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Mezzogiorno: una questione nazionale
20.00
€
Il volume vuol contribuire ad una messa a fuoco di buone politiche per lo sviluppo del Sud e fornire spunti per alimentare una riflessione sulla condizione meridionale. Per questo assume una prospettiva di analisi territoriale, centrandosi in particolare sulla dimensione economica, e mette in luce come il mancato sviluppo del Mezzogiorno sia un freno alla crescita dell’intera economia nazionale e al riallineamento alla media europea dei tassi di occupazione, impedendo di fatto la diffusione di modelli sociali più avanzati e la modernizzazione dell’intero paese. Gli argomenti affrontati nei diversi capitoli consentono di leggere le dinamiche più ampie che attraversano la società italiana, e quella meridionale in particolare: dal ruolo del lavoro delle donne nell’economia delle famiglie al peso dell’illegalità nel condizionare le prospettive dello sviluppo nel Sud; dall’inefficacia degli interventi programmatori alla mancanza di un piano di politica industriale. Il testo offre dunque un ampio quadro informativo sulla realtà del Mezzogiorno, riportando una molteplicità di indicatori e di cifre con cui è possibile misurare il dualismo territoriale italiano, che permane nel tempo e sembra anzi essersi aggravato negli ultimi anni.
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Il grosso gatto e la piccola tigre
20.00
€
La storia della cooperazione sociale in Italia attraverso quella di Koinè, una delle maggiori imprese del settore. Dalla legge 381 del 1991 ad oggi: uno sviluppo raccontato attraverso le attività della cooperativa, ma, soprattutto, attraverso le storie dei suoi lavoratori e dei suoi utenti. Un universo composto da anziani, disabili, malati psichici e bambini. Uno sviluppo non facile ma saldo, raggiunto e consolidato grazie alla scelta indicata nel titolo del volume. Non più un «grosso gatto» e cioè una cooperativa di grandissime dimensioni, attenta soprattutto ai fatturati ed alle cosiddette logiche di mercato, ma, piuttosto, una «piccola tigre», ancorata saldamente al territorio e ai bisogni delle comunità locali e capace di dare spessore all’innovazione e alla capacità progettuale per rispondere più efficacemente ai bisogni delle persone. Se innovazione e progettualità ne delineano il profilo, l’identità di Koinè è soprattutto riscontrabile nella ricerca, in gran parte coronata da successo, di un modo nuovo di essere impresa collettiva, privo di elementi purtroppo molto diffusi: de-regolazione e riduzione dei diritti del lavoro. Koinè si è distinta, al contrario, per il rispetto e l’estensione dei diritti dei soci lavoratori, per lo sviluppo della partecipazione e la valorizzazione dei saperi condivisi. La storia di Koinè suggerisce due interessanti scenari. Quello di un’economia sociale dove la buona cooperazione è un soggetto forte, sia economicamente che eticamente. Quello di uno Stato sociale dove le persone, soprattutto quelle svantaggiate, sono al centro non di tradizionale assistenza ma di progetti ed azioni innovative e sempre più efficaci. Il futuro cavalca la piccola tigre.
Testimonianze raccolte da Antonella Bacciarelli
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Cercare il sole
20.00
€
Il saccheggio dei beni comuni, quali l’energia e l’acqua, perpetrato dalle nostre società in nome della crescita economica e dello sviluppo tecnologico, non é una dimostrazione di saggezza, argomentano con accurata dovizia di dati e analisi Agostinelli, Meregalli e Tronconi in questo libro. Né è espressione di saggezza, secondo gli Autori, quella di voler continuare il saccheggio del futuro della vita ricorrendo all’energia nucleare. Essi non credono che i beni comuni possano essere ridotti a merci, oggetto di appropriazione e di uso al servizio della bramosia di potenza e della cupidigia dei pochi. Quando si riferiscono alla necessità di integrare il discorso sull’energia con quello sul clima, sull’acqua e sulla terra indicano il tratto conduttore di un programma sociale e politico che riguarda anche il lavoro e che non può che affascinare i giovani derubati di futuro. Per l’Italia, la riconversione ecologica dell’economia, a partire dall’occasione straordinaria di «passare al Sole», rappresenta una grande opportunità per affrontare l’emergenza ambientale e per contribuire alla soluzione dei problemi occupazionali e di qualità del lavoro che la crisi presenta.
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Bruno Trentin. La sinistra e la sfida dell’Europa politica
20.00
€
La costruzione dell’Europa politica ha scandito l’impegno di Bruno Trentin di fronte alla terza rivoluzione industriale e al panorama internazionale degli anni novanta. Prendendo le mosse dall’elezione al Parlamento europeo nella legislatura 1999-2004, il volume ricostruisce l’attività politica e intellettuale di Trentin nell’ultimo decennio della sua vita. Aperto dalle testimonianze del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di personalità della sinistra politica e sindacale come Martin Schulz, Sergio Cofferati, Guglielmo Epifani e Susanna Camusso, il libro propone una selezione degli interventi di Trentin al Parlamento europeo e un’ampia raccolta dei suoi scritti del decennio (1997-2006). Come attesta l’esperienza del «Gruppo Spinelli» al Parlamento europeo, emerge una forte battaglia per una Europa federale, capace di promuovere un nuovo modello di sviluppo fondato sul lavoro e sulla conoscenza e di esercitare un ruolo di primo piano sulla scena internazionale. Cogliendo le contraddizioni della sinistra nella storia del processo di integrazione, l’elaborazione intellettuale e politica di Trentin si rivela di grande attualità per le sfide del tempo presente.
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La politica scolastica del ministro Gelmini (2009-2010)
20.00
€
Il riordino del ciclo secondario realizzato dal ministro Gelmini: una lettura critica di una svolta "epocale", in grado di realizzare - fra l'altro - il più imponente taglio di risorse, umane e finanziarie, che la scuola pubblica abbia mai conosciuto.
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Se otto ore vi sembran poche…
20.00
€
Non tutti sanno che l’Italia detiene un primato internazionale nell’ambito della leadership femminile: dal 1904 al 1922 Argentina Altobelli ha guidato la prima e più importante organizzazione di massa presente nel nostro Paese, la Federazione nazionale dei lavoratori della terra. Nel volume viene così ripercorsa la storia della presenza femminile nel Sindacato agricolo. Quattro periodi storici differenti, quattro donne simbolo. Argentina Altobelli per i primi decenni del Novecento, Regina Terruzzi per gli anni del fascismo, Mina Biagini per gli anni dell’emergenza bellica, della Resistenza e della ricostruzione ed infine Donatella Turtura per il periodo del sindacato unitario, della liberazione sessuale e dell’emancipazione femminile degli anni Sessanta e Settanta. Per la prima volta carteggi privati, diari e articoli di giornali vengono messi a confronto con gli atti congressuali, i verbali delle riunioni e le circolari interne, ponendo l’accento sui meccanismi che hanno consentito alle protagoniste della ricerca di arrivare alla guida di una categoria di tradizionale appannaggio maschile. Il titolo del volume rappresenta il cerchio che lega insieme queste donne: fa riferimento ad uno dei più noti canti di classe nato durante le grandi proteste del 1906, che avevano l’obiettivo di ridurre la giornata lavorativa delle mondine e degli altri lavoratori delle risaie ad otto ore. La battaglia per l’orario di lavoro è iniziata sotto la guida di Argentina Altobelli e si è conclusa alla fine degli anni Settanta, con la conquista da parte dei braccianti della giornata lavorativa di 6 ore e 40 minuti, sotto la guida di Donatella Turtura.
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Le forme della cittadinanza
20.00
€
A distanza di vent’anni dall’istituzione della cittadinanza europea (Maastricht, 1992), questo volume si propone di riflettere sulla natura e sul contenuto di tale istituto che, come affermato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, è destinato ad essere lo «status fondamentale dei cittadini degli Stati membri». L’indagine sul tema presenta evidenti elementi di peculiarità, considerato che l’idea di cittadinanza è tradizionalmente connessa all’appartenenza allo Stato/comunità politica nazionale. La cittadinanza europea, al contrario, rende necessario immaginare una diversa forma di appartenenza propria dello spazio politico europeo, non più esclusivamente dipendente dalla cittadinanza nazionale ma legata all’effettiva residenza nel territorio dell’Unione. La dimensione di appartenenza così definita non può non riguardare anche i cittadini di paesi terzi che vivono stabilmente nel territorio dell’Unione. La costruzione dello «spazio di libertà, sicurezza e giustizia» costituisce il contesto nel quale è possibile declinare questo nuovo modello di appartenenza. Tuttavia, alla luce delle conseguenze prodotte dalla crisi economica e dalle esigenze di rafforzamento della sicurezza, le aperture che si erano manifestate agli inizi del nuovo secolo sembrano oggi ridimensionate.
Con la collaborazione di Laura Montanari
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Gianni Garofalo
20.00
€
A due anni dalla scomparsa del compianto professor Mario Giovanni Garofalo, il volume si propone di ricordarlo nella sua duplice veste di attento e puntuale studioso di diritto del lavoro e di appassionato militante della CGIL, attraverso una raccolta di accorati ricordi di dirigenti sindacali e una selezione di suoi saggi che ne ripercorre il pensiero e la riflessione su alcuni importanti temi della materia. La prima parte del volume si compone di una serie di testimonianze e memorie, scritte da coloro che hanno lavorato a stretto contatto con Garofalo, condividendone il lavoro nel sindacato, o che ne hanno, comunque, conosciuto e apprezzato il grande impegno politico-sindacale unito alle sue indiscusse qualità di raffinato giurista del lavoro. La seconda parte offre, quindi, una rassegna di saggi selezionati tra i suoi innumerevoli scritti, pubblicati nell’arco della sua lunga carriera di studioso, su nevralgiche e ancora dibattute questioni di diritto del lavoro, tra cui la rappresentanza sindacale, la contrattazione collettiva e lo sciopero. Nonostante il trascorrere del tempo, le riflessioni riportate conservano attualità e valore scientifico e politico, a riprova della stra ordinaria capacità del professor Garofalo di osservare e comprendere il mondo del lavoro, individuarne i problemi e preconizzarne i futuri scenari.
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Razzismi, discriminazioni e confinamenti
20.00
€
Il volume trae origine dal convegno internazionale «Razzismi, discriminazioni e confinamenti», che ha avuto luogo presso il Polo Universitario di Agrigento il 17 e il 18 gennaio 2013. L’incontro e il dialogo tra importanti studiose e studiosi, italiani e stranieri, e responsabili di Associazioni ed Enti che operano nel campo del contrasto del razzismo e delle discriminazioni, hanno consentito di approfondire le modalità e le trasformazioni che i mutamenti dell’economia e le derive razziste stanno producendo nella società nell’epoca della globalizzazione, declinando queste tematiche secondo diverse prospettive. Articolato in quattro parti, il volume affronta le tematiche relative alle derive razziste e alle forme di razzializzazione in atto nelle società contemporanee, concentrandosi in particolare: sulla relazione tra il razzismo e il capitalismo nella sua dimensione globale, con un richiamo al ruolo giocato dal colonialismo e dal postcolonialismo (saggi di Siebert, Pirrone, Boutang, Papanikolaou); sulle questioni di genere, tra cui la cura, la maternità e la sessualità, in relazione al lavoro migrante (saggi di Del Re, Sciurba, Bartholini, Giordano, Di Rosa, Rinaldi); sulle stigmatizzazioni e le discriminazioni istituzionali (saggi di Gucciardo, Ambrosini, Santoro, Cuttitta, Borghini, Scalia, De Giorgi); sulle varie forme di confinamento, nel contesto delle frontiere mediterranee, poste in essere non solo dinanzi alle migrazioni internazionali, ma anche nei confronti di antiche e nuove minoranze stanziali, in particolare nei confronti di quella dei rom (saggi di Guarrasi, Orsini, Castronovo, Paleologo, Giacomarra, Mannoia).
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Capitalismo finanziario globale e democrazia in Europa
20.00
€
Il volume, che raccoglie relazioni e contributi di due specifiche giornate di studio, indaga il rapporto che si sta costituendo tra il capitalismo finanziario globale e la democrazia in Europa, agendo in un campo di ricerca che si può definire sia in negativo che in positivo. In negativo: esso si colloca fuori e contro la lettura del rapporto tra democrazia, economia e società alimentata dall’ideologia dominante, che ha potuto proporre una scissione tra i diritti individuali, considerati formalmente come inalienabili, e i diritti sociali che, invece, dovrebbero farsi dipendenti dall’andamento dell’economia della concorrenza e della competitività. Da qui, la predisposizione ad un assetto post-democratico e al ritorno al primato delle élites in nome della governabilità. Si potrebbe parlare di una costituzionalizzazione del neo-liberismo. In positivo: la ricerca intende disvelare il rapporto distruttivo tra la natura specifica di questo capitalismo finanziario e la democrazia, non negando l’esistenza di una relazione tra la democrazia, i diritti e l’economia, bensì contestando in radice il carattere storicamente necessitato del dominio di questo tipo di economia sui diritti e la democrazia e mettendo in luce la sua possibile reversibilità. Si intende così riprendere il lascito più consistente del pensiero politico che ha ispirato le Costituzioni democratiche nate in Europa e dei padri costituenti italiani, nei quali è stata esplicita l’esigenza di superare l’orizzonte delle pur grandi Costituzioni liberali per approdare a una concezione programmatica che delineasse un’idea di società aperta ma ispirata all’eguaglianza, affidandone il perseguimento alla stessa Repubblica. Contributi di: Mario Agostinelli, Amos Andreoni, Silvano Andriani, Etienne Balibar, Andrea Baranes, Riccardo Bellofiore, Sergio Bellucci, Marco Berlinguer, Fausto Bertinotti, Heinz Bierbaum, Raffaella Bolini, Federico Bonadonna, Salvatore Bonadonna, Aldo Bonomi, Emiliano Brancaccio, Giuseppe Bronzini, Alberto Burgio, Emilio Carnevali, Walter Cerfeda, Enrico Cisnetto, Pier Virgilio Dastoli, Monica Di Sisto, Emmanuele Emanuele, Luigi Ferrajoli, Carlo Formenti, Maurizio Franzini, Andrea Fumagalli, James Kenneth Galbraight, Francesco Garibaldo, Catia Eliana Gentilucci, Vladimiro Giacchè, Alfonso Gianni, Claudio Gnesutta, Nicola Grasso, Enrico Grazzini, Giorgio La Malfa, Maurizio Landini, Laura Marchetti, Giacomo Marramao, Roberto Musacchio, Monica Pasquino, Laura Pennacchi, Tonino Perna, Franco Piperno, Nicoletta Pirotta, Felice Roberto Pizzuti, Ilaria Possenti, Marco Revelli, Gianni Rinaldini, Maurizia Russo Spena, Mario Sai, Anna Simone, Giovanna Vertova, Guido Viale.
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Immigrazione e sindacato. VII RAPPORTO IRES
20.00
€
Giunto alla sua settima edizione, il rapporto Ires-Cgil analizza il fenomeno immigrazione attraverso tre concetti chiave: il lavoro, la cittadinanza e la rappresentanza. L’immigrazione non può essere considerata un evento casuale da gestire in modo «emergenziale» ma va interpretata e affrontata come un fenomeno strutturale complesso, tanto sul piano nazionale che su quello europeo. Tra gli argomenti trattati: il mercato del lavoro immigrato negli anni della crisi, le condizioni di lavoro degli stranieri, la presenza degli immigrati nella Cgil, le azioni a tutela dei lavoratori immigrati, la partecipazione politica degli immigrati e il ruolo delle seconde generazioni e, infine, le politiche per l’immigrazione e la cittadinanza, in Italia e in Europa.
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Bruno Buozzi
20.00
€
Vincitore del Premio Fiuggi Storia 2014, sezione Biografie
4 giugno 1944. E’ il giorno della Liberazione di Roma ma anche dell’eccidio de La Storta. Ora un libro ricostruisce la vicenda e fa luce sui colpevoli. Un inedito e sorprendente pezzo di storia d’Italia. A settant’anni dalla morte, Mammarella ricostruisce la vicenda politica di una delle più importanti figure della storia italiana del Novecento. Ma non si tratta di una semplice biografia perché nel volume compaiono documenti fino a oggi sconosciuti e rivelatori di una storia ignota, ricchissima di sorprese e di rivelazioni. Il volume ci restituisce ricostruzioni inedite di molti avvenimenti cruciali. Tra quelle più interessanti, la complessa vicenda dell’eccidio de La Storta del 4 giugno 1944. L’autore formula nuovi elementi di sospetto sulla strage, evidenziando un dato finora passato inosservato: la presenza quanto mai sospetta di Kappler e Priebke nella stessa area della strage. Dal libro emerge chiaramente che fu proprio Priebke a orchestrare la cattura di Buozzi, poi giustiziato senza apparente motivo. E ancora, un Mussolini inedito che, timoroso dell'occupazione delle fabbriche ordinata da Buozzi, si reca dal capo sindacale prostrandosi nel tentativo di non essere spazzato via dalla scena politica. Una storia sindacale e politica, dunque, che è anche e soprattutto una storia dell’Italia del Novecento. Al nome di Bruno Buozzi (1881-1944) sono legati eventi unici e irripetibili. Operaio autodidatta riesce in breve ad affermarsi come leader sindacale diventando l’artefice di lotte operaie plateali e dirompenti come l’occupazione delle fabbriche. Convinto socialista, respinge la violenza come mezzo di lotta e abbraccia l’idea riformista della gradualità delle conquiste sociali. Tra i suoi primati si contano numerose conquiste sindacali, prima fra tutte la giornata lavorativa di 8 ore. Antifascista e avversario di ogni estremismo politico, socialdemocratico convinto che la democrazia debba essere in primo luogo nelle fabbriche. Buozzi muore nel giugno del 1944 per mano dei nazifascisti.
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