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Precariato e welfare in Italia
10.00
€
I lavoratori precari sono in continua crescita nel nostro paese. Alcuni di loro, come i lavoratori agricoli e gli stagionali degli altri settori produttivi con almeno 78 giornate di occupazione all’anno, godono di un articolato sistema di tutele contro la disoccupazione nonché per la malattia, la maternità e gli infortuni. Gli altri, invece, come i co.co.co. o i lavoratori somministrati, intermittenti, a coppia ecc., hanno per gli stessi eventi una tutela molto più debole o del tutto inesistente. Sia gli uni che gli altri, tuttavia, difficilmente godranno in futuro di un trattamento pensionistico superiore all’assegno sociale riconosciuto a tutti i cittadini poveri. All’interno di questo scenario, il libro analizza, con riguardo sia alla previdenza agricola che a quella dei cosiddetti 78isti, l’evoluzione della tutela nell’ultimo decennio e le ipotesi di riforma sul tappeto; esamina se e con quali limiti i lavoratori occupati con le nuove tipologie contrattuali disciplinate dal decreto legislativo 276/2003 possano accedere alle tutele previste per i lavoratori con occupazione standard; si interroga su quale welfare riconoscere ai lavoratori precari, optando per una soluzione non «compassionevole» ma che premi e incentivi il lavoro.
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La Bella addormentata fa il turno di notte
10.00
€
La Bella Addormentata fa l’operaia tessile e crolla di sonno all’arcolaio, Cenerentola e Biancaneve sono governanti a tempo pieno, Cappuccetto Rosso è fattorina. Le donne lavorano sempre, nelle favole e nella realtà, dal buongiorno alla buonanotte e dalla buonanotte al buongiorno. Si sono riunite qui, in un convegno a fumetti, per raccontare i loro sogni e i risvegli, i desideri e le contraddizioni, le catene dell’emancipazione e le pigrizie della libertà. Buon divertimento.
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Un “eroe” del nostro tempo
8.00
€
La vita di Giuseppe Di Vittorio è stata una bellissima avventura di un «eroe» del nostro tempo, di un eroe del movimento sindacale italiano e mondiale che si presta ad essere raccontata con tutti i mezzi di espressione; gli storici e gli scrittori hanno scritto molto di lui, autori teatrali hanno messo in scena le sue gesta, molti cineasti hanno tra i loro progetti futuri la vita di questo grande personaggio. Come è stato per altri strumenti in passato, il fumetto rappresenta l’espressione più spontanea e diretta della cultura popolare dei nostri tempi. Raccontare a fumetti la vita di Giuseppe Di Vittorio è perciò anche il modo più immediato e appassionante per raccontare un eroe popolare. La narrazione ha il ritmo di una solida sceneggiatura cinematografica. Inizia con un flashback: due giovani donne ritrovano in una vecchia valigia la fotografia di Di Vittorio, grande amico del loro nonno. Da questa foto con la scritta «Una vita al servizio del popolo» si snoda la straordinaria avventura politica e umana del personaggio, con pagine che coinvolgono e commuovono. -È un susseguirsi di dure fatiche e di azioni coraggiose, tra scioperi, denunce e arresti. Un’altalena drammatica tra sconfitte ed entusiasmanti vittorie. Dignità e orgoglio. Di Vittorio, da ragazzo bracciante lui stesso, raccontava sovente: «...insistevo perché i braccianti imparassero a non togliersi la ‘coppola’ per salutare gli agrari». Così il libro ci propone la lettura di un lungo tratto della nostra storia, di personaggi ed eventi che non vanno dimenticati, ma, al contrario, proposti e fatti conoscere alle nuove generazioni.
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Diritti al lavoro
8.00
€
Il volume presenta, in ordine cronologico e coordinate tra loro, le principali proposte della Cgil per una piena, buona e stabile occupazione. Come superare la legge 30, come e perché abrogare il decreto legislativo 368/2001 che ha liberalizzato i contratti a termine, quali strumenti mettere in campo per una seria lotta al lavoro nero e all’economia sommersa: questi (e non solo) i punti «caldi» dell’attuale dibattito tra le forze del centro sinistra. Dibattito nel quale la Cgil si trova direttamente coinvolta, perché per prima ha contrastato le iniziative del centrodestra delineando possibili interventi legislativi concreti e praticabili. -Il libro è quindi testimonianza di una stagione di lotte e di elaborazioni di cui si rivendica a pieno la valenza, ma è soprattutto la sintesi di una scommessa per il futuro: per ridare al lavoro riconoscimento, politico e culturale, oltre che normativo, in una società in cui, oggi più di ieri, si ha bisogno di maggiori diritti, maggiore partecipazione, maggiore democrazia.
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La fatica delle donne
8.00
€
Il lavoro in risaia, durante la prima metà del secolo scorso, ha coinvolto migliaia di donne. La scelta di rapportarsi storiograficamente a quell’esperienza attraverso un campione di testimoni nasce non tanto dall’esigenza di ricostruire la storia del lavoro in risaia, quanto dalla consapevolezza che il recupero della memoria soggettiva del lavoro può contribuire alla salvaguardia di una cultura e di una sensibilità civile oggi a rischio di fronte ai mutamenti epocali presenti anche nel mondo lavorativo. Le testimonianze sono state organizzate nel testo quasi a voler creare un racconto corale, come corale era il canto che dalle risaie si levava alto sulla fatica delle donne ricurve sull’acqua. Un racconto corale che ci ripropone quella trasmissione di esperienze che legava come filo invisibile la vita delle donne più giovani alle numerose madri simboliche da cui ricevevano l’esperienza, il coraggio e la forza affettiva per andare avanti. Filo che permetteva, infine, di sopportare le nostalgie di lontananze pesanti attraverso una fitta rete di solidarietà femminili antiche.
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Lavoro pubblico: ritorno al passato?
10.00
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La CGIL e le categorie della FP (Funzione Pubblica) e FLC (Lavoratori della conoscenza), unitamente alla Consulta giuridica, hanno voluto predisporre un primo materiale di commento «scientifico» ad una legge destinata ad influenzare negativamente non solo il sistema di contrattazione nei settori pubblici, ma anche una linea di azione che, dagli anni ’90, ha caratterizzato in modo innovativo l’agire del sindacato nel sistema delle Pubbliche amministrazioni con la «privatizzazione» del rapporto di lavoro. Il ritorno ad un passato fatto di negazione dei diritti del lavoro e di subordinazione delle amministrazioni alla volontà della politica, e un neocentralismo istituzionale sono gli effetti che si perseguono con un disegno destinato a peggiorare l’efficacia delle Amministrazioni pubbliche in un momento nel quale tutti i paesi investono nella qualità delle politiche pubbliche per affrontare la crisi economica e sociale.
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Vita attiva?
13.00
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-
18.00
€
Fascia di prezzo: da 13.00 € a 18.00 €
La vita si è allungata e con essa anche la vecchiaia è divenuta più estesa e sfaccettata, imponendo alla ricerca sociale, alla politica e al sindacato una ridefinizione del ruolo economico e sociale degli anziani. Anche per questo nell’ultimo quindicennio le pressioni per un allungamento della vita lavorativa si sono imposte nel discorso pubblico, tendendo ad oscurare le numerose ragioni che nel nostro paese si frappongono alla realizzazione di questo obiettivo, non ultimi la persistente marginalizzazione della manodopera adulta e il ricorso delle imprese alle uscite anticipate. Non solo. Nella stessa società i profili della vecchiaia – anagrafico, biologico, sociale, funzionale – tendono a diversificarsi in base alle condizioni di salute, alla regolazione istituzionale del corso di vita, allo status. Per questo le lunghe durate lavorative (ovvie e in qualche misura «irrinunciabili» per le fasce della popolazione più in alto nella scala sociale e professionale) sono divenute argomento ricorrente dei dibattiti sulla riforma del welfare con termini evocativi quali attivazione e occupabilità. Meno incisivi i richiami per un ruolo socialmente utile degli anziani, che comunque rappresentano la componente generazionale più consistente nel volontariato e nelle attività partecipative. Un apporto dato in un contesto regolativo e di offerta pubblica ancora da sviluppare, che ancor oggi in Italia vive largamente di una capacità organizzativa scarsamente incentivata. Il libro raccoglie e rielabora una fitta serie di risultati di ricerca realizzati dall’Ires grazie alla costante collaborazione con lo Spi e con altri istituti e network di ricerca. Dalle analisi pubblicate emerge preoccupazione per una nuova declinazione del rischio sociale della «seconda metà della carriera», mentre si sottolinea il ruolo di pubblica utilità svolto dagli anziani attraverso le attività volontarie e partecipative.
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Malapolitica
10.00
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A partire dagli anni cinquanta, e di fatto fino ai nostri giorni, si è affermata in Calabria una visione distorta della politica intesa come leva decisiva, se non unica, del superamento dei gravi problemi della regione. Gaetano Lamanna, che vi è stato dirigente del PCI e della CGIL, ripercorre alcuni momenti significativi della storia recente di un territorio che ha vissuto mutamenti molteplici, e racconta le tappe che hanno segnato l’instaurazione di un sistema politico e di potere tanto forte quanto di basso profilo civile e morale. Se la Calabria, ancora oggi, è in testa nei primati negativi e ultima nelle graduatorie positive, la ragione di fondo va cercata nei limiti di un ceto politico che ha assunto direttamente la rappresentanza degli interessi, costruendo una fitta rete di controllo finalizzata ad elargire favori e a raccogliere voti. I calabresi, a questo punto, per imboccare una strada diversa, dovrebbero liberarsi da ogni forma di tutela e di «dipendenza», ridare alla politica dignità e, insieme, un ruolo meno invasivo. È necessario suscitare una battaglia delle idee, credere nei giovani, promuovere cultura e innovazione in tutti i settori. Il presupposto di tutto ciò è però un «salto», una discontinuità vera, non solo proclamata.
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Novecento contemporaneo
15.00
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Il volume raccoglie contributi originali di ricerca e di studio dedicati al percorso intellettuale e politico di uno dei maggiori protagonisti della storia della sinistra italiana e internazionale del Novecento. Insieme e oltre ai temi e ai periodi storici trattati, il dato di originalità è rappresentato dal punto di osservazione degli autori: tutti appartenenti a una giovane generazione che non ha vissuto i contesti culturali e politici della biografia di Lelio Basso. Ciò ha permesso uno sguardo più libero che si confronta con maggiore forza con le domande del presente. La seconda parte del volume è dedicata all’esperienza dei Comitati di solidarietà democratica, dal 1948 impegnati nel patrocinio dei processi penali e civili intentati contro i partigiani, di cui Basso fu protagonista e di cui si offre una prima importante guida archivistica. Promosso dalla Fondazione Basso, il volume è curato da Giancarlo Monina e contiene contributi di Claudio Corradetti, Sergio Falcone, Antonio Fanelli, Andrea Mulas, Tommaso Nencioni, Michela Ponzani, Ilaria Romeo.
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Un mercato del lavoro atipico
18.00
€
Dopo più di un decennio di deciso abbattimento delle rigidità (presunte ed effettive) del mercato del lavoro italiano, non sembrano evidenti quegli effetti positivi che avevano pronosticato i fautori della flessibilità del lavoro. Anche i media, che al suo affacciarsi sulla scena raccontavano la flessibilità come la strada «necessaria» per raggiungere la piena occupazione, pongono ormai l’accento sull’altro volto del fenomeno, ossia quello della precarietà del lavoro, e sul «furto del futuro» a cui stiamo condannando intere generazioni. Il propagarsi della crisi finanziaria mondiale all’economia reale, già a partire dalla seconda metà del 2008, sta producendo un nuovo incremento del numero dei disoccupati, fenomeno che non si verificava da quindici anni. Ciò apre nuovi interrogativi a cui i policy makers sono chiamati a rispondere nel breve e nel medio periodo e, se ce ne fosse bisogno, conferma il primato dell’economia nella creazione di lavoro rispetto alla legislazione del lavoro. Il tema della flessibilità viene trattato nel volume attraverso un approccio multidimensionale del fenomeno: dalle dinamiche del mercato del lavoro al quadro empirico che emerge da una serie di ricerche realizzate dall’IRES nell’ultimo decennio, alla scansione delle tappe normative, alla giungla delle tutele sia di tipo contrattuale che di welfare, fino alla dimensione culturale e comunicativa.
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L'”anima bella” del sindacato
15.00
€
Il libro narra le vicende storiche della sinistra sindacale, un’area eterogenea del sindacalismo italiano, trasversale alle tre principali Confederazioni, presente soprattutto in alcune categorie industriali e in alcune strutture territoriali, e portatrice di istanze radicali sia sul piano rivendicativo che organizzativo. La ricerca ricostruisce circa un ventennio di storia politica, economica, sociale e sindacale italiana, compreso tra i primi anni sessanta e la fine degli anni settanta, utilizzando un’ampia documentazione inedita d’archivio e un ricco materiale a stampa. Nel corso della sua parabola, la sinistra sindacale ha attraversato più fasi. Gli anni sessanta sono stati quelli della formazione culturale e politica, giunta a maturazione alla fine del decennio, quando, durante il più ampio ciclo di mobilitazione collettiva della storia repubblicana, la sinistra sindacale «storica» raggiunse il momento di maggiore visibilità e forza politica. Nei primi anni settanta, dopo il fallimento dell’unità sindacale organica e dopo la firma del Patto federativo, quest’area entrò in una fase «nuova»: essa perde influenza nel sindacato, ma mantiene un ruolo importante nell’ambito della sinistra extraparlamentare, soprattutto attraverso le iniziative e le analisi del CENDES. Dopo l’omicidio Moro nel 1978 e la sconfitta della Nuova Sinistra Unita nelle elezioni dell’anno successivo, la sinistra sindacale decide di istituzionalizzarsi all’interno della sola CGIL, dando vita alla «Terza componente», promotrice, insieme ai settori più radicali di CISL e UIL, della riunione degli autoconvocati di Firenze, nell’aprile 1980, che rappresentò l’ultima concreta manifestazione della sinistra sindacale in Italia.
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La Cgil e le riforme istituzionali
10.00
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Questo libro raccoglie le posizioni assunte dalla Cgil sulle riforme istituzionali durante il periodo che va dalla modifica del Titolo V della Costituzione, effettuata dal centrosinistra, alla richiesta di referendum a difesa della Costituzione avanzata dopo l’approvazione della legge di modifica della sua Parte II, voluta dal governo di centrodestra. -Vengono così in evidenza sia la coerenza, sia l’autonomia che hanno distinto riflessioni e proposte avanzate criticamente dalla confederazione, nei confronti del centrosinistra prima, e poi rispetto all’affondo portato al Patto costituzionale da parte del centrodestra. Posizioni maturate, come sottolinea nella prefazione Paolo Nerozzi, segretario confederale della Cgil, nella convinzione del legame inscindibile che deve connettere i diritti sociali ai diritti civili previsti nell’ordinamento costituzionale e a quelli nuovi che lo sviluppo della società è venuto via via proponendo. -Costituzione, quindi, come futuro e come programma per l’avvenire: è questa l’indicazione di fondo che il volume fornisce e mette a fondamento dell’impegno per la difesa dello stesso dettato costituzionale.
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