• Sono le 8 e 10 del mattino dell'8 agosto del 1956 quando, nel profondo pozzo nero di Le Bois du Cazier, in Belgio, a Marcinelle, comincia la tragedia che porterà alla morte per asfissia di 262 minatori bloccati in profondità. Li ucciderà il gas, il grisou, provocato dai fumi dell'incendio aspirati dal circuito di aerazione e diffusi nelle gallerie della miniera. 136 sono italiani. A 50 anni da quella terribile vicenda, il libro, voluto dall'Inca Cgil, ne ripercorre lo svolgimento, ricostruisce i passaggi del processo e le conclusioni della Commissione d'inchiesta promossa dai ministeri del lavoro e degli affari economici, che accerteranno le cause tecniche del disastro ma taceranno sulle responsabilità. Per l'Inca poi, si trattò di una grande prova. "Con un eccezionale slancio di professionalità e di generosità - scrive Epifani - gli operatori del Patronato della Cgil, costituito in Belgio da appena due anni, portarono i primi soccorsi, sostennero i familiari delle vittime, promossero l'azione giudiziaria per accertare le responsabilità penali del disastro, fornirono un contributo importantissimo al riconoscimento in Belgio della silicosi come malattia professionale, battaglia che prima ancora era stata svolta con successo dal Patronato anche in Italia". Insieme alla storia, il libro evoca problemi di grande attualità: dal ruolo insostituibile del sindacato e del patronato, al bisogno di difendere giorno per giorno le conquiste realizzate; dal diritto ad un lavoro dignitoso e sicuro, allo spazio fondamentale che deve essere assicurato alla prevenzione; dai nuovi compiti imposti dai processi migratori di oggi, alla necessità di affrontarli sulla base dei principi e dei valori che ispirano la storia centenaria del sindacato confederale nel nostro paese. Il libro è arricchito da un inserto di sedici pagine dedicate all'opera "où la lampe passe, le mineur doit passer" una scultura in bronzo patinato realizzata dal maestro Antonio Nocera, su richiesta dell'Inca Cgil, per il museo Le Bois du Cazier, in occasione del 50° anniversario della tragedia di Marcinelle. Contributi di: Fammoni, Franzina, Moins, Nocera, Novelli, Puppo, Saccone, Tricoli, Van Cauwenberghe.
  • Il dizionario si articola in 220 schede biografiche di sindacalisti attivi nelle Marche dal 1900 al 1970, ovvero nel periodo compreso fra la nascita della prima Camera del lavoro nella regione - quella di Ancona - e la conclusione delle lotte dell’Autunno caldo. Il volume racconta la storia non soltanto dei relativi biografati, ma in certa misura anche dell’intero movimento operaio e contadino marchigiano nelle diverse componenti (socialista, anarchica, repubblicana, cattolica, comunista ecc.) in cui esso venne declinandosi nei primi settant’anni del secolo scorso. A questo risultato si è giunti grazie a un paziente lavoro di équipe al quale hanno contribuito oltre cinquanta studiosi. Un lavoro che ha permesso di ricostruire i percorsi di vita dei maggiori dirigenti, nonché di tracciare un prezioso spaccato dei propagandisti sindacali operanti nelle Marche del Novecento. Emergono così nuovi spunti di riflessione e, insieme, si fa il punto su un tema comunque meritevole di ulteriori approfondimenti in sede storiografica.
  • Dal 1944 al 1962 la provincia di Ragusa vide il sorgere e poi il consolidarsi di una forte Cgil. Lo sviluppo delle campagne e delle industrie, il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, delle lavoratrici e dei pensionati furono al centro delle lotte organizzate dai gruppi dirigenti provinciali e dalle Camere del lavoro dei dodici Comuni della provincia negli anni difficili e ricchi di passione dell’immediato dopoguerra e fino agli inizi del boom economico. Sulla base di materiali in grandissima parte inediti tratti dall’Archivio di Stato di Ragusa, l’autore ricostruisce quasi giorno per giorno gli eventi di un ventennio ricco di avanzate, di sviluppo, ma anche di errori e passi indietro, tracciando il quadro degli scioperi e delle manifestazioni che portarono la Cgil a diventare una grande realtà in tutto il territorio della provincia. Si salvano così dall’oblio non solo fatti che contribuirono al profondo cambiamento economico e sociale della realtà ragusana, ma anche i nomi di decine e decine di dirigenti e militanti che con passione e dedizione contribuirono alla costruzione del sindacato, subendone a volte le dure conseguenze negli anni.
  • Il Rapporto sui diritti globali, giunto alla sua ottava edizione,propone una lettura dei diritti come interdipendenti. È uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Per Guglielmo Epifani si tratta di «uno strumento unico a livello internazionale per ampiezza dei temi trattati e per profondità di analisi».Padre Bartolomeo Sorge lo ha definito «una Bibbia laica».Tom Benetollo ne ha sottolineato il carattere di «indicatore di marcia». Il Rapporto si propone non solo di radiografare l’esistente ma anche di tentare di costituire una bussola per il cambiamento. Il Rapporto, ideato e realizzato dalla Associazione Società INformazione ONLUS, è promosso dalla CGIL nazionale in collaborazione con ARCI, ActionAid, Antigone, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente, vale a dire con le associazioni italiane tra le più autorevoli, rappresentative e territorialmente diffuse che sono concretamente impegnate sulle problematiche trattate dal Rapporto. In ognuno degli otto capitoli viene definito il punto della situazione e vengono delineate le prospettive del 2010. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, da approfondite schede tematiche, dai dati statistici più aggiornati, da un accurato glossario, dai riferimenti bibliografici e web, dalle sintesi dei capitoli e dall’indice dei nomi e delle organizzazioni citate. Prefazione di Guglielmo Epifani, introduzione di Sergio Segio, interventi di Paola Agnello Modica, Lucio Babolin, Paolo Beni, Aldo Bonomi, Nicola Borello, Massimo Campedelli, Susanna Camusso, Carla Cantone, Luigi Ciotti, Vittorio Cogliati Dezza, Franco Corleone, Brian Currin, Maria Rosa Cutillo, Sergio D’Elia, Marco D’Eramo, Giuseppe Di Lello, Andrea Di Stefano, Fulvio Fammoni, Haluk Gerger, Patrizio Gonnella, Candido Grzybowski, Maurizio Gubbiotti, Christopher Hein, Vera Lamonica, Michele Mangano, Alessandro Margara, Agostino Megale, Raffaele Minelli, Jason Nardi,Nicola Nicolosi, Ivan Novelli, Moni Ovadia, Mauro Paissan, Mauro Palma, Enrico Panini, Antonio Papisca, Ciro Pesacane, Teresa Petrangolini, Antonello Petrillo, Paolo Pezzana, Morena Piccinini, Nicoletta Rocchi, Farian Sabahi, Giulio Sensi, Vandana Shiva, Marco Simonelli, Fabrizio Solari, Gianni Tognoni, Danilo Zolo.
  • «Ci sono due modi possibili di leggere e interpretare questa imponente mole di documenti, introdotti e annotati con ammirevole cura da Francesco Giasi, Fabrizio Loreto e Maria Luisa Righi: due modi che in realtà si debbono integrare a vicenda», scrive Aldo Agosti nella sua prefazione. Le carte provenienti dal fascicolo di Giuseppe Di Vittorio nel Casellario politico centrale da un lato forniscono tanti preziosi tasselli per la costruzione di una biografia del sindacalista pugliese che, dai primi passi mossi nella nativa Cerignola nel 1911 sino alla sua liberazione dal confino a Ventotene, nel 1943, si snoda per oltre trent’anni. Dall’altra vi si può leggere l’evoluzione delle politiche repressive dello Stato, liberale prima, fascista poi. Finalizzate al controllo dei «sovversivi» e alla loro cattura quando perseguiti dall’autorità giudiziaria, le carte del Ministero dell’Interno debbono essere ovviamente «interpretate» e lette nel loro contesto storico. Per questo al lettore sono proposte nove tappe della biografia politica di Di Vittorio sino al 1943, illustrate da altrettante introduzioni. Oltre a ciò, i documenti – corrispondenza, appunti, note della polizia politica, lettere delle ambasciate, dei prefetti, delazioni di spie e infiltrati, materiale sequestrato – sono riccamente annotati per chiarire episodi, luoghi e soprattutto chi sono le centinaia di personaggi citati nei documenti che Di Vittorio incontrò nella sua lunga attività: contadini e sindacalisti, socialisti e comunisti, repubblicani e giellisti, liberali e anarchici, avversari e persone amatissime, dirigenti e semplici militanti.
  • Il Rapporto sui diritti globali, giunto alla sua nona edizione, è un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei conte nuti, che propone una lettura dei diritti come interdipendenti. È uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quan ti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle pro fessioni sociali, nelle associazioni. Tra i temi trattati: l’economia, le politiche sui redditi e quelle sociali, le trasformazioni del mercato del lavoro e la precarietà diffusa, gli infortuni sul lavoro, il welfare e il diritto alla salute, il carcere e la giustizia, il neoautoritarismo, il volontariato e il Terzo settore, l’economia solidale, la cittadinanza attiva e la decrescita, le migrazioni e i rifugiati, le guerre infinite, i terrorismi globali e le paci possibili, l’Europa politica e quella sociale, lo stato del pianeta e la green economy. Un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei contenuti. Ideato e realizzato dall’Associazione SocietàINformazione ONLUS, è promosso dalla CGIL nazionale in collaborazione con ActionAid, Anti gone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambienta lista, Gruppo Abele, Legambiente, Vita, vale a dire con le associa zioni italiane tra le più autorevoli, rappresentative e territorialmente diffuse che sono concretamente impegnate sulle proble matiche trattate dal Rapporto. Prefazione di Susanna CAMUSSO, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di GerryADAMS, Santiago ALBA RICO, Danilo BARBI, Paolo BENI,Marco BERTOTTO, Tito BOERI, Riccardo BONACINA, Aldo BONOMI, Massimo CAMPEDELLI, Paolo CARROZZA, Luigi CIOTTI, Vittorio COGLIATI DEZZA, Beatrice COSTA, Sergio D’ANGELO, Nerina DIRINDIN, Inaki EGANA, Luigi FERRAJOLI, Carlo FIORIO, Fulvio FAMMONI,Luciano GALLINO,Patrizio GONNELLA, Maurizio GUBBIOTTI, Ertuggrul KÜRKÇÜ, Elisabetta LAGANÀ, Giovanni LA MANNA, Vera LAMONICA, LuigiMANCONI, Maria Luisa MIRABILE, NicolaNICOLOSI, Enrico PANINI,Angela PASCUCCI, Ciro PESACANE, Carlo PETRINI, Morena PICCININI, Shukri SAID, Raffaele K. SALINARI, Andrea SANTINI, Alessandro SANTORO, Vincenzo SCUDIERE, Fabrizio SOLARI, Serena SORRENTINO, Monica SPATTI, Gianni TOGNONI, Salvatore VECA, Guido VIALE, Armando ZAPPOLINI, Livia ZOLI.
  • Il volume raccoglie i documenti e il dibattito del XVI Congresso nazionale della CGIL, tenutosi a Rimini dal 5 all’8 maggio 2010: 81 interventi che in quattro giornate di intenso lavoro si sono svolti di fronte ad una platea di 1.041 delegate e delegati e di migliaia di invitati provenienti da tutto il Paese e da centinaia di luoghi di lavoro. Sulla relazione svolta da Guglielmo Epifani, insieme ai delegati al Congresso intervenuti, si sono anche confrontati Luigi Angeletti e Savino Pezzotta, segretari generali di UIL e CISL, Guy Ryder, segretario generale della CSI, John Monks, segretario generale della CES e George Dassis, presidente del Gruppo lavoratori del Comitato economico e sociale dell’UE. Nel volume trovano altresì collocazione gli interventi di ospiti prestigiosi del Congresso, come Oscar Luigi Scalfaro, Don Luigi Ciotti, Moni Ovadia, Armando Cossutta, Luca Palamara, Stefano Rodotà e Umberto Romagnoli. Insieme a questi sono anche riportati gli interventi svolti nell’ambito della Tavola rotonda congressuale «L’analisi di genere della CGIL. Rendicontazione sociale e differenze di genere», a cui hanno partecipato Monica D’Ascenzo, Antonella Picchio, Cristiana Rogate, Mauro Soldini e Serena Sorrentino. L’intervento conclusivo di Guglielmo Epifani completa la discussione nazionale raccolta nel volume che, insieme agli organismi statutari eletti dal Congresso, contiene anche il testo dei documenti che il Congresso ha approvato, e cioè: - Il Programma fondamentale della CGIL. Il Sindacato dei diritti e della solidarietà; - Lo Statuto della CGIL; - Il documento politico del XVI Congressso nazionale della CGIL. Sono altresì riportati nel volume la dichiarazione di voto de «La CGIL che vogliamo» sul documento conclusivo del Congresso; gli ordini del giorno approvati dal Congresso; il Regolamento congressuale.
  • Questa è la terza edizione del nostro manuale aggiornato dal lato dottrinario e giurisprudenziale al 2012. Il libro esamina il fenomeno del «mobbing» e del «bossing», strategia, quest’ultima, solitamente adottata dalle direzioni aziendali per realizzare l’obiettivo delle dimissioni della vittima, stremata dalle mortificazioni. Dopo aver illustrato la normativa vigente a tutela della professionalità, Meucci dà conto dell’ultradecennale, variegato, orientamento giurisprudenziale sul demansionamento e in ordine alla (pretesa) prova del danno da parte del lavoratore su cui si sono espresse le Sezioni Unite con la decisione n. 6572 del 24 marzo 2006 e con la successiva n. 26972 (e gemelle) dell’11 novembre 2008. Vengono quindi approfonditi il danno biologico, il danno psichico, il danno morale e il danno esistenziale. Viene analizzata inoltre la disciplina del danno biologico in sede Inail, evidenziandone le insufficienze per una reale tutela del lavoratore. Nella parte conclusiva del testo, in armonia con orientamenti giurisprudenziali e dottrinali del tutto affidabili, viene sostenuta e documentata la non imponibilità previdenziale e fiscale delle somme conseguite o disposte giudizialmente per risarcimento del danno da demansionamento e mobbing, biologico, morale, professionale, esistenziale e da perdita di chances, in quanto ristoratrici di «danno emergente». La parte espositiva è completata da una ricca Appendice di documentazione (d.d.l., pattuizioni dei Ccnl, risoluzioni Ue) e dalle massime delle più importanti sentenze della Cassazione e di merito rese nell’arco temporale 1990-2012 (il cui testo integrale è reperibile nel sito Internet dell’Autore), indispensabili per chi debba affrontare o patrocinare professionalmente casi concreti in ambito giudiziario.
  • La crisi, eccezionalmente lunga e profonda, cambia i paradigmi stessi dell’attuale modello di sviluppo, con riflessi ancora più pesanti per un paese come l’Italia, caratterizzato da specifici e gravi problemi nella struttura economica, produttiva e sociale. Di fronte a ciò la CGIL ha avvertito l’esigenza di un Piano del Lavoro, a cui il Forum dell’Economia della CGIL (un gruppo di economisti, ricercatori e sindacalisti che intende rendere permanente e fruibile per la Confederazione una discussione plurale sugli avvenimenti dell’economia e del lavoro) ha pensato di contribuire con una estesa e innovativa riflessione collettiva volta a promuovere una nuova «Grande trasformazione». • Da questa scelta nasce il Libro bianco per il Piano del Lavoro, un testo articolato in tre parti: una prima contiene contributi di analisi generale sulla crisi, le sue origini e cause, le proposte e le innovazioni necessarie per riorganizzare il modello di sviluppo, per contrastare la depressione e per promuovere la creazione di lavoro; una seconda approfondisce, per progetti e filiere, le esigenze del «sistema Italia» e indica percorsi di intervento per le politiche future; una terza presenta una «simulazione di impatto macroeconomico», con il merito, in particolare, di evidenziare che esistono alternative efficaci e praticabili alle politiche imposte da un pensiero e da interessi ormai inadeguati ad affrontare la crisi, ma ancora prevalenti nel «senso comune», economico e politico. • Ne è risultato un testo rigoroso, stimolante, non conformista, perché, citando Keynes, si sente «la necessità di una nuova saggezza per una nuova era, nella quale dobbiamo apparire disubbidienti, pericolosi a quelli che ci hanno preceduto». Le autrici e gli autori: Silvano Andriani; Cristiano Antonelli; Teresa Barbieri; Patrizio Bianchi; Paolo Borioni; Rita Borioni; Amaía Buján Otero; Nicola Cacace; Susanna Camusso; Mimmo Carrieri; Giovanni Caudo; Daniele Checchi; Andrea Ciarini; Lorenzo Ciccarese; Massimiliano D’Alessio; Fabrizio Dacrema; Paolo De Ioanna; Claudio Falasca; Fausto Felli; Ermanno Felli; Sergio Ferrari; Maurizio Franzini; Petya G. Garalova; Gianni Geroldi; Marco Gozzelino; Elena Granaglia; Paolo Leon; Salvo Leonardi; Stefano Lucarelli; Carlo Milani; Giacinto Militello; Alessandro Montebugnoli; Simone Ombuen; Massimo Paci; Ruggero Palladini; Daniela Palma; Laura Pennacchi; Davide Pettenella; Giuseppe Pisauro; Michele Raitano; Edoardo Reviglio; Gilberto Ricci; Roberto Romano; Lorenzo Sacconi; Riccardo Sanna; Oriella Savoldi; Annamaria Simonazzi; Walter Tocci; Leonello Tronti; Alessandra Untolini. Con il coordinamento del Dipartimento economico della CGIL.
  • Il Rapporto sui diritti globali, che da 11 anni propone analisi e documentazione sulla globalizzazione in una chiave di lettura del l’interdipendenza dei diritti, è un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei contenuti e dei temi trattati. La struttura del Rapporto è articolata in macro-capitoli tematici dove viene documentata la situazione relativamente all’anno in corso e vengono delineate le prospettive. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, da schede tematiche, da qua dri statistici, da un glossario, da una bibliografia e sitografia, dalle sintesi dei capitoli e dall’indice dei nomi e delle organizzazioni citate. È uno strumento fondamentale d’informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione Società INformazione ONLUS, è co-promosso con la CGIL nazionale, in collaborazione con ActionAid, Antigone, ARCI, Comisiones Obreras (CCOO) della Catalogna, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Acco glien za (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente, Sbilanciamoci!, vale a dire con le associazioni tra le più autorevoli, rappresentative e territorialmente diffuse che sono concretamente impegnate sulle problematiche trattate dal Rapporto. Prefazioni di Susanna Camusso e Sharan Burrow. Introduzione di Sergio Segio. Interventi di Yezid Arteta Dávila, Danilo Barbi, Nnimmo Bassey, Ricard Bellera I Kirchhoff, Paolo Beni, Carla Cantone, Luigi Ciotti, Tony Clarke, Vittorio Cogliati Dezza, Astrit Dakli, Marco De Ponte, Patrizio Gonnella, Maurizio Gubbiotti, Embarka Hamoudi Hamdi, Vera Lamonica, Elena Lattuada, Saul Meghnagi, Pat Mooney, Salih Muslim Muhammad, Grazia Naletto, Mauro Palma, Livio Pepino, Ciro Pesacane, Claudia Pratelli, Michele Raitano, Vincenzo Scudiere, Fabrizio Solari, Pablo Solon, Leopoldo Tartaglia, Gianni Tognoni, Ignacio Fernández Toxo, Alex Zanotelli, Armando Zappolini.
  • Dai giornali mazziniani, internazionalisti e anarchici ai volantini diffusi nel 1890 allorché ebbe inizio la tradizione del Primo maggio; dalle vecchie e rare tessere socialiste e sindacali ai preziosi manoscritti di Andrea Costa, Enrico Ferri, Argentina Altobelli, Ugo Ojetti e Gaetano Salvemini; dai verbali delle riunioni in Cgil nelle calde giornate del 1948, quando si consumò la scissione sindacale, al telegramma di solidarietà inviato da Italo Calvino a Giuseppe Di Vittorio per la posizione assunta sui fatti d’Ungheria. Inediti, rarità e pezzi unici, custoditi da tre importanti archivi storici della Cgil, arricchiscono le pagine di questo volume che offre una suggestiva rappresentazione visuale della vicenda del mondo del lavoro in Italia dalla fine del diciannovesimo secolo agli anni Ottanta del secolo successivo. Con la collaborazione di Ilaria Romeo.
  • Lenola 1984. Pietro Ingrao è alla soglia dei settant’anni, corregge delle bozze, quelle delle sue poesie, una prima raccolta di versi che pubblicherà con Mondadori. Lo ritrae Alberto Olivetti (ordinario di estetica e membro del consiglio scientifico del CRS), che non ne ha neanche quaranta. Un dialogo tra due generazioni, tra la poesia e la pittura. “In questi ritratti Alberto Olivetti traduce un Pietro Ingrao in concentrazione, sospensione, dubbio. Stati della mente e del cuore” (come dice Rossana Rossanda in un suo scritto del 2005 ora contenuto nel volume). Dopo quella prima stagione Ingrao continua a scrivere poesie e nell’aprile del 1994 una seconda raccolta appare ne «Lo specchio» di Mondadori, L’alta febbre del fare. Sono passati otto anni dai ritratti del 1984, ma in quell’estate i due sono nuovamente nella casa natale di Lenola per alcuni mesi. Olivetti realizza nove dipinti su tavola, relativi ad altrettante poesie di quest’ultima raccolta. In questo libro sono raccolte tutte le opere (esposte al Casino dei Principi di Villa Torlonia dal 18 aprile al 10 maggio 2015 in occasione delle celebrazioni per i cento anni di Pietro Ingrao), insieme al contributo di Rossana Rossanda, a quello di Silvia Litardi (curatrice della mostra), alle fotografie di Sergio Castellano e a una conversazione tra Ingrao e Olivetti.