• CM N. 2-3/2024

    15.00 
    Editoriale
    • Aldo Tortorella, Occhi ridenti 
    Osservatorio
    • Pietro Folena, La lezione di Berlinguer per le sfide odierne e la lotta contro la guerra 
    • Alfonso Gianni, “Sorvegliare e punire” o della governance europea 
    • Massimo Cavallini, La rivolta degli studenti Usa per Gaza tra i fantasmi del ’68 e del maccartismo 
    • Anna Maria Merlo, Contro la destra in ascesa Macron gioca la carta della guerra 
    • Denis Y. Sindete, L’Africa che cerca la pace. Luci e ombre nel ruolo delle istituzioni continentali 
    • Maria Turchetto, Sul “tutto strutturato” della guerra e della pace capitalista 
    • Alberto Leiss, Il patriarcato, la violenza maschile e la violenza bellica 
    Laboratorio culturale
    • Roberto Finelli, L’utopia della terza via. La lezione politica della psicoanalisi
    L’antifascismo di Matteotti, a cento anni dal suo assassinio  
    • Andrea Ricciardi, L’eredità di Giacomo Matteotti 
    • Fabio Vander, Matteotti: le deformazioni di un centenario 
    Da Lenin a Gramsci  
    • Guido Liguori, Il concetto di rivoluzione da Lenin a Gramsci 
    • Gianni Fresu, Lenin, Gramsci e il paradosso ermeneutico dell’egemonia 
    • Giacomo Tarascio, La questione agraria dalle «Tesi di aprile» alle «Tesi di Lione»
  • Il volume, corredato da un’ampia introduzione di Claudio De Fiores (che ne è anche il curatore), raccoglie i saggi e i discorsi più significativi di Pietro Ingrao sulla Costituzione (relativi agli anni che vanno dal 1953 al 1978). Ne viene fuori uno spaccato quanto mai significativo delle grandi questioni «costituzionali» che hanno attraverssato i primi decenni della storia repubblicana: la fase costituente, la legge «truffa», le mobilitazioni degli anni Sessanta, a cui corrispose l'avvio del processo di attuazione della Costituzione, l'istituzione delle Regioni, la crisi della Repubblica. Particolare rilievo rivestono in questo volume i discorsi tenuti da Pietro Ingrao in qualità di presidente della Camera dei Deputati sulla centralità del Parlamento, sul principio costituzionale del lavoro, sulla capacità di tenuta delle istituzioni repubblicane di fronte al terrorismo.
  • RPS N. 1/2023

    22.00 
    Gli immigrati in Italia: tessere di una realtà in cambiamento
    • L’evoluzione delle politiche immigratorie
    • Pensioni: superare i «miti» previdenziali e allargare la riflessione
    • I paradossi del mercato del lavoro italiano
    • Autonomia differenziata. Rischi e conseguenze di una riforma
  • Come saremo nel 2030? La risposta a questa domanda dipenderà anche da come avremo esercitato il nostro ruolo in questi dieci anni, dal coraggio, dalla determinazione e dallo sforzo di immaginazione che avremo messo in campo. La sfida è economica, sociale e democratica e chiama in causa il ruolo del sindacato e della contrattazione. Bisogna mettere in discussione un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, sia dell’uomo che dell’ambiente. Se il mondo si trasforma, il sindacato si confronta con il mondo e propone modelli sociali ed economici imperniati sulla giustizia, basati sui diritti del lavoro e sui diritti universali della persona, con un ruolo centrale degli investimenti e della governance pubblica. I dieci anni delle transizioni, ecologica e digitale, potrebbero cambiare il mondo e necessitano di conoscenza, programmazione e audacia: su questo si misurano, in uno sforzo corale, esperti, docenti, categorie e confederazione.
  • Il volume raccoglie gli articoli scritti, nel corso degli ultimi decenni, dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi (per lo più per il manifesto). Dal nucleare all’Aids, dall’affidabilità dell’omeopatia alla morte di Nicola Cabibbo, passando per i deficit della politica italiana in materia di ricerca e i tagli della Gelmini. Con un tratto comune: la scienza e la ricerca non sono mai neutrali, ma, poiché svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita civile di una società, implicano sempre un discorso politico. Lo studioso che emerge da queste pagine, dunque, non è mai super partes e per questo è chiamato a esprimersi e a rendere pubblica la propria opinione sui temi che di volta in volta risultano vitali per quella collettività di cui lui stesso fa parte.
  • RPS N. 2/2022

    22.00 
    La grammatica delle disuguaglianze
  • Il processo di investimento delle mafie nell’imprenditoria del Nord Italia viene ancora considerato un fenomeno del tutto residuale, dal carattere «meramente» economico, avulso da ogni significato criminale. Ne consegue una sottovalutazione della profonda essenza di violenza che, invece, caratterizza sia l’origine dei capitali investiti, sia le modalità di interazione sistematicamente applicate nelle relazioni economiche. Molte attività imprenditoriali hanno accolto capitali di dubbia provenienza con l’esclusivo interesse di salvare o incrementare le attività economiche, in una sostanziale e diffusa alterazione dei principi sui quali si basa lo sviluppo economico. In questi casi, le imprese sono state utilizzate per veicolare capitali, mediante operazioni poste in essere da tecnici ed esperti, sedotti con lauti compensi o promesse di future collaborazioni. Il testo propone un approccio interdisciplinare, nel tentativo di far dialogare gli studi sociologici, per loro natura descrittivi, con le risposte della scienza giuridica, per definizione prescrittiva. Benché le due discipline si siano poste i medesimi interrogativi, sovente le risposte sono risultate differenti e talvolta inconciliabili. La prospettiva sociologico-giuridica ha permesso, in questo caso, di ricondurre le osservazioni tanto in una teoria generale del diritto, quanto in una teoria generale della società.
  • «C’è una contiguità, un’analogia fra comunismo e femminismo?». A partire da questa domanda, la fondatrice del manifesto affronta teorie e percorsi storici dei due movimenti che hanno segnato in profondità il Novecento, la sua vita e quella dei tanti con cui si è confrontata e ha dialogato. Tracciando un bilancio di una generazione politica che si rivolge a quelle più giovani riflettendo su temi complessi con il linguaggio diretto del racconto giornalistico. Il testo, inedito, nasce da una corrispondenza con il filosofo comunista Étienne Balibar e la sociologa femminista Françoise Duroux, è introdotto da Maria Luisa Boccia ed è corredato da due interventi della stessa Rossanda, pubblicati sulla rivista femminista Reti.
  • QRS N. 2/2021

    22.00 
    • Il sistema sociale europeo nella nuova fase internazionale
    • Il modello sociale italiano alla prova
    • Il tassello mancante
  • La figura della donna privata della protezione del proprio Stato, in cerca di asilo in un altro paese, non è una novità del nostro tempo. Molte donne nel corso della storia hanno fatto esperienza dell’esilio, e grandi pensatrici del Novecento come Hannah Arendt, Simone Weil, María Zambrano, Ágnes Heller hanno scritto opere di speciale originalità e profondità sulla condizione degli sradicati e dei senza Stato. Caratteristica del presente è la dimensione massiva delle migrazioni forzate femminili, a cui il diritto dei rifugiati, a settant’anni dall’approvazione della Convenzione di Ginevra, ancora stenta a offrire risposte adeguate. La figura della rifugiata mette in crisi concetti consolidati, come quelli di Stato, nazione, cittadinanza, e rappresenta in sé una critica alle norme che sovraintendono all’accoglienza e protezione di chi chiede asilo. Il libro indaga quindi la condizione delle «donne senza Stato» attraverso gli strumenti della teoria politica e del diritto internazionale, discipline che fino ad oggi troppo poco si sono interrogate sulla profondità della sfida che questa prospettiva comporta per le categorie giuridiche e politiche tradizionali. Per restituire vitalità all’istituto della protezione internazionale, in una congiuntura connotata dal rafforzarsi di tendenze repressive e autoritarie, che avanzano norme discriminatorie nei confronti delle donne e mettono al bando la prospettiva di genere nella ricerca così come nella politica, appare imprescindibile ricentrare il discorso pubblico sull’asilo partendo dall’esperienza femminile e dalla consapevolezza che ne deriva: non esiste un paese «sicuro» per le donne.
  • CM 3-2021

    12.00 

    Editoriale

    • Aldo Tortorella, La missione della scienza e quella della politica

    Osservatorio

    • Bernardino Fantini, Covid-19: la rivoluzione dei vaccini e il diritto globale alla salute
    • Piero Di Siena, Draghi: scelta per l’emergenza o svolta dirigista per il Paese?
    • Romeo Orlandi, Tra Cina e Stati Uniti negotiation forever
    • Luiz A. M. Macedo, Capitale senza freni: il Brasile dopo il golpe del 2015-2016
    • Francesca Re David, Fare sindacato quando la politica dimentica il lavoro
    • Francesco Garibaldo, I valori (antichi) di una sinistra moderna

    Un articolo sconosciuto di Gramsci sul fascismo del 1922

    • Guido Liguori, Natalia Terekhova, Gramsci, il Pcd’I e la “Marcia su Roma”. Su uno scritto sconosciuto del ’22
    • L’articolo di Gramsci sulla «Pravda» del 7 novembre 1922

    Laboratorio culturale

    • Aldo Garzia, Che Guevara, discussione e ricerca da riaprire
    • Mattia Gambilonghi, Contraddizioni del capitalismo maturo e ingovernabilità in Claus Offe

    Mezzo secolo con «il manifesto»

    • Alberto Olivetti, Il tempo dei rabdomanti
    • Vincenzo Vita, Quando il comunismo non è un’opinione

    Schede critiche

    • Massimiliano Biscuso, Gramsci, un autore da «decifrare»