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La difesa di Sisifo
12.00
€
Nel volume vengono ricostruite le vicende che hanno caratterizzato la realizzazione dell’istituto della contrattazione provinciale nel settore degli alimentaristi di Parma, prendendo in esame un arco temporale che va dagli anni sessanta del XX secolo al primo decennio del secolo successivo. A emergere da questa analisi è il protagonismo della Filziat-Cgil e la sua capacità di trasformare le relazioni industriali, anche grazie al nuovo istituto, a vantaggio dei lavoratori del settore; una lunga stagione di conquiste progressive e inesorabili, concernenti i diritti sociali, le condizioni di lavoro, i livelli retributivi complessivi e la redistribuzione dei premi e dei salari a vantaggio dei dipendenti con minori tutele e qualifiche; dal 1975 (anno apicale delle vittorie sindacali) a oggi, sostanzialmente tali conquiste non hanno subìto arretramenti, ed è questo ciò che rende lecito considerare Parma, ancora una volta, un’anomalia o, forse meglio, un modello.
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Per la scuola di tutti
13.00
€
Senza uguaglianza il diritto all’istruzione rischia di trasformarsi in privilegio per chi può permettersi una costosa scuola privata e in concessione e carità di una scuola pubblica dequalificata per chi è in basso nella scala sociale. Rileggere la storia della scuola significa rileggere anche la storia del nostro paese: tutti i passaggi più significativi della storia nazionale sono stati infatti segnati da profonde trasformazioni del sistema formativo e da movimenti che dalla scuola hanno investito il complesso della società italiana. Attraverso la storia della più grande istituzione culturale del nostro paese (dalla legge Casati alla riforma Gentile, alle leggi razziali del 1939, alla riforma della scuola media unica del 1962, alle controriforme dei ministri Moratti e Gelmini; e i grandi movimenti che l’hanno attraversata dal ’68 al ’77, dalla Pantera all’Onda) Giorgio Mele ci ricorda che senza uguaglianza non esiste né la democrazia né un vero diritto allo studio, per tutti. Dall’Illuminismo in poi, da quando cioè il “sapere” ha assunto una funzione di emancipazione umana, tra democrazia e diritto all’istruzione per tutti si è creato un asse preferenziale, perché è proprio della democrazia garantire l’universalità dei diritti, in funzione del principio di uguaglianza dei cittadini. Nell’ultimo quarto di secolo però l’offensiva liberista e la crisi economica hanno messo in discussione questo nesso costitutivo delle democrazia moderne. La crisi sociale ed economica ha fatto si che la scuola di e per tutti sancito dalla nostra Costituzione non sia più un valore universalmente condiviso. Perché? Perché in epoca di crisi i diritti “costano” e la spesa pubblica va contenuta. E allora diventa di fondamentale importanza rimettere in campo un disegno alto di difesa e sviluppo del diritto all’istruzione. Oggi, più che mai, tutti devono raggiungere un livello di istruzione elevato, per ricostruire legami e dinamiche che stanno alla base della coesione sociale, per ripristinare principi ed etica nei comportamenti pubblici e privati, per affermare il benessere dei singoli e della collettività.
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Portella della Ginestra e il processo di Viterbo
16.00
€
Nel sessantacinquesimo anniversario della strage di Portella della Ginestra, per iniziativa dell’Archivio di Stato di Viterbo, dell’Università della Tuscia e della Fondazione Di Vittorio, si è tenuta a Viterbo una giornata di studio sul tema che ha fornito anche il titolo del volume. La ricostruzione degli avvenimenti del 1° maggio 1947 e il dibattito storiografico sulla strage di Portella sono stati posti in connessione con la storia dell’Italia repubblicana, senza trascurare il mondo della cultura e delle arti, la memoria del sindacato e le celebrazioni ufficiali. Il panorama degli studi raccolti nel volume è stato articolato dall’analisi delle reazioni del mondo politico e sindacale, dalla rassegna sul processo di Viterbo nei rotocalchi italiani e da una densa ricognizione sui lavori della Commissione Antimafia, con risultati che attestano l’efficacia di una indagine a tutto campo tra politica, memoria e uso pubblico della storia. Gli approfondimenti sulle rappresentazioni di Portella della Ginestra elaborate dalla letteratura, dalle arti visive, dal cinema e dalla televisione completano il quadro, con il ricorso sistematico a fonti iconografiche e audiovisive. In sintonia con l’approccio interdisciplinare della giornata di studio al volume è unito il Dvd della Mostra multimediale «Portella della Ginestra: politica, memoria, uso pubblico della storia (1947-2012)». Nello spirito delle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica a Portella della Ginestra, il proposito che ispira il volume è quello di affrontare con gli strumenti del «mestiere di storico» le pagine più tormentate dell’Italia repubblicana, oltre le deformazioni della polemica politica più contingente.
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Il Piano del Lavoro del 1949
20.00
€
Questo numero degli Annali della Fondazione Giuseppe Di Vittorio affronta il problema storico del Piano del Lavoro, formulato dalla CGIL tra il 1949 e il 1950 e basato su un programma di corposi investimenti pubblici da parte dello Stato in campo agricolo, edilizio ed energetico per combattere la piaga strutturale della disoccupazione; un piano da realizzare con la costituzione di appositi enti di indirizzo e gestione, e da finanziare attraverso politiche monetarie e misure fiscali. Il libro analizza alcuni precedenti storici, attraverso una serie di saggi che ripercorrono i momenti più rilevanti delle tendenze «planiste» degli anni Trenta e Quaranta, con l’obiettivo di fornire nuove indagini sulla dimensione internazionale nella quale il Piano del Lavoro venne a situarsi e sulle «influenze culturali» che in parte ispirarono, in parte condizionarono la formulazione del Piano. Inoltre, esso propone nuovi studi sulla sua elaborazione e sulle modalità con le quali fu proposto, discusso, accolto, e segnala nuovi strumenti di ricerca e fondi archivistici. Il volume assume una rilevanza particolare proprio oggi che il tema si arricchisce di un’ulteriore tappa, con la proposta di un nuovo Piano del Lavoro, presentato dalla CGIL nel 2013 e finalizzato all’uscita dalla crisi più devastante conosciuta dal capitalismo dopo quella del 1929. Il collegamento tra i Piani del 1949 e del 2013, nonostante l’ampio arco di tempo che li separa, è giustificato dal fatto che entrambi individuano nella centralità del lavoro la via maestra per l’uscita dalla crisi, attraverso l’abbattimento della disoccupazione.
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Le dita tagliate
15.00
€
Il titolo si riferisce a un dato: se le dita delle bambine dei Dugum Dani della Nuova Guinea si possono tagliare come donazione nelle cerimonie funebri – tranne il pollice e uno o due dita che basteranno loro per svolgere i lavori destinati alle donne – possiamo metaforicamente dire che tutte le donne hanno le dita tagliate? Sì, perché esiste ancora e largamente un gap tecnologico tra uomini e donne, un gap che appare chiaramente fin dalle società di caccia e raccolta, e che con l’evoluzione tecnica si è allargato a forbice e continua in varie forme nelle società industrializzate. Bisogna allora ricercare i fattori oggettivi, le costanti della divisione sessuale del lavoro e del rapporto di classe tra donne e uomini. Un rapporto di classe costitutivo nel cui ambito si pone lo scambio sessuo-economico che caratterizza l’insieme delle relazio ni sessuali tra uomini e donne. La transazione economica infatti non riguarda la sola prostituzione: la prostituzione non è un fenomeno separato, ma vi è un continuum di scambio sessuo-economico che va dai rapporti matrimoniali fino alle forme più comuni di prostituzione. E questo non solo nelle società africane o extraeuropee, ma anche in Europa e Nord America. Le attuali trasformazioni sociali nel rapporto tra i sessi rimettono in causa la dominazione maschile o piuttosto si tratta di una nuova configurazione di questa dominazione? Chi porta il peso di questa trasformazione e chi ne trae profitto? Paola Tabet ne discute nell’intervista (fattale da Mathieu Trachman) che conclude il libro: quale sarà la possibilità di una sessualità egualitaria, fuori cioè da ogni condizione di oppressione, senza costrizioni, una sessualità libera di esprimersi, di sperimentare, non legata alla divisione tra i sessi e alle relazioni di potere? Una possibilità difficile e complessa finché permane in qualche modo un dominio maschile.
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La previdenza in regime internazionale
15.00
€
Questa Guida affronta il vasto e ancora poco esplorato mondo della previdenza in regime internazionale, analizzando la condizione giuridica dei lavoratori migranti che si trovano ad essere soggetti, nel corso della loro vita, ad una pluralità di ordinamenti nazionali e sovranazionali, molto complessi e spesso difficili da conoscere ed interpretare. Il nostro lavoro si articola in una prima parte dedicata alle Convenzioni Bilaterali stipulate dall’Italia con altri Paesi, in una seconda parte relativa ai Regolamenti comunitari di sicurezza sociale nella loro più recente redazione, e in una terza parte che tratta la misura delle prestazioni pensionistiche, intese sia come calcolo sia come benefici ad esse correlati. La Guida non si limita ad esaminare le varie Convenzioni Bilaterali singolarmente prese, ma si è preferito evidenziare rispetto ad alcuni istituti – quali ad esempio il campo di applicazione, la totalizzazione dei periodi assicurativi, le prestazioni pensionistiche – le caratteristiche simili e le differenze sostanziali che devono essere conosciute per poter garantire un’effettiva tutela dei diritti.
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Da Moro a Berlinguer
20.00
€
Il sequestro del presidente della Dc Aldo Moro durò cinquantacinque giorni; il 9 maggio 1978 fu ucciso dalle Brigate rosse, lasciando il principale partito italiano senza l’unico dirigente che aveva una strategia nella fase dell’unità nazionale. L’agonia di Enrico Berlinguer avvenne durante la campagna per le elezioni europee, durò quattro giorni, dal 7 all’11 giugno 1984, privando il principale partito comunista dell’Occidente del segretario che lo stava portando alla percentuale più alta mai raggiunta, con la nuova strategia dell’alternativa democratica. In quegli anni fu parte della vita politica italiana ed europea un piccolo partito della sinistra, il Partito di unità proletaria per il comunismo che, fondato nel 1974, confluì poi nel Pci alla fine del 1984. Ne era segretario Lucio Magri. La prima parte del volume ripercorre le origini del partito negli anni sessanta e settanta, il Sessantotto e il gruppo del Manifesto, la strategia della tensione e il terrorismo rosso. La seconda parte prende in esame la vita politica e il contributo del Pdup dal 1978 al 1983, il pacifismo, gli albori dell’ecologismo contro il nucleare, l’affermazione dei diritti civili, la vertenza Fiat e il terremoto dell’Irpinia, lo scontro sull’aborto e la lotta contro i missili. La terza parte si concentra sul 1984, su quanto avvenne trent’anni fa a partire dallo scontro sulla scala mobile e dall’improvvisa scomparsa di Berlinguer, fino alla confluenza. Completano il volume una ricca bibliografia e un’appendice biografica di molti dei dirigenti nazionali e regionali del Pdup protagonisti di quegli anni.
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I Consigli di Gestione e la democrazia industriale e sociale in Italia
18.00
€
Il volume ripubblica gli atti di un importante convegno sui Consigli di Gestione tenuto a Milano nel febbraio del 1946, presieduto da Giovanni Demaria, rettore dell’Università Bocconi di Milano e presidente della Commissione economica per la Ricostruzione. Atti che furono pubblicati a suo tempo dal CER (Centro Economico per la Ricostruzione), presieduto da Antonio Pesenti, autorevole dirigente comunista, economista e docente universitario, ministro nei governi Bonomi, oltre che presidente della Commissione per lo studio dei problemi del lavoro, costituita presso il Ministero per la Costituente diretto da Pietro Nenni. In un Paese solitamente immemore delle proprie luci, anche di quelle più vivide, il volume intende rendere il giusto riconoscimento al coraggio e allo sforzo generoso di coloro che si impegnarono prima nei CLNA (Consigli di liberazione nazionale aziendali) e poi nei Consigli di Gestione, per la salvezza e la conduzione dell’apparato produttivo italiano. Una vicenda da cui trarre anche utili insegnamenti per la difficile, complessa, ma inevitabile problematica della democrazia industriale. Gli Atti del Convegno sono preceduti da una puntuale ricostruzione storica della vicenda da parte di Stefano Musso. Seguono due contributi. Il primo di Francesco Vella, che, anche alla luce di una sintetica ricostruzione del quadro normativo attuale e con uno sguardo rivolto al futuro, cerca di trarre dall’esperienza storica dei Consigli di Gestione indicazioni e suggerimenti per un possibile percorso di partecipazione dei lavoratori al governo dell’impresa. Il secondo del curatore, che affronta temi e prospettive della democrazia industriale alla luce delle esperienze precedenti e successive a quella dei Consigli di Gestione. Vicende ricordate anche in relazione ai correlati avvenimenti storici e alle dinamiche politiche. Completano il volume un’Appendice contenente alcuni documenti significativi e una bibliografia ragionata a cura di Maria Paola Del Rossi.
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Con Carla Lonzi
12.00
€
Un dialogo con Carla Lonzi, da donna a donna, attraverso i suoi testi, i suoi manifesti, le sue riflessioni, che parlano la lingua dell’autenticità e sollecitano chi legge a intraprendere la stessa strada, quella di pensare a partire da sé. Con Carla Lonzi l’autrice mantiene differenze consistenti sul piano esistenziale, culturale, politico. Ma ciò che condividono è il femminismo della differenza, quell’autocoscienza che è cosa ben diversa dall’emancipazione. Il pensiero di Lonzi risulta più che mai attuale in un momento come quello attuale in cui emancipazione e libertà soggettiva spesso finiscono per confondersi. Boccia ce ne ripropone una lettura originale con l’intento di parlare alle nuove generazioni alle prese con l’acquisizione di uno spazio di libertà. Sta a ciascuna donna attribuire un significato al “chi” e non al “cosa” dell’esser donna. Carla Lonzi può insegnare a farlo. «Questo non è un libro su Carla Lonzi. È stato pensato e scritto con Carla Lonzi. È sufficiente sfogliare le pagine,scorrerle velocemente con lo sguardo, per accorgersi di quanto siano presenti le sue parole. Ben più che citazioni, sono la tessitura del mio discorso. In un contesto profondamente mutato Carla Lonzi è tornata. Un ritorno che ha il segno di un ricominciamento, volto a trovare nuove vie, nuove soluzioni, nella consapevolezza di muoversi in una realtà radicalmente modificata. Dove si conferma attuale la ricerca di un proprio senso dell’esistenza. È questo spazio di libertà, aperto negli anni Settanta, che non si è richiuso. È uno spazio politico, non privato, né culturale. Vorrei che questo libro fosse un tramite per il riconoscimento tra pratiche di donne differenti. Io almeno l’ho pensato e scritto così, con lo sguardo rivolto a Lonzi e alle donne che nel presente vivono la sua stessa sfida». dall’introduzione
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L’edilizia scolastica
14.00
€
L’edilizia costituisce oggi un drammatico problema di sicurezza nelle scuole. Assumerla come priorità, per i passati governi ed in particolare per l’ultimo governo Berlusconi, avrebbe comportato la realizzazione di interventi importanti anche per la crescita del Paese. Oggi, con il governo Renzi, questo tema viene ricollocato al centro dell’iniziativa politica e parlamentare. Il Presidente del Consiglio ha indicato un concreto metodo di lavoro. «Il 2014 – ha affermato – deve segnare l’investimento più significativo mai fatto da un governo centrale sull’edilizia scolastica». La richiesta di scegliere all’interno di ogni Comune «un edificio scolastico e di inviare l’indicazione della scuola, il valore dell’intervento, le modalità del finanziamento previsto e la tempistica di realizzazione» viene così ad aggiungersi al fatto che in realtà il recupero e la cantierizzazione rapida delle risorse e dei progetti già esistenti rappresenti il terreno prioritario di intervento. Alla luce della nuova situazione, il libro documenta e analizza la vicenda dell’edilizia scolastica negli ultimi venti anni servendosi anche del recente importante lavoro di indagine realizzato dalla Camera dei Deputati. Il testo viene completato da un CD-Rom in cui si raccoglie tutta la normativa di legge e regolamentare, nazionale e delle Regioni, insieme ai resoconti delle audizioni parlamentari e ad altro qualificato materiale di documentazione.
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Lavorare nel commercio e nel turismo
12.00
€
I settori del commercio e del turismo sono soggetti a continue trasformazioni provocate dai cambiamenti nelle abitudini sociali, dalle innovazioni tecnologiche, dalla competizione intensa tra le aziende. Questi settori sono caratterizzati da una crescente flessibilità che interessa l’intero processo produttivo e che si afferma in maniera paradigmatica rispetto a quanto accade nel mondo del lavoro contemporaneo. La ricerca analizza le condizioni di lavoro nel commercio e nel turismo (alberghi e ristorazione) alla luce delle trasformazioni in atto, per contribuire alla definizione delle strategie sindacali per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Le dinamiche occupazionali, l’organizzazione del lavoro, i fattori di rischio, l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali sono analizzati a livello nazionale ed europeo. Per meglio comprendere le difficoltà presenti nei luoghi di lavoro sono state approfondite le opinioni e le proposte dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. La ricerca mostra che per migliorare le condizioni di salute e sicurezza è necessario intervenire sull’organizzazione complessiva del lavoro, contrastando la sua crescente frammentazione e la riduzione del potere negoziale, valorizzando la partecipazione e la formazione delle rappresentanze sindacali e l’inclusione dei lavoratori nei sistemi di prevenzione.
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Rapporto sulla bilateralità nel terziario
14.00
€
In uno scenario diffusamente segnato da un arretramento concomitante dei sistemi di welfare e delle relazioni industriali, la costituzione di enti e fondi bilaterali ha rappresentato uno dei tratti più ricorrenti e originali con cui il sindacato italiano ha utilizzato in questi anni le leve dell’autonomia collettiva per ampliare il suo ruolo nel campo della contrattazione e, al contempo, rimediare alle tante falle del welfare pubblico. Nata per ovviare alle difficoltà di organizzare rappresentanza e tutele in ambiti connotati dalla discontinuità dell’impiego e dalla frammentazione produttiva, la bilateralità è divenuta col tempo uno dei maggiori snodi attraverso i quali le parti sociali concorrono alla gestione di un welfare contrattuale e integrativo nel campo della previdenza, dell’assistenza sanitaria, della formazione, del sostegno al reddito. Ciò ha assunto un’estensione particolarmente vasta e articolata nella galassia del terziario, con un patrimonio di esperienze e professionalità che va sì valorizzato ma anche razionalizzato rispetto a quegli elementi di frammentazione che oggi lo caratterizzano. Numero degli enti, governance, costi contrattuali rappresentano gli ambiti su cui più criticamente occorre esercitarsi alla ricerca di assetti che, qui come altrove, sappiano salvaguardare i tratti più genuinamente integrativi di un’azione sindacale che nell’universalismo della contrattazione nazionale e del welfare pubblico pone i pilastri della sua azione rivendicativa. La riforma degli ammortizzatori sociali, alla luce del controverso ruolo che ai fondi di solidarietà conferisce la legge Fornero, occupa uno spazio centrale in questa riflessione. Sulla base di un’ampia disamina teorica ed empirica, questo libro ambisce ad offrire una mappatura di tutte le sfaccettature problematiche di un’esperienza perennemente in bilico fra la meritoria funzione di tappare le falle di un sistema di welfare iniquo e disomogeneo e il rischio di suggellarne definitivamente vecchie tare e nuove derive.
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