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Mugello sottosopra
10.00
€
Simona Baldanzi, nata in una famiglia di lavoratori del tessile, scrive un libro che è un percorso di studio e di ricerca che la porterà nel cuore della «condizione operaia» del Mugello, nei cantieri dell’Alta velocità prima, della Variante di valico poi. Sono le grandi opere che si snodano tra la Toscana e l’Emilia Romagna, in un territorio tra i più strategici e critici del Paese, in cui la maggior parte della tratta ferroviaria e autostradale è fatta di gallerie. Passa mesi nei campi base, laddove vivono i trasfertisti, a raccogliere dati, voci, volti, storie, polvere, solitudine; e ascolta i dialetti, soprattutto del Sud, traduce gli sradicamenti, studia il lavoro di questi nuovi minatori moderni, le squadre, la struttura dei campi base, il tempo libero. «Mentre prendevo coscienza che il mio territorio era danneggiato irrimediabilmente, decisi che la tesi l’avrei fatta sui lavoratori. Nelle gallerie rimanevano invisibili proprio come le falde e, forse, proprio perché nessuno li prendeva in considerazione, erano a rischio anche loro», racconterà in un passo. Oggi quella ricerca è questo libro esemplare, che ha il pregio di raccontarci un mondo sommerso di grande forza espressiva, riconnettendosi idealmente con due antenati scrittori, Luciano Bianciardi e Carlo Cassola, autori di un classico,
I minatori della Maremma
, fatto anche quello di città sotterranee, infortuni e morti, come una maledizione che si ripete. Perché, come scrisse George Orwell, «più di ogni altro, forse, il minatore può rappresentare il prototipo del lavoratore manuale (…) perché è così virtualmente necessario e insieme così lontano dalla nostra esperienza, così invisibile, per modo di dire, che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene».
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Quali alleanze?
10.00
€
Il volume interroga il tema della rappresentanza sindacale a partire dalle condizioni di lavoro delle nuove generazioni. Il testo nasce a seguito di una ricerca empirica qualitativa condotta dall’IRES regionale in Emilia-Romagna con i giovani sindacalisti della CGIL. In occasione dell’indagine sono stati così coinvolti più di cento delegati, in tutti i settori produttivi e le province del territorio regionale. Nel testo emergono, quindi, non solo le gravi problematiche del lavoro che cambia, della rappresentanza in contesti di lavoro sempre più frammentati, ma anche e soprattutto riflessioni ed elementi di discussione utili ad immaginare strategie di innovazione per il sindacato nel suo complesso. A fronte di uno scenario nel quale la divisione, l’isolamento e l’incomprensione tra le differenti esperienze produttive vanno intensificandosi, nel volume vengono prese in considerazione alcune ipotesi di riorganizzazione della rappresentanza al fine di suggerire nuove ragioni di alleanza e coalizione del lavoro. Ragioni tese ad alimentare un’azione sindacale capace di non rinunciare alla promozione delle emergenti istanze di soggettività dei giovani lavoratori ma neanche ad un’idea di rappresentanza collettiva del lavoro.
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Brutti, sporchi e cattivi
10.00
€
L’Autore indaga con rigore scientifico e passione civile sul ruolo dei media nella costruzione della figura, generalmente negativa, dell’immigrato, sempre e solo chiamato clandestino, secondo una vulgata giornalistica, che non riconosce loro altro status: migrante, immigrato, irregolare, richiedente asilo, profugo politico, rifugiato. Ben diversa è l’immagine che risulta negli ambienti scientifici, dalla ricerca sul campo, dai rapporti diretti con comunità di stranieri in Italia. Ma la realtà conta poco quando la posta in gioco non è la credibilità scientifica ma la preziosa merce del consenso. Gran parte della stampa italiana ha acquisito un ruolo centrale nella definizione del clima di sospetto verso i nuovi arrivati, quando non addirittura di aperta xenofobia. Qualcosa che i meridionali migrati a Torino o Milano negli anni Sessanta ben ricordano, quando erano sbattuti in prima pagina dai quotidiani come «calabresi», «pugliesi» o «siciliani». Come ieri per tanti di noi, i luoghi comuni e la ricerca di capri espiatori si presentano con nuove vesti ed oggi anche l’immigrato perde identità, diventando semplicemente un «extracomunitario». Di Luzio si lancia in un coraggioso lavoro di ripristino della verità storica e di informazione, riportando alla memoria recenti avvenimenti di cronaca, che hanno rappresentato pagine poco dignitose per l’informazione del nostro Paese.
Nel libro è presente un'intervista a Laura Boldrini.
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Da sinistra
22.00
€
Il libro – frutto di un lavoro di ricerca pluriennale condotto in numerosi archivi, di istituzioni e di privati – ricostruisce uno snodo tanto cruciale quanto sottovalutato dell’evoluzione del profilo culturale della Sinistra italiana tra la crisi del centrismo e l’emergere dei movimenti degli anni Sessanta. Al contrario di quanto sostiene un’assai diffusa opinione storiografica, infatti, negli anni ’50 il Partito socialista costituì il luogo di incontro e confronto di proposte politiche originali ed eterogenee, che il libro sceglie di affrontare seguendo l’itinerario dei gruppi di intellettuali che si raccolsero allora intorno alle iniziative di Raniero Panzieri. Il giovane dirigente socialista, impegnato nel rilancio della politica culturale del Partito nel segno di una «uscita a sinistra» dallo stalinismo, diventò il punto di riferimento di intellettuali quali Gianni Bosio, Giovanni Pirelli, Luciano Della Mea, Franco Fortini e i marxisti critici della rivista «Ragionamenti», tutti accomunati dalla ricerca di un modello di rapporti tra politica e cultura alternativo a quello comunista. L’analisi ravvicinata dei contenuti, delle occasioni e delle sedi dei loro dibattiti, la ricostruzione di fortune e fallimenti delle loro iniziative, la riflessione sulle diverse scelte dinanzi all’evoluzione riformista della politica del PSI consentono di veder emergere – intorno ai temi dell’autonomia del lavoro intellettuale, dei suoi rapporti con le strutture di partito e della sua funzione nel quadro del nascente neocapitalismo italiano – argomenti e metodi che, allora minoritari, sarebbero stati raccolti e rielaborati dalle nuove forme di militanza degli anni ’60.
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Questioni di scala
13.00
€
Dopo i tanti insuccessi registrati a partire dal 1990, nell’agenda politica di Roma è di nuovo presente una questione di scala: la possibile attuazione di una riforma del sistema di governo. Anche stavolta però il cambiamento è difficile per diversi motivi, politici e no, approfonditi nel volume. Cosa ne pensano, in particolare, gli attori sociali e istituzionali di Roma e provincia? Muovendo dai risultati di una ricerca sulle mobilitazioni della società civile nell’area metropolitana, il volume discute – collocandosi nel dibattito internazionale in corso su questi temi nelle scienze politiche e sociali – le trasformazioni di scala del potere politico locale. A Roma per diverse ragioni questi problemi rientrano con modalità contraddittorie nell’orizzonte strategico tanto della società civile che lotta per difendere i beni comuni, quanto dei governi di prossimità. Mentre la prima appare sostanzialmente indifferente, i municipi romani auspicano il cambiamento e i Comuni «minori» lo temono. Il Comune e la Provincia di Roma hanno idee fra loro diverse. Tali atteggiamenti, sommandosi alle esistenti asimmetrie di potere, rendono la riconfigurazione della scala una posta in gioco di prevalente interesse delle élite politiche ed economiche metropolitane. Queste infatti riescono meglio a strutturare le loro logiche di azione in una dimensione trans-scalare, in cui sono compresenti orizzonti locali nazionali e globali.
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L’arco della pace
50.00
€
La pace non è solo assenza di guerra: comincia dal rispetto degli altri e si realizza nella convivenza democratica e nell’osservanza di comuni regole internazionali. Il libro ricostruisce le vicende che hanno condotto, dall’Ottocento al Novecento, a conflitti e sopraffazioni a causa del protezionismo, dei monopoli economici e del bellicismo di governi dittatoriali. Contemporaneamente si sono sviluppati gruppi operanti per la pace e movimenti per la difesa dei diritti politici e del lavoro, e per l’emancipazione femminile. Il peso degli interessi finanziari e militari ha provocato altre tragedie, attraverso le quali tuttavia sono emerse la testimonianza e la capacità dei popoli di resistere alle violenze e di battere gli aggressori. Guerre, privazioni di libertà, contese per la disponibilità delle fonti energetiche continuano ad imperversare, mentre le spese per gli armamenti detraggono mezzi che potrebbero migliorare le condizioni di vita in tanti paesi. Ecco perché a favore dei diritti umani e della non violenza nascono nuove iniziative, ampiamente documentate in queste pagine insieme a organizzazioni, gruppi politici e di volontariato, enti di ricerca sul disarmo. La pace si fonda su due pilastri. Il primo è costituito da movimenti attivi nella società tecnologica per contrastare prepotenze, abusi e conformismo, ma che per ottenere risultati positivi dovranno perseguire obiettivi concreti e raccordarsi con le istituzioni, il secondo pilastro, necessario per garantire eguaglianza, certezza del diritto e multiculturalismo.
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Diritto di donna
10.00
€
Il volume si propone, pur nella sua parziale ed essenziale analisi della letteratura sul tema delle differenze di genere, come uno strumento di lavoro per quanti intendono far crescere l’ottica del
mainstreaming
nelle organizzazioni sindacali e sociali e più nello specifico nel sistema della formazione. L’obiettivo è contribuire alla creazione di una rete concreta, flessibile, operativa, che produca confronto, rapporti, proposte specifiche su iniziative da realizzare da parte di tutti coloro che vorranno leggerne il significato attraverso un approccio culturale diverso, alla luce della propria esperienza. Due i temi approfonditi in particolare: il Fondo sociale europeo 2007-2013 con riguardo alla dimensione di genere e alla partecipazione femminile ai percorsi formativi; la contrattazione di secondo livello e le politiche formative nella prospettiva di genere, di cui si analizzano prassi e approcci organizzativi. Sono proposti, inoltre, argomenti quali gli indirizzi operativi e politici per il periodo 2010-2013, gli effetti e le possibili misure di contrasto alla crisi, il contributo della contrattazione alla partecipazione femminile ai percorsi formativi, le criticità e i risultati.
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I professionisti e il sindacato: tra scoperta e innovazione
16.00
€
Nell’impresa sempre più si incrociano saperi differenti, flussi di scambio delle conoscenze, relazioni negoziali fra persone e ruoli. Le imprese sono gestite come network professionali che reperiscono esternamente la maggior parte delle competenze tecnico-professionali. Intanto nel nostro paese le riforme delle professioni attendono da trent’anni e prolifera l’abuso del lavoro dipendente mascherato da lavoro autonomo. Tutto ciò si traduce in mancanza di tutele, di ammortizzatori sociali e di un reale futuro previdenziale per milioni di lavoratori intellettuali. La CGIL ha rilanciato un percorso di ascolto, di proposta e di rappresentanza attraverso le sue strutture fino a costituire, per la prima volta, la Consulta sul lavoro professionale. Sono state coinvolte le strutture della CGIL, ma anche le associazioni professionali che hanno accettato il confronto nonché autorevoli lettori e studiosi di questo universo. Nel volume si descrive la complessità di una parte del mondo del lavoro ancora poco compresa fornendo analisi e dati, ma anche raccontando l’evoluzione del lavoro professionale e i suoi attuali bisogni attraverso la voce di chi nel sindacato si è già cimentato in percorsi di tutela concreti. Ma soprattutto questo mondo si svela attraverso le riflessioni dei diretti interessati che hanno descritto le molteplici facce di questa nebulosa contribuendo a individuare i tanti punti comuni d’interesse e di azione.
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Salari, il decennio perduto
17.00
€
Tra il precedente Rapporto,
Salari in crisi
, e questo attuale la recessione ha colpito pesantemente l’apparato produttivo italiano e le condizioni materiali delle famiglie e dei lavoratori, determinando un ritorno, in termini di reddito disponibile, occupazione e prodotto lordo, alle posizioni di un decennio fa. Con la crisi l’Italia perde ulteriori posizioni, accentuando quanto di negativo già era emerso nei precedenti Rapporti, a causa di una bassa crescita e di una produttività stagnante. Nel Rapporto si osserva come le risposte alla caduta della domanda aggregata, provocata dalla contemporanea caduta degli investimenti e dei redditi reali di grandi segmenti della popolazione – risposte affidate ad una supposta capacità taumaturgica della finanza –, si siano rivelate più costose per i bilanci pubblici delle dimenticate politiche keynesiane. L’irrisolta «questione salariale» si integra con la questione fiscale, e resta un nodo fondamentale da cui ripartire per sanare le debolezze strutturali del sistema-paese e per riprendere a crescere. Il Rapporto, che come sempre conduce le analisi su una prospettiva temporale ampia, mette in evidenza, da una parte, gli impatti occupazionali della recessione ed i suoi effetti sulla disponibilità di reddito, e illustra, dall’altra, come l’aumento delle diseguaglianze e della povertà, la stagnazione delle retribuzioni reali, lorde e nette, siano tendenze che hanno segnato il governo dell’economia in una prospettiva decennale, al di là della crisi dell’ultimo biennio.
Ha collaborato Riccardo Sanna.
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Rischi sociali e per la salute
14.00
€
Il volume presenta i risultati di un’indagine sui giovani lavoratori mettendo in evidenza i fattori di rischio per la loro salute. La ricerca dimostra che le nuove generazioni, oltre a confrontarsi con le scarse opportunità occupazionali, quando hanno un impiego affrontano condizioni molto difficili sia dal punto di vista fisico che psicologico. Così, troppo spesso, il lavoro non favorisce l’autonomia, l’emancipazione e la promozione sociale ma si traduce in infortuni, patologie e sofferenze, che caratterizzano in modo rilevante le esperienze giovanili. Il rapporto tra il lavoro e la salute è affrontato da molteplici punti di vista: è descritta l’evoluzione del concetto di salute nel corso del Novecento e fino agli anni recenti; sono analizzati i dati delle statistiche nazionali ed è proposto un confronto internazionale delle politiche di prevenzione. La qualità della vita lavorativa è stata indagata in modo approfondito con un questionario somministrato a mille giovani lavoratori a livello nazionale. La ricerca vuole fornire spunti di riflessione non solo per comprendere le specificità di una precisa classe generazionale, ma anche per valutare le tendenze dell’epoca contemporanea, che comportano nuove sfide per affermare la dignità dei lavoratori.
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Vittorio Foa e le trasformazioni della società italiana
18.00
€
Il volume raccoglie saggi sulla figura di Vittorio Foa di studiosi di diverso orientamento tutti in qualche modo a lui legati: A. Andreoni, I. Ariemma, S. Boffo, L. Ferrajoli, P. Ferraris, A. Foa, A. Ginzburg, E. Giovannini, F. Montevecchi, C. Pavone, E. Pugliese, G. Ragozzino, A. Ricciardi, U. Romagnoli, L. Zani. Le riflessioni si incentrano sul ruolo svolto da Foa nel corso del Novecento sul piano politico e sindacale, ma anche sul suo contributo all’analisi della società italiana e sul suo metodo di ricerca basato sull’«impegno a bucare i tabù, a sbloccare le rigidità, a contrastare le analisi fondate su un autoinganno». Gli interventi mostrano come dall’insieme delle sue opere emerga un principio fondativo: il primato della persona e della libertà. Al cuore dell’azione di Vittorio Foa c’è infatti il convincimento che «la politica non è solo comando, è anche resistenza al comando … non è solo governo della gente … è aiutare a governarsi da sé». Il metodo e i contenuti del lavoro di Vittorio Foa politico e studioso ci lasciano un messaggio particolarmente valido per il momento presente, dato che ancora più sentita è la necessità della «mossa del cavallo»: un cambio di scenario da perseguire con tenacia e immaginazione.
Nel volume il DVD sulla vita di Foa «Per esempio Vittorio» del regista Pietro Medioli.
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Stop a mobbing, straining e stress lavoro-correlato
10.00
€
Nel suo impegno contro il mobbing, l’autore, dopo il manuale Mobbing e Straining (Ediesse, 2008) – citato nella relazione tematica sul mobbing della Corte di Cassazione n. 142 del 10 novembre 2008 come «riferimento dottrinale principale» – pubblica ora questa guida teorico-pratica sul disagio lavorativo con l’obiettivo di facilitare il riconoscimento di tali fenomeni per poterli vincere. Per questa ragione la guida risulta rivolta in primo luogo ai lavoratori e ai cosiddetti addetti ai lavori: gestori di risorse umane, dirigenti, funzionari e quadri di aziende o enti, oltre che naturalmente ai sindacalisti. Muovendo dunque dal manuale
Mobbing e Straining
la guida propone in modo chiaro e discorsivo un discorso di sintesi, per soddisfare soprattutto le esigenze pratiche operative degli addetti ai lavori e l’esigenza dei lavoratori di sapere come comportarsi, anche perché il fenomeno del mobbing risulta in forte aumento. L’autore, oltre ad avere acquisito nella sua trattazione i molti e spesso innovativi sviluppi dottrinali e giurisprudenziali avutisi recentemente in materia, ha ampliato il discorso al tema dello stress lavoro-correlato, negli ultimi tempi particolarmente in crescita, che rappresenta oggi il più diffuso fenomeno di disagio lavorativo. Completano la guida delle utilissime tavole riassuntive e un questionario per la rilevazione di casi di mobbing nelle aziende.
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