• Simone Weil

    15.00 
    Il pensiero di Simone Weil si è dimostrato, in questi anni, non solo di straordinaria attualità, ma persino in grande anticipo sui tempi. Quali idee potrebbero aiutarci allora a interpretare i cambiamenti del mondo contemporaneo e prefigurare i futuri possibili? Cosa ha da dirci Simone Weil sulle trasformazioni del lavoro sotto la pressione dell’automazione tecnologica, sulle crescenti disuguaglianze sociali, sul rapporto dell’essere umano con la natura o sulle più recenti teorie filosofiche che cercano di interpretare la realtà? Quali prospettive dischiude il pensiero di Weil relativamente alle questioni del senso religioso, dell’esperienza estetica, dello statuto della soggettività umana? Questo libro è una sorta di breviario per l’umanità che si avven- tura nelle regioni inesplorate del domani, e che può trovare nelle idee di Simone Weil una guida in grado di illuminare il cammino.
  • Reclutare manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento. È questo, in termini di legge, il caporalato. Una parola che sembra riportare tristemente indietro le lancette dei diritti dei lavoratori. In particolare, quando tra le sue pieghe, a fianco di interessi leciti, operano e prosperano attori illegali, le organizzazioni criminali in primis. La flessibilità del lavoro, il contenimento dei costi, la disponibilità di manodopera a basso costo, specialmente di origine immigrata, hanno riportato in auge un meccanismo di sfruttamento lavorativo che si pensava superato in se guito alle lotte e alle conquiste dei lavoratori. Cosa è il caporalato oggi? In quali ambiti della società alligna? Chi ne trae vantaggio? Come si può contrastarlo? Questo volume si prefigge lo scopo di fornire gli strumenti concettuali che consentano di comprendere il caporalato da una pluralità di punti di vista. I contributi di sociologi, antropologi, criminologi, attivisti, sindacalisti, magistrati rappresentano una vera e propria bussola per orientarsi all’interno del fenomeno e, conseguentemente, contrastarlo.
  • Ripubblicare il libro Le tre vite di Nella è un’idea nata dalle lavoratrici e dai lavoratori, incantati dal ricordo di Nella grazie all’iniziativa a lei dedicata lo scorso marzo. I racconti delle sue azioni straordinarie e dei suoi momenti più intimi hanno svelato una Nella amata e viva nelle testimonianze di chi ha condiviso anche solo un piccolo pezzo della sua esistenza, restando pro-fondamente colpito. Ripubblicare il libro, dandogli un’altra vita – forse la quarta vita di Nella – è un’iniziativa d’amore per lei, ma anche per noi, per come eravamo e per come siamo ora. I nostri più sinceri ringraziamenti vanno a chi porta Nella nel cuore. Ringraziamo inoltre le compagne e i compagni degli archivi storici della Cgil Nazionale e di Milano per la collaborazione, il compagno Salvatore Ba-rone per il materiale fotografico inedito e il compagno Bruno Ravasio per il suo contributo straordinario che troverete all’interno del libro. Luisa Perego Segretaria generale Filctem Cgil Lombardia
  • In Italia le disuguaglianze crescono senza sosta dagli anni novanta. Aumenta il numero di persone in povertà, assoluta e relativa, e allo stesso tempo aumenta il numero dei miliardari. Ma le disuguaglianze non sono soltanto di natura economica, patrimoniale o retributiva. Disuguaglianze significative, infatti, si registrano anche nell’accesso allo studio e ai saperi, all’energia, alle cure mediche, nelle condizioni ambientali di vita e di lavoro, nella quantità e qualità del tempo libero e in altre dimensioni ancora. Le disuguaglianze, soprattutto, non sono solo una questione di quantità e gli indicatori numerici, per quanto indispensabili e preziosi, non riescono da soli a rappresentare la complessità di questi fenomeni. E le conseguenze non ricadono solo sulle per sone e le famiglie che le vivono o le subiscono, ma hanno ripercussioni economiche e sociali sull’intero sistema paese. Il presente volume, frutto del lavoro dei ricercatori della Fonda zio ne Giuseppe Di Vittorio e dell’Istituto di Studi Politici «S. Pio V», intende trattare il tema tanto sul piano economico quanto su quello sociologico, storico, filosofico, dando rilevanza alla dimensione quantitativa usando i dati come mezzo e non come fine e inserendola in una sfera ben più ampia, di natura prevalentemente politica. A partire da una lettura storica che utilizza come filo conduttore i tre eventi giubilari degli ultimi cinquant’anni (1975-2000-2025), e passando per una rigorosa analisi dei dati, il volume avanza alcune proposte con l’ambizione di contribuire al dibattito su come dare corpo e sostanza alla «speranza» di migliorare l’esistente.
  • CM 5-6/2024

    15.00 
    Editoriale
    • Aldo Tortorella, I due dittatori 
    Osservatorio Quale mondo con Trump e Musk
    • Laura Pennacchi, Fine dell’«ordine neoliberale». Ma resilienza del neoliberismo?
    • Ida Dominijanni, Il corpo politico del leader-alfa
    • Massimo Cavallini, «Trump is back». Il lato oscuro dell’America
    • Pasqualina Napoletano, L’Europa in trappola nel disordine mondiale
    • Stefano Manservisi, Il vicino ineludibile. Una via africana per l’Europa
    • Romeo Orlandi, Trump nel puzzle asiatico. L’insostenibile pluralitàdelle scelte
    • Michele Mezza, L’I.A. bellica e l’invenzione di una nuova politica
    • Stefano Bocconetti, Che cosa insegna la «pandemia digitale» del 19 luglio 2024
    • Filippo Miraglia, Immigrazione: le leggi autoritarie del governo Meloni. E l’Europa si accoda alle destre
    • Sergio Caserta, Il centrosinistra vince due su tre, ma tutti perdono voti 
    Laboratorio culturale
    • Marco Doria, Giunte rosse: la sinistra alla prova del cambiamento
    • Amos Cecchi, Importanza e attualità del pensiero di Paul M. Sweezy
    • Giuseppe Cospito e Fabio Frosini, Gramsci e Lenin: egemonia e filosofia della praxis
    • Francesco Aqueci, Genesi e funzione dell’austerità in una recente ricostruzione storica
    • Paolo Cacciari, Il comunismo della decrescita
    • Camilla Sclocco, Filosofia e critica del capitalismo universale
    • Francesco Bugli, Ritorna «Il Capitale» di Marx: una nuova edizione per una nuova traduzione
    Schede critiche
    • Chiara Meta, Il soggetto gramsciano della politica
    • Noemi Ghetti, Dall’ampliamento delle fonti un nuovo modo di fare storia
    • Alexander Höbel, L’avvento del fascismo, cent’anni dopo
    • Antonino Infranca, Critica delle democrazie occidentali
    • Piero Di Siena, Potenzialità di una cittadinanza attiva
    • Lelio La Porta, Per una società del riconoscimento
  • Per circa mezzo secolo i dirigenti e gli iscritti a Cgil e Pci si sono sentiti parte di una storia comune, che muoveva dalla stessa premessa e che tendeva allo stesso fine. Ciononostante, ogni organizzazione ha affrontato la lunga traversata del Novecento con le proprie specificità, declinando con modalità proprie la rappresentanza della classe lavoratrice. Come due musicisti, potremmo dire, che interpretavano diversamente lo stesso spartito. In una fase come quella attuale, in cui viene ampliandosi non solo la distanza tra cittadini e istituzioni, ma anche quella tra i primi e i corpi intermedi, appare indispensabile tornare a ragionare sulle forme in cui si articola la relazione tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale. Volendo farlo in prospettiva storica, un punto di vista particolarmente fertile può essere individuato proprio nel rapporto tra il principale sindacato italiano e il più forte partito comunista d’Occidente.
  • RPS N. 3/2024

    22.00 
    Quo Vadis? Il lavoro nel sistema sanitario italiano tra pubblico e privato
    • La forza del modello sociale europeo
    • La legge delega in materia di disabilità
    • Le donne tra cura e lavoro
  • L’analisi comparata degli occupati nel settore della sanità non è un esercizio scontato, pur importante, data la difficoltà di rilevare informazioni comparabili sul personale sanitario e il diverso significato che i dati possono assumere in sistemi sanitari e regolativi diversi. Il contributo propone un esercizio di comparazione basato sui dati della European Labour Survey che mostra la diversa rilevanza del settore socio-sanitario nei paesi europei, la diversa struttura dell’occupazione socio-sanitaria per livelli di qualificazione e la diversa diffusione del lavoro temporaneo, del part time e del part time involontario quali indicatori delle condizioni di impiego e di qualità dell’occupazione nel settore. I risultati mostrano come, tra i paesi europei, vi siano differenze significative sempre legate al disegno istituzionale dei sistemi sanitari e alle più generali caratteristiche di funzionamento dei mercati del lavoro e che riguardano non solo l’importanza del settore ma anche la struttura dell’occupazione per livelli di qualificazione e alcuni aspetti della sua deregolazione.