• Coloro che all'opinione pubblica benpensante appaiono rivoluzionari intransigenti e per la questura sono ribelli insofferenti delle leggi e delle regole dettate dalle classi dominanti, costituiscono il nerbo di quella classe di pubblici amministratori che ha contribuito alla crescita e al progresso della società italiana. - E' la storia di tanti dirigenti del movimento operaio e democratico italiano, che diventano sindaci e presidenti di provincia passando con facilità e con assoluta competenza dalla difesa delle parti sociali più deboli alle rappresentanze degli interessi più generali delle popolazioni. - E' il caso di Giuseppe Parpagnoli, che passerà dalla rivoluzione al giornalismo, dal sindacato all'amministrazione oculata degli enti locali, utilizzando l'esperienza acquisita nel rapporto con i lavoratori. L’intero ricavato per la vendita del libro sarà devoluto a favore di Emergency per il Centro di riabilitazione di Sulaimaniya, Iraq.
  • Oggi i giovani di origine italiana in Svizzera vengono considerati largamente inseriti professionalmente e socialmente. Questo è il primo risultato dell'indagine raccolta nel volume che smentisce la tesi secondo la quale la transizione al lavoro dei figli degli emigrati italiani è contraddistinta da difficoltà generalizzate. L'indagine coglie inoltre i primi segni di un nuovo movimento immigratorio dall'Italia: si tratta di persone con un bagaglio formativo superiore rispetto all'immigrazione degli anni sessanta, i cui livelli di inserimento professionale sono però spesso contraddistinti dalla precarietà, a conferma delle difficoltà si trasferimento delle competenze da un paese all'altro. I giovani oggetto dell'analisi non vengono poi considerati nella dimensione della «seconda generazione» dell'immigrazione, bensì in quella di giovani di ascendenza italiana di cui si esplorano le reti sociali, l'universo valoriale, il rapporto con la realtà sociale e politica del paese di residenza nonché con quella del paese di «origine». Il quadro che emerge dallo studio ha tratti ben decisi e per alcuni aspetti «preoccupanti»: si va infatti dal forte ancoraggio alle reti familiari ad una socialità che resta iscritta prevalentemente nella comunità italiana, dallo sviluppo di orientamenti materialistici ad un ostentato disinteresse e rifiuto per l'impegno politico e sociale.
  • IL FILM L’azienda in cui lavora Anna, segretaria di terzo livello, è stata comprata da una multinazionale. Il giorno della festa aziendale per festeggiare la fusione, Anna è l’unica tra tutti gli impiegati a non essere spontaneamente salutata dal nuovo direttore del personale. Un accidente banale, o forse solo una dimenticanza? Con coraggio ed audacia, Francesca Comencini affronta - per la prima volta in Italia - il tema delicato e attuale delle violenze psicologiche sul lavoro. Un coro di attori non professionisti e una Nicoletta Braschi impeccabile per un docu-film dedicato a chi crede nei valori, rispetta le persone, si identifica nel lavoro. Così la critica: Straordinario, arguto, surreale (Corriere della Sera), Nicoletta Braschi in una straordinaria interpretazione (La Stampa), Francesca Comencini ha realizzato un irresistibile horror aziendale (La Repubblica), La faccia più subdola e spietata del lavoro (Corriere della Sera). Contenuti speciali del DVD: intervista alla regista Francesca Comencini; intervista a Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil. IL LIBRO Daniele Ranieri, esperto e responsabile dell’area mobbing della Cgil di Roma, illustra tutti gli elementi che compongono la violenza psicologica e descrive le fasi della persecuzione, le sue diverse modalità di attuazione, i sentimenti che affiorano nella vittima, i danni fisici e psichici che subisce e che segnano, spesso, la sua vita in modo permanente. Il mobbing non ha però come protagonisti solo due persone e qualche comprimario, ma spesso coinvolge un intero gruppo di lavoro e risente del clima culturale aziendale. Si tratta quindi di un fenomeno complesso con radici profonde nell’organizzazione sociale e del lavoro. Un fenomeno che si può prevenire con normative generali di contrasto e con politiche di prevenzione sui posti di lavoro che il libro illustra.
  • Il fine ultimo della decisione di bilancio, in una società complessa, è quello di comporre interessi diversi e fisiologicamente confliggenti. Un processo quindi eminentemente politico, in cui azioni redistributive e scelte allocative trovano un punto di equilibrio e di sintesi. È evidente, a questo fine, il ruolo cruciale e ineliminabile delle Assemblee rappresentative, come sanciscono tutte le Costituzioni democratiche. Il sistema maggioritario, la riforma del titolo V della Costituzione e l’adesione al Patto di Stabilità e crescita nel corso degli anni novanta hanno inciso profondamente sul processo decisionale di bilancio, modificando ruolo e peso di Governo e Parlamento e favorendo l’emersione di nuovi soggetti, in particolare le Regioni. Queste modificazioni, di carattere costituzionale, sono messe a fuoco nella prima parte del volume al fine di riscoprire pienamente il bilancio come «luogo» irriducibile della democrazia rappresentativa. Nella seconda parte è effettuata la ricognizione degli strumenti della decisione di bilancio, di cui si analizza evoluzione storica, struttura normativa e contributo al risanamento della finanza pubblica negli anni novanta. Infine, la terza parte del volume è dedicata all’analisi delle manovre di bilancio sviluppate nella XIV legislatura, prima esperienza compiuta di un sistema maggioritario.
  • ... l’identità è fatta da due pezzi... Tutte e due sono importanti per l’emigrante, ce l’hai cucite addosso. Le due cose sono mescolate e sono una cosa sola... La Campania ce l’hai sempre nella capa tuia... Come quando cambi le marce alla macchina che lo fai senza più pensare tanto. Metti la prima e sei campano, poi metti la seconda e sei di qua. Quando c’è il cambio automatico tutti i pensieri vanno e vengono e sono di quello e quell’altro posto... È come il cappuccino: né più caffè, né più latte... L’identità campana e italiana la scopri quando torni al paese. È quella che vedi quando vedi la tua faccia quando cammini nel paese di nascita... Ho camminato al corso e vedevo le facce come quella mia. Come allo specchio della mattina... Vedi delle facce che sintetizzano un po’ tutti i tuoi parenti... È come avere il cuore diviso e la testa divisa. Ma questa divisione non reca conflitto. È come qualcosa di naturale... ... tutte le domeniche andavamo alla casa di un paesano perché stava costruendo la sua casa. Allora tutti i paesani andavamo ad aiutarlo... Poi quando finivamo quella casa tutti andavamo alla casa di un altro... quando qualcuno aveva bisogno di gettare i solai, di alzare i muri, di fare le porte, le finestre, i pavimenti della casa, andavamo tutti a lavorare; piccoli, donne... questi facevano la pasta a mano, le tagliatelle e i spaghetti, mentre gli uomini mettevano la calce o alzavano i muri. Poi si mangiava insieme...
  • In che misura la creazione della zona sociale può agevolare i compiti che la legge di riforma 328/2000 assegna ai Comuni? La legge di riforma individua nella zona un ambito ottimale per mettere insieme operatori, strutture e servizi con cui costruire una rete completa, capace di rispondere a tutte le necessità della popolazione. Il Comune, titolare delle funzioni sociali, agisce come partner di un insieme di Comuni, prima nell’elaborazione del Piano sociale di zona, poi nella gestione e nella valutazione costante dei risultati. Seguendo le indicazioni della riforma, il lettore incontra dapprima chi è soggetto di politiche sociali, poi cosa deve contenere il Piano di zona per rispondere ai bisogni della società contemporanea e infine come reperire le risorse e mettere in atto il circuito virtuoso della partecipazione collettiva. La guida è dedicata agli enti locali e a tutti gli altri protagonisti del territorio: cittadini, lavoratori e sindacati, associazioni di rappresentanza, imprese sociali, Ipab, fondazioni bancarie.
  • Il 21 luglio 2008 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 169, le «Nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura» - Decreto ministeriale 9 aprile 2008. Quest’ultimo atto rappresenta un ulteriore passo avanti per migliorare la tutela dei lavoratori tecnopatici a fronte dell’introduzione di molte nuove malattie da lavoro. Per le patologie inserite nel sistema gabellare vige infatti la presunzione legale dell’origine professionale, ovvero il lavoratore è sollevato dall’onere della prova causa/effetto. Le nuove tabelle sono state elaborate da una Commissione scientifica istituita ai sensi dell’articolo 10 d.lgs. 38/2000 ed hanno poi visto una fase di confronto con le parti sociali che ha portato alla loro stesura definitiva. Il manuale è stato pensato per permettere agli operatori di patronato, ai medici legali e ai delegati sindacali di individuare immediatamente le malattie e le lavorazioni che espongono al rischio, riorganizzando in ordine alfabetico l’elenco delle nuove patologie professionali. Il manuale contiene inoltre la lista di tali patologie così come prevista dal decreto ministeriale.
  • Il volume ricostruisce le vicende dell’esercito italiano all’estero durante gli anni del secondo conflitto mondiale, prendendo in considerazione alcuni teatri bellici che ne hanno visto protagonisti i militari dal momento dell’invasione fino al periodo immediatamente successivo al crollo determinato dall’armistizio dell’8 settembre 1943. L’autore, utilizzando la documentazione originale e una vasta bibliografia, analizza in particolare il modificarsi del rapporto con la nazione e la guerra da parte dei soldati inviati a conquistare, occupare e resistere nei territori della penisola balcanica, in quelli dell’Egeo, in Turchia e nei campi alleati del Medio Oriente e dell’Egitto. Attraverso categorie interpretative ed elementi di differenziazione che pongono al centro l’importanza delle diverse esperienze di guerra compiute dai militari italiani si compone un quadro molto diversificato delle vicende (dalla violenza dell’occupazione all’incontro con le popolazioni e i «nuovi alleati» dopo l’armistizio, alla resistenza armata) e dell’evoluzione psicologica dei soldati, stante l’appartenenza a un esercito prima invasore e poi abbandonato, costretto alla resa e alla sconfitta, ma anche obbligato a scegliere se resistere, fuggire o arrendersi. La scelta di prendere in considerazione l’intero arco del conflitto, anziché il periodo delle guerre fasciste o la successiva fase del 1943-1945, ha consentito di leggere queste trasformazioni lungo l’intera guerra italiana, ponendo così in evidenza come siano esistiti fili di continuità e rotture direttamente collegate alla tipologia di guerra e al contesto geografico-militare nel quale il singolo e il reparto si sono trovati ad agire. Specificità e differenze che - a loro volta - si intrecciano con le politiche del regime, con le occupazioni e le violenze dell’esercito occupante, con la crisi dell’estate del 1943 e con la successiva evoluzione della partecipazione italiana alla guerra.
  • La guida «La pensione degli operai agricoli», promossa dall’Inca Cgil, vuole essere uno strumento di studio e di consultazione per i professionisti del settore, gli operatori dei patronati e per tutti coloro che desiderano approfondire la complicata normativa che disciplina la previdenza dei lavoratori agricoli. La guida contiene anche, seppur in modo sintetico, le norme che regolamentano la prosecuzione volontaria, l’integrazione della contribuzione volontaria, l’accreditamento tra le varie forme assicurative gestite dall’Inps. Considerata la difficoltà degli argomenti trattati, la guida fornisce molte esemplificazioni di casi concreti, che agevolano il lettore nell’apprendimento di concetti e criteri, che diversamente potrebbero risultare di difficile comprensione. Allegato al volume, un CD rom che contiene il testo della guida, il glossario, un’appendice legislativa e normativa, una ricca sezione di materiale formativo e numerosi schemi di calcolo.
  • Che cos’è il «Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa?» Come cambierà l’Unione dopo la sua approvazione? L’Europa diventerà un soggetto politico a tutto tondo, capace di far sentire il suo peso nel nuovo ordine mondiale, oppure tornerà ad essere solo un grande mercato economico? Resterà unita oppure procederà a più velocità? A questi interrogativi vuole rispondere il volume affrontando i temi cruciali dell’Europa di oggi e di domani: il modello sociale e i diritti del lavoro, l’architettura istituzionale, il governo dell’economia, la politica estera, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, le cooperazioni rafforzate, il ruolo degli enti territoriali. L’intento è di fondere il rigore scientifico con un atteggiamento divulgativo, nell’ottica di un «europeismo critico» che cerca di cogliere le grandi potenzialità della prospettiva europea, senza nascondere le difficoltà e i limiti. Con saggi di Umberto Allegretti, Giuseppe Allegri, Giuseppe Bronzini, Domenico Gallo, Marcello Degni, Elena Paciotti, Ignazio Juan Patrone, Federico Petrangeli, Mario Tronti. In appendice il testo integrale del nuovo Trattato costituzionale.
  • Hydrowar

    12.00 
    L’acqua sta diventando una risorsa sempre più rara e preziosa nel pianeta Terra, sia per il processo di surriscaldamento, sia per l’aumento demografico: solo una minima parte dell’acqua dei mari e dei fiumi è infatti utilizzabile per le necessità vitali dell’uomo. Le stime dell’ONU per il 2025 prevedono il progressivo impoverimento idrico di una vasta fascia che abbraccerà l’Africa del nord, tutta l’area del Medio Oriente, Turchia compresa, fino al subcontinente indiano. I crescenti bisogni d’acqua provocheranno tensioni e, probabilmente, anche guerre, perché si tratta della vita o della morte di milioni di persone. Già oggi s’intravvedono i primi segni di tali conflitti: dall’Eufrate al Nilo, dal lago Ciad al fiume Senegal, sino al Sud Est asiatico e all’America Latina il mondo è percorso da dispute e da scontri sull’uso e sui costi della risorsa acqua. Gli autori ricostruiscono, anche attraverso carte, grafici e tabelle, il quadro dei problemi e delle tensioni nel mondo, guardando sia alla dimensione locale sia alle dinamiche internazionali.
  • Come si pone l’Europa per rapporto al Mondo? In che modo la storia e la cultura di Europa si pongono di fronte alla globalizzazione, intesa come unità del mondo e, dunque, come fine della dialettica tutto-parte? Come un’identità debole può esistere e riprodursi in un mondo ostile? A queste domande il libro cerca di rispondere non solo tramite una ricostruzione storica dei processi e una resa dei conti con le ideologie di Europa (e di Anti-Europa) oggi in campo, ma, soprattutto, tramite un vaglio critico dei parametri fondamentali di quelle teorie che lavorano a costruire strumenti di difesa della forma dell’esistenza politica europea: sovranità condivisa, Mediterraneo, dialettica del riconoscimento. Ed è precisamente in continuità con questi tentativi che l’autore rimette in circolazione i temi della forza e dell’autorità come elementi essenziali, e non più eludibili, del progetto europeo, perché senza di essi non è possibile tenere insieme l’uno e il molteplice, non è possibile l’esistenza politica di Europa. Sullo sfondo il dibattito fondativo della modernità, e il problema-Vico, perché forza e autorità non vanno letti come elementi di un ordine del discorso diverso da quello del vecchio progetto umanistico, ma come elementi fondanti dello stesso, perché è solo tramite essi che è possibile un nuovo incontro di Mediterraneo ed Europa e, dunque, di Europa e Mondo, per pensare davvero il mondo nuovo.