Quando si studiano gli scioperi in Europa negli ultimi vent’anni circa, emergono due osservazioni. In primo luogo, si registra complessivamente una tendenza sul lungo termine al ribasso. Tale diminuzione complessiva viene tuttavia «interrotta», di tanto in tanto, per via di relativi picchi nel volume degli scioperi – a esempio nel 2002, 2010 e 2019 – per lo più a causa di scioperi del settore pubblico. Inoltre, in gran parte alimentato dall’inflazione in vari paesi, un nuovo picco si è registrato nel 2022. In secondo luogo, il quadro appare più sfumato a livello dei singoli paesi. Persistono nel tempo differenze tra paesi nel volume complessivo dei conflitti (con i paesi dell’Europa centrale e orientale che si collocano a un livello molto basso), spiegate dagli scioperi su vasta scala nel settore pubblico e dagli scioperi generali, che sono particolarmente diffusi nei paesi dell’Europa meridionale, tra cui Italia e Belgio. Si consideri che, dal 2009 in poi, mancano dati ufficiali sugli scioperi in Italia.
ENGLISH - Two observations are apparent when studying strike activity in Europe in the last two decades or so. First, there is overall a long-term downward trend in strike activity in Europe. The overall decrease is «interrupted» from time to time, however, with relative spikes in the volume of strikes in 2002, 2010 and 2019, often because of public sector strikes. Moreover, largely stoked by inflation in various countries, a new spike seems prevalent in 2022. Second, a more nuanced picture appears at the level of individual countries. There is a persistency of cross-country differences in the strike volume over time (with especially countries in Central and Eastern Europe standing at a very low level) explained by large-scale strikes in the public sector and general strikes, which are in particular prevalent in southern European countries, including Italy, and Belgium. Official data on strike activity in Italy are absent from 2009 onwards, however.
Circa il 70% dei lavoratori sono iscritti ai sindacati. I sindacati hanno fondi per lo sciopero ben forniti. Insieme agli ampi diritti di conflitto, ciò significa un grande potenziale per scioperi lunghi ed estesi, ma la frequenza dei conflitti in Svezia è estremamente bassa, anche dal punto di vista nordico. Spesso è sufficiente una notifica di sciopero, per esercitare pressione sui datori di lavoro. Fino agli anni ‘30 il numero di giorni lavorativi persi a causa di conflitti era tra i più alti al mondo, ma due accordi di cooperazione tra le parti del mercato del lavoro hanno cambiato la situazione: l’Accordo di Saltsjöbaden del 1938 e l’Accordo industriale del 1997. Secondo quest’ultimo, i sindacati e le associazioni dei datori di lavoro dell’industria manifatturiera fissano il «marchio» per gli aumenti salariali nell’intero mercato del lavoro.
ENGLISH - About 70 per cent of Swedish employees are trade union members. The unions have well-stocked strike funds. Together with the wide conflict rights this means a great potential for long and extensive strikes, but the Swedish conflict frequency is extremely low also from a Nordic perspective. It is often sufficient with a notice of strike to set pressure on the employers. Up to the 1930s, the number of lost working-days due to conflicts was among the highest in the world, but two agreements of cooperation between the labour market parties changed that: the 1938 Saltsjöbaden Agreement and the 1997 Industry Agreement. According to the latter, the unions and employers’ associations in manufacturing industry set the «mark» for wage increases in the whole labour marke
Le Casse di resistenza nascono e si sviluppano in Italia tra autotutela mutualistica e sindacalizzazione dei lavoratori. Nell’età liberale concorrono a definire i caratteri distintivi dei principali modelli sindacali nel rapporto tra solidalità di classe, sindacalizzazione e forme di lotta. Il fascismo distrugge con la violenza, con la dittatura politica e con il sindacato di Stato l’autotutela sindacale del lavoro. Nella Repubblica democratica, ancorata alla costituzione, questo istituto diretto della solidarietà operaia si integra nel complesso meccanismo finanziario della sindacalizzazione confederale del lavoro. La discussione sul ruolo specifico delle Casse, dopo la lunga onda della riscossa padronale, riemerge con l’inversione a livello internazionale del ciclo conflittuale prolabour.
ENGLISH - The strike (or resistence) funds were born and developed in Italy, since the early years, between mutual self-defense and workers unionisation. In the years of the first liberalism, they contributed to defining the distinctive characteristics of the main trade union model, in the relationship between class solidarity, unionization and forms of struggle. Fascism destroyed with violence the workers and trade union self-protection, with political dictatorship and with a unionism under the State’s control. In the new-born democratic Republic, anchored to the Constitution, this direct institution of worker solidarity has been integrated into the complex financial mechanism of confederal trade unions. After the long wave of the employers’ revenge, the discussion on the specific role of the funds re-emerges with the reversal of the pro-labour conflict cycle at an international level.
Dalla fine degli anni Novanta, i progetti di riforma delle pensioni e delle leggi sul lavoro hanno provocato diversi movimenti sociali con la mobilitazione dei lavoratori sotto forma di manifestazioni, occasionalmente accompagnate da scioperi mirati. Gli scioperi erano concentrati nei settori della pubblica amministrazione e dei trasporti pubblici, ma non si estendevano a tutte le aziende del settore privato. I movimenti hanno talvolta assunto proporzioni considerevoli, ma raramente sono riusciti a fermare i piani dei governi. Possono, tuttavia, avere un impatto politico a lungo termine, segnando un cambiamento nel rapporto di forze.
ENGLISH - Since the end of the 1990s, pension and labour law reform projects have provoked several social movements with the mobilization of employees in the form of demonstrations, occasionally accompanied by targeted strikes. The strikes were concentrated in the civil service and public transport sectors but did not extend to all private sector companies. The movements have sometimes taken on considerable proportions but have rarely succeeded in pushing back the governments’ plans. They can, however, have a longer-term political impact, marking a change in the balance of power
Questo studio si concentra sull’analisi della mobilitazione sindacale in Italia negli ultimi tre decenni utilizzando la metodologia Protest Event Analysis (Pea), alla luce del concetto di Social Movement Unionism emerso dalla contaminazione del campo delle relazioni industriali con quello dei movimenti sociali. I risultati indicano che i sindacati tendono a impegnarsi in un lavoro di ridefinizione dell’identità collettiva, includendo attori sociali marginali, adottando nuove forme di espressione collettive e ampliando il loro frame al di là delle questioni lavorative e dei confini nazionali, quando coordinano la loro protesta in coalizione con altri attori sociali. In particolare, i sindacati di base sono più propensi a catalizzare il Social Movement Unionism più dei sindacati confederali. Questa discrepanza ha implicazioni significative per l’inclusività sociale delle proteste e per la rivitalizzazione dell’identità sindacale.
ENGLISH - This study focuses on analyzing trade union mobilization in Italy over the last three decades using the Protest Event Analysis (Pea) methodology, in light of the concept of Social Movement Unionism that has emerged from the crossfertilization of the fields of industrial relations and social movements. The results indicate that trade unions tend to engage in redefining collective identity, including marginal social actors, adopting new forms of collective expression, and expanding their framework beyond labor issues and national boundaries when coordinating their protests in coalition with other social actors. Specifically, grassroots unions are more likely to catalyze Social Movement Unionism than confederal unions. This discrepancy has significant implications for the social inclusiveness of protests and for the revitalization of trade union identity
L’articolo analizza l’uso di varie risorse di potere da parte diversi attori che intervengono nel corso di campagne di protesta contro forme estreme di sfruttamento sul lavoro, in particolare nel settore della logistica. Costruendo su un approccio alle risorse di potere che collega gli studi sui movimenti sociali con quelli sulle relazioni industriali, e inquadrando le azioni dei lavoratori all’interno delle lotte di riconoscimento, lo studio prende in considerazione le mobilitazioni avvenute a Mondo Convenienza, in particolare a Campi Bisenzio (Fi). La ricerca mostra come diverse risorse di potere siano state attivate grazie all’intervento di diversi tipi di sindacato, ma anche di soggetti diversi quali organizzazioni di movimento sociale, associazioni di società civile, e istituzioni locali. In particolare, e in linea con la ricerca su nuovi conflitti sul lavoro legati innanzitutto al riconoscimento, emerge l’importanza delle risorse di solidarietà mobilitate sul territorio
ENGLISH - The article analyses the use of various power resources by different actors intervening during protest campaigns against extreme forms of labour exploitation, particularly in the logistics sector. Building on an approach to power resources that links studies on social movements with those on industrial relations, and framing workers’ actions within recognition struggles, the study considers the mobilisations that took place at Mondo Convenienza, particularly in Campi Bisenzio (Fi). The research shows how different power resources were activated thanks to the intervention of different types of trade unions, but also of different subjects such as social movement organisations, civil society associations, and local institutions. In particular, and in line with the research on new labour conflicts linked first and foremost to recognition, the importance of solidarity resources mobilised on the territory emerges.
L’articolo esamina le recenti forme di rappresentanza dei lavoratori distinguendo tra sindacati confederali e autonomi e alcune nuove forme di auto-organizzazione dei lavoratori emerse di recente. A partire da alcuni risultati ottenuti dall’analisi di dati relativi alle azioni collettive dei lavoratori registrate in Italia tra il 2008 e il 2018 e i risultati di una ricerca condotta tra il 2021 e il 2023 su alcune forme di rappresentanza e organizzazione alternativa nel settore agricolo in Italia, si delinea un quadro che segnala la diversità delle pratiche sindacali e di auto-organizzazione dei lavoratori. I sindacati confederali sono attivi in forme di conflitto istituzionale mediante un’ampia partecipazione alle contrattazioni con la controparte datoriale e politica e negli scioperi; i sindacati autonomi sostengono sia lo sciopero che forme di protesta più dirompente come le occupazioni. La novità è rappresentata dalla diffusione di forme alternative e innovative di auto-organizzazione e rappresentanza dei lavoratori agita all’interno di forme partecipative comunitarie
ENGLISH - The article examines recent forms of workers’ representation, distinguishing between confederal and autonomous unions, as well as new forms of self-organization among workers that have emerged recently. Drawing on results obtained from the analysis of data related to collective actions by workers recorded in Italy between 2008 and 2018, and the results of a research conducted between 2021 and 2023 on some forms of representation and alternative organization in the agricultural sector in Italy, the article outlines a framework that highlights the diversity of union practices and workers’ self-organization. Confederal unions are active in forms of institutional conflict through extensive participation in collective bargaining with employers and political counterparts, as well as in strikes. Autonomous unions support both strikes and more disruptive forms of protest, such as occupations. The novelty lies in the spread of alternative and innovative forms of self-organization and representation of workers within participatory community structures
L’articolo analizza la storia della vertenza della fabbrica dell’ex-Gkn di Campi Bisenzio (Fi). A partire dalla genesi della lotta operaia, viene analizzata la capacità degli operai, in collaborazione con alcuni accademici solidali con la loro lotta, di proporre un progetto di reindustrializzazione della fabbrica dal basso e orientata alla transizione ecologica. La loro lotta rappresenta un tentativo riuscito di dialogo tra il movimento operaio e il movimento ambientalista
ENGLISH - The article analyzes the history of the trade union dispute at the former Gkn factory in Campi Bisenzio (Fi). Starting from the genesis of the workers’struggle, the capacity of the workers is analysed, in collaboration with some academics in solidarity with their struggle, to propose a project of reindustrialisation of the factory from below and oriented towards the ecological transition. Their struggle represents a successful attempt at dialogue between the labor movement and the environmental movement
I sistemi democratici sono in crisi ed è una crisi di portata storica, che va di pari passo con l’evoluzione dei diversi modelli capitalistici compresenti a livello mondiale e con la frammentazione e l’indebolimento delle istanze dei lavoratori, in particolare nei paesi occidentali. In questi paesi le difficoltà della rappresentanza sociale si accompagnano al venir meno della funzione di filtro e di mediazione della domanda sociale a cui i partiti politici per alcuni decenni hanno assolto. In questo contesto il sindacato è obbligato ad andar oltre la sfera della sua rappresentanza più consolidata e a ripensare le forme e gli strumenti attraverso i quali esprime la propria influenza sulle scelte e le decisioni di carattere generale.
ENGLISH - Democratic systems are in crisis, and it is a crisis of historic importance, which goes hand in hand with the evolution of the variety of capitalism globally and with the fragmentation and weakening of workers’ demands, particularly in Western countries. In these countries, the difficulties of social representation are accompanied by the loss of the function of filtering and mediating social demand that political parties have fulfilled for several decades. In this context, the union is obliged to go beyond its more consolidated representation and rethink the forms and tools through which it exerts its influence on choices and decisions of a general nature