• Se parliamo degli attentati del Bataclan, di Nizza, Bruxelles e Manchester, in Occidente tutti hanno immediata memoria del terrorismo islamico. La musica cambia se parliamo del terrorismo suprematista e xenofobo: Oklahoma City, Utøya, Christchurch, El Paso. I ricordi si fanno più confusi, in alcuni casi fuorvianti. Eppure sono attentati che hanno causato centinaia e centinaia di morti. Il libro Rete nera analizza le azioni, il pensiero dei killer suprematisti, i loro manifesti politici, che condividono sul web e non solo, i punti di contatto tra nazionalismo e xenofobia. Lo stragista di Utøya elencò già nel 2011 i partiti che avrebbero potuto dare una mano per prendere il potere: Russia Unita di Putin, il Front National di Le Pen, la Lega, Forza Nuova, Fpö, Pvv, Vlaams Belang. Una parte di queste forze avrebbe poi formato nel 2015 un gruppo unico all’Europarlamento e sarebbe anche andata al governo in alcuni Paesi, tra cui l’Italia. E che dire del killer di Christchurch, australiano, che si radicalizza in Europa e fa donazioni ai movimenti identitari di Francia e Austria? Il suo manifesto politico si intitola “La Grande Sostituzione”, come il saggio del francese Renaud Camus. La teoria di base è semplice: gli occidentali bianchi devono ricominciare a fare più figli e gli immigrati devono tornare a casa loro. Per svegliare le coscienze e respingere gli “invasori” ogni mezzo è lecito, stragi di innocenti comprese. Fino a qualche anno fa chi avrebbe potuto immaginare l’assalto al Congresso Usa? Gli Stati Uniti di Trump e la Russia di Putin soffiano sul fuoco del nazionalismo allo scopo di indebolire l’Unione europea? Terrorismo islamico e terrorismo suprematista alimentano allo stesso modo lo “scontro di civiltà” teorizzato da Samuel P. Huntington. Perché i media e l’opinione pubblica danno un peso diverso alle due facce della stessa medaglia? Il libro accende un riflettore su questi temi, finora trascurati e sottostimati.
  • Il campione di lavoratori dipendenti o con rapporti non standard calcolato sulla regione Puglia si caratterizza per la notevole ampiezza. È infatti composto da 807 unità: il 67,6 per cento sono uomini, il 32,4 donne; appartengono a diverse classi di età (hanno una distribuzione abbastanza simile a quella riscontrata dalla Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, con una quota maggiore nelle classi di età centrali), si distribuiscono tra i diversi territori (con una quota maggiore nelle province di Bari e Foggia) e tra i diversi settori economici...
  • I cambiamenti nel campo della tutela degli infortuni e delle malattie professionali sono stati nel corso degli ultimi anni molti e, in taluni casi di difficile comprensione. Con il decreto 38/2000, per esempio, si è completamente innovato il sistema identitario del danno permanente e recenti sentenze della Cassazione hanno stravolto principi consolidati in tema di revisioni e/o aggravamenti. Alla luce di tale quadro, questo vademecum si propone di facilitare il compito degli operatori dei patronati, degli avvocati e degli specialisti, attraverso la semplificazione della problematica, realizzata con la soluzione di semplici casi che possono presentarsi quotidianamente nell’ambito del loro lavoro. Un contributo, quindi, tanto più prezioso se si considera che l’attività di tutela in questo settore si sostanzia prevalentemente in attività di contenzioso amministrativo e medico-legale.