
- Tendenze recenti del decentramento contrattuale
- Crisi e riforme in Spagna e Belgio
- La riorganizzazione desiderabile della pubblica amministrazione
La contrattazione decentrata tra mito e realtà. Presentazione
Mimmo. Carrieri, Salvo Leonardi
La resistibile ascesa della contrattazione decentrata
The resistible rise of decentralized bargainingQuesto articolo sottolinea l’importanza crescente della contrattazione decentrata nel dibattito
e nelle misure legali in materia di relazioni industriali nei principali paesi europei. Il
testo ricorda anche come le potenzialità della contrattazione di ambito aziendale abbiano
condotto ad accordi importanti e innovativi in diverse imprese. Nello stesso tempo viene rilevato
come la diffusione della contrattazione decentrata, specie di quella di maggiore qualità,
sia ancora modesta e insufficiente in tutti i paesi. Per questa ragione viene ribadita
l’importanza del ruolo delle grandi organizzazioni di interessi nel rafforzare azioni più mirate
ed efficaci riguardo a questo oggetto.
Mimmo. Carrieri
Questo articolo sottolinea l’importanza crescente della contrattazione decentrata nel dibattito e nelle misure legali in materia di relazioni industriali nei principali paesi europei. Il testo ricorda anche come le potenzialità della contrattazione di ambito aziendale abbiano condotto ad accordi importanti e innovativi in diverse imprese. Nello stesso tempo viene rilevato come la diffusione della contrattazione decentrata, specie di quella di maggiore qualità, sia ancora modesta e insufficiente in tutti i paesi. Per questa ragione viene ribadita l’importanza del ruolo delle grandi organizzazioni di interessi nel rafforzare azioni più mirate ed efficaci riguardo a questo oggetto.
ENGLISH - This article underlines the growing importance of decentralized bargaining in the debate and legal interventions on the evolution of industrial relations in the main European countries. This text also recall how the potential of bargaining at plant level has led to innovative and important agreements in different companies. At the same time, it is pointed out that the coverage of decentralized bargaining, especially of higher quality agreements, is still modest and insufficient. For this reason the importance of the role of large organizations in strengthening more targeted and effective actions in this area is reiterated.
Tendenze recenti del decentramento contrattuale nell’Europa continentale. Fra interventi legislativi e autonomia delle parti
Recent trends in collective bargaining in continental Europe: between legal interventionism and collective autonomyLa contrattazione collettiva multi-datoriale ha patito in questi anni una duplice e concomitante
pressione a causa della crisi economica e di un interventismo in ambiti tradizionalmente
riservati all’autonomia collettiva. Tale pressione è stata più forte nei paesi più colpiti
dalla crisi e ha riguardato sia la struttura dei sistemi contrattuali che i suoi esiti, inducendo
una compressione salariale e una svalutazione interna, come anche una contrattazione concessiva,
specie a livello aziendale. Lo spazio per la contrattazione decentrata è cresciuto pressoché
ovunque, anche dove i sistemi contrattuali restano più fortemente organizzati. In questo
scenario un team europeo di esperti ha realizzato uno studio (Decoba) al fine di analizzare
le traiettorie verso il decentramento in atto in un gruppo di paesi tradizionalmente accomunati
per un certo grado di coordinamento centralizzato: Belgio, Germania, Francia,
Italia, Spagna. L’articolo, dei curatori della comparazione, rileva come l’accresciuto interventismo
dei governi sugli assetti contrattuali abbia perseguito un rovesciamento del vecchio ordine gerarchico tra le fonti, riducendo al contempo l’autonomia negoziale delle parti. Ciò
nondimeno emerge come questo potenziale erosivo della legge non si sia di fatto tradotto in
una crescita della contrattazione aziendale e di quella in deroga in particolare. Le parti non
lo hanno ritenuto utile, rivelando in ciò una certa resilienza dei sistemi nazionali, lungo i
sentieri conosciuti del confronto negoziale autonomo. A parte casi eccezionali ciò che emerge
dai contributi nazionali è l’assenza di un nesso fra il ricorso a deroghe peggiorative e performance
aziendali, laddove nel medio periodo il loro impiego potrebbe certamente corrodere
la cooperazione e la fiducia nei luoghi di lavoro.
Roberto Pedersini, Salvo Leonardi
La contrattazione collettiva multi-datoriale ha patito in questi anni una duplice e concomitante pressione a causa della crisi economica e di un interventismo in ambiti tradizionalmente riservati all’autonomia collettiva. Tale pressione è stata più forte nei paesi più colpiti dalla crisi e ha riguardato sia la struttura dei sistemi contrattuali che i suoi esiti, inducendo una compressione salariale e una svalutazione interna, come anche una contrattazione concessiva, specie a livello aziendale. Lo spazio per la contrattazione decentrata è cresciuto pressoché ovunque, anche dove i sistemi contrattuali restano più fortemente organizzati. In questo scenario un team europeo di esperti ha realizzato uno studio (Decoba) al fine di analizzare le traiettorie verso il decentramento in atto in un gruppo di paesi tradizionalmente accomunati per un certo grado di coordinamento centralizzato: Belgio, Germania, Francia, Italia, Spagna. L’articolo, dei curatori della comparazione, rileva come l’accresciuto interventismo dei governi sugli assetti contrattuali abbia perseguito un rovesciamento del vecchio ordine gerarchico tra le fonti, riducendo al contempo l’autonomia negoziale delle parti. Ciò nondimeno emerge come questo potenziale erosivo della legge non si sia di fatto tradotto in una crescita della contrattazione aziendale e di quella in deroga in particolare. Le parti non lo hanno ritenuto utile, rivelando in ciò una certa resilienza dei sistemi nazionali, lungo i sentieri conosciuti del confronto negoziale autonomo. A parte casi eccezionali ciò che emerge dai contributi nazionali è l’assenza di un nesso fra il ricorso a deroghe peggiorative e performance aziendali, laddove nel medio periodo il loro impiego potrebbe certamente corrodere la cooperazione e la fiducia nei luoghi di lavoro.
ENGLISH - Multi-employer bargaining has been under pressure in recent years through the double impact of the economic crisis and governments’ interventions in areas traditionally within the remit of social partners’ autonomy. Such pressure, especially in the countries mostly affected by the economic downturn, impacted both on their structure and their outcomes, leading to wage restraint and internal devaluation as well as to more concession bargaining, namely at company-level. The space for decentralized bargaining increased almost everywhere, even where the bargaining systems remains strongly organised. In this framework a European team of experts has realized a project of research (Decoba) in order to analyse the ongoing shift from centrally coordinated multi-employers to decentralized collective bargaining in a number of Eu member states where the former has been traditionally strong: Belgium, Germany, France, Italy, Spain. The article, edited by the authors of the study’s comparison, reveals the increasing governments’ intervention in collective bargaining issues, aiming at a subversion of the traditional bargaining hierarchy and reducing the parties’ bargaining autonomy. Nevertheless, the scant utilisation of the derogations newly allowed by legislation suggests that, so far, the bargaining parties do not consider them as a useful tool. Indeed, a number of elements signal the resilience of national employment relations, which essentially derives from the autonomous institutions of industrial relations of the social partners. Leaving aside exceptional circumstances, there is no warranty that recourse to pejorative derogations can help company performance, especially in the medium-to-long term, while they can certainly corrode commitment, trust and cooperation in the workplace.
Modelli nazionali o settoriali? Le relazioni industriali nel retail in cinque paesi europei
National or sectoral models? Industrial relations within the retail sector in five European countriesIl presente contributo illustra i principali risultati del progetto di ricerca europeo Decoba
mettendo in evidenza i più recenti cambiamenti delle relazioni industriali all’interno del
settore retail in cinque diversi paesi (Germania, Belgio, Francia, Spagna e Italia). In tutti
i paesi esaminati la contrattazione collettiva presenta un assetto multilivello, teso a regolare
il settore a livello nazionale e a livello decentrato (con accordi aziendali e/o territoriali).
In tutti i paesi nel settore del retail la contrattazione collettiva non riesce più a
produrre come esito una attenuazione degli effetti negativi generati dal mercato e i sindacati
non riescono più ad arginare o contrastare le tendenze verso un peggioramento delle
condizioni dei lavoratori. Tale processo si verifica in tutti i paesi esaminati, nonostante
ciascuno presenti un proprio e diverso sistema nazionale di relazioni industriali e di regolazione
del lavoro. L’obiettivo è quello di contribuire a una migliore comprensione di
tale fenomeno mettendo in evidenza l’importanza non solo dei fattori e delle trasformazioni
strutturali avvenute e ancora in corso nel settore, ma anche la centralità delle dinamiche
(e dei mutamenti nei rapporti di forza) nelle relazioni tra le organizzazioni sindacali
e datoriali all’interno del retail.
Maria Concetta Ambra
Il presente contributo illustra i principali risultati del progetto di ricerca europeo Decoba mettendo in evidenza i più recenti cambiamenti delle relazioni industriali all’interno del settore retail in cinque diversi paesi (Germania, Belgio, Francia, Spagna e Italia). In tutti i paesi esaminati la contrattazione collettiva presenta un assetto multilivello, teso a regolare il settore a livello nazionale e a livello decentrato (con accordi aziendali e/o territoriali). In tutti i paesi nel settore del retail la contrattazione collettiva non riesce più a produrre come esito una attenuazione degli effetti negativi generati dal mercato e i sindacati non riescono più ad arginare o contrastare le tendenze verso un peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Tale processo si verifica in tutti i paesi esaminati, nonostante ciascuno presenti un proprio e diverso sistema nazionale di relazioni industriali e di regolazione del lavoro. L’obiettivo è quello di contribuire a una migliore comprensione di tale fenomeno mettendo in evidenza l’importanza non solo dei fattori e delle trasformazioni strutturali avvenute e ancora in corso nel settore, ma anche la centralità delle dinamiche (e dei mutamenti nei rapporti di forza) nelle relazioni tra le organizzazioni sindacali e datoriali all’interno del retail.
ENGLISH - This paper illustrates the main results of a European study in five countries: Germany, Belgium, France, Spain and Italy, by analyzing recent changes in industrial relations within the retail sector. It highlights that despite the cross-country differences in industrial relations systems, the multilevel collective bargaining is producing in the retail sector, in all of the examined countries, converging outcomes towards the deterioration of working conditions since it is no longer able to mitigate the negative effects of the market. To provide a better understanding of this phenomenon, it is suggested to take into account not only the structural transformations that have taken place and are still underway within the retail sector but also the specific dynamics of change in the relations between trade unions and employer’s organizations.
Crisi e riforme nel diritto del lavoro e nella contrattazione in Spagna
Crisis, labour law reforms and collective bargaining in SpainIn concomitanza con la «grande recessione» di questi anni il diritto del lavoro in Spagna ha
subito continui cambiamenti, il più importante dei quali è stata la riforma del mercato del
lavoro e delle relazioni industriali approvata dal governo conservatore nel 2012. Uno degli
obiettivi principali di questa riforma è stato quello di promuovere la contrattazione a livello
aziendale, sempre più sganciata da quella nazionale o comunque di livello superiore. Oggi,
a distanza ormai di qualche anno, possiamo dire che ciò non ha determinato una sostanziale
alterazione della struttura formale della contrattazione collettiva, con una contrattazione
aziendale tuttora molto limitata. Ciò che invece è riuscito a conseguire è stata una forte
svalutazione salariale, che ha esacerbato la situazione sociale del paese.
Fernando Rocha
In concomitanza con la «grande recessione» di questi anni il diritto del lavoro in Spagna ha subito continui cambiamenti, il più importante dei quali è stata la riforma del mercato del lavoro e delle relazioni industriali approvata dal governo conservatore nel 2012. Uno degli obiettivi principali di questa riforma è stato quello di promuovere la contrattazione a livello aziendale, sempre più sganciata da quella nazionale o comunque di livello superiore. Oggi, a distanza ormai di qualche anno, possiamo dire che ciò non ha determinato una sostanziale alterazione della struttura formale della contrattazione collettiva, con una contrattazione aziendale tuttora molto limitata. Ciò che invece è riuscito a conseguire è stata una forte svalutazione salariale, che ha esacerbato la situazione sociale del paese.
ENGLISH - Labour law has been subjected to continuous changes in Spain since the onset of the Great Recession, the most important being the reform passed by the Conservative government in 2012. One of the major goals of this reform was to foster company level agreements, but to date this has not caused a substantial alteration of the formal structure of collective bargaining. However, it has contributed to strong wage devaluation, which has exacerbated the social situation in Spain.
Belgio: l’alternativa tra innovazione nel dialogo sociale e ri-statatalizzazione
Social dialogue innovation versus the state take-over of collective bargaining in BelgiumIl Belgio è conosciuto per il suo sistema di regolazione dei salari fortemente istituzionalizzato
e per la sua radicata cultura di dialogo sociale. Tuttavia i recenti cambiamenti politici e la
pressione economica esterna hanno messo in discussione il modello tradizionale. La nostra ipotesi
di lavoro è che, pur rimanendo intatta la struttura istituzionale, si sia creata una frattura
tra l’estrema centralizzazione legata al tentativo da parte dello Stato di acquisire la regolazione
dei salari a livello nazionale, da un lato e, dall’altro, l’innovazione del dialogo sociale
a livelli decentrati come reazione al restringimento dei margini di negoziazione. Il paradosso
è che le riforme mirate a liberalizzare l’economia hanno reso più complessa la contrattazione
collettiva, e ne hanno ridotto l’indipendenza.
Sem Vandekerckhove, Guy van Gyes
Il Belgio è conosciuto per il suo sistema di regolazione dei salari fortemente istituzionalizzato e per la sua radicata cultura di dialogo sociale. Tuttavia i recenti cambiamenti politici e la pressione economica esterna hanno messo in discussione il modello tradizionale. La nostra ipotesi di lavoro è che, pur rimanendo intatta la struttura istituzionale, si sia creata una frattura tra l’estrema centralizzazione legata al tentativo da parte dello Stato di acquisire la regolazione dei salari a livello nazionale, da un lato e, dall’altro, l’innovazione del dialogo sociale a livelli decentrati come reazione al restringimento dei margini di negoziazione. Il paradosso è che le riforme mirate a liberalizzare l’economia hanno reso più complessa la contrattazione collettiva, e ne hanno ridotto l’indipendenza.
ENGLISH - Belgium is known for having a strongly institutionalized wage setting system and a deeply rooted culture of social dialogue. Recent political changes and external economic pressure however have challenged the traditional model. We argue that while the institutional framework remained intact, there is an institutional split with extreme centralization linked to the state take-over of national level wage setting on the one hand, and innovation in social dialogue at decentralized levels as a reaction to the tightening of the negotiation margins. The paradox is that the reforms, intended to liberalize the economy, have made collective bargaining more complex, and restricted its independency.
Settorializzazione e territorializzazione delle relazioni industriali: la via italiana al decentramento contrattuale
Sectoralisation and territorialisation of industrial relations: the Italian way to bargaining decentralisationL’articolo analizza il sistema contrattuale italiano nel periodo 2012-2017. I risultati della
ricerca mostrano la persistente rilevanza della contrattazione collettiva di categoria. Si osservano
forme di decentramento settoriale e territoriale. Le deroghe aziendali sono limitate,
anche se si riscontra una diffusa violazione di quelle procedurali e dei riparti di competenza
tra diversi livelli contrattuali.
Paolo Tomassetti
L’articolo analizza il sistema contrattuale italiano nel periodo 2012-2017. I risultati della ricerca mostrano la persistente rilevanza della contrattazione collettiva di categoria. Si osservano forme di decentramento settoriale e territoriale. Le deroghe aziendali sono limitate, anche se si riscontra una diffusa violazione di quelle procedurali e dei riparti di competenza tra diversi livelli contrattuali.
ENGLISH - The article analyses the Italian collective bargaining system in the period 2012-2017. The analysis shows that multi-employer bargaining is still relevant. Forms of sectoral and geographical decentralisation are observed. Although firm-level derogations are limited, procedural rules and areas of competence between bargaining levels are often breached
La contrattazione decentrata supera la crisi
Decentralized bargaining overtake the crisisLa contrattazione aziendale ha certamente sofferto la dura recessione che ha colpito per lungo
tempo l’economia italiana, ma ha mantenuto una sua capacità di diffusione. L’Ocsel,
Osservatorio sulla contrattazione di secondo livello della Cisl, ha potuto monitorare tuttavia
una inversione di tendenza nell’ultimo biennio. Da contrattazione difensiva e incentrata
sulla gestione delle crisi occupazionali si torna a veder prevalere negli anni 2015-2016 la
definizione di premi salariali per obiettivi, la ripresa di interesse in materia di orari e mercato
del lavoro, un vero e proprio salto di qualità nella diffusione del welfare contrattuale,
fino a poco tempo fa residuale. La contrattazione aziendale sembra essere radicata non solo
nelle aziende grandi e nei gruppi, ma mantiene il proprio ruolo regolatore anche in molte
Pmi. Certamente è maggiormente diffusa nel tessuto economico del Centro-Nord, ma non
è più limitata ai comparti manifatturieri tradizionali. Se ad essa affianchiamo la contrattazione
territoriale di secondo livello possiamo dire che la contrattazione decentrata in Italia
mantiene una sua capacità di azione e diffusione. La contrattazione decentrata supera la
crisi diventando molto più fluida nella tempistica e nella durata ed evolvendo verso contenuti
sempre più innovativi, cercando di regolare in modo più partecipativo le relazioni tra
impresa e lavoro.. La contrattazione è destinata a misurarsi con nuovi temi sempre più centrali
nel rapporto tra impresa e lavoro (organizzazione del lavoro, politiche attive, creazione
delle competenze, apprendistato e rapporto con scuole tecniche e professionali, diritto alla
formazione) e inediti rispetto al recente passato.
Roberto Benaglia
La contrattazione aziendale ha certamente sofferto la dura recessione che ha colpito per lungo tempo l’economia italiana, ma ha mantenuto una sua capacità di diffusione. L’Ocsel, Osservatorio sulla contrattazione di secondo livello della Cisl, ha potuto monitorare tuttavia una inversione di tendenza nell’ultimo biennio. Da contrattazione difensiva e incentrata sulla gestione delle crisi occupazionali si torna a veder prevalere negli anni 2015-2016 la definizione di premi salariali per obiettivi, la ripresa di interesse in materia di orari e mercato del lavoro, un vero e proprio salto di qualità nella diffusione del welfare contrattuale, fino a poco tempo fa residuale. La contrattazione aziendale sembra essere radicata non solo nelle aziende grandi e nei gruppi, ma mantiene il proprio ruolo regolatore anche in molte Pmi. Certamente è maggiormente diffusa nel tessuto economico del Centro-Nord, ma non è più limitata ai comparti manifatturieri tradizionali. Se ad essa affianchiamo la contrattazione territoriale di secondo livello possiamo dire che la contrattazione decentrata in Italia mantiene una sua capacità di azione e diffusione. La contrattazione decentrata supera la crisi diventando molto più fluida nella tempistica e nella durata ed evolvendo verso contenuti sempre più innovativi, cercando di regolare in modo più partecipativo le relazioni tra impresa e lavoro.. La contrattazione è destinata a misurarsi con nuovi temi sempre più centrali nel rapporto tra impresa e lavoro (organizzazione del lavoro, politiche attive, creazione delle competenze, apprendistato e rapporto con scuole tecniche e professionali, diritto alla formazione) e inediti rispetto al recente passato.
ENGLISH - Company level bargaining has certainly suffered the harsh recession that hit the Italian economy for a long time, but now seems to have retained its ability to spread. Ocsel, the Cisl Second Level Bargaining Observatory, has monitored a reversal trend in the last two years. From defensive bargaining, mostly focusing on restructuring and jobs saving, in the years 2015-2016 we’ve seen the prevailing of issues like objectives-related wage premiums, a new interest on working hours and labor market, a leap of quality in the spread of occupational welfare, quite residual until recently. Company bargaining appears to be rooted not only in large companies and groups, but maintains its role also in many SMEs. It is certainly more widespread in North-Central's regions, but is no longer limited to traditional manufacturing sectors. If we add the second level territorial bargaining, we can say that decentralized bargaining in Italy maintains its ability to act and spread. Decentralized bargaining goes beyond the crisis by becoming much more fluid in timing and duration and evolving towards ever more innovative content, trying to more closely regulate in a participatory way the employment relationships. Collective bargaining is expected to deal with new and more central issues in the employment relationships (work organization, active policies, skills creation, apprenticeship and relationship with technical and vocational schools, right to education), unprecedented if compared to the recent past.
Gli effetti della contrattazione decentrata su salari e produttività del lavoro
The effects of decentralized bargaining on wages and labour productivity in two opposite theoretical approachesQuesto contributo intende offrire una ricostruzione critica del dibattito relativo agli effetti
della contrattazione decentrata sull’occupazione e la crescita economica. La visione dominante
fa propria la convinzione secondo la quale lo spostamento della negoziazione al livello
di impresa e territoriale genera crescita dei salari e della produttività del lavoro. Verrà mostrato
come questa impostazione risente di forti criticità sul piano teorico, messe in evidenza
da molti economisti post-keynesiani. In una prospettiva teorica post-keynesiana la contrattazione
decentrata tende a generare moderazione salariale, declino della produttività del lavoro
e del tasso di crescita.
Guglielmo Forges Davanzati, Nicolò Giangrande
Questo contributo intende offrire una ricostruzione critica del dibattito relativo agli effetti della contrattazione decentrata sull’occupazione e la crescita economica. La visione dominante fa propria la convinzione secondo la quale lo spostamento della negoziazione al livello di impresa e territoriale genera crescita dei salari e della produttività del lavoro. Verrà mostrato come questa impostazione risente di forti criticità sul piano teorico, messe in evidenza da molti economisti post-keynesiani. In una prospettiva teorica post-keynesiana la contrattazione decentrata tende a generare moderazione salariale, declino della produttività del lavoro e del tasso di crescita.
ENGLISH - This paper deals with the theoretical debate on the effects of the decentralized wages bargaining (contrattazione decentrata) on wages and labour productivity in Italy. A preliminary analysis on the institutional setting implemented for the shift of wage bargaining at the level of the individual firm is provided. The Neoclassical and Post-Keynesian arguments on these issues are critically scrutinized.
Il doppio livello di contrattazione collettiva in Italia
The two-tier bargaining structure in italy: latest trends based on Inapp-Ril surveyÈ ampiamente diffusa l’opinione che il decentramento della contrattazione collettiva possa
essere un elemento importante nell’introdurre innovazioni e cambiamenti sul fronte dell’organizzazione
del lavoro.
Il presente contributo intende fornire un approfondimento sulle tendenze e lo stato di salute
della contrattazione collettiva in Italia, facendo ricorso ad analisi descrittive elaborate a
partire dalle basi di dati ricavate dalla indagine Inapp-Ril (Rilevazione su imprese e lavoro),
indagine condotta su un campione di circa 22.000 imprese italiane.
Nella prima parte sono analizzati i dati relativi all’andamento nel periodo 2005-2015 della
contrattazione collettiva nazionale e di II livello, focalizzando l’attenzione sulla sua diffusione
e sulla membership associativa. Nella seconda il contributo si concentra sulla diffusione
della contrattazione decentrata, sulle sue caratteristiche e sull’oggetto della contrattazione
stessa nel 2015, disaggregando i dati in riferimento alla natura giuridica dell’impresa,
alla dimensione aziendale, al settore produttivo e all’area geografica di appartenenza.
Francesca Bergamante., Manuel Marocco.
È ampiamente diffusa l’opinione che il decentramento della contrattazione collettiva possa essere un elemento importante nell’introdurre innovazioni e cambiamenti sul fronte dell’organizzazione del lavoro. Il presente contributo intende fornire un approfondimento sulle tendenze e lo stato di salute della contrattazione collettiva in Italia, facendo ricorso ad analisi descrittive elaborate a partire dalle basi di dati ricavate dalla indagine Inapp-Ril (Rilevazione su imprese e lavoro), indagine condotta su un campione di circa 22.000 imprese italiane. Nella prima parte sono analizzati i dati relativi all’andamento nel periodo 2005-2015 della contrattazione collettiva nazionale e di II livello, focalizzando l’attenzione sulla sua diffusione e sulla membership associativa. Nella seconda il contributo si concentra sulla diffusione della contrattazione decentrata, sulle sue caratteristiche e sull’oggetto della contrattazione stessa nel 2015, disaggregando i dati in riferimento alla natura giuridica dell’impresa, alla dimensione aziendale, al settore produttivo e all’area geografica di appartenenza.
ENGLISH - A widespread belief considers decentralization of collective bargaining as a key element in introducing innovations and changes in the work organization. This article aims to provide an in-depth analysis of the collective bargaining trends in Italy, using data from the Inapp-Ril survey, a survey conducted on a sample of approximately 22.000 Italian firms. In the first part, data from 2005 to 2015 are analysed, focusing on multi-employer and single- employer bargaining, with particular regard to employer association membership. In the second one, we focus on single-employer bargaining in 2015, breaking down data with reference to business size, economic sector and geographical area.
Appunti sulla riorganizzazione dell’amministrazione pubblica italiana
Luigi Fiorentino
Lavoro pubblico: un cammino riaperto
Paolo Nerozzi.
Ritorno al futuro passando per i classici. Per una sociologia della qualità del lavoro
Back to the future passing for the classics. For a sociology of quality of workGli ultimi anni hanno visto rarefarsi i contributi sociologici sul tema della qualità del lavoro
e sulle sue dimensioni: condizioni di lavoro e contenuto del lavoro. Ritenendo utile
per tornare a fare ricerca sul campo recuperare il lavoro di autori classici su questo argomento
vengono presi in considerazione i lavori di Marie Jahoda per gli studi sul mercato del lavoro
e le condizioni di lavoro e di Kurt Lewin per quelli sull’organizzazione del lavoro e sul
contenuto del lavoro.
Giustina Orientale Caputo, Fabrizio Pirro
Gli ultimi anni hanno visto rarefarsi i contributi sociologici sul tema della qualità del lavoro e sulle sue dimensioni: condizioni di lavoro e contenuto del lavoro. Ritenendo utile per tornare a fare ricerca sul campo recuperare il lavoro di autori classici su questo argomento vengono presi in considerazione i lavori di Marie Jahoda per gli studi sul mercato del lavoro e le condizioni di lavoro e di Kurt Lewin per quelli sull’organizzazione del lavoro e sul contenuto del lavoro.
ENGLISH - Over the last years, sociological contributions on the issue of quality of work and its dimensions (working conditions and work content) have become rare. Considering useful to regain the work of «classical» authors on this topic for come back to field research, the works of Marie Jahoda on labor market and working conditions and Kurt Lewin on work organization and work content are considered.
La peau de chagrin del lavoro subordinato
Mario Giaccone
Per un discorso sull’innovazione che parta dal lavoro e dalla contrattazione
Towards a discourse on innovation starting from work and collective bargainingI processi di apprendimento sono strettamente connessi alle caratteristiche dei contesti organizzativi,
sociali, tecnologici e normativi in cui le pratiche lavorative e quotidiane vengono
realizzate. Più precisamente possiamo dire che l’apprendimento si sviluppa all’interno di
specifici sistemi di attività (Engeström, Miettinen, Punamäki 1999) in cui diversi soggetti
(reali e/o virtuali) agiscono sulla base di regole esplicite e implicite, al fine di raggiungere
determinati obiettivi. Ciò avviene mediante l’uso di tecnologie di cui i contesti sono dotati
e attraverso l’attivazione di saperi (codificati e/o taciti), all’interno di una determinata modalità
di divisione del lavoro, all’interno di regole (implicite e/o esplicite), di ruoli definiti
e attraverso meccanismi di potere. Cosa accade quando cambiano le regole di tali sistemi, i
ruoli, gli artefatti, i saperi? Cosa succede ai processi di apprendimento se i contesti in cui le
pratiche vengono realizzate sono iper-connessi, orizzontali, extra-organizzativi, internazionalizzati,
on-line? Cosa possiamo dire dell’apprendimento quando intervengono alcune innovazioni
che cambiano uno o più elementi dei sistemi di attività, quando, ad esempio, gli
attori sono virtuali, quando parte dei meccanismi di potere e di divisione del lavoro prendono
forma attraverso algoritmi, quando i contesti organizzativi diventano inafferrabili,
quando il lavoro viene regolato e organizzato attraverso piattaforme on-line?
Simona Marchi
I processi di apprendimento sono strettamente connessi alle caratteristiche dei contesti organizzativi, sociali, tecnologici e normativi in cui le pratiche lavorative e quotidiane vengono realizzate. Più precisamente possiamo dire che l’apprendimento si sviluppa all’interno di specifici sistemi di attività (Engeström, Miettinen, Punamäki 1999) in cui diversi soggetti (reali e/o virtuali) agiscono sulla base di regole esplicite e implicite, al fine di raggiungere determinati obiettivi. Ciò avviene mediante l’uso di tecnologie di cui i contesti sono dotati e attraverso l’attivazione di saperi (codificati e/o taciti), all’interno di una determinata modalità di divisione del lavoro, all’interno di regole (implicite e/o esplicite), di ruoli definiti e attraverso meccanismi di potere. Cosa accade quando cambiano le regole di tali sistemi, i ruoli, gli artefatti, i saperi? Cosa succede ai processi di apprendimento se i contesti in cui le pratiche vengono realizzate sono iper-connessi, orizzontali, extra-organizzativi, internazionalizzati, on-line? Cosa possiamo dire dell’apprendimento quando intervengono alcune innovazioni che cambiano uno o più elementi dei sistemi di attività, quando, ad esempio, gli attori sono virtuali, quando parte dei meccanismi di potere e di divisione del lavoro prendono forma attraverso algoritmi, quando i contesti organizzativi diventano inafferrabili, quando il lavoro viene regolato e organizzato attraverso piattaforme on-line?
ENGLISH - Learning processes are closely related to the characteristics of organizational, social, technological, and regulatory contexts in which work and everyday practices are realized. More specifically we can say that learning develops within specific systems of activity (Engeström, Miettinen, Punamäki 1999) where different subjects (real and/or virtual actors) act on the basis of rules (explicit and tacit), in order to achieve specific goals. What happens when the rules, roles, artifacts, technologies and knowledge change? What happens to the learning processes if the contexts in which the practices are implemented are hyper-connected, horizontal, extra-organizational, internationalized, or online? What can we say about learning when some innovations intervene changing one or more elements of activity systems? What kind of learning and reflection on practice allows the subject to actively participate in the innovation processes?