le prestazioni di lavoro sono svolte in regime di subordinazione.
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Le mobilitazioni dei fattorini della gig economy in Italia: forme organizzative e implicazioni per la rappresentanza
Questo articolo discute lo sviluppo delle esperienze di organizzazione collettiva dei fattorini delle piattaforme digitali di consegna in Italia a partire dal 2016 fino alla primavera del 2018. Le mobilitazioni dei riders, che hanno interessato finora diverse aziende del settore nelle città di Torino, Milano e Bologna, si sono sviluppate intorno a rivendicazioni simili a quelle del resto d'Europa. Le esperienze italiane si distinguono però per la predominanza di forme di organizzazione collettiva dei lavoratori che rimangono a tutt'oggi totalmente autonome da sigle sindacali preesistenti. L'articolo esplora le peculiarità delle forme di rappresentanza e di organizzazione collettiva dei lavoratori emerse finora nella gig economy italiana, identificando alcune cause delle complesse e talvolta problematiche relazioni emerse tra riders e sigle sindacali.
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Un primo sguardo e alcune risposte verso la regolazione della digitalizzazione e di Industria 4.0. Presentazione
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Organizzazione della produzione e organizzazione del lavoro tra cambiamento enfatizzato e contrattazione possibile
Il testo si sviluppa in tre parti. Nella prima viene ricostruito il dibattito sui modelli produttivi definendo il concetto, i suoi contenuti e le sue configurazioni nel tempo, con particolare attenzione alla distinzione tra erogazione del lavoro e organizzazione del lavoro. La seconda parte di sofferma sul dibattito attuale intorno a questo tema, nel quale hanno un ruolo rilevante le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Vengono ricostruite le diverse posizioni e posto l'accento sulla novità relativa del fenomeno, ormai avviato da diversi decenni e per questo già oggetto di un patrimonio di ricerche e di conoscenze sostanzioso e rilevante, partendo dal quale si possono fornire spiegazioni su quanto già accade senza dover fare riferimento a ipotesi sul futuro a venire prospettate da una letteratura negli ultimi anni in costante crescita. La terza parte, infine, si sofferma sul ruolo che dovrebbe giocare la contrattazione sui temi dell'organizzazione del lavoro e in particolare si richiamano le esperienze già maturate nella contrattazione dei sistemi informativi.
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Lavoratori digitali, unitevi! Spunti di un rinnovamento sindacale
Già in Labor in the Global Digital Economy del 2014, Ursula Huws descriveva gli effetti della globalizzazione e della standardizzazione del lavoro e della conoscenza come un processo di trasformazione spaziale e temporale: «Lo spostamento di posti di lavoro verso le persone, e di persone verso i posti di lavoro». La rapida diffusione delle piattaforme digitali realizza una ulteriore e urgente accelerazione di quel processo e la mutazione di un lavoro mai così informale e precario. Nel perdurante vuoto regolativo la sostenibilità del lavoro digitale può trovare risposta solo nel vecchio adagio del contropotere collettivo, che l'Autore analizza attraverso le strategie organizzative innovative messe in atto da nuovi fenomeni sindacali così come dal sindacato tradizionale.
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