• Niente di realmente nuovo nell’intervista (a suo modo utile), corredata di video, data al Corriere della Sera da Davide Casaleggio il 15 gennaio scorso. L’impegno a fornire un’interpretazione delle trasformazioni che il lavoro e l’occupazione stanno attraversando sotto la spinta delle innovazioni tecnologiche e organizzative, che vanno sotto il nome di «quarta rivoluzione industriale», ha una sua completezza e l’ambizione di costituire una complessiva visione del mondo richiede una risposta. In particolare per la concezione del lavoro che si propone, che è insieme arretrata e avveniristica, presentata in una sofisticata e accattivante cornice culturale e mediale. Di fatto è mediante un’idea fordista del lavoro che Casaleggio intende rispondere alle trasformazioni in corso. Una visione del futuro compiuta attraverso categorie riprese dal primo Novecento che produce effetti di conservazione proprio laddove avanza un messaggio futuristico che vorrebbe persuadere per la sua novità.
  • L’articolo racconta l’esperienza del sindacato tedesco Ig Metall nel progetto regionale «Arbeit 2020» teso alla promozione di un approccio proattivo dei consigli di fabbrica alla trasformazione digitale. Di fronte a questo obiettivo, peraltro condiviso da diversi sindacati in Europa, anche le importanti e istituzionalizzate forme di partecipazione, presenti in Germania, risulterebbero insufficienti se non accompagnate dallo sviluppo conoscitivo di chi dovrebbe servirsene. Proprio la rilevanza della formazione dei rappresentanti e il supporto a un loro contributo effettivo nel governo delle trasformazioni possono allora costituire l’oggetto di un dibattito e di un apprendimento comune tra sindacati tedeschi e italiani, pur all’interno di differenti cornici istituzionali.
  • QRS N. 3/2018

    22.00 
    • Redditi per l’inclusione sociale
    • Perché non esiste un partito del lavoro
    • Come analizzare le disuguaglianze
  • Il presidente di Confindustria racconta la sua storia, le sue convinzioni, i principi che guidano l’attività dell’imprenditore. E l’esperienza in Confindustria, fino al suo incarico di presidente. Vincenzo Boccia riper corre i rapporti con i governi, da Berlusconi a Conte passando per Renzi. E quelli con i sindacati, dallo scontro sull’articolo 18 al Patto per la fabbrica. Ma affronta anche i problemi e le sfide che riguardano le imprese italiane, dal superamento del «piccolo è bello» all’innovazione dei processi produttivi e della governance aziendale. Sfide che mettono a dura prova le stesse associazioni di rappresentanza: l’uscita della Fiat da Confindustria, il ruolo delle aziende pubbli che, l’economia digitale sono al cuni dei delicati passaggi che l’orga nizza zione ha dovuto, deve e dovrà gestire. Reddito «di cittadinanza», «quota 100», il salario minimo orario per legge, la manovra di bilancio 2020 già ipotecata per 23 miliardi con le «clausole di salvaguardia» sull’IVA. Su tutti questi temi Confindustria dice la sua nella difficile interlocuzione col governo dopo gli anni della «disintermediazione ». Boccia lancia la sfida del taglio del cuneo fiscale «tutto a fa vore dei lavoratori». La questione salariale comincia a diventare importante anche per gli imprenditori, ma non può essere disgiunta dalla produttività. Di qui la funzione della contrattazione, che, di nuovo, rimanda alle questioni della rappresentanza e del dumping salariale. Tutti temi che, secondo il presidente della Confindustria, vanno affrontati col metodo del confronto: col governo e con i sindacati.
  • RPS N. 1/2019

    22.00 
    Alla innovazione sociale e al ruolo dell’attore pubblico è dedicato il focus monografico del n. 1 2019 della Rivista delle Politiche Sociali. In particolare i contributi pubblicati ragionano sul confine tra integrazione e sostituzione nei rapporti con gli attori auto-organizzati e su quanto e in che misura si sia di fronte a risposte che innalzano la qualità dell’azione pubblica, e a quali condizioni. Da angolature diverse e con prospettive di analisi differenti i contributi esaminano esperienze di innovazione sociale in Italia e in alcuni paesi europei su diversi ambiti di policy. Senza pretese di esaustività (dato anche l’oggetto di analisi) essi forniscono chiavi di lettura utili a mettere a fuoco il rapporto tra la dimensione dell’innovazione, quella organizzativa e l’implementazione, spesso trascurata nel policy design. In questa ottica le pratiche esaminate contribuiscono a definire un ambito di ricerca-azione, che può dare spunti per l’analisi delle politiche pubbliche. Di Europa e di rilancio delle infrastrutture sociali si discute invece nella sezione Attualità con tre contributi sul tema, mentre, a partire dall’ultimo Rapporto Oxfam, la sezione Dibattito ospita due articoli da cui emerge evidente la fotografia di una Italia che non va, stretta tra disuguaglianze crescenti, impoverimento, sfiducia. Chiude il numero un articolo che torna a occuparsi di giovani generazioni e del ruolo delle politiche pubbliche nel ritardo italiano.
  • CM 1-2019

    12.00 
    Editoriale Aldo Tortorella, Un mondo in bilico Osservatorio Piero Di Siena, L’Europa nella crisi del capitalismo globale Ignazio Drudi, Gabriele Pasin, Giorgio Tassinari, La disuguaglianza economica uccide la democrazia Vincenzo Comito, Pubblico e privato in economia: la debolezza cronica dello Stato Giovanni Semeraro, La restaurazione in Brasile: un fascismo neoliberista Laboratorio culturale Antonio Di Meo, Storia attiva e storia passiva. Antonio Labriola, la nazione e il nazionalismo Nerio Naldi, Le lettere di Gramsci che Sraffa non consegnò al Partito comunista Emiliano Alessandroni, Antonio Gramsci e il leninismo come dialettica Antonio Catalfamo, Emilio Lussu, politico originale e scrittore dimenticato Schede critiche Guido Liguori, Per chi suona il populismo Mihaela Ciobanu, I neopopulismi e il destino del partito politico Fabio Vander, Egemonia e rivoluzione in Occidente Lelio La Porta, Il bene, il male e la prassi della filosofia Velio Abati, I poeti del Novecento di Fortini Alberto Leiss, Declinazioni della violenza tra Roma e Phnom Penh
  • CM 2-2019

    12.00 
      Editoriale Aldo Tortorella, Il pericolo di oggi e il suo nome Osservatorio Filippo Miraglia, Immigrazione: le verità rimosse e la via d’uscita dal razzismo Jean-Claude Paye, Gilets jaunes: popolo o proletariato? Francesco Consiglio, La presidenza Trump e il movimento pacifista statunitense Luca Romaniello, La carta della Cgil: una nuova stagione per i diritti del lavoro Laboratorio culturale Denis Melnik, Le narrazioni come forza materiale: la parabola della Nep e la caduta del sistema sovietico Alberto Diaspro, Il pane e le rose per umani e umanoidi nel tempo delle nanotecnologie Massimo Modonesi, Considerazioni sul concetto gramsciano di “classi subalterne” Chiara Meta, Formazione dell’uomo e personalità in Antonio Gramsci. Un confronto con il pragmatismo Giovambattista Vaccaro, André Gorz ieri e oggi Schede critiche Giacomo Gambaro, La nuova coscienza femminile del mondo Fabio Vander, Populismo e comunismo italiano Pasquale Voza, Capitale umano e ideologia del merito
  • • Legittimità costituzionale dell’accertamento dei contributi previdenziali in agricoltura • Lo sciopero annullato non costituisce ragione valida di rifiuto della prestazione • La Cassazione sulla facoltà del lavoratore di fruire delle ferie per evitare il superamento del periodo di comporto • Il Tribunale di Vibo Valentia dubita della costituzionalità di norma che prevede sanzione espulsiva automatica per dipendente pubblico • Nuovi «arresti» della Corte di Giustizia sulla discriminazione basata sull’età • La Commissione di garanzia sanziona la mancata partecipazione dell’azienda al tentativo di conciliazione
  • CM 3-2019

    12.00 
    Editoriale
    Aldo Tortorella, Crimine capitale
     
    Osservatorio
    Michele Prospero, L’alleanza del denaro e della paura che minaccia la democrazia italiana
    Claudio Treves, Il sindacato confederale, il governo gialloverde e l’Europa
    Francesco Forgione, Un modello economico-criminale di successo nel neocapitalismo italiano
    Stefano Salmi, Portogallo: così governa una sinistra riformista
    Raffaele K. Salinari, Le origini del radicalismo islamico contemporaneo: il caso dell’Algeria
     
    Laboratorio culturale
    Giovambattista Vaccaro, Cosa resta di Marx. Note sul marxismo francese contemporaneo
    Marcello Montanari, La filosofia di Marx
    Luca Basile, Note su Croce fra Kant ed Hegel
    Francesco de Filippis, Il fenomeno carismatico in Gramsci e Michels
    Simone Coletto,  Sapere è politica, politica è sapere. Il problema della storia in Gramsci
    Fulvio Lorefice, Walzer e la «buona politica estera» della sinistra liberale
     
    Schede critiche
    Guido Liguori, L’ultimo Lukács e la lotta per un nuovo socialismo
  • RPS N. 2/2019

    22.00 
    Politiche migratorie in un ambiente ostile