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Annali Archivio Audiovisivo Movimento Operaio 2006. Il film documentario nell’era digitale
15.00
€
Che rapporto si configura attualmente tra il film documentario - quella parte di immagini in movimento che ha come punto di riferimento uno dei «padri» del cinema, Louis Lumière - e il «dominio digitale»? Quali sono le modifiche strutturali che stanno emergendo? Nella prima sezione del volume si analizzano quali novità tecnico-linguistiche, quali modifiche espressive e quali permanenze caratterizzino il film documentario dopo alcuni anni di diffusione delle tecnologie digitali. Nella seconda sezione si affrontano le mutazioni nel processo produttivo: la regia, la raccolta delle immagini, il montaggio, la produzione, la diffusione. In coda ai saggi, un aggiornato glossario tecnico. Il volume contiene scritti di F. Birri, A. Cicconi, V. De Seta, L. Faccini, F. Ferraro, A. Forgione, A. Giannarelli, F. Grosoli, V. Mancuso, R. Mazzantini, A. Medici, M. Mete, S. Muti, R. Perpignani, G. Petitto, L. Ricciardi, S. Savorelli, P. Scarnati, P. Simoni, L. Verga. Le foto sono di N. Guiducci.
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Il lavoro corroso
9.00
€
Analizzando il «nuovo» capitalismo attraverso la filosofia del lavoro, emerge con chiarezza come l’ideale lavoristico che aveva dominato il mondo occidentale sia ormai in declino: il lavoro vocato, con la sua aura di sacralità, nasce all’interno della tradizione cristiana e viene successivamente assorbito dal pensiero liberale, che ne ha fatto il pilastro ideologico del modo di produzione capitalistico fino al fordismo. Il «nuovo» capitalismo, che sta sorgendo come reazione alla grave crisi in cui il capitalismo stesso è caduto a partire dagli anni ’70, ha dato vita ad un nuovo paradigma imprenditoriale, il post-fordismo, che si alimenta della traduzione occidentalizzata di quella forma orientale di organizzazione del lavoro detta toyotismo ed è incompatibile con il principio del lavoro vocato. Il nuovo capitalismo post-fordista sta sostituendo il lavoro vocato con un nuovo ideale lavoristico che può essere definito lavoro flessibile e che si sta già manifestando come un potentissimo strumento di asservimento dell’uomo alle necessità del capitale.
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I licenziamenti per motivi economico-produttivi e la responsabilità d’impresa
10.00
€
Il tema dei licenziamenti per motivi economici - comprensivo dei licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e dei licenziamenti collettivi - è affrontato già da diverso tempo secondo ottiche alternative. Da un lato, c’è chi tende a valorizzare la responsabilità sociale dell’impresa datrice di lavoro - e del gruppo societario cui questa appartiene - nella ricollocazione dei lavoratori eccedenti. In questa ottica si colloca la proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dalla Cgil nel 2002: il licenziamento viene infatti concepito come ultima ratio - dopo aver utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali conservativi (contratti di solidarietà e poi Cigs) - con obbligo di ricollocazione in posti disponibili nelle società del gruppo o, in mancanza, con obbligo di «accompagnamento» (corsi di riqualificazione, oneri di ricollocazione «esterna», bonus economico). Dall’altro lato, si sostiene che occorre liberalizzare la disciplina o tutt’al più mantenere l’attuale assetto, salvo irrobustire e generalizzare i trattamenti di disoccupazione; peraltro con un importante problema di copertura economica di oneri cospicui. Le relazioni e gli interventi sul tema che qui vengono riuniti illustrano e approfondiscono le due diverse posizioni. L’importanza degli argomenti è resa evidente dall’agenda dei lavori del Governo Prodi e dalle iniziative intraprese dall’Associazione italiana di diritto del lavoro. Contributi di: Alleva, Amato, Amoroso, Andreoni, Balletti, Mascarello, Mattone, Mazzotta, Perulli.
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Arci una nuova frontiera
25.00
€
Società di mutuo soccorso, Case del popolo, circoli cooperativi o aziendali: il mondo dell’associazionismo di base risorge libero nell’Italia del 1945, rivendicando il diritto di esercitare le sue funzioni senza impedimenti e senza subire vessazioni. Questa richiesta di democrazia, tuttavia, è destinata a fare presto i conti con un sistematico e stringente controllo degli apparati burocratici e di governo, e con pesanti logiche clericali le cui pratiche censorie condizionano pesantemente e limitano l’aperto dispiegarsi delle idee. Gli anni che seguiranno saranno costellati di tentativi di intimidazione, sfratti, soprusi, violenze, eppure ciò non impedirà a questo movimento di crescere e svilupparsi in un nuovo soggetto che sarà protagonista e costruttore di una nuova cultura nazionale: l’Associazione ricreativa culturale italiana (Arci), ultima delle organizzazioni nate nel solco delle culture ideologiche dell’Otto-Novecento, che reca nel suo DNA le ragioni della modernità contemporanea. Una ricostruzione minuziosa e accurata effettuata da un punto di vista inusuale, per comprendere il periodo della nostra storia nazionale che portò l’Italia fino al boom economico e alla soglie della società dei consumi, ma che fu anche teatro di forti contrapposizioni e tragici episodi di repressione e ingiustizia.
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Previdenza e assistenza sociale
Previdenza, assistenza, sicurezza sociale, welfare sono termini sempre più ricorrenti nel dibattito politico-sindacale di questi ultimi anni perché da più parti e per ragioni diverse si invoca la loro riforma. Sul significato da dare a questi termini non sempre, però, c’è concordanza. Un importante contributo alla comprensione dei temi in discussione può venire dalla lettura di questo testo che, dopo un inquadramento storico-sistematico degli argomenti trattati, descrive in modo sintetico ma scientificamente rigoroso le tutele presenti nel nostro sistema di sicurezza sociale - infortuni e malattie professionali, pensioni, assistenza, maternità, malattia, cassa integrazione e disoccupazione, misure per i lavoratori migranti - dalle origini alla loro disciplina attuale. Un breve manuale di facile consultazione, nato da esigenze didattiche, che potrà tuttavia risultare utile non solo agli studenti che devono acquisire nozioni di base sulla previdenza e l’assistenza sociale, ma anche a quanti vogliano farsi un’idea più precisa sul funzionamento del sistema di sicurezza sociale in Italia, così da poter partecipare in modo informato e consapevole a dibattiti come quelli in corso sulla riforma delle pensioni e degli ammortizzatori sociali.
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Revisioni Inail
10.00
€
I cambiamenti nel campo della tutela degli infortuni e delle malattie professionali sono stati nel corso degli ultimi anni molti e, in taluni casi di difficile comprensione. Con il decreto 38/2000, per esempio, si è completamente innovato il sistema identitario del danno permanente e recenti sentenze della Cassazione hanno stravolto principi consolidati in tema di revisioni e/o aggravamenti. Alla luce di tale quadro, questo vademecum si propone di facilitare il compito degli operatori dei patronati, degli avvocati e degli specialisti, attraverso la semplificazione della problematica, realizzata con la soluzione di semplici casi che possono presentarsi quotidianamente nell’ambito del loro lavoro. Un contributo, quindi, tanto più prezioso se si considera che l’attività di tutela in questo settore si sostanzia prevalentemente in attività di contenzioso amministrativo e medico-legale.
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Agostino Novella
13.00
€
Giunto dal Pci alla Cgil durante il Congresso del 1949 e subito posto alla guida dell’Ufficio organizzazione, Novella assunse il ruolo di «costruttore» della moderna confederazione grazie al suo impegno a favore del rafforzamento delle strutture organizzative e di un nuovo radicamento nei luoghi di lavoro realizzato con le sezioni sindacali aziendali. Divenuto segretario generale dopo la morte di Giuseppe Di Vittorio nel 1957, seppe proseguire l’opera del suo predecessore, soprattutto attraverso il rinnovamento delle politiche rivendicative e una instancabile azione per la difesa e lo sviluppo dei diritti sanciti dalla Costituzione del 1948. Sul finire della sua segreteria, egli reagì con qualche cautela di fronte alla forte spinta innovatrice delle politiche e delle strutture sindacali prodotta dai grandi movimenti del 1968-69. Per lungo tempo, in una fase cruciale per la modernizzazione economica, sociale e politica del paese, Novella impersonò potenzialità e limiti della cultura sindacale comunista, tradizionalmente maggioritaria nella Cgil. Potenzialità e limiti affrontati nel libro da studiosi, sindacalisti e politici e, nelle conclusioni, da Guglielmo Epifani. Chiudono il volume curato da Fabrizio Loreto (Università di Teramo, Fondazione Giuseppe Di Vittorio) una ricca bibliografia e un’appendice documentaria che raccoglie alcuni scritti, tra i quali il discorso ufficiale pronunciato da Novella nel 1966, in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario della Cgil.
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Le voci del lavoro
15.00
€
Attraverso dodici interviste a uomini e donne, già dirigenti o semplici militanti sindacali, Tommaso Baris (Dipartimento di Filologia e Storia dell’Università di Cassino, Fondazione Giuseppe Di Vittorio) ricostruisce il cammino della Cgil in provincia di Frosinone, dalla rinascita del 1944 fino ai nostri giorni. Oltre alla storia della più importante organizzazione sindacale italiana in Ciociaria, mediante il racconto dell’«esperienza di vita» degli intervistati, si è cercato anche di illustrare alcuni passaggi cruciali della società frusinate nel secondo dopoguerra, privilegiando lo sguardo di quanti, in seguito a quelle trasformazioni, videro la propria condizione lavorativa mutare profondamente. La viva voce dei protagonisti ricorda le lotte contadine contro il Patto colonico verolano, gli scioperi a rovescio per la rinascita del Cassinate, la mobilitazione degli operai della carta di Isola Liri, lo sfruttamento senza regole nello stabilimento Annunziata di Ceccano, il pendolarismo e l’emigrazione verso Roma, l’industrializzazione degli anni sessanta culminata nella costruzione dello stabilimento Fiat di Cassino, la successiva crisi industriale, esemplificata dalla vicenda della Videocolor di Anagni, fino all’odierno irrompere di sempre più ampie forme di precarietà nel mondo del lavoro. Riemerge una memoria lunga del conflitto sociale capace, con la mediazione del sindacato, di trasformarsi in un incisivo strumento di ampliamento dei diritti sociali e politici nell’Italia repubblicana.
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La sindacalizzazione del pubblico impiego
30.00
€
Il volume ricostruisce la storia ed il processo di sindacalizzazione che ha coinvolto il settore del pubblico impiego dagli inizi del Novecento ad oggi. Con l’apporto di studiosi appartenenti anche a discipline diverse e con il sistematico utilizzo delle differenti fonti a disposizione, si è giunti a collegare questa storia con le modificazioni che si sono succedute sul piano economico, politico e sociale nell’Italia del ventesimo secolo, ponendo in luce il legame che si è progressivamente costituito fra il comparto dell’impiego pubblico (nelle sue molteplici articolazioni) e la vicenda istituzionale italiana. Elemento centrale dell’impostazione, che rappresenta sotto molti aspetti la conclusione di un lungo percorso, è la cornice sindacale della Funzione pubblica Cgil; cornice non svincolabile - culturalmente e storicamente - dalle origini del processo di formazione delle strutture di rappresentanza sindacale nel pubblico impiego, che affondano le loro radici sia nel periodo repubblicano, sia nei decenni precedenti, arrivando a collegarsi con le differenti vicende dell’Italia di inizio Novecento. In questo senso il volume ha indagato la complessa articolazione e incidenza della storia sindacale del pubblico impiego nella vicenda istituzionale, nonché il Il volume ricostruisce la storia ed il processo di sindacalizzazione che ha coinvolto il settore del pubblico impiego dagli inizi del Novecento ad oggi. Con l’apporto di studiosi appartenenti anche a discipline diverse e con il sistematico utilizzo delle differenti fonti a disposizione, si è giunti a collegare questa storia con le modificazioni che si sono succedute sul piano economico, politico e sociale nell’Italia del ventesimo secolo, ponendo in luce il legame che si è progressivamente costituito fra il comparto dell’impiego pubblico (nelle sue molteplici articolazioni) e la vicenda istituzionale italiana. Elemento centrale dell’impostazione, che rappresenta sotto molti aspetti la conclusione di un lungo percorso, è la cornice sindacale della Funzione pubblica Cgil; cornice non svincolabile - culturalmente e storicamente - dalle origini del processo di formazione delle strutture di rappresentanza sindacale nel pubblico impiego, che affondano le loro radici sia nel periodo repubblicano, sia nei decenni precedenti, arrivando a collegarsi con le differenti vicende dell’Italia di inizio Novecento. In questo senso il volume ha indagato la complessa articolazione e incidenza della storia sindacale del pubblico impiego nella vicenda istituzionale, nonché il ruolo svolto, specie negli ultimi decenni, dalla rappresentanza sindacale nel fungere da stimolo e da soggetto proponente delle riforme nella pubblica amministrazione. Tali elementi permettono di cogliere la particolare e assolutamente unica vicenda sindacale del pubblico impiego, facendo emergere una ricchezza di posizioni, avvenimenti, definizioni, lotte, vittorie e sconfitte che collocano significativamente questa vicenda all’interno del quadro storico dell’Italia del Novecento e della sua storia politica dal secondo dopoguerra in avanti. Saggi di: Adolfo Braga, Mimmo Carrieri, Anna Maria Cicolani, Alessio Gagliardi, Maria Chiara Giorgi, Maria Paola Del Rossi, Fabrizio Loreto, Guido Salvatore Melis, Edmondo Montali.
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Giuseppe Garibaldi
10.00
€
La figura di Giuseppe Garibaldi riveste un ruolo particolare nella storia d’Italia. Nel libro si sottolienea la correlazione tra il mito dell’Eroe dei due Mondi e le forme di impegno sociale e politico da esso scaturite, nell’utilizzo che ne fecero i protagonisti del mondo del lavoro, nel campo associativo e rivendicativo così come sul terreno più direttamente politico e partitico. Si risale alle origini del mito popolare di Garibaldi, quando esso alimentò i caratteri del primo radicalismo italiano sul piano sociale e politico, nel paese e nell’emigrazione. Fu all’indomani dell’unificazione nazionale che le eredità di Garibaldi e le memorie dei suoi volontari influenzarono la contaminazione delle culture politiche laiche e democratiche (repubblicana in primo luogo, ma anche federalistica, massonica, socialista). Furono diverse le generazioni di volontari e quindi di «militanti» garibaldini, dal Risorgimento alla Resistenza e fino alle lotte elettorali dei primi anni della Repubblica. Volontariato e identità generazionale (tanti giovani nel nome del mito di Garibaldi) connotarono sempre le diverse ondate di garibaldini che animarono la storia italiana, facendone comunità ben riconoscibili, dotate di memorie e simboli identitari. Garibaldi non appariva solo il condottiero del Risorgimento ma il possibile simbolo di una sinistra plurale (di volta in volta democratico-repubblicana e libertaria, socialista e comunista) che intendeva accomunare la saldezza dei principi morali e umanitari alla concretezza dell’azione sociale e politica. Saggi di: Eva Cecchinato, Fulvio Conti, Marco Fincardi, Emilio Franzina, Annita Garibaldi Jallet, Mario Isnenghi, Lucy Riall, Maurizio Ridolfi, Luigi Tomassini.
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Roma in piazza
8.00
€
«Lavoratori, oggi in questa piazza, circondati dalle baionette del dispotismo, ci siamo riuniti per proclamare insieme ai nostri fratelli del mondo intero la rivendicazione dei nostri diritti, l’emancipazione del lavoro». Le parole di Amilcare Cipriani al comizio del 1° Maggio 1891 in piazza Santa Croce in Gerusalemme precedono i sanguinosi disordini che pongono fine alla fase spontaneista del movimento operaio romano. Con più consapevolezza e organizzazione i lavoratori e i cittadini della capitale continueranno a «scendere in piazza» per la libertà, i diritti, la democrazia e la pace. La piazza come luogo fisico, ma soprattutto come espressione figurata della partecipazione civile, delle lotte sociali e politiche, è al centro di questo libro che ricostruisce alcuni dei momenti più significativi della Roma del lavoro: dall’insediamento dei ministeri alle prime associazioni operaie, dalla nascita della Camera del lavoro all’occupazione delle fabbriche, dalla lotta antifascista alla ripresa della libera attività sindacale. Una ricostruzione vivace e rigorosa per riflettere sul passato e sul senso profondo di un’identità collettiva.
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LAVORO – Il rotocalco della CGIL
Il settimanale «Lavoro» rappresenta un caso editoriale unico e irripetibile della storia sindacale, un rotocalco "popolare" dal taglio moderno ed elegante, perfettamente in grado di competere, per la raffinatezza delle illustrazioni e la qualità della veste grafica, con le riviste di attualità più in voga nell’Italia degli anni cinquanta. Fondato nel 1948, prodotto esemplare della visione "nazionalpopolare" di Giuseppe Di Vittorio, in pochi anni - con l’arrivo alla direzione di Gianni Toti, straordinaria figura di giornalista e poeta, e grazie a una redazione di giovani giornalisti, alcuni dei quali con un grande futuro - «Lavoro» compirà una piccola rivoluzione nella stampa sindacale, segnalandosi per la modernità dell’iconografia e dei linguaggi e per l’ampiezza dei temi affrontati: non solo sindacato ma anche letteratura, cinema, fotografia, tempo libero. In questo volume riproponiamo tre numeri originali di «Lavoro», ristampati in copia anastatica e rappresentativi dell’evoluzione del giornale (1951, 1955 e 1956), accompagnati da alcune singole pagine scelte tra le sue copertine più significative, gli esclusivi fotoreportage, le più brillanti inchieste giornalistiche e le centinaia di immagini che sono ormai parte della storia del movimento sindacale.
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