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Una valutazione sui possibili percorsi per rinnovare e riaffermare il ruolo e il valore del lavoro nell’epoca della globalizzazione, attraverso l’assunzione di alcuni paradigmi di riferimento - lo sviluppo locale e i beni comuni - coniugati con i temi della sostenibilità, della democrazia partecipata e della contrattazione. «I temi di questa riflessione, l’agenda da seguire per un percorso di ricostruzione sindacale e del movimento operaio, sono scrupolosamente descritti e analizzati [...] Il primo anello da ricostruire è la ricongiunzione tra movimento operaio e società civile, sulla base di un progetto di società fuori della globalizzazione e diverso da quello del capitalismo di mercato [...] Di rado si incontrano testi capaci di riunire gli argomenti e le proposte del movimento sindacale e dei movimenti della società civile in un comune filo conduttore. Il lavoro di Antonio Castronovi, non solo nelle intenzioni ma nei risultati raggiunti, è già un importante risultato verso la ricomposizione del mondo del lavoro con la società, valutati mediante le esperienze e le proposte espresse dalle organizzazioni che li attraversano». (Dalla prefazione di Bruno Amoroso)
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Il decreto n. 276/2003 introduce rilevanti modifiche nell’ordinamento lavoristico che ci riportano indietro nel tempo: gli appalti interni, i trasferimenti di rami di azienda, il lavoro somministrato costituiscono schemi in virtù dei quali chi effettivamente utilizza la prestazione lavorativa non è più il datore di lavoro, contrariamente a quanto si era consolidato in Italia a partire dal 1960. D’altra parte il medesimo decreto aumenta le possibilità di assumere manodopera secondo schemi negoziali atipici e precari che mercificano il lavoro e precludono ai giovani la possibilità di programmare il loro futuro. La stessa nuova figura del contratto a progetto presenta non pochi aspetti di ambiguità. Il presente commentario si colloca dunque tra presente e futuro, combinando una rigorosa lettura dell’innovazione legislativa con le considerazioni di politica del diritto rese necessarie dalla volontà di riprendere un cammino di progresso. Con la direzione scientifica di Giorgio Ghezzi, il commentario ordina in successione, rispetto a ciascun tema e a ciascun articolo del decreto, i contributi di illustri giuslavoristi e docenti di diritto. In allegato sono riportati: il testo coordinato del decreto legislativo 276/2003; la legge delega n. 30/2003; il testo coordinato della legge n. 142/2001 sulle cooperative, come modificato dalla legge n. 30/2003; il decreto legislativo n. 368/2001 sul contratto a termine; il testo coordinato del decreto legislativo n. 61/2000 sul part-time, come modificato dall’articolo 46 del decreto legislativo 276/2003.
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L’articolo presenta un’analisi della vulnerabilità del lavoro e delle sue dinamichedu-rante l’emergenza per la pandemia di Covid-19, al fine di contribuire alla discussione sulle dimensioni che la caratterizzano e i fattori che contribuiscono ad alimentarla o, al contrario, a contrastarla. Tale analisi muove da una definizione multi-dimensionale di vulnerabilità del lavoro e si basa su una ricognizione di studi, materiale documenta-rio e dati secondari di diverse fonti. Essa considera vari ambiti,che,per le loro specifi-cità,sono stati trattati in maniera separata: il settore pubblico, per il quale non èin-tervenuta la chiusura delle attività; i settori privati, che hanno continuato a operare anche con attività «in presenza»; il lavoro da remoto nelle organizzazioni pubbliche e private; il lavoro autonomo. L’articolo evidenzia l’ampliamento dell’universo (ormai assai variegato) dei lavoratori vulnerabili e l’aggravarsi di situazioni già esistenti di vulnerabilità. In tale ambito, si evidenzia il ruolo importante che possono svolgere i si-stemi di protezione sociale e i corpi di rappresentanza degli interessie la loroazione di intermediazione.
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Per la prima volta il lavoro e il sindacato si trovano di fronte a un doppio cortocircuito, quello concernente il rapporto fra rappresentanza politica e identità nazionale e, insieme, quello concernente lo status e la legittimazione internazionale del paese. Una riflessione sulle nuove sfide per la sinistra.
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Il contributo analizza la relazione che c’è tra politiche industriali di tipo verticale e selettivo, orientate cioè a favorire cambiamento strutturale e posizionamento dell’economia su una traiettoria di crescita superiore, e politiche del lavoro volte a promuovere la creazione di «buona occupazione». Investigando la recente evoluzione dell’economia italiana, l’articolo mostra come quest’ultima rappresenti un rilevante caso di studio per quanto riguarda il parallelo indebolimento di struttura produttiva e mercato del lavoro e, d’altra parte, la man-canza di un legame «virtuoso» tra politiche industriali e del lavoro.
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Scopo di questo articolo è rileggere l’analisi che Luciano Gallino compie della crisi del capitalismo e del sistema ecologico alla luce del suo precedente lavoro teorico e di ricerca empirica. L’ipotesi è che lo sviluppo della sua prospettiva sociologica di analisi della crisi e la critica delle sue configurazioni istituzionali e culturali sia radicata nella teoria della società che l’autore ha elaborato nel corso della sua lunga carriera intellettuale ma prenda anche le distanze da precedenti rappresentazioni della struttura di classe e della lotta di classe. L’analisi di Gallino della finanziarizzazione della società e del modo in cui la sua logica è stata applicata alle relazioni sociali e politiche induce a un ripensamento della metodologia delle scienze sociali allo scopo di riconsegnare la sociologia alla sua originaria vocazione critica.
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Il volume, frutto della collaborazione tra l’INCA nazionale e l’Associazione Bruno Trentin - ABT, costituisce un riferimento informativo sistematico di natura analitica, fondato su un quadro interpretativo di vasto respiro delle evoluzioni, degli assetti e delle prospettive dei sistemi istituzionali e delle tutele relative alla protezione sociale del lavoro e a quella sociale complessivamente intesa e arricchito da una documentazione ragionata di riferimento. Il volume si articola in tre parti. I saggi della prima sezione hanno lo scopo di «leggere» lo stato del welfare europeo alla luce delle principali trasformazioni intervenute negli ultimi anni ed evidenziano i tipi di evoluzione, gli stalli e i confronti intorno al modello sociale europeo. La seconda parte è dedicata all’analisi dei diritti sociali in Italia e in particolare alla ricostruzione delle configurazioni attuali e delle principali tappe dei processi di riforma per i tre ambiti di policy coincidenti con l’azione di tutela propria del Patronato: la previdenza, l’assistenza, la salute e la sicurezza sul lavoro. Infine la terza sezione contiene delle schede analitiche che illustrano l’istituzione e l’evoluzione delle principali prestazioni di assistenza e tutela proprie del Patronato da attuarsi a sostegno dei cittadini che ne facciano richiesta, considerata la loro non sempre immediata accessibilità e piena fruibilità. Il volume ha dunque una duplice valenza. Oltre che di «guida» per gli operatori del sistema INCA (e non soltanto), di tipo politico-culturale per la diffusione delle conoscenze in tema di welfare e diritti sociali evidenziandone opportunità e criticità, compresa l’informazione sul ruolo del Patronato per il loro esercizio effettivo.