• Il volume illustra la prima indagine Ires rivolta ai giovani al lavoro. Una ricerca voluta dalla Segreteria della Cgil per rimettere al centro la questione giovanile intesa come sicurezza e prospettiva per il futuro, come riconoscimento del valore dell’istruzione e come avvio di un processo di rinnovamento generazionale dello stesso sindacato. Un guardarsi allo specchio per assumere con decisione i problemi, le ansie, le insicurezze, ma anche le tante aspettative di quel mondo di giovani che fa parte del popolo dei «1.000 Euro» disponibile a un lavoro flessibile ma non precario e che cerca, giustamente, nel lavoro stabile e meglio retribuito la prospettiva per il futuro.
  • Il libro racconta la vicenda intellettuale, politica e umana di Bruno Trentin attraverso la documentazione cartacea e multimediale a lui relativa e la bibliografia dei suoi scritti sulle principali testate della sinistra. Un racconto composto di documenti e di immagini che di fatto narrano il Novecento italiano: la Francia dell’esilio, Padova città universitaria in cui attivare la Resistenza, Milano partigiana, Mirafiori dominata dalla Fiat e poi bloccata dagli scioperi. Le carte documentano l’impegno e il carisma di Trentin nei ruoli di segretario della Fiom, di segretario generale della Cgil e di parlamentare europeo per il Pds nella legislatura 1999-2004. Dall’infanzia e l’adolescenza in terra di Francia alle lotte operaie dell’Autunno caldo fino allo scontro col governo Amato nel 1992 sull’abolizione della scala mobile, si dipana il racconto di sessant’anni di vita italiana passata tra le fabbriche e le scrivanie. Contiene: La persona umana, le trasformazioni del lavoro e le contraddizioni del precariato, l’ultimo intervento di Bruno Trentin (Fermo, 25 maggio 2006). Viene pubblicato, per la prima volta, l’inventario delle carte (appunti e altri materiali) giacenti nella casa di Bruno Trentin alla sua morte.
  • In "Pnrr. la grande abbuffata" Boeri e Perotti forniscono una diagnosi spietata degli errori che hanno caratterizzato la concezione e i primi passi del Pnrr italiano: la fretta, la scelta di far ricorso alla totalità delle risorse, l’incapacità di incastonare il Pnrr in un progetto di più lungo periodo sulla trasformazione della società italiana. Questo articolo ripercorre gli argomenti degli autori, in larga parte condivisibili, ed evidenzia alcune assenze nella loro analisi, in particolare riguardo alla coesione territoriale e alle politiche per il Mezzogiorno.
  • Di quella iniziativa resta originale il metodo, perché la Consulta giuridica nacque ed operò sul rovesciamento della prospettiva tradizionale del rapporto tra politica e cultura. Non fu, cioè, la politica ad utilizzare su commissione le competenze nella direzione di scopi e tesi politiche già predefinite, ma quelle competenze furono invitate a discutere liberamente e ad immaginare soluzioni avanzate per i temi che venivano proposti. dalla prefazione di Susanna Camusso
  • La disciplina dell’orario di lavoro, rimasta sostanzialmente immutata per oltre settant’anni, è stata oggetto di ripetuti interventi legislativi nell’ultimo quinquennio, a cominciare dalla riduzione dell’orario settimanale a quaranta ore e dalla nuova disciplina del lavoro straordinario e notturno. In precedenza il legislatore aveva introdotto sul piano pratico «forme nuove» di orario o di rapporto di lavoro (contratto di solidarietà, lavoro a tempo parziale), ma non aveva contribuito a cambiare le forme tradizionali, che si sono invece evolute attraverso lo strumento della contrattazione collettiva (nazionale e di secondo livello). L’opera propone un’analisi critica della disciplina positiva (nazionale e comunitaria) in materia di orario di lavoro e riposi, con particolare attenzione all’evoluzione della giurisprudenza.
  • Pubblicato nel 1907, L’organizzazione di resistenza in Italia costituisce un documento di primaria importanza per ricostruire l’evolversi dell’organizzazione sindacale in Italia, in particolare per quanto riguarda il quinquennio precedente la costituzione della CGdL, nel novembre del 1906: si tratta di un periodo cruciale, nel quale le vicende del movimento rivendicativo non solo accompagnano la grande e accelerata trasformazione economica, sociale e politica del paese, ma ne costituiscono in un certo senso l’elemento emblematico e maggiormente caratterizzante. Opera postuma di Renato Brocchi, segretario della Camera del lavoro di Macerata tra il 1904 e il 1906, e scomparso nello stesso anno, a soli 24 anni, L’organizzazione di resistenza in Italia, nel testimoniare l’impegno politico e culturale dell’autore, offre un’ampia e articolata sintesi della realtà del sindacato italiano di inizio Novecento, ricostruendo in modo puntuale ed obiettivo le vicende delle camere del lavoro e delle federazioni di mestiere, fornendo dati sulla consistenza e sull’attività delle organizzazioni e ripercorrendo il dibattito e le controversie che opposero le principali correnti all’interno del movimento operaio organizzato. Il volume è a cura di Valerio Strinati.
  • Il contributo intende dare conto delle principali attività dell’OIL in materia di lavoro, sicurezza e salute che, sin dai primi anni del secolo scorso, hanno contribuito a garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose ai lavoratori. Queste si inseriscono sia nel contesto propriamente normativo (adozione di convenzioni e raccomandazioni), che senz’altro rappresenta l’attività centrale dell’ILO, sia in altri strumenti d’azione di tipo tecnico e operativo (programmi di assistenza, promozione di studi e conferenze tematiche regionali).
  • Il contributo intende dare conto delle principali attività dell’OIL in materia di lavoro, sicurezza e salute che, sin dai primi anni del secolo scorso, hanno contribuito a garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose ai lavoratori. Queste si inseriscono sia nel contesto propriamente normativo (adozione di convenzioni e raccomandazioni), che senz’altro rappresenta l’attività centrale dell’ILO, sia in altri strumenti d’azione di tipo tecnico e operativo (programmi di assistenza, promozione di studi e conferenze tematiche regionali).
  • Ispirata al duplice obiettivo di favorire l’interdipendenza economica e promuovere la stabilizzazione sociale, negli anni fra le due guerre l’Organizzazione Internazionale del Lavoro elaborò una propria posizione sui problemi della cooperazione economica europea. Una posizione che le esperienze della crisi e della guerra contribuirono poi a definire, e che alla fine del conflitto apparve perfettamente in linea con gli obiettivi d’integrazione del vecchio continente sostenuti dagli Stati Uniti e con i principi di collaborazione di classe a questi regolarmente affiancati. Tale sintonia, assieme alle sue solide competenze sui temi sociali e del lavoro, fu alla base della collaborazione dell’OIL con gli organismi di cooperazione economica creati in Europa Occidentale a partire dal 1948, come l’OECE, la CECA e la CEE, alla cui attività essa diede un prezioso contributo. Un contributo che si sostanziò sia in un’intensa azione di assistenza tecnica, mirata innanzitutto a promuovere la mobilità della manodopera a livello continentale, sia in un vero e proprio sostegno teorico alle concezioni generali che ispirarono i primi passi del processo d’integrazione, i cui tratti generali caratterizzano tutt’oggi l’assetto socio-economico europeo.
  • Cosa è andato storto? Qual'è stata la causa della peggiore crisi finanziaria dopo la Grande Depressione degli anni trenta? Contrariamente alle diagnosi convenzionali, incentrate sulla crisi dei mutui 'subprime' o della mancanza di regole adeguate per il sistema bancario, l'A. propone un'analisi che pone al centro il tema della diseguaglianza sociale come origine dell'attuale dissesto.
  • Cosa è andato storto? Qual'è stata la causa della peggiore crisi finanziaria dopo la Grande Depressione degli anni trenta? Contrariamente alle diagnosi convenzionali, incentrate sulla crisi dei mutui 'subprime' o della mancanza di regole adeguate per il sistema bancario, l'A. propone un'analisi che pone al centro il tema della diseguaglianza sociale come origine dell'attuale dissesto.