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Tempo di beni comuni
25.00
€
Ogni idea importante è come un nucleo: attrae e irradia, cattura e influenza, concentra e mette in circolo. Il caso dei beni comuni non fa eccezione. Da tempo, il dibattito che li riguarda offre un panorama che colpisce per l’ampiezza e la varietà dei motivi (degli orientamenti, degli interessi, dei punti di vista) che in esso vengono a convergere. E testimonia anche che le linee di forza che partono dal nucleo di ogni idea importante abbracciano campi diversi, è impossibile tenerle confinate all’interno di una singola materia. Questo libro intende restituire il senso di una discussione aperta, a più voci, interdisciplinare. La nozione di beni comuni cattura «cose» assai diverse, per quanto collegate, a partire dalle problematiche ambientali. Ma il raggio d’azione del concetto include molto altro, con una potenzialità critica che, risalendo ai fondamenti filosofici dell’individualismo proprietario e privatistico neoliberista ed interrogandosi sul significato attuale della «comunanza», giunge ad attraversare il campo dei fatti legati alla cultura e al sapere, la polarità associata al momento del «globale» e a quello del «locale», le tensioni della coppia «reale» e «virtuale» e così via. La presenza in questo libro di vari assi può aiutare il lettore a costruirsi una «fenomenologia» dei beni che attualmente si dicono «comuni». E a cogliere, nella molteplicità dei loro contenuti e dei modi nei quali si presentano, un duplice motivo di interesse. I beni comuni come emergenze storiche. I beni comuni come opportunità, non meno che problemi, in quanto la riflessione intorno ad essi fa emergere inediti obiettivi di sviluppo umano.
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Annali Fondazione Di Vittorio 2012
25.00
€
Il volume è dedicato al tema
Lavoro e sindacato nei 150 anni della storia d’Italia
e rappresenta il contributo conclusivo di un lungo ciclo di iniziative, convegni e momenti di approfondimento storico e culturale che la Fondazione Di Vittorio ha voluto dedicare alla riflessione sulla genesi, i caratteri e i nodi irrisolti dello Stato nazionale italiano in occasione dell’anniversario dei centocinquant’anni di Unità del Paese. Nel testo sono raccolte le proposte di ricerca emerse grazie ad un bando di concorso indetto dalla CGIL in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, per promuovere analisi e ricostruzioni che ponessero al centro della riflessione la storia del movimento operaio e sindacale nel lungo periodo della storia nazionale. Il volume propone così una selezione di studi che, attraverso una pluralità di approcci metodologici e nella diversità delle fonti utilizzate, si confrontano sul tema lavoro e sindacato narrandone la centralità che ha rivestito nella storia d’Italia. A partire da un angolo prospettico privilegiato i saggi, attraverso lo studio dell’identità e dei valori costitutivi del sindacalismo confederale e delle sue strutture, sia a livello territoriale che categoriale, si confrontano con la complessa dinamica delle trasformazioni sociali e culturali, oltre che politico-istituzionali, che hanno attraversato l’intera storia nazionale. Al centro del volume, inoltre, troviamo la pluralità delle culture sindacali e dei mondi operai che emergono sia dal tessuto organizzativo e associazionistico del movimento di rappresentanza dei lavoratori sia dalle biografie dei suoi militanti, attivisti e dirigenti, oltre che dal confronto con la dimensione internazionale.
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Storia del fascismo e dell’antifascismo nel Pratese
25.00
€
Alla storia politica di Prato tra anni Dieci e anni Quaranta si sommano altre storie ugualmente significative, a partire dalle vicende sindacali del territorio. Il libro, infatti, ricostruisce in modo puntuale il delicato ruolo di rappresentanza e di tutela del mondo del lavoro esercitato dalle Leghe di resistenza e dalla Camera del Lavoro attraverso lo sviluppo della contrattazione collettiva e di una rete di servizi organizzata... Dalle proteste contro la guerra di Libia alla conquista delle otto ore nel dopoguerra, dallo sviluppo delle prime leghe «bianche» all’affermazione del sindacalismo fascista, Di Sabato ripercorre eventi complessi, ricostruisce i momenti salienti di confronto e di conflitto non solo tra avversari, ma anche all’interno degli stessi raggruppamenti, contribuendo in modo rilevante ad arricchire la conoscenza della dimensione locale e sociale sia del regime fascista che dell’universo antifascista. Accanto alla storia del movimento operaio e sindacale, molto interessante è anche la storia economica del territorio e in particolare la sua vicenda industriale, che fece di Prato una delle «capitali» italiane dell’industria tessile già dall’Ottocento e che, proprio a partire dalla Grande guerra (dalla necessità, cioè, di produrre tessuti e vestiario nelle fabbriche «ausiliarie» dell’esercito all’interno del meccanismo della Mobilitazione Industriale), ricevette nuova linfa per un’ulteriore crescita e per un effettivo consolidamento… La guerra, e in particolare quella guerra così drammatica, che fece milioni e milioni di morti, feriti, mutilati e invalidi, che raggiunse tutte le case e toccò tutte le famiglie, che mostrò dunque un volto «totale»… introdusse una dose massiccia di violenza, che penetrò a tal punto nella società da arroventare in modo irreparabile la contesa politica del dopoguerra. Di tale avvitamento letale, il fascismo rappresentò certamente l’esempio più disumano…
Dalla prefazione di Susanna Camusso
guarda l'intervista all'autore
http://www.youtube.com/watch?v=3ea4QnNq0do&feature=youtu.be
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La FISAC milanese e lombarda
25.00
€
I 65 anni di storia della FISAC CGIL, qui trattati, sono strettamente e inevitabilmente intrecciati con la storia del nostro Paese. Ad essa hanno contribuito le lavoratrici e i lavoratori del credito e delle assicurazioni, con le passioni e le ragioni delle loro battaglie per la democrazia e l’emancipazione. Evocarne la storia non ha voluto essere un esercizio di memoria commemorativa, né tanto meno nostalgica. Ha voluto invece essere un forte richiamo a un patrimonio di valori ricco ed importante, cui i giovani, semplici iscritti o già attivisti sindacali, possano essere motivati ad attingere a piene mani. La memoria infatti va intesa come ponte che unisce passato, presente e futuro, come valore rispettato e custodito, come chiave di interpretazione fondamentale delle vicende umane. C’è un filo rosso che lega queste pagine ed è il valore sociale del lavoro. Non poteva essere diversamente. L’articolo 1 della Costituzione recita: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro...». Il lavoro vi è assunto, cioè, come valore costituzionale essenziale, inteso e tutelato: come valore economico, ossia mezzo di soddisfazione dei bisogni umani; come valore sociale, cioè ambito nel quale contribuire al bene comune e ottenere un riconoscimento sociale; come valore personale, cioè spazio per la valorizzazione del talento individuale.
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Il manuale dei diritti sociali
25.00
€
Il volume, frutto della collaborazione tra l’INCA nazionale e l’Associazione Bruno Trentin - ABT, costituisce un riferimento informativo sistematico di natura analitica, fondato su un quadro interpretativo di vasto respiro delle evoluzioni, degli assetti e delle prospettive dei sistemi istituzionali e delle tutele relative alla protezione sociale del lavoro e a quella sociale complessivamente intesa e arricchito da una documentazione ragionata di riferimento. Il volume si articola in tre parti. I saggi della prima sezione hanno lo scopo di «leggere» lo stato del welfare europeo alla luce delle principali trasformazioni intervenute negli ultimi anni ed evidenziano i tipi di evoluzione, gli stalli e i confronti intorno al modello sociale europeo. La seconda parte è dedicata all’analisi dei diritti sociali in Italia e in particolare alla ricostruzione delle configurazioni attuali e delle principali tappe dei processi di riforma per i tre ambiti di policy coincidenti con l’azione di tutela propria del Patronato: la previdenza, l’assistenza, la salute e la sicurezza sul lavoro. Infine la terza sezione contiene delle schede analitiche che illustrano l’istituzione e l’evoluzione delle principali prestazioni di assistenza e tutela proprie del Patronato da attuarsi a sostegno dei cittadini che ne facciano richiesta, considerata la loro non sempre immediata accessibilità e piena fruibilità. Il volume ha dunque una duplice valenza. Oltre che di «guida» per gli operatori del sistema INCA (e non soltanto), di tipo politico-culturale per la diffusione delle conoscenze in tema di welfare e diritti sociali evidenziandone opportunità e criticità, compresa l’informazione sul ruolo del Patronato per il loro esercizio effettivo.
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Il lato oscuro degli uomini III Edizione
25.00
€
Violenza contro le donne: cosa si sta facendo in Italia? Inasprire le norme repressive e isolare i comportamenti violenti maschili – che sono ormai arrivati ad un femminicidio ogni due giorni – facendone casi eccezionali, patologici, lascia inalterati i modelli culturali fondati su quegli equilibri patriarcali di potere contro i quali hanno lavorato fin dagli anni Ottanta i Centri antiviolenza e le Case per donne maltrattate, frutto delle lotte femmi nili e femministe. Comprendere invece che la violenza sulle donne è prima di tutto un problema de gli uomini significa spostare l’attenzione dalle vittime agli autori, a quella «questione maschile» che tutta la violenza di genere sottende. Il volume coglie questo cambiamento di ottica attraverso una ricerca – la prima in Italia – che censisce le esperienze d’avanguardia rivolte agli uomini violenti nel nostro paese, nelle carceri e nei centri, in ambito privato e pubblico, e offre un quadro di programmi sviluppatisi a livello internazionale, cui le esperienze italiane fanno riferimento. Nella seconda parte sono presentate le riflessioni e le proposte di studiosi e studiose afferenti a molteplici discipline, e le esperienze di operatrici e operatori. In appendice, un’ana lisi critica del d.l. n. 93/2013 convertito in l. n. 119/2013. Segue la mappatura dei Centri per uomini maltrattanti aggiornata a gennaio 2017. Le autrici e gli autori: Anna Costanza Baldry, Michela Bonora, Mar co De riu, Monica Dotti, Fran cesca Gar barino, Paolo Giulini, Bruno Guaz za loca, Monica Mancini, Barbara Ma pelli, Massimo Mery, Cristina Od do ne, Alessandra Pauncz, Giorgio Penuti, Stefania Pizzonia, Chantal Podio, Roberto Poggi, Michele Poli, Ama lia Rodontini, Mario Sgambato, Claudio Vedovati, Maria (Milli) Virgilio.
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Giuseppe Di Vittorio – Un giornale del popolo al servizio del popolo
25.00
€
La biografia di Giuseppe Di Vittorio, in virtù dei tanti lavori che in questi ultimi anni hanno ricostruito la sua vita e il suo pensiero politico e sindacale, appare sufficientemente esaustiva. Il ricco patrimonio ideale e valoriale che Di Vittorio ha lasciato al Paese e al sindacato è stato riscoperto e raccontato con dovizia di particolari tanto da poter affermare che la sua figura, tra i grandi leader dell’Italia repubblicana, è sicuramente una di quelle che possono ancora costituire un punto di riferimento in questa difficile fase di crisi economica e trasformazioni sociali e politiche... … Mancava, però, una specifica attenzione ad uno dei passaggi più significativi, che restituisce un Di Vittorio originale e meno conosciuto: gli anni nei quali diresse da Parigi il quotidiano «La Voce degli Italiani», che rappresentò un punto di riferimento fondamentale per l’emigrazione politica e di lavoro degli italiani in Francia nella seconda metà degli anni trenta del Novecento. Il giornale uscì, infatti, negli anni 1937-1939, quando il regime fascista, compiuta ormai la scelta imperialista e bellicista, sperimentata non solo in Abissinia ma soprattutto nella guerra civile spagnola, sembrava raggiungere il massimo livello di consenso e dunque una sorta di integrazione compiuta tra popolo, nazione e Stato. Gli articoli che Di Vittorio firma o scrive in qualità di direttore del giornale, per la prima volta e grazie a un accurato e non facile lavoro filologico di cui dà conto il saggio di Giuseppe Bernardo Milano, vengono raccolti per intero e pubblicati in questo volume… (Dalla prefazione di Adolfo Pepe) Giuseppe Di Vittorio, dirigente politico, sindacalista, antifascista, è stato segretario generale della CGIL.
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Operai, fabbrica, Resistenza – Annali FDV 2015
25.00
€
Con gli scioperi del marzo 1943 nelle fabbriche del nord-ovest ricompare il conflitto sociale che il fascismo aveva negato con la forza della legge, con il sindacato corporativo, con l’apparato repressivo dello Stato. Nei due anni che seguono, nel contesto della guerra “totale”, il conflitto come un flusso carsico attraversa le concentrazioni industriali più importanti del paese. Non solo Torino, Milano, Genova, ma tutti i distretti industriali connessi ai grandi centri urbani. In queste realtà la tensione tra mondo della fabbrica e chi detiene il potere si riproduce: con il governo militare di Badoglio così come con gli occupanti tedeschi e la Repubblica di Salò. La protesta operaia risulterà incredibilmente estesa, avendo nella difesa di condizioni elementari di vita l’elemento di base rispetto al quale si strutturano le relazioni con le direzioni aziendali, con i fascisti, con i tedeschi e con le componenti dell’antifascismo, in primo luogo con il partito comunista. Un gioco complesso, articolato per fabbriche, per aeree, diversificato nel tempo a seconda delle situazioni che la guerra alimenta e produce. Un gioco duro, spesso pericoloso, a volte mortale, ma in cui i lavoratori scoprono la politica, le forme dell’organizzazione, si fanno classe in uno scambio mai scontato con i partiti antifascisti che nel rapporto con questo soggetto attivo della modernità scoprono la possibilità di una nuova Italia. Al volume è connesso un data base dedicato alle dense cronologie delle lotte operaie dagli scioperi del marzo 1943 alla Liberazione.
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La dignità del lavoro
25.00
€
Le intense pagine del testo, che ripercorre la storia e l’evoluzione delle Relazioni Industriali in Banca Intesa prima e nel Gruppo Intesa Sanpaolo poi, permettono al lettore di addentrarsi in una puntuale ricostruzione degli avvenimenti su base rigorosamente documentale. Lo stile asciutto della scrittura, gli eventi raccontati con passione in modo lineare e con un linguaggio comprensibile e comunicativo rendono la narrazione immediata e scorrevole. Partendo dall’analisi degli accordi e dai risultati della contrattazione nei diversi periodi di crescita, stagnazione e sviluppo, il prezioso lavoro di ricerca storica e sindacale indaga l’intreccio tra le vicende aziendali e quelle più generali del settore e del Paese, in un contesto di sconvolgenti cambiamenti giuridici, economici e tecnologici. La storia di Banca Intesa e Intesa Sanpaolo è un pezzo della storia del settore bancario italiano, capace di parlare il linguaggio della confederalità con i suoi valori della solidarietà, dell’inclusione, della dignità e dei diritti dei lavoratori. Relazioni sindacali basate sul merito, pur con interessi contrapposti, determinano il bene delle aziende e dei lavoratori, quindi del Paese. Passione e politica sono qui intesi come strumento di una razionalità storica in cui l’azione sindacale e i suoi risultati hanno sempre provato a misurarsi con un pensiero ed una filosofia di alto profilo.
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XVIII Congresso nazionale. Gli atti
25.00
€
Il volume raccoglie i documenti e il dibattito del XVIII Congresso nazionale della CGIL, tenutosi a Bari dal 22 al 25 gennaio 2019: 61 interventi svolti in quattro giornate di intenso lavoro alla presenza di una platea composta da 868 delegate e delegati, 1.500 invitati e un centinaio di ospiti internazionali provenienti da 40 Paesi, per un totale di circa 3 mila presenze.
Oltre agli interventi dei delegati (tutti puntualmente raccolti nel volume), sulla relazione svolta dal segretario generale uscente Susanna Camusso, si sono confrontati Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi, i due segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, Rudy De Leeuw, presidente della Confederazione europea dei sindacati, e Ayuba Wabba, presidente della Confederazione internazionale dei sindacati.
Nel libro trovano anche collocazione l’intervento in qualità di ospite di Neri Marcorè, attore e conduttore televisivo, il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i saluti ai partecipanti alle assise di Antonio Decaro, sindaco di Bari, e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia.
Il saluto di commiato di Susanna Camusso e le conclusioni del neoeletto segretario generale Maurizio Landini completano la discussione nazionale raccolta nel volume, che – insieme agli organismi statutari eletti dal Congresso – contiene anche il testo dei documenti approvati, e cioè: -
Il documento conclusivo del Congresso
; -
Gli ordini del giorno approvati
; -
Lo Statuto e il Codice etico della CGIL
.
In allegato al volume è riportato il
Regolamento congressuale
.
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Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia
25.00
€
Se non ci fossero state le donne, in questa nostra Repubblica, se non ci fossero state le loro tenaci battaglie di emancipazione e liberazione – condotte attraverso un intreccio fecondo di iniziative delle associazioni, dei movimenti, dei partiti, delle istituzioni – l’Italia sarebbe oggi un Paese molto più arretrato e molti articoli della Costituzione non sarebbero stati applicati. Il debito che l’Italia ha nei confronti delle donne lo racconta in modo inedito questo libro scritto e curato dalle volontarie della Fondazione Nilde Iotti. Lo fa illustrando in modo rigoroso e semplice le tappe e i contenuti delle conquiste legislative dall’inizio della Repubblica alla conclusione dell’ultima legislatura, che hanno cambiato la vita delle donne e l’assetto economico, sociale e culturale del nostro Paese. Il libro rammenta la battaglia per il diritto di voto e le «madri della nostra Repubblica», le donne elette nell’Assemblea Costituente, che diedero un contributo rilevante alla stesura della Costituzione. Sono citati gli articoli che più hanno favorito il cambiamento nella vita delle donne. Segue poi il racconto delle leggi con uno schema che ne indica la scansione in ordine cronologico dal 1950 al 2022, a cui si connettono le schede che ne illustrano i contenuti. Lo sguardo della battaglia delle donne è oggi e sempre più sarà quello europeo. Per questo il libro include una rassegna delle tappe e dei provvedimenti più significativi adottati dall’Unione Europea.
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Agromafie e caporalato – VII rapporto
25.00
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Per il settimo anno una fotografia dettagliata dei diversi fenomeni di sfruttamento che riguardano i lavoratori e le lavoratrici della filiera agro-alimentare.
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