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Viaggio nel lavoro di cura
22.00
€
Il volume propone un «viaggio nel lavoro di cura» svolto da collaboratrici e assistenti famigliari nelle case delle famiglie italiane. Privilegiando il punto di vista delle/dei badanti, il libro mira a comprendere le trasformazioni che hanno investito e stanno investendo il lavoro domestico di cura e di assistenza alla persona presso il proprio domicilio in considerazione dell’allungamento della speranza di vita, delle migrazioni internazionali, della crisi economica e dei tagli al welfare, ovvero di quei processi che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi decenni. La ricerca promossa dalle ACLI Colf, di cui nel libro si illustrano i risultati, fornisce un’immagine molto sfaccettata dell’identità, delle competenze, delle condizioni di lavoro, delle opinioni, delle aspettative di tali lavoratrici e lavoratori. Vengono analizzate le trasformazioni del settore, considerando dunque l’emergere di questa nuova figura professionale in un contesto di continua lotta tra sfruttamento, lavoro nero, abusi, da un lato, e nuove forme di tutela, maggiore riconoscimento della dignità e dei diritti anche per quei lavoratori da sempre meno protetti, dall’altro. Luci ed ombre si allungano su uno degli ambiti del mondo del lavoro più controversi del nostro Paese, di un pezzo d’Italia che vive le difficoltà di tenere insieme i bisogni di cura con il riconoscimento dei diritti, in un momento in cui tutto il mondo del lavoro è messo in discussione. Un viaggio che ci fa interrogare su cosa significa oggi «lavoro dignitoso» nel settore del lavoro di cura. Claudia Alemani, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Raffaella Maioni, Responsabile nazionale ACLI Colf. Sabrina Marchetti, Università Ca’ Foscari di Venezia. Raffaella Sarti, Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo». Olga Turrini, Esperta in politiche europee della formazione e del lavoro. Francesca Alice Vianello, Università degli Studi di Padova. Gianfranco Zucca, IREF ACLI
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Pensioni: la riduzione del danno
13.00
€
Il sistema pensionistico è uno dei punti su cui si valuta la civiltà di un Paese. Cesare Damiano e Marialuisa Gnecchi innanzitutto ripercorrono la storia delle riforme del sistema pensionistico, dal 1992 al 2011. Ma disegnano uno scenario più articolato che comprende il complesso rapporto tra il legislatore e parti sostanziose della tecnostruttura dello Stato, come l’Inps e la Ragioneria Generale dello Stato, nonché il peso che queste hanno nella determinazione e nell’attuazione delle decisioni politiche. Al centro del volume c’è il tema della flessibilità in uscita dal lavoro verso la pensione, considerata come il principale strumento per correggere le storture derivanti da interventi quali la manovra Monti-Fornero del 2011. Gli autori argomentano questa tesi e ripercorrono la battaglia politica condotta, da un lato, per varare successivi provvedimenti di salvaguardia a favore dei lavoratori esodati e, dall’altro, per introdurre elementi di flessibilità nel nostro sistema previdenziale. Ciò attraverso tappe come la proposta di legge 857, presentata nel 2013, e la raccolta di oltre cinquantamila firme in una petizione a sostegno della stessa. Il tutto si inserisce in un disegno politico più ampio che, mentre vede con favore la riapertura di tavoli di confronto fra Governo e sindacati, si propone di dotare il Partito Democratico di una vera e propria Agenda sociale.
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Il lavoro e le catene globali del valore
12.00
€
Negli ultimi decenni, la rete è divenuta il modello di organizzazione sociale attraverso il quale il capitalismo contemporaneo struttura la sua presa del reale e dispiega la propria logica di sviluppo. Ciò ha prodotto significative conseguenze per il mondo del lavoro. Il volume esplora tre piani di indagine fra loro strettamente interconnessi. In primo luogo vengono analizzate le modalità di organizzazione del capitalismo reticolare, attraverso un’analisi critica della prospettiva analitica delle Catene Globali del Valore. Viene poi indagato il rapporto esistente fra sviluppo del capitalismo, esercizio del potere e del controllo – comprese le ricadute sulla capacità dei sistemi di rappresentanza e regolazione del lavoro di garantire ai lavoratori spazi di voice e adeguate condizioni occupazionali – e trasformazioni del processo di soggettivazione. Da ultimo, il volume approfondisce il tema dell’esercizio della critica all’interno delle nuove strutturazioni capitalistiche. In particolare, sono esaminate sia le risorse cognitive che possono alimentarla, sia le condizioni pratiche in cui essa può effettivamente incarnarsi. A questo proposito, vengono ripercorse alcune esperienze di riorganizzazione della rappresentanza del lavoro, aventi l’ambizione di dare una risposta alle sfide contemporanee, ma anche i tentativi di regolazione dell’operato delle imprese a livello globale sviluppatisi negli ultimi due decenni. Attraverso la ricognizione di un ampio repertorio di ricerca internazionale, il testo fornisce una solida chiave di lettura critica del rapporto tra trasformazioni del capitalismo, regolazione del lavoro e modalità di rappresentanza.
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Padiglione 25. Autogestione in manicomio (1975-1976)
14.00
€
è l'estate del 1975 quando un gruppo di infermieri dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, ispirati dalle idee di Franco Basaglia, decide di occupare e autogestire uno dei padiglioni. Inizia così per quattordici infermieri del manicomio di Roma un’esperienza rivoluzionaria. Si trasferiscono con venti pazienti al Padiglione 25, osservano «il non rispetto delle vecchie regole», iniziano un lavoro lento e faticoso di reinserimento progressivo dei degenti nella società e scrivono un diario: un racconto in presa diretta di questa esperienza, da cui emerge con forza che cosa fosse il manicomio «e di cosa fosse fatto il lavoro per smontarlo», come scrive Maria Grazia Giannichedda, nella sua nota introduttiva al testo. Una «prova di liberazione» la definisce Tommaso Losavio nella postfazione: un tassello importante della memoria di quegli anni, un esercizio interessante per il presente, nonostante l’esito tragico e la violenza dei rapporti di potere, che vedrà i giovani infermieri lasciati completamente soli e ostacolati da un'istituzione interessata solo al fallimento dell’esperienza. Una vicenda esemplare per riflettere sulla condizione attuale di trattamentoe di cura del disagio psichico. A cura di Claudia Demichelis, il libro è accompagnato dal film documentario Padiglione 25, il diario degli infermieri, per la regia di Massimiliano Carboni. La voce di Giorgio Tirabassi guida lo spettatore nella lettura del diario e sono gli stessi infermieri a ripercorrere nelle interviste questa esperienza. Attraverso il contributo delle immagini dell’AAMOD e della Fondazione Franco e Franca Basaglia, l’archivio video degli infermieri stessi e le suggestive animazioni di Annalisa Corsi, il film fotografa un momento di passaggio importante nella vita di un’Italia che in quegli anni cominciava a liberarsi dai manicomi.
Con il film documentario «Padiglione 25, il diario degli infermieri» Regia di Massimiliano Carboni
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Storia della CGIL Dalle origini ad oggi
18.00
€
Il volume, unendo al rigore dell’indagine storica l’agilità dell’esposizione e la vivacità offerta dal copioso materiale documentario e iconografico, racconta in modo sintetico e divulgativo la storia centenaria della Confederazione generale italiana del lavoro, collocandola all’interno della più generale vicenda italiana, fatta di avvenimenti politici, trasformazioni economiche, mutamenti sociali e culturali. Seguendo il filo conduttore della storia della CGIL il volume esamina così il ruolo delle classi dirigenti politiche ed economiche, la natura delle istituzioni, l’evoluzione del sistema produttivo, la dialettica tra le classi sociali, le culture popolari, le identità territoriali e professionali. Al centro dell’affresco storico fornito dal volume si collocano i due concetti costitutivi della CGIL: il valore sociale del lavoro, cioè la sua capacità di agire in modo organizzato e collettivo per ridurre le disuguaglianze e per promuovere le libertà; e il valore della confederalità, attraverso il quale il sindacato riesce pienamente a rappresentare e tutelare l’interesse generale delle classi lavoratrici. Il testo si compone di quattro parti: La CGdL e l’età liberale, dall’Ottocento alla crisi dello Stato liberale nel primo dopoguerra; La CGdL e il fascismo, che esamina il ventennio della dittatura; La CGIL e la costruzione della democrazia, che ripercorre il secondo dopoguerra, fino agli anni Sessanta; La CGIL nella crisi italiana e globale, che analizza le vicende che a partire dalla crisi degli anni Settanta del Novecento arrivano ai primi anni del nuovo millennio. Completano il volume le conclusioni, La CGIL del tempo presente, che rivisitano le cronache degli ultimi dieci anni. La narrazione viene inoltre arricchita con la riproduzione di interessanti documenti storici, nonché di brani di dirigenti o personaggi pubblici che espongono idee fondamentali del sindacalismo; il testo è impreziosito con foto, quadri, citazioni e schede di approfondimento; infine, al termine di ciascun capitolo, sono inserite pagine di storiografia e brevi bibliografie di orientamento, nelle quali sono indicati sia i «classici», sia gli studi più recenti di storia del movimento sindacale
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Ettore Scola e la commedia degli italiani
14.00
€
Ettore Scola, grande regista di film molto apprezzati, è stato al centro di un coro di voci, quelle dei tanti autori che hanno cercato di andare in profondità nella società italiana per capirla attraverso la chiave dell’ironia, del paradosso, della satira. Nomi famosi che hanno reso importante il nostro cinema nel mondo, vincendo una gran quantità di premi nei festival più prestigiosi – Venezia, Cannes, Berlino – e meritando l’Oscar con opere memorabili. Questi registi, e sceneggiatori, insieme a Scola – che ci ha lasciato nel gennaio del 2016 – hanno creato la commedia all’italiana, non solo un «genere» del cinema ma una rappresentazione articolata del nostro Paese dalla fine della seconda guerra mondiale all’inizio del terzo millennio. Uno spettacolo, un coro di talenti: oltre all’autore di Delitto della gelosia, C’eravamo tanto amati, Una giornata particolare, Brutti, sporchi e cattivi, ecco Pietro Germi, Luigi Comencini, Dino Risi, Mario Monicelli e tanti altri, fino ai nostri giorni. Nel coro sono compresi gli attori: Totò, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi. Il racconto si arricchisce poi di numerosi protagonisti di generazioni più vicine, testimoni preziosi (al lettore il piacere di scoprirli). Registi e interpreti che Italo Moscati raccoglie in un viaggio che evita la definizione superata di commedia all’italiana e propone più correttamente quella di «commedia degli italiani», perché quel cinema che ricordiamo sempre volentieri ha qualità da scoprire ancora, per esprimere meglio la realtà e i tanti retroscena della società italiana che continua a cercarsi.
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Bruno Trentin Diari 1988-1994
22.00
€
A dieci anni dalla morte di Bruno Trentin si è scelto di pubblicare i diari del periodo che va dal 1988 al 1994, non soltanto perché sono gli anni in cui è segretario generale della Cgil, cercando di rinnovarla profondamente, ma soprattutto perché è in atto un passaggio d’epoca di cui Trentin è testimone e insieme interprete: il crollo del comunismo e la fine dell’Urss con lo scioglimento del Pci e la nascita del Pds; e in campo economico l’avvio di quella rivoluzione industriale che vede la crisi del fordismo e l’affermarsi dell’economia digitale. Aprire questi diari oggi, di fronte alla crisi del sindacato, di tutti i sindacati, e degli altri corpi intermedi, i partiti prima di tutto, una crisi giudicata irreversibile da molti, dà speranza. Perché in anni così dram matici come quelli qui narrati, in mo do particolare nell’Italia delle mancate riforme, dei governi deboli e inaf fidabili, della fine dei partiti di massa, Trentin cerca, riuscendoci in parte, di dare un nuovo ruolo al sindacato, a livello nazionale ed europeo, non soltanto nella difesa mai corporativa degli interessi del mondo del lavoro, ma soprattutto come attore sociale di nuova conoscenza e di nuova cultura. Trentin supera il sindacato ideologico a favore di un sindacato capace di trattare e di lottare per i diritti universali a partire dalla fabbrica e dal luogo di lavoro. Il lavoro è la base della dignità e della libertà con cui si autorealizza la persona umana ed egli lo reputa un diritto di cittadinanza sociale al pari degli altri sanciti dalla Costituzione. I diari sono una miniera di notizie e giudizi che ci aiutano a comprendere il tempo presente. Vi emerge una personalità di grande spessore umano e intellettuale, che nella sua ricerca, senza timore di confrontarsi con la realtà e con il nuovo, non abbandona mai la passione per la liberazione del mondo del lavoro, la sua scelta di gioventù.
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La società della prestazione
15.00
€
La sociologia ha fin dai suoi esordi ciclicamente individuato espressioni suggestive per descrivere il prodursi del mutamento sociale. In quest’ottica la descrizione del quadro attuale di riferimento deve fare necessariamente i conti con il precisarsi del cosiddetto paradigma «neoliberista». Più specificamente, il neoliberismo definisce un modello di governo sociale legato da un lato alla destrutturazione del tradizionale sistema di regolazione sociale dell’economia, dall’altro alla diffusione della competitività come criterio fondamentale di giudizio sul valore della soggettività. Tali processi, uniti alla crescente individualizzazione delle carriere di vita, delineano i contorni di un nuovo tipo di configurazione economica e sociale che possiamo definire con il termine di società della prestazione. Quest’ultima non solo manifesta la centralità crescente della retorica manageriale d’impresa nella società contemporanea, ma prefigura la nascita di una nuova antropologia e di un nuovo discorso sociale basato sulla centralità della performance come imperativo sociale.
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Poesie operaie – II Edizione
12.00
€
«... Che Di Ruscio fosse venuto al mondo nella povertà del vicolo Borgia, a Fermo, che fosse un autodidatta, un muratore disoccupato e poi un militante di base nel Pci di Palmiro Togliatti, che infine fosse emigrato nel ’57 a Oslo per acquisire lo status per lui definitivo di operaio metalmeccanico nella fabbrica fordista (e nel cosiddetto paradiso socialdemocratico), tutto ciò era senz’altro la materia prima, peraltro mai abiurata, della propria condizione personale ma non bastava affatto né basta oggi a spiegare, tanto meno ad esaurire, lo spessore della sua voce poetica, il ritmo e il tono inimitabile della sua pronuncia. La quale è una splendida eccezione, una assoluta singolarità, nel panorama della poesia italiana del secondo Novecento. Non un poeta-operaio come pure e sbrigativamente si è detto tante volte, quasi si trattasse di sommare il sostantivo all’aggettivo, o viceversa, ma un poeta capace di introiettare/metabolizzare/rielaborare la condizione operaia alla stregua della condizione umana tout court. La marginalità, il lavoro in fabbrica, un orizzonte politico che il dopoguerra presto richiude, qui in Italia come altrove, ne sono insieme i fondali e i referenti...». (Dalla postfazione di Massimo Raffaeli)
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Le pratiche partecipative per la tutela della salute e della sicurezza
14.00
€
l volume affronta il tema delle pratiche partecipative nel campo della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro soffermandosi in particolare sulla figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Il tema viene approfondito in chiave interdisciplinare esaminando il contesto normativo nazionale e internazionale, anche in una prospettiva comparata, nonché evidenziando le caratteristiche del ruolo del RLS sul piano organizzativo, attraverso un’indagine empirica. Il volume riporta i risultati dello studio interdisciplinare effettuato in occasione di una ricerca commissionata dalla Fondazione Rubes Triva e focalizzata sul settore dell’igiene ambientale. Si tratta della prima ricerca condotta in Italia che esamina in modo organico il ruolo ricoperto dal RLS nel processo partecipativo, in termini di attribuzioni previste dal Testo Unico della sicurezza, attività svolte, conoscenze e competenze possedute, relazioni con i lavoratori, con le OO.SS. e con gli altri soggetti del sistema della sicurezza. Considerato l’elevato tasso di partecipazione alla survey, i risultati dell’indagine possono essere considerati rappresentativi della realtà dei RLS operanti nelle imprese di medio-grande dimensione del settore analizzato. Gli esiti della ricerca costituiscono un tassello importante nella ricostruzione del quadro e delle modalità delle pratiche di coinvolgimento dei lavoratori sul tema della salute e sicurezza e forniscono indicazioni utili e interessanti per il miglioramento della efficacia del ruolo dei RLS.
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Giuseppe Di Vittorio – Un giornale del popolo al servizio del popolo
25.00
€
La biografia di Giuseppe Di Vittorio, in virtù dei tanti lavori che in questi ultimi anni hanno ricostruito la sua vita e il suo pensiero politico e sindacale, appare sufficientemente esaustiva. Il ricco patrimonio ideale e valoriale che Di Vittorio ha lasciato al Paese e al sindacato è stato riscoperto e raccontato con dovizia di particolari tanto da poter affermare che la sua figura, tra i grandi leader dell’Italia repubblicana, è sicuramente una di quelle che possono ancora costituire un punto di riferimento in questa difficile fase di crisi economica e trasformazioni sociali e politiche... … Mancava, però, una specifica attenzione ad uno dei passaggi più significativi, che restituisce un Di Vittorio originale e meno conosciuto: gli anni nei quali diresse da Parigi il quotidiano «La Voce degli Italiani», che rappresentò un punto di riferimento fondamentale per l’emigrazione politica e di lavoro degli italiani in Francia nella seconda metà degli anni trenta del Novecento. Il giornale uscì, infatti, negli anni 1937-1939, quando il regime fascista, compiuta ormai la scelta imperialista e bellicista, sperimentata non solo in Abissinia ma soprattutto nella guerra civile spagnola, sembrava raggiungere il massimo livello di consenso e dunque una sorta di integrazione compiuta tra popolo, nazione e Stato. Gli articoli che Di Vittorio firma o scrive in qualità di direttore del giornale, per la prima volta e grazie a un accurato e non facile lavoro filologico di cui dà conto il saggio di Giuseppe Bernardo Milano, vengono raccolti per intero e pubblicati in questo volume… (Dalla prefazione di Adolfo Pepe) Giuseppe Di Vittorio, dirigente politico, sindacalista, antifascista, è stato segretario generale della CGIL.
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(Im)migrazione e sindacato
20.00
€
Le migrazioni internazionali sono sempre più al centro del dibattito pubblico e politico. Nel corso degli ultimi anni, peraltro, sono intervenuti numerosi fattori a rendere ancora più complessa la lettura del fenomeno, a partire dalla crisi economica che ha investito l’Europa – in particolare quella che si affaccia sul Mediterraneo – sino ad arrivare al dramma dei rifugiati che fuggono dalle guerre e dal terrorismo internazionale. In questo volume si offre un’analisi delle migrazioni attraverso il punto di vista del mondo del lavoro e in particolare del sindacato. Nei numerosi saggi e nelle ricerche originali che compongono l’ottava edizione di (Im)migrazione e sindacato, si prova a dare conto delle nuove sfide che la nostra società è chiamata ad affrontare, partendo proprio da quelle che riguardano i lavoratori e la loro rappresentanza.
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I legami che creano sviluppo
13.00
€
Quello del capitale sociale è un concetto complesso che vede un forte investimento in risorse finanziarie e umane di diverse istituzioni nazionali e internazionali per il suo rapporto con lo sviluppo economico. Anche nel nostro Paese sono presenti numerosi strumenti di promozione dello sviluppolocale, che hanno assunto il principio secondo cui sarebbe possibile produrre forme di valorizzazione intenzionale del capitale sociale attraverso dispositivi «artificiali» (tavoli negoziali, partenariati, accordi, Patti territoriali, Pit, Gal, Gac). L’idea di fondo è quella di stimolare l’organizzazione degli operatori economici e delle comunità locali attraverso la mobilitazione sociale e la concertazione tra attori, nella speranza che, una volta compresi i vantaggi del «fare insieme», la logica collaborativa venga reiterata e progressivamente interiorizzata, accrescendo così il livello di capitale sociale utile allo sviluppo. Ma il capitale sociale è sempre in grado di stimolare percorsi virtuosi di sviluppo locale? Il volume in primo luogo presenta con un taglio critico e comparativo alcuni dei principali approcci al capitale sociale presenti in letteratura e mira ad indicarne le relazioni con gli studi di sviluppo locale. Il testo prosegue poi nella descrizione del proficuo utilizzo della social network analysis per l’analisi del capitale sociale all’interno degli studi di sviluppo locale: descrive alcuni dei più importanti approcci di network chiarendo il loro utilizzo e alcuni dei risultati a cui si può tendere. Il fine ultimo del volume è quello di provare a dipanare le dinamiche più intime del modus operandi del capitale sociale e offrire maggiore chiarezza teorico-metodologica su un concetto indubbiamente complesso.
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Droghe e autoregolazione
18.00
€
Possiamo «controllare le droghe»? Le droghe, legali e illegali, fanno parte della vita quotidiana di milioni di persone. Queste, in grande maggioranza, attuano strategie di controllo e autoregolazione del proprio consumo che consentono loro di vivere una vita «a basso rischio» e senza danno. Quello che queste strategie personali e collettive di autocontrollo insegnano, le loro culture e i loro dispositivi sociali, appaiono oggi il metodo più promettente per pensare di governare un fenomeno di massa che ha dimostrato il fallimento dell’approccio repressivo e i limiti di quello medico. Partendo dall’analisi dei risultati della ricerca internazionale, il libro offre un contributo di conoscenza del fenomeno sociale dell’autoregolazione dei consumi di droghe e al tempo stesso ne trae indicazioni concrete verso un nuovo modello di intervento, mirato sia a tutti quei professionisti che sono alla ricerca di un modo più efficace di operare, sia a quei consumatori che intendono accrescere le proprie competenze di autoregolazione. Gli autori sono ricercatori ed esperti italiani ed europei ed operatori attivi nel sistema degli interventi di riduzione del danno, del trattamento e della nuova frontiera del web.
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Lo sviluppo locale in Sardegna: un flop?
15.00
€
Risorse (uomini, conoscenze, valori, relazioni) e territorio (am biente fisico, strade, ambiente produttivo, comunicazioni) so no variabili che stanno alla base di uno sviluppo economi co e sociale. Queste variabili sono dinamiche, cambiano continua men te per fattori endogeni ed esogeni. Alcune volte si evolvono per forza propria, altre si adattano o si integrano con efficacia con gli avvenimenti esterni. Non sempre le classi dirigenti e politiche di un paese (o di una regione) riescono a far cambiare risorse e territorio alla stessa velocità con cui cambiano i concorrenti. In tal caso non tutti sanno stare alla pari. Conseguentemente il divario fra gli attori si amplia. La Programmazione negoziata, benché sia stata un’occasione di accumulazione nel sistema economico del Mezzogiorno e della Sardegna in particolare, non ha dato i risultati attesi e ha determinato uno spreco di risorse e una perdita di tempo. Oggi, a distanza di vari anni dalla conclusione formale di quella politica, è stato possibile esprimere un giudizio più completo grazie a una nuova documentazione e a una valutazione più «distaccata». In questo volume si esaminano i risultati degli strumenti applicati alla Sardegna (Piani integrati d’area, Patti territoriali per l’occupazione, Patti territoriali, Progetti integrati territoriali e Leader) e si forniscono alcuni suggerimenti per non ripetere gli errori commessi.
Con la collaborazione di Antonello Angius e Paolo Fadda
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SUD COLONIA TEDESCA
15.00
€
L’autore inserisce la crisi del Mezzogiorno nel dibattito sull’austerità in Europa. E compie una vera narrazione del Masterplan per il Sud. Smentisce il laburista olandese Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, secondo cui, i meridionali europei dilapidano i prestiti "in donne e alcool". Per esempio, il Fondo Sviluppo e Coesione è un fondo italiano destinato per l’80% al Mezzogiorno. L’Italia, con la «manovra» 2017, aumenta la dotazione del Fondo da 38 a 46 miliardi: nel contempo rinvia la spesa di 35 (di quei 46) miliardi a dopo il 2020. Un rinvio uguale a un taglio per il Sud. Perché? Per raggiungere il pareggio strutturale di bilancio nel 2019. Volendo risalire alla genesi, il volume ripercorre la storia dell’austerità dal 1992 ad oggi con l’attuale versione del Patto di Stabilità: dopo il suo irrigidimento nel 2011-2012 tramite il Fiscal Compact, il Two Pack e il Six Pack, il Patto ha ridotto la possibilità di indebitarsi per investire. L'austerità teutone allarga il divario Nord-Sud. Il Governo inaugura la variante di valico dell’A1 ma non completa le tre ferrovie principali al Sud: la Napoli-Bari-Lecce-Taranto, la Salerno-Reggio Calabria e la Messina-Catania-Palermo. L’austerità blocca gli investimenti e favorisce l’abbandono del Mezzogiorno. La classe dirigente meridionale investe poco e male gli unici soldi disponibili. Fino al 2023 il Meridione avrà 93 miliardi: come auspicato da Adriano Giannola nel dialogo conclusivo, occorre investirli in un Piano di sviluppo che crei lavoro vero. Nel segno di Giuseppe Di Vittorio.
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Cento anni dopo: 1917-2017
12.00
€
Lenin e Zuckerberg sono due rivoluzionari, l’uno appartiene al Novecento, l’altro al secolo che miliardi di persone stanno vivendo dentro la sua sfera. Anche Lenin ha avuto negli anni venti-trenta del Novecento una sterminata massa di credenti ma poi, quasi alla fine del Novecento, le statue erette in suo onore sono state fatte a pezzi, con l’accusa di non aver cambiato lo stato delle cose o al contrario di aver tentato di farlo. L’altro – i cui antenati venivano anch’essi dalla vecchia Europa – appartiene al tempo nuovo che ha contribuito a plasmare. Ed è consapevole delle conseguenze. Il Novecento è il focus del libro, dove è data rilevanza a ciò che è accaduto ma che poteva diversamente accadere. Ben altri poteri pre mono sul XXI secolo, emerso dalle macerie dell’altro ed è un tempo nuovo su cui gli Zuckerberg decidono per i loro follower cosa fare, cosa avere, cosa sapere. Come non pensare. Dalla premessa al libro di Rita di Leo
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Rapporto Sui Diritti Globali 2017
40.00
€
Il Rapporto sui diritti globali è uno studio annuale, unico a livello internazionale, che analizza i processi connessi alla globalizzazione e alle sue ricadute, sotto i vari profili economici, sociali, geopolitici e ambientali, osservati in un’ottica che vede i diritti come interdipendenti. La struttura del Rapporto, giunto alla sua 15a edizione, è articolata in capitoli tematici, suddivisi in una panoramica generale e in Focus di approfondimento su alcune delle problematiche più rilevanti e attuali dell’anno. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, dati statistici, riferimenti bibliografici e web. Il Rapporto sui diritti globali, contenente le analisi più approfondite, le cifre più aggiornate, il quadro più ampio, si è confermato come uno strumento fondamentale di informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione SocietàINformazione Onlus, è promosso dalla CGIL nazionale, con l’adesione delle maggiori associazioni impegnate a vario titolo sui grandi temi trattati nel Rapporto. Prefazione di Susanna CAMUSSO, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di Mark AKKERMAN, Alfredo ALIETTI, Nino BASEOTTO, Emanuele BOMPAN, Federico BROCCHIERI, Carlo CACCIAMANI, Carlo CELLAMARE, Luigi CIOTTI, Vincenzo COLLA, Massimo DE ANGELIS, Marco DE PONTE, Fausto DURANTE, Udo ENWEREUZOR, Cristina FACIABEN, Demostenes FLOROS, Haluk GERGER, Vladimiro GIACCHÉ, Marirosa IANNELLI, Francesco MARTONE, Morena PICCININI, Fulvio VASSALLO PALEOLOGO, Karlos ZURUTUZA. REDAZIONE: José Miguel Arrugaeta, Orsola Casagrande, Roberto Ciccarelli, Massimo Franchi, Susanna Ronconi, Alberto Zoratti, Sergio Segio (coordinatore). HANNO COLLABORATO: Paolo Cacciari, Marco Calabria, Gianluca Carmosino, Alberto Castagnola, Carlo Cellamare, Luca Cirese, Massimo Congiu, Maria Rita D’Orsogna, Massimo De Angelis, Sarah Gainsforth, Giuseppe Micciarelli, Armando Pitocco, Maurizio Ruzzene, Riccardo Troisi.
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Memoria
15.00
€
Ma dove sta, alla fine, il nodo irrisolto, il punto cruciale che ha portato non solo al crollo dell’Urss e del suo impero, ma più largamente a una sconfitta del movimento operaio mondiale nel chiudersi di questo secolo: insomma dove sta l’errore strategico che ha condotto il comunismo allo scacco? Sta nella linea della dittatura militare imboccata subito e fatalmente dai bolscevichi nel 1917? Oppure ha la sua fonte nello stesso marxismo e socialismo europeo, prima ancora di Lenin, facendo salva (ma non proprio tanto) la barba augusta di Karl Marx? (Pietro Ingrao) Immaginazione nuova di istituzioni e «individualità». Sono temi e concetti ai quali Ingrao ha dedicato da gran tempo una costante riflessione rivolta alla soggettività umana, all’uomo quale universo multiforme. Una ricerca teorica legata ai quesiti emersi nel vivo e attivo operare ad una crescita ed espansione delle libertà, nella situazione storica determinata del «tragico» Novecento. A parere di Ingrao, infatti, è lecito convenire che le realtà, vuoi soggettive, vuoi di relazione, non solo si rivelano intimamente plurali e si affermano poliedriche e multiformi, ma producono complessità e come complessità agiscono. «Dar conto della complessità»: tale, dice, è il compito della politica. Della politica, puntualizza, che sia intesa a «esprimere un allargamento dell’esistere» e si faccia dunque capace di articolare una praxis che determini le condizioni di allargamento dell’esistere, ovvero di espansione delle libertà. Dove, a ben vedere, la locuzione allargamento dell’esistere par qui giunta a sussumere il termine comunismo. (dallo scritto di Alberto Olivetti)
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Roma al femminile
18.00
€
Il libro racconta la vita di quaranta donne, cui sono dedicate altrettante strade di Roma. Ogni ritratto è precedutoda una breve descrizione del luogo (strada e quartiere) in cui si trova la targa dedicatoria. Le figure femminili, che si succedono in ordine cronologico, sono state scelte cogliendo la loro rilevanza nella storia italiana dal Settecento fino ai giorni nostri, così da evidenziare le presenze femminili nel percorso che va dai primi fermenti del processo unitario fino agli anni Novanta del XX secolo. Si tratta di donne che hanno operato in molteplici campi di attività. Sono scienziate, cantanti, attrici, imprenditrici, scrittrici, giornaliste, politiche, sindacaliste, tra le quali si trovano donne del Risorgimento e della Resistenza e donne che hanno visto il loro destino segnato dal fatto di essere di religione ebraica. Il libro è suddiviso in tre capitoli: «Dall’Illuminismo all’Unità d’Italia (1718-1870)»; «L’Italia liberale 1870-1920)»; «Il fascismo e la Repubblica (1920-1994)». Ogni capitolo è inquadrato storicamente con un rapido excursus introduttivo dei fatti e del clima politico-culturale del l’epoca.
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La schiavitù
14.00
€
Il libro si propone di indagare la storia della schiavitù da una prospettiva giuridica che, rispetto agli aspetti sociali, politici ed economici, è rimasta maggiormente nell’ombra. Eppure, il rapporto che permetteva di considerare un individuo proprietà di un altro e pertanto privo di ogni diritto o limitato nel suo esercizio era il frutto di una costruzione eminentemente giuridica. Sia il commercio degli schiavi che la loro condizione si basarono su un’attenta disciplina consuetudinaria e legislativa che, dietro le parvenze della neutralità e del rispetto, seppur minimale, dei diritti degli schiavi, manteneva e perpetuava una situazione di dominio di un uomo su un altro uomo. Il volume dunque, partendo dall’epoca classica, attraverso le servitù medievali, la schiavitù mediterranea e lo sviluppo del commercio atlantico, arriva fino alle nuove forme di schiavitù, che in maniera più subdola, ma non meno drammatica, caratterizzano la realtà contemporanea.
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Details
Susanna Camusso Sindacato e politica dopo la crisi
13.00
€
La crisi più lunga dal dopoguerra ha cambiato l’economia italiana, il lavoro e le re lazioni tra sindacati e imprese. L’innovazione tecnologica in corso può essere una opportunità per il lavoro e le competenze, specie dei giovani, ma anche uno stru mento di discriminazione che produce nuove disuguaglianze sociali, economiche, territoriali e maggiore disoccupazione. La fine dell’intermediazione tra politica e società, i social media che sostituiscono il confronto diretto con le persone, il lea derismo che non ha bisogno di radicamento sul territorio hanno tentato di relegare le organizzazioni sociali e il lavoro ai margini del dibattito. Ma il lavoro è tornato di recente al centro della discussione: la pretesa supremazia della politica non ha funzionato. In questo libro-intervista Susanna Camusso risponde ai quesiti di Massimo Mascini e descrive con orgoglio un sindacato che vuole rinnovare la propria funzione senza rinunciare a essere una organizzazione generale, inclusiva delle diversità del lavoro, plurima e democratica. Ne sono esempi la battaglia per nuovi diritti e il Piano del lavoro, rivolto soprattutto ai giovani. Un bilancio di quello che è stato fatto negli ultimi anni e i sentieri possibili di una nuova democrazia partecipata.
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Temperatura, energia, entropia II Edizione
14.00
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Il libro è risultato finalista del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2013.
Che cos’è la temperatura? Che cosa si nasconde dietro la nostra percezione di caldo e freddo? Le domande più semplici dischiudono la complessità del mondo. In questo caso, una riflessione attenta rivela che la temperatura è una proprietà fisica intimamente legata ad altre due grandezze fondamentali, l’energia e l’entropia. Queste nozioni sono il risultato di almeno tre secoli di ricerche: dall’ipotesi del fluido calorico alla teoria atomica, dalla termodinamica alla fisica statistica, l’evoluzione delle idee si è intrecciata con la nascita e la storia della società industriale. Il libro conduce il lettore alla scoperta di questa triade indissolubile di concetti fisici, fondamentali nella moderna visione della natura. Ancora oggi i ricercatori provano ad estendere i concetti di temperatura, energia ed entropia per descrivere sistemi complessi quali i mercati finanziari, gli ecosistemi o le reti sociali. Tuttavia, al di là delle nuove frontiere della ricerca, tali concetti si rivelano indispensabili per inquadrare e comprendere le sfide del nostro tempo: il problema energetico, i cambiamenti climatici e l’impatto sull’ambiente delle nostre economie.
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Karl Marx e il processo produttivo oggi
12.00
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I mutamenti in atto nei processi produttivi sono osservati da alcune categorie interpretative introdotte da Karl Marx sul macchinismo industriale. Tale metodologia mostra una differenza significativa tra il modo di produzione specificatamente capitalistico esaminato da Marx e le attuali particolarità del processo lavorativo. Dal «consumo della forza-lavoro acquistata» si passa al lavoratore come sostanza valorificante della produzione. Con l’esperienza e la conoscenza della persona/lavoratore s’inverte significativamente la relazione tra forza-lavoro e macchine, tra lavoro astratto e lavoro concreto, e il lavoro si rivela sempre di più come opera e azione. L’esame della personalizzazione si avvale prevalentemente del gioco elaborativo tra K. Marx, H. Arendt e M. Heidegger per giungere alla definizione di libertà nel lavoro come prima condizione rivendicativa del cambiamento. La persona nel lavoro è il paradigma da cui procedere per rappresentare il lavoratore di fronte ai mutamenti organizzativi e tecnologici, ed è esaminata in alcuni suoi aspetti sociologici e storici, tramite temi sindacali quali il salario professionale, gli orari, la formazione, la struttura contrattuale e gli investimenti aziendali sulle conoscenze.
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Oltre il maggiordomo aziendale
12.00
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idea di solidarietà che negli anni settanta ha portato alla conquista di diritti – e di spazi – comuni è andata affievolendosi così come l’interesse per la politica e per il sindacato, che faticano a riconquistare quello spazio e quel protagonismo necessari per provare a risalire la china di un individualismo Il sempre più pervasivo. Per il sindacato, in particolare, che non ha mai smesso di occuparsi delle condizioni della vita delle persone, significa interrogarsi sugli strumenti e sul modo di entrare in relazione stretta con i bisogni, con la materialità delle esistenze. Per trovare parole nuove adatte a questi tempi difficili, un lessico capace di ridare una prospettiva, un’idea di futuro possibile, serve ascoltare, fermarsi per domandare, cercare di capire. [...] Lavoratori e lavoratrici ci hanno segnalato, rispondendo ad un questionario elaborato e promosso dai loro delegati aziendali, quali sono le «cose che servono davvero», quali sono le loro necessità in tema di welfare, dalla cura dei figli o dei genitori anziani alla salute, a orari di lavoro, flessibilità, servizi che mancano. Partendo dal bisogno individuale abbiamo costruito una mappa per una richiesta collettiva, di tante donne e uomini fuori dai confini del luogo di lavoro e del contratto di appartenenza. Un bisogno comune cui dare risposta attraverso un progetto pensato per quella specifica comunità di imprese, con l’ambizione di un’apertura a una comunità più ampia: il territorio. (dal saggio di Lorella Brusa)
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Operai, fabbrica, Resistenza – Annali FDV 2015
25.00
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Con gli scioperi del marzo 1943 nelle fabbriche del nord-ovest ricompare il conflitto sociale che il fascismo aveva negato con la forza della legge, con il sindacato corporativo, con l’apparato repressivo dello Stato. Nei due anni che seguono, nel contesto della guerra “totale”, il conflitto come un flusso carsico attraversa le concentrazioni industriali più importanti del paese. Non solo Torino, Milano, Genova, ma tutti i distretti industriali connessi ai grandi centri urbani. In queste realtà la tensione tra mondo della fabbrica e chi detiene il potere si riproduce: con il governo militare di Badoglio così come con gli occupanti tedeschi e la Repubblica di Salò. La protesta operaia risulterà incredibilmente estesa, avendo nella difesa di condizioni elementari di vita l’elemento di base rispetto al quale si strutturano le relazioni con le direzioni aziendali, con i fascisti, con i tedeschi e con le componenti dell’antifascismo, in primo luogo con il partito comunista. Un gioco complesso, articolato per fabbriche, per aeree, diversificato nel tempo a seconda delle situazioni che la guerra alimenta e produce. Un gioco duro, spesso pericoloso, a volte mortale, ma in cui i lavoratori scoprono la politica, le forme dell’organizzazione, si fanno classe in uno scambio mai scontato con i partiti antifascisti che nel rapporto con questo soggetto attivo della modernità scoprono la possibilità di una nuova Italia. Al volume è connesso un data base dedicato alle dense cronologie delle lotte operaie dagli scioperi del marzo 1943 alla Liberazione.
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Futura umanità
12.00
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Preparatevi a dare un’occhiata a un nuovo mondo, a un mondo che non somigli al nostro, che gli è assolutamente, radicalmente diverso. Siete disposto? Avete dimenticato le magnificenze della reggia e lo squallore della capanna, 1’ubertosità delle campagne e la fame de’ lavoratori, l’ozio dei ricchi e di mille categorie di parassiti e il lavoro omicida dell’operaio, la scienza arrivata a un grado sorprendentissimo di sviluppo e l’ignoranza delle popolazioni? Avete dimenticato i pregiudizi della religione necessaria alla civiltà e ai costumi; della parassiteria e della miseria, necessità sociali; dell’autorità, base e garanzia della libertà del governo, tutore minuzioso, persistente, accanito de’ cittadini, bisogno assoluto d’ogni vivere civile? Avete dimenticato, in una parola, ciò che è, per potermi seguire senza sorpresa in un mondo che non è stato mai, ma che sarà fatalmente? Bene. Montate con me sulla navicella del mio globo aerostatico. Le funicine son rotte; noi voliamo nelle regioni infinite dello spazio». Garibaldino, mazziniano, internazionalista, Antonino Riggio (1842-1901) è stato, con la penna e con la spada, un ardimentoso interprete del suo tempo, una personalità significativa agli albori del movimento operaio italiano. In questo testo inedito immagina il mondo nuovo, illuminato dal Sol dell’avvenire.
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Eguaglianza e divieti di discriminazione
35.00
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La riduzione delle tutele classiche e inderogabili del lavoro realizzata con le recenti riforme mediante l’ampliamento degli spazi di regolazione concessi ai poteri imprenditoriali e alla contrattazione collettiva, specie aziendale, aumenta i trattamenti differenziali e le diseguaglianze nel lavoro, e, al contempo, sposta l’attenzione sul rispetto dei divieti di discriminazione, sempre più invocati a tutela dei diritti dei lavoratori. Gli studi raccolti in questo volume affrontano il tema delle discriminazioni alla luce delle riforme più recenti, interrogandosi sul ruolo svolto dal diritto antidiscriminatorio nell’attuale sistema normativo, in una prospettiva che tiene conto sia dell’evoluzione del diritto nazionale, sia del contesto e della regolamentazione europea in cui esso si colloca. Alla prima parte, dedicata all’inquadramento generale del tema, seguono i saggi dedicati ai diversi ambiti di applicazione del diritto antidiscriminatorio: dai contratti di lavoro non standard ai licenziamenti, dai comportamenti molesti e ritorsivi alla tutela della salute nei luoghi di lavoro. Chiude il volume una parte dedicata ai profili processuali e ai rimedi giudiziali avverso le discriminazioni. L’opera si caratterizza per il dialogo che si instaura tra gli Autori: accademici, magistrati e avvocati impegnati quotidianamente nello studio e nell’applicazione concreta del diritto antidiscriminatorio. Il volume contiene scritti di Cristina Alessi, Lisa Amoriello, Marzia Barbera, Olivia Bonardi, Silvia Borelli, Laura Calafà, Laura Curcio, Maria Dolores Ferrara, Valeria Filì, Giorgio Fontana, Donata Gottardi, Alberto Guariso, Fausta Guarriello, Andrea Lassandari, Cinzia Meraviglia, Roberta Nunin, Carla Ponterio, Annalisa Rosiello, Rita Sanlorenzo, Stefania Scarponi, Elisabetta Tarquini, Anna Luisa Terzi.
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Squilibrio
16.00
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Le ragioni dello squilibrio sono essenzialmente nell’incapacità delle imprese e delle famiglie di conoscere gli effetti macroeconomici delle loro azioni. Naturalmente, sono le decisioni di impresa che muovono l’economia, ma non è chiaro come tali decisioni siano prese, e quanto influenzino e siano influenzate dall’andamento dell’economia nel suo complesso. Così, se è indubbio che l’economia è trainata dalle decisioni imprenditoriali, tuttavia sono gli effetti non conosciuti di queste decisioni che alterano continuamente la struttura. Una delle ragioni dell’intervento pubblico sta proprio nell’ignoranza dei decisori. Molto rilievo, in questo libro, è dato al progresso tecnico, specialmente nella sua forma di nuove tecniche «superiori» – ovvero quelle che costano di meno e producono di più rispetto a quelle esistenti, quali che siano i rapporti tra i prezzi dei fattori della produzione [...]. Un avanzamento introdotto nel libro è nella qualificazione del progresso tecnico come elemento della domanda effettiva, proprio per gli effetti macroeconomici dell’applicazione delle nuove tecniche. Nello squilibrio, tuttavia, gli imprenditori non sanno se le tecniche scelte siano effettivamente superiori per l’economia nel suo complesso, e così si possono facilmente presentare grandi fallimenti, distorsioni nei prezzi e nei costi, sprechi generalizzati, situazioni che giustificano l’intervento pubblico. Gli autori guardano al progresso tecnico anche per illustrare la poca fondatezza delle politiche europee, che apparentemente incoraggiano l’innovazione, ma chiudono nella prigione del «consolidamento fiscale» l’unico soggetto, lo Stato, capace di mettere in moto l’innovazione. Dalla prefazione di Paolo Leon
N.B. nella sezione "sfoglia il libro" potrai scaricare l'errata corrige.
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QRS N. 1/2016
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Ricordo di Riccardo Terzi
Salvati dall'euro?
Negoziare l'incertezza
Le traiettorie dei paesi mediterranei
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QRS N. 4/2017
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Tendenze recenti del decentramento contrattuale
Crisi e riforme in Spagna e Belgio
La riorganizzazione desiderabile della pubblica amministrazione
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QRS N. 3/2017
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La fabbrica digitale
Industria 4.0: la contrattazione d’anticipo
Emigrazione e unità sindacale
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QRS N. 2/2017
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Il ruolo dell’economia fondamentale
La contrattazione e la solidarietà tra generazioni
Donne e sindacati
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Sinistra e lavoro
Sindacati e lavoro professionale
Innovazione sociale e industriale
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QRS N. 4/2016
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Il caso dei voucher
Il vento dell’Est e il lavoro in Italia
L’economia della condivisione
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QRS N. 3/2016
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Un nuovo modello di sviluppo
Le radici del sindacalismo trentino
La Confederazione internazionale dei sindacati nella crisi globale
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