• Questo libro racconta con viva partecipazione la storia di una comunità, di tanti uomini e donne, dirigenti sindacali, delegate e delegati di fabbrica della Cgil, che hanno condotto fin dagli anni ’70 una incessante e difficile battaglia per l’affermazione del diritto alla tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo industriale Eternit. Alla chiusura della fabbrica di Casale Monferrato si arriverà nel 1986 e ad oggi la Procura della repubblica di Torino ha collezionato 2.272 fascicoli riguardanti altrettanti casi di decessi di lavoratori di quello stabilimento, di loro familiari, di cittadini di Casale uccisi dai tumori provocati dall’amianto. Finalmente si è aperto il processo penale contro la multinazionale del cemento proprietaria degli stabilimenti Eternit ma il suo esito, dati gli interessi in gioco, è tutt’altro che scontato. A Giampiero Rossi è stata assegnata la targa del Presidente della Repubblica per il premio "Piero Passetti-Cronista dell'anno 2009".
  • Il volume raccoglie interventi e riflessioni relative ad uno studio sui diritti sociali e previdenziali degli stranieri promosso dal CIRAB, Centro interdipartimentale di ricerca per l’Adriatico e i Balcani dell’Università Politecnica delle Marche, nell’ambito del progetto SIOI Interreg III. Le problematiche sono affrontate sotto varie angolazioni. Una prima parte è dedicata all’analisi della disciplina previdenziale e assistenziale: dopo un’introduzione del tema e la sua presentazione in termini di inclusione sociale, vengono analizzati i principi di sicurezza sociale nella normativa comunitaria e nella giurisprudenza della Corte di Giustizia, e i diritti degli stranieri, sia previdenziali che assistenziali, nella disciplina nazionale italiana. Seguono un’esposizione dei sistemi previdenziali dei paesi dell’area balcanica e un’analisi dei flussi migratori e della condizione lavorativa dei cittadini extracomunitari. Nella seconda parte si trova una selezione delle disposizioni normative, internazionali e italiane, sui diritti sociali degli stranieri.
  • L’integrazione europea ha contribuito e può contribuire a superare i limiti che hanno caratterizzato la cittadinanza delle donne negli Stati nazionali? Il libro suggerisce alcune risposte. Raccoglie, infatti, testi sui temi centrali della cittadinanza europea della donna, accanto a saggi sui problemi relativi ai diritti delle migranti e delle vittime del traffico di esseri umani nell’Unione Europea. Il racconto dell’esperienza di una protagonista della stesura della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE integra le riflessioni giuridiche sulla Carta stessa e si affianca all’analisi della problematicità delle categorie di sesso e genere nella giurisprudenza comunitaria, mentre la lettura critica delle politiche europee di pari opportunità tra uomini e donne è anch’essa situata all’interno dell’orizzonte tematico della cittadinanza e dell’empowerment a livello sovranazionale. Il libro offre in questo modo punti di vista diversi anche sul complessivo processo di costruzione dell’Europa politica. Costituisce quindi un contributo agli studi e al dibattito sul difficile percorso di integrazione politica dell’UE e uno strumento utilizzabile all’interno dei Corsi universitari di Diritto e Politiche comunitarie, oltre che nei Corsi in Studi delle donne e di genere.
  • Nel 2008 non è scomparsa solo la Sinistra Arcobaleno, ma tutta la sinistra italiana. Nel sistema bipolare si conta se si governa o se si ha il peso per condizionare il governo. Le forze di centro sinistra oggi non sono maggioritarie. E allora o si fanno alleanze larghe o si conquistano nuovi consensi. Nelle ultime elezioni non si sono fatte alleanze e si sono persi consensi. Da qui la gravità della sconfitta. Ma questa crisi in realtà nasce da lontano, e investe soprattutto il rapporto con il mondo del lavoro e con i giovani. La tesi dell’autore è che gli elettori di sinistra non si siano spostati a destra, ma abbiano dato vita al secondo partito della sinistra: il partito dell’astensione. I voti sono, quindi, ancora recuperabili, ma solo con una profonda ricostruzione di strategie e comportamenti. È necessario, quindi, che la sinistra si faccia promotrice di uno stile di vita alternativo e di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. Questa ricostruzione della sinistra, nel mondo multipolare che scaturirà dalla crisi che sta investendo l’intero pianeta, deve assumere una dimensione europea sia per non rischiare l’emarginazione sul piano economico, sia per riproporre i valori sociali che hanno caratterizzato le esperienze socialiste europee avviando una nuova stagione di diritti del lavoro e di cittadinanza.
  • Nel volume si ricostruisce la posizione della Confederazione sindacale tedesca, il DGB, in relazione al processo di integrazione europea nel periodo che va dal 1945 al 1963, quando il congresso confederale di Düsseldorf, con la definitiva accettazione dell’economia sociale di mercato, costituisce un punto di svolta nel processo storico di rielaborazione della rappresentanza sindacale e politica all’interno della democrazia tedesca. Nell’ambito della cosiddetta «questione tedesca», l’Europa e la sua integrazione rivestono, per il movimento sindacale tedesco, un’importanza e un valore ideale centrali, destinati però ad evolvere con il passare degli anni. Nella fase iniziale il sindacalismo tedesco si pensa come soggetto politico capace di formulare un programma per disegnare i contorni di una società nuova. Ma progressivamente il DGB ripiega su una visione più tradizionale della politica sindacale, mentre il processo di integrazione militare apre una profonda discussione sul rapporto tra base e dirigenza. Il programma di azione del 1955 testimonia il ritorno dell’attenzione sindacale sui temi classici del suo agire e la relativa disaffezione dall’idea di Europa. Questo processo di ripensamento trova il suo approdo nel congresso di Düsseldorf, quando viene varato il programma che sostituirà quello deliberato al congresso di fondazione del DGB a Monaco di Baviera nel 1949: l’approccio all’integrazione europea si fa sempre più pragmatico e sempre meno caratterizzato da ideali di trasformazione della società e dell’economia.
  • La nascita del Sindacato dei pensionati, con il suo percorso irto di contraddizioni e contrasti, viene ricostruita in questa approfondita ricerca sulle radici storiche del movimento sindacale, che mette in relazione il ruolo e la funzione delle prime strutture sindacali, come le Leghe di resistenza di fine Ottocento, con la struttura organizzativa del Sindacato pensionati italiani di oggi, appunto basata sulle Leghe territoriali. Ne scaturisce una storia che ricompone vicende in parte note e altre assolutamente inedite. In particolare emerge il ruolo avuto dalle prime lotte femminili scoppiate in Toscana a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, che vedono protagoniste le sigaraie fiorentine e le trecciaiole dell’Empolese-Valdelsa, «nello spingere il movimento sindacale verso una nuova concezione del suo ruolo e della sua funzione di rappresentante collettivo degli interessi delle classi popolari». Esperienze che obbligheranno il sindacato a nuove scelte organizzative facendo evolvere finalità e compiti delle Camere del Lavoro nella direzione di un sempre maggiore radicamento nel territorio. E che costituiranno l’avvio definitivo di una storia ormai più che secolare della quale lo Spi Toscana è uno dei frutti più maturi e più avanzati.
  • Enakapata

    2.99 10.00 
    Cosa ci fanno assieme Ryoji Noyori, premio Nobel per la chimica, e zia Concetta? Piero Carninci, lo scienziato che ha messo in discussione il dogma del Dna, e don Peppe detto «Testolina»? Franco Nori, il genio che lavora al computer intelligente, e Gennaro detto «Topolino»? La risposta in Enakapata (espressione nippo-vesuviana, da «è ’na capata», letteralmente «è una testata», in senso figurato «è qualcosa che colpisce, è una cosa straordinaria»), il resoconto di un viaggio che comincia a Secondigliano e si conclude a Tokyo; un diario nel quale gli autori, padre e figlio, raccontano della controversa periferia napoletana e dell’organizzazione della scienza in Giappone, di luoghi e volti della capitale giapponese appena incontrata e dei suoi paesaggi metropolitani stupefacenti, di serendipity, ramen e shinsetsu, di operai e magliari, in un alternarsi e incrociarsi di voci, sensibilità, generazioni. Ne viene fuori un libro vitale, fisico, che afferra i sensi con una lingua prensile che, in maniera leggera, accattivante, divertente, paradossale, a tratti persino commovente, coinvolge il lettore e lo porta lontano, in mondi sconosciuti e affascinanti.
  • Caro Peppino

    9.00 
    L’iniziativa promossa dalla Camera del Lavoro di Reggio Emilia e dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio si è posta l’obiettivo di avvicinare le giovani generazioni al tema del lavoro e della sua storia nel nostro paese, attraverso la figura di Giuseppe Di Vittorio, la cui vita incarna la stessa evoluzione storica che il valore «lavoro» ha seguito nel secolo scorso, quale fattore di emancipazione, di progresso e di estensione della democrazia nel nostro paese. Semianalfabeta, si istruì da solo cogliendo la carica di liberazione insita nel sapere e nella cultura; lavorando nei campi sin da bambino, intuì che solo attraverso la rivendicazione di migliori condizioni di lavoro poteva aprirsi una prospettiva di dignità sociale e di libertà concreta per tutti i lavoratori. Di Vittorio rappresenta ancora oggi una grande figura di riferimento non solo per la CGIL ma anche per l’Italia. Eletto nel PCI all’Assemblea Costituente, si adoperò affinché nella Carta costituzionale fossero trasfusi i valori del lavoro e della democrazia economica. I valori che Di Vittorio ha sostenuto e messo in pratica nella sua vita personale e sindacale aiutano a comprendere e a fornire risposte anche alla condizione difficile e complessa che incontrano oggi i giovani. (Dall’introduzione di Mirto Bassoli, segretario generale della CGIL Reggio Emilia)
  • Il volume rappresenta una iniziativa editoriale originale e unica che raccoglie la disciplina di tutela della persona disabile come prevista in tutte le fasi della vicenda lavorativa, dall’accesso al lavoro alla conclusione del rapporto. L’informazione e l’approfondimento sulla normativa vigente di tutela dei disabili nel rapporto di lavoro non prendono in considerazione solo l’ordinamento italiano, ma estendono l’esame anche agli ordinamenti dei paesi stranieri, con particolare riguardo ai paesi europei e alla normativa internazionale e comunitaria. La riflessione, svolta nei saggi di autorevoli studiosi italiani e stranieri, si diffonde nella ricerca di principi e valori comuni a tutti gli ordinamenti ponendo in rilievo le misure più adeguate a valorizzare la persona, i suoi diritti e l’effettivo esercizio degli stessi. Correda il volume una accurata appendice commentata della legislazione europea, italiana e regionale e della prassi amministrativa, nonché degli orientamenti giurisprudenziali più significativi.
  • Il volume riproduce gli atti del convegno organizzato a Roma, il 16 e 17 maggio 2007, dalla Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma e dalla CGIL nazionale, in occasione del ventennale della scomparsa di Federico Caffè. Segue una seconda parte che comprende una consistente antologia di scritti dell’economista, insieme a numerose testimonianze su di lui da parte di amici, parenti, ex allievi. A ciò si aggiunge una sezione fotografica e documentaria che raccoglie anche materiali inediti relativi alla vita e all’attività di Federico Caffè. Un’attenzione particolare è stata assegnata al periodo dell’immediato dopoguerra e al contributo dato dall’economista al dibattito e ai lavori della Costituente, oltre che agli studi e all’impegno sulla e per la ricostruzione del paese. Sono intervenuti al convegno: dopo il messaggio di saluto inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Ruggero Guarini, Nicoletta Rocchi, Attilio Celant, Paola Potestio, Maria Cristina Cigliana, Michelina Mariotti, Walter Veltroni. Samuel Bowles ha tenuto la «Lezione Federico Caffè». Hanno partecipato alla tavola rotonda «Equità e sviluppo nella cooperazione sociale ed internazionale», coordinata da Antonio Pedone, Maurizio Beretta, Innocenzo Cipolletta, Guglielmo Epifani, Marcello Messori, Valentino Parlato. Al volume sono allegati 2 DVD che riproducono il documentario sulla vita di Caffè, proiettato al convegno, due lezioni inedite in voce dell’economista, numerose interviste sulla sua figura. Le interviste in video, fra le altre, sono di: Carlo Azeglio Ciampi, Alessandro Antonelli, Fausto Bertinotti, Piera Firmani, Pasquale Laurito, Valentino Parlato, Bruno Picker, Ermanno Rea, Fabio Rosi, Nadia Tarantini, Glauco Torlontano. Le testimonianze scritte sono di: Nicola Acocella, Daniele Archibugi, Niels Bertelsen, Bo Bogestov, Marina Capparucci, Roberta Carlini, Giuseppe Ciccarone, Pierluigi Ciocca, Riccardo Faucci, Massimo Finoia, Antonio Gnoli, Annamaria Carrara Jensen, Giovanna Leone, Giorgio Lunghini, Ole Jess Olsen, Francesco Parrillo, Luigi Lodovico Pasinetti, Felice Roberto Pizzuti, Silvestro Profico, Giorgio Ruffolo, Michele Salvati, Alberto Spampinato, Massimo Tegolini, Roberto Tesi (Galapagos), Mario Tiberi, Fernando Vianello, Ignazio Visco, Stefano Zamagni.
  • Trent’anni di storia politica e sindacale, dalla rinascita del sindacalismo libero a seguito del crollo del fascismo fino alla costituzione della Federazione unitaria Cgil Cisl Uil degli anni ’70, fanno da sfondo all’intreccio partiti-sindacato visto dall’interno delle tre Confederazioni. Da una parte le interferenze, le pressioni di Pci, Psi, Dc e dei partiti minori sugli assetti e le linee strategiche dei «propri referenti» sindacali; dall’altra l’atteggiamento e la reazione confederale verso la parte politica, talvolta di distacco e di conflitto, altre volte di acquiescenza e di sovrapposizione. L’autore non tralascia di confrontarsi sia con le ricostruzioni specialistiche che hanno descritto i principali avvenimenti sindacali, sia con la storiografia più matura che ha inserito le vicende sindacali all’interno della più generale storia politica, economica, sociale e culturale del paese. A ciò si unisce un lungo lavoro di paziente esame documentale e di ricostruzione degli eventi, attraverso gli atti degli archivi storici dei partiti politici, dei sindacati, dei centri di documentazione confederali, di fondazioni legate a partiti o sindacati, e con l’ausilio delle altre fonti a disposizione. Una intervista inedita realizzata nel 2005 dall’autore a Bruno Trentin, protagonista diretto e testimone attento delle vicende analizzate, integra e conclude il panorama delle fonti bibliografiche utilizzate.
  • Tre Camere del lavoro della Cgil (Ferrara, Mantova e Verona), sostenute dai rispettivi segretari organizzativi regionali e accompagnate operativamente da Ires Veneto, hanno avviato nel 2007 un’ampia ricerca sui propri funzionari, tesa a indagare le caratteristiche socio-anagrafiche, l’articolazione delle attività e i conseguenti livelli di soddisfazione/insoddisfazione lavorativa, le competenze e l’evoluzione professionale dei sindacalisti. Sono stati raccolti 303 questionari (90 per cento del totale distribuito) e si sono svolte 36 interviste semi-strutturate al personale politico...